Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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2. VIVERE GESÙ CRISTO VIA VERITÀ E VITA SECONDO LE COSTITUZIONI
(Introduzione agli Esercizi Spirituali)

Esercizi Spirituali (4-12 gennaio 1967) alle Pie Discepole del Divin Maestro, di voti temporanei.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 4 gennaio 1967 1

... abituate a fare gli Esercizi Spirituali. Quindi, da una parte, vi è il vostro desiderio di farli bene, e dall'altra parte, già siete state abituate. Gli Esercizi che sono preghiera, che sono meditazione, che sono propositi, sì, e le risoluzioni. Risolvere i problemi, che ci fossero, spiritualmente, intimamente, in maniera che si esca nella pace di Dio, nell'unione con Dio, e con la volonta, la generosità di fare sempre meglio. Come passano i giorni, passano gli anni, raccogliamo i meriti, raccogliamo i meriti secondo il Signore ci dà del tempo.
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Si può paragonare l'anno passato? Sì, l'anno passato 1966. E allora, come lo volete passare il 1967? Raccogliere sempre di più. Un anno deve fare, insegnare all'altro quello che noi abbiamo considerato. Quel che è fatto nel '66, ma adesso dobbiamo fare passi più lunghi. Perché quando ci sono le disposizioni più intime, quando ci sono le disposizioni di fede, speranza e carità, allora l`anno '67 sarà più ricco di meriti, sì. Non si può dire: passiamo sempre degli anni buoni. Uno più l'altro, cioè uno più [del]l'altro. E cioè, avendo una fede più profonda, una speranza più profonda, una carità più profonda, l'anno che adesso è incominciato, avrà un valore e avrà meriti più abbondanti, certamente; non si può dire che solamente è un giorno come l'al... come un giorno dell'anno scorso. Oggi, se abbiamo sempre più fede, speranza e carità, tutto quel che passiamo giorno per giorno, è più ricco di meriti. Quindi non considerare solamente: i miei anni passano bene. Sempre più bene.
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E questo è il proposito che potete fare come conclusione agli Esercizi: l'anno scorso mi sono comportato bene; ma voglio, adesso, comportarmi meglio, e voglio che ogni azione, che ogni giorno, porti una maggior ricchezza di meriti.
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Oh! Adesso, per questa preparazione, due pensieri. Siamo nel mese di gennaio. Il mese di gennaio è consecrato a Gesù Maestro; secondo, servire Gesù Maestro con la preparazione e, in condizione sempre migliore, vivere le Costituzioni, vivere le Costituzioni.
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Primo, considerare Gesù Maestro, che voi continuamente considerate; continuamente [fate] l'Adorazione, oltre la Messa e la Comunione, sì.
Ora, noi abbiamo contemplato il Bambino Gesù nel giorno di Natale, poi il giorno della circoncisione, e poi gli anni, cioè i giorni seguenti. Ecco, contemplare il Maestro Gesù, considerarlo là, il Bambino, sopra un po' di paglia, nella greppia per gli animali, sì. Allora, viene certamente nel nostro spirito il desiderio di praticare la povertà come Gesù Bambino; e, secondo, castità, sì; purissime le persone in quella grotta: e Gesù, e Maria, Giuseppe. E poi il Bambino è nato per la volontà del Padre celeste. Viene subito in mente di rinnovare i voti, lì davanti al Bambino che è nella greppia, in mezzo a Maria e a Giuseppe. La vita di Gesù è stata sempre una vita di povertà, di castità, di obbedienza. Ecco, il Bambino ha dovuto rifugiarsi in Egitto. Subito la persecuzione appena egli è nato, perché Erode cercava di ucciderlo. E dovette uscire dalla nazione e rifugiarsi nell'Egitto per salvare la vita, il Bambino. Così la vita. Poi il Signore di nuovo chiamò Maria e Giuseppe che ritornassero nella Terra Santa. Tornare, e viaggi1.
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E poi, come è stata la vita della fanciullezza di Gesù? Sì, l'obbedienza; sì, la preghiera, l'unione col Padre celeste, in continuità. Non è un bambino comunque, il bambino che non ha l'uso di ragione ancora. Ma lui era sempre il Figlio di Dio incarnato, sì. Come è stata, allora, la nostra fanciullezza, in confronto?
E quando poi Gesù è arrivato a 12 anni, e dovette e andò a Gerusalemme secondo l'uso1. Come è stata la nostra giovinezza? Allora, cosa dice il Vangelo? Cioè: «cresceva in sapienza, età e grazia»2. Sapienza, sì. La sapienza, non si tratta qui della sapienza delle materie di scuola o di studi artistici, ecc., ma proficiebat sapientia, la sapienza divina, qui, che consiste nel conoscere Dio sempre di più e amarlo di più e viverlo di più. Proficiebat sapientia. E cresceva in robustezza, in età, e cioè giorno per giorno si fortificava in lui la virtù. Proficiebat sapientia et gratia.
E abbiamo sempre noi fatto questo, cioè, cresciuti in continuità, nella giovinezza, come età e grazia? E ogni giorno è cresciuta in noi la grazia [nel]la giovinezza?
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Considerare Gesù dai 12 anni ai 30 anni. 18 anni, quindi, 18 anni di falegname, il Figlio di Dio incarnato! Il Figlio di Dio che fa il falegname come un operaio comunque e cercando di... e faceva le cose tanto più buone, fatte; 18 anni, ecco. Non sentirsi umiliate dei servizi umili, no, servizi umili e i lavori anche umili, e tutto quello che serve anche per la giornata.
E in quella casa: il silenzio, la preghiera, il lavoro, la generosità e il raccoglimento, e una vita che esteriormente sembrava una vita comune, ecco. Ma la vita può essere, all'esteriore, in modo comune, ma ci può essere veramente l'amore di Dio. Proficiebat, sì.
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E quindi è arrivato al momento in cui il Padre celeste voleva che egli cominciasse la vita pubblica, e quindi Gesù si inchinò al Padre celeste. L'obbedienza. Quindi era venuta l'ora di uscire da Nazaret e cominciare la missione pubblica.
E si deve, allora, dare la conoscenza e l'importanza all'apostolato che avete, come ha fatto l'apostolato suo, Gesù. L'apostolato si fa bene?
Maria ottenne il miracolo del cambiamento dell'acqua in vino1. Ed ecco in quel giorno si iniziò il ministero pubblico sotto la protezione di Maria; in questa maniera, protezione, e che è per noi, sì.
Allora tre anni e più di sacrifici, di lavoro pubblico, di amminis... di apostolato. E come noi facciamo la vita privata, si fa anche l'apostolato, cioè la vita apostolica. E come si fa l'apostolato? come lo si ama? con quale spirito? con quale intenzione? Ecco, sì, allora il Vangelo. Quanto è utile meditare il Vangelo in continuità! Ogni anno si può ripetere il corso delle meditazioni, si può fare ogni anno, sì, perché c'è sempre da imparare. Però, almeno di tanto in tanto, meditare la vita di Gesù Cristo: la vita privata, la vita apostolica, la vita dolorosa; la vita dolorosa, sì; e poi la risurrezione e la gloria di Gesù in cielo.
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Quindi, in questi corsi... corso di Esercizi, sarebbe molto importante meditare la vita di Gesù o, se non c'è qui con voi la vita di Gesù o il corso di meditazioni sopra il Vangelo, si può tuttavia, giorno per giorno, leggere il Vangelo della Messa e meditarlo; in questi giorni, meditarlo.
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Perché, a quale santità noi aspiriamo?. La santità è imitazione e vita in Cristo: Vivit vero in me Christus1. Man mano che ci togliamo di dosso tante tendenze non buone, togliendo questo, tanto più che togliamo questo, Gesù entra in noi e prende il possesso in noi. E quindi arrivare al Vivit vero in me Christus. Cioè: Gesù Cristo vive in me, diceva san Paolo di se stesso. Cioè egli non aveva più i pensieri suoi, non aveva più i sentimenti suoi, non aveva più la volontà sua. Era in lui Gesù Cristo, Via, Verità e Vita.
E, a misura che abbiamo in noi Gesù Cristo, onde è Via, Verità e Vita, questo significa santità, significa santità. Gesù Cristo che è Via, Verità e Vita. È Via in quanto egli ci ha segnato le virtù che egli ha praticato. E poi è la Verità, ché egli è la sapienza di Dio, e come egli ha predicato. E poi la Vita, Gesù Cristo in noi, e quindi la grazia, la grazia. «Sono la Via, la Verità e Vita»2. Via, che significa la buona vita. E quello che è poi la verità, fede. E quello che è l'amore, vita per mezzo e nella grazia.
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Allora potete fare gli Esercizi in questo senso, in questa misura. Se c'è già la preparazione, va bene; se non c'è questa preparazione, potete almeno meditare ogni giorno il Vangelo e anche l'Epistola, nella Messa, sì. E quando farete le Vi..., le Adorazioni, allora le riflessioni, la preghiera e i propositi: vogliamo che viva in noi Gesù Cristo, che viva in noi Gesù Cristo.
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Ora, per venire alla pratica, diciamo la pratica, le Costituzioni. La vita di Gesù Cristo, sì, la contemplate. Ma come seguire Gesù? come pensare in Gesù? come volere essere in Gesù? Si può essere che uno è un semplice cristiano che faccia, che segue, quindi [che vive], in Gesù Cristo, Via, Verità e Vita; e può essere un sacerdote, un vescovo che vive in Gesù Cristo, Via, Verita e Vita. Voi vivrete nel vostro stato in Via, Verità e Vita. Per questo voi, di conseguenza... (sarebbe di grande importanza di avere le Costituzioni in mano; in mano adesso non dico attualmente, ma dico poi nel corso degli Esercizi, sì. E ho qui il libro delle Costituzioni1).
Per assicurarci di vivere praticamente la vita religiosa, cioè di vivere in Cristo, Via, Verità e Vita, sono le Costituzioni. Un altro che si trova in altre condizioni, vivrà Gesù Cristo, Via, Verità e Vita nel modo particolare. E adesso è nel modo particolare che dovete vivere in Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Altro è il sacerdote, altro è la suora; altro è un buon cristiano, e altro è la suora. Quindi, avere in mano le Costituzioni per praticarle.
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E, cominciando dal primo capitolo. il Fine della Congregazione, e cioè: la glorificazione a Dio e la santificazione mediante i santi voti.
E come si deve condurre la vita religiosa? Le Costituzioni son sempre la legge, e, quanto più osserverete le regole, tanto più arriverete all'imitazione di Cristo e alla santificazione.
Il [primo] capitolo dice: Fine della Congregazione. E il secondo capitolo, quali sono i Membri, quali sono che vengono ammessi secondo le Costituzioni, ammessi nell'Istituto; e quando c'è l'Aspirandato e c'è il Postulato e c'è il Noviziato e c'è la Professione della vita religiosa.
E sempre, che ogni anno rivedere la vita religiosa com'è. Ciascheduna deve dire: miglioro nell'osservanza religiosa? E in quanto io osservo meglio [la vita] religiosa? Vivo meglio la vita di Cristo? la vita di Cristo, Via, Verità e Vita? Con le Costituzioni la suora si immedesima, poco per volta, a Cristo, e Cristo vive nella persona consecrata a Dio.
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Poi vi sono, nella parte seconda, il capo del: Voto e virtù di obbedienza. E: Voto e virtù di castità. E: Voto e virtù di povertà. Questo che ci ha voluto il Signore per elevarci, per elevarci. Non semplici cristiani.
