Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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14. CERCARE LA GLORIA DI DIO (Chiusura degli Esercizi Spirituali)

Esercizi Spirituali (16-24 marzo l967) al gruppo di formazione
delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 24 marzo 19671

Questi due giorni, ieri e oggi, giorni dell'amore di Gesù verso l'umanità, verso ognuno di noi. Dobbiamo corrispondere con l'amore all'amore. Se noi consideriamo quello che ha sofferto Gesù per la salvezza nostra... sarebbