Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

10. DOMENICA I DI QUARESIMA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 12 febbraio 19671

Dal Vangelo secondo Matteo2 .
In quel tempo: Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore, allora, gli si accostò, e disse: «Se sei il Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pane». Ma Gesù rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto: Egli per te ha dato ordine ai suoi angeli ed essi ti sosterranno con le loro mani perché non t'inciampi in un sasso, il tuo piede». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tenterai il Signore, Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e mostrandogli tutti i regni del mondo e il loro splendore gli disse: «Ti darò tutto questo se ti prostrerai ad adorarmi». Gli disse allora Gesù: «Vattene, satana, perché sta scritto: Adorerai il Signore, Dio tuo e a lui solo servirai». Allora il diavolo lo lasciò. Ed ecco degli angeli si avvicinarono e lo servirono.
L'Epistola3 è tutta una meditazione, meditazione in una (...) maniera.
«Fratelli, vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio». E cioè, non sprecare i doni di Dio; utilizzare le grazie che il Signore ci dà.
«Nel tempo favorevole io ti esaudirò, nel giorno della salvezza io verrò in tuo aiuto». Cioè, mentre che riceviamo le grazie del Signore, che noi possiamo veramente usare le grazie, perché molte volte i doni di Dio sono dimenticati, non sono presi. È tutto una meditazione; ogni espressione merita una meditazione.
Tuttavia adesso parliamo delle tentazioni; il demonio, e tentazioni a Gesù Cristo.
79
La prima tentazione: «Se sei il figlio di Dio, ordina che queste pietre divengano pane». Ma Gesù rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». È cioè, una tentazione che riguarda il corpo: «Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Vi sono le tentazioni che partono dal corpo: dagli occhi, l'udito, la lingua, il tatto; un po' in tutti i sensi siamo tentati. E dobbiamo dominare il corpo, i sensi esterni e i sensi interni; i sensi interni: fantasia, sentimenti interiori (...) carità. Dobbiamo custodire e guidare tutti i nostri sensi; guidare, perché dobbiamo usare bene i sensi; esempio, con gli occhi che sono necessari; come un dono. Così gli altri sensi. Sì, usarli i sensi interni ed esterni secondo il Signore ci ha dato. E vi sono quelli che son muti, ad esempio; noi abbiamo avuto il dono della parola. E usare bene la lingua per lodare Dio e per dire quello che è necessario nella vita quotidiana. E poi quello che bisogna togliere, quelle che son le parole inutili o meno buone. Dominare il nostro corpo, il nostro senso.
80
Altro tentativo del demonio. «Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: «Se tu sei figlio di Dio, gettati giù perché sta scritto: Egli per te ha dato ordine ai suoi angeli, ed essi ti sosterranno con le loro mani perché non inciampi in un sasso il tuo piede». Qui è la tentazione di superbia. E cioè, dare prova e presumere e chiedere al Signore un miracolo di cui non c'è bisogno. Quando c'è bisogno del miracolo, il Signore lo fa, ma quando è solamente per provare Iddio (...) Dio, allora, sfruttare allora la vanità, la superbia, sì. Credere che noi, provare se Dio vuole dare un miracolo mentre che non c'è bisogno. Il miracolo può essere dato, e, (...) sarà dato da Gesù Cristo, quando è il tempo opportuno o anche quando Gesù Cristo ha risuscitato il giovane, il figlio della donna che seguiva il figlio cadavere al sepolcro1. Allora Gesù doveva dimostrare la sua divinità e compì il miracolo. Ma qui non c'è bisogno. Perché portarlo sul pinnacolo del tempio? sul tetto che è, in sostanza, a loro modo i tetti. E perché portarlo per buttarlo giù? Quello è un orgoglio, è come un pretendere un miracolo dove non c'è bisogno. Perché portarlo su e per metterlo giù? La vanità, l'ambizione, specialmente satana. Satana: «Se tu sei il figlio di Dio, gettati giù perché sta scritto: Egli per te ha dato ordine ai suoi angeli, ed essi ti sosterranno con le loro mani perché non inciampi in un sasso il tuo piede». Oh! Allora, perché mettere a prova Dio e portarlo sul pinnacolo e poi ordinare che caschi: «ed essi ti sosterranno con le loro mani». Ma quando siamo superbi e ci mettiamo in pericoli, allora il Signore non ci dà la grazia, quando noi siamo tentati, sì; allora la tentazione è venuta da fuori, non da noi. Ma quando ci mettiamo noi nelle occasioni, allora non c'è la grazia. La grazia c'è prima, cioè non mettersi nelle occasioni; mettersi nelle occasioni è pretendere che il Signore faccia un miracolo. Oh! Bisognava già rispondere e corrispondere alla grazia che già c'era. Metterci nelle occasioni di distrazioni, di divagazioni del senso, del demonio! Cominciando da questo: non mettersi nelle occasioni o con persone o in certe circostanze. Allora se uno si mette nelle occasioni appositamente, e allora non ci sarà la grazia. La grazia c'era nell'evitare prima le occasioni.
81
Altro tentativo di Satana: «Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e mostrandogli tutti i regni del mondo e il loro splendore gli disse: «Ti darò tutto questo se ti prostrerai ad adorarmi». Satana voleva dar prova se Gesù Cristo era figlio di Dio. Gli disse allora Gesù: «Vattene, satana, perché sta scritto: Adorerai il Signore, Dio tuo, e a lui solo servirai». Quindi il demonio voleva dar prova se Gesù era veramente il figlio di Dio incarnato, sì. Ma la risposta di Gesù Cristo: «Vattene, satana, perché sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e a lui solo servirai». Sì, «adorerai il Signore Dio tuo e a lui solo servirai». E quindi il demonio, il diavolo lo lasciò. Perché allora la prova in tre tentazioni? «Ecco degli angeli si avvicinarono e lo servirono», sì. Quindi le tentazioni che sono del nostro senso, del nostro orgoglio, e delle tentazioni esterne che vengono dal mondo e dalle persone che non sono buone, e da pericoli, di spettacoli, o invece di conservare il raccoglimento; se facilmente, invece del raccoglimento, se noi ci distraiamo in cose inutili, e allora si cade, si cade per causa dell'esserci esposti al male.
82
Oh! Però, adesso dobbiamo fare la parte positiva, e cioè: onorare Dio, usare tutti i nostri giorni a gloria di Dio, tutti i beni che possiamo avere di grazie. Che corrispondiamo, sì. Quindi non solo si eviti il male, ma qui c'è la parte positiva: è di fare i meriti per la vita eterna. Ogni vittoria sopra le tentazioni è sempre un grande merito in se stesso e poi in quello che seguita, sì. Allora, che noi siamo attenti perché abbiamo sempre le tentazioni che vengono da noi stessi, che vengono dal mondo e che vengono dal demonio. Sono le tre sorti di tentazioni: quello che parte da noi stessi, quello che parte da satana, e quello che parte dal mondo, e coloro che sono di cattivo esempio, o coloro che hanno parole non buone.
83
Sta bene l'antifona dell'offertorio: Con le sue penne egli ti copre, sotto le sue ali ti rifugi, la sua fedeltà è difesa e scudo1. Quindi, quando, le tentazioni, vengono dall'esterno, allora il Signore interviene con la grazia, quando le tentazioni vengono e non dipendono da noi; ma se non sono le tentazioni da noi, ma allora arriva la grazia del Signore per difenderci e camminare bene.
Ti offriamo solennemente questo sacrificio, o Signore, all'inizio della Quaresima, concedi a noi che, moderandoci nei cibi del corpo sappiamo rinunziare ai piaceri del senso2.
Quindi fare i propositi per gli Esercizi, e specialmente per i giorni della Quaresima. Qualche cosa bisogna che facciamo di mortificazione. Ma non solamente fare qualche mortificazioni, ma fare meriti, qualche cosa di più, e prepararci quindi alla risurrezione di Gesù Cristo, sì. Quindi santificare la Quaresima. Vincere il male e camminare verso Dio, camminare nella santificazione, progredire, perfezionarsi in questo tempo. Propositi e preghiera per santificare la Quaresima come la Chiesa insegna.
Sia lodato Gesù Cristo.
84

1 Nastro 145/d (= cassetta 232/b.2). In PM, nessun indizio cronologico (cf nostra nota in c59). - dAS, 12 febbraio 1967 (domenica): «Celebra [il PM] verso le 5 in cappella di CGSSP e tiene la meditazione alla comunità delle PD».

2 Mt 4,1-11.

3 2Cor 6,1-10.

1 Cf Lc 7,11-16.

1 Sal 90,4-5; Offertorio.

2 Secreta della Messa odierna.