Poi segue: l'obbligo di tendere alla perfezione. Questo è un obbligo di coscienza, perché l'impegno, il lavoro nella vita religiosa è proprio il lavoro di tendere alla perfezione osservando la vita religiosa.
E seguono i capitoli: Carità fraterna. Confessione e Comunione. Altri esercizi di pietà. Il Silenzio. La Clausura, nella giusta misura. La Relazione con gli estranei. Formazione delle suore. E Gli Studi. E L'apostolato. E la Cura della propria salute e delle suore inferme. Ei Suffragi.Ora, questo è la Vita [della Congregazione].
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Ma poi, terza parte, riguarda: il Governo della Congregazione; e questo si deve pure meditare. Il governo della Congregazione. E come si vive rispetto a coloro che devono guidare? E allora i capitoli che riguardano la vita della Superiora, del Consiglio, della Segretaria, dell'Economa. La Visita Canonica. Poi: Le Delegazioni Regionali. Le Case. E: l'Obbligo di osservare le Costituzioni, sì. Bisogna ben dire che nella conclusione delle Costituzioni, il Decreto è compreso.
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Le Costituzioni contengono per noi (per voi) la volontà di Dio certa. Non cercare cose estranee. Quello che è nell'Istituto!
E indicano la via sicura e necessaria per raggiungere la santificazione. Qualora qualcheduna voglia cercare cose estranee, sono fuori della volontà di Dio. Tenere quello che è secondo la volontà di Dio, della Congregazione.
Che è tutta la ragione di essere dello stesso stato religioso. Viverle.
Le religiose quindi studino di conformare la loro vita secondo le Costituzioni. Che è la legge vostra.
Che devono tenere in grande stima, rendersi familiari e praticare fedelmente. Dopo il Vangelo, questo è il libro più necessario e che porta sicuramente alla santificazione.
Da questa fedeltà - alle Costituzioni - dipende in gran parte il proprio progresso e anche la prosperità della Congregazione. Quando tutte fanno bene, osservano bene le regole.
Non tanto quindi il timore del peccato e della pena spinga tutte a una esatta, fedele e costante osservanza di esse, quanto più il desiderio della propria perfezione, l'amore a Gesù Cristo nostro Divino Maestro e l'amore alla Congregazione; memori sempre della divina promessa (di Dio): «Voi che avete lasciato tutto e mi avete seguito, riceverete il centuplo e possederete la vita eterna»1.
Non avete nessun dubbio. Cercare qualche altra via, altri pensieri, sentimenti, no! Se si vuole veramente arrivare alla santità, è: vivere il Vangelo, e il Vangelo applicato nelle Costituzioni. Quindi: «Voi che avete lasciato tutto e mi avete seguito - dice Gesù - riceverete il centuplo» - il centuplo, eh? rispetto ai fedeli - «e possederete la vita eterna».
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[In] questi giorni di Esercizi approfondire la vita delle Costituzioni, e come seguire l'imitazione in Gesù Cristo, l'imitazione a Gesù Cristo. Allora questi Esercizi porteranno certamente grande frutto.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 89/d (= cassetta 229/b). Per la datazione, cf PM: «Si può paragonare l'anno passato 1966? E allora come volete passare il 1967? Siamo nel mese di gennaio...». - dAS, 4 gennaio 1967: «Andato il [PM] ad Ariccia per l'Introduzione agli Esercizi delle PD». - VV: «Esercizi (Discepoline), Ariccia,4-12 gennaio 1967».

1 Cf Mt 2,13-15.19-23.

1 Cf Lc 2,42-52.

2 Lc 2,52.

1 Cf Gv 2,1-11.

1 Gal 2,20.

2 Gv 14,6.

1 Costituzioni delle Pie Discepole del Divin Maestro, Albano Laziale, EP 1960.

1 Costituzioni delle PDDM, (1960), art. 507. Cf Mt 19,29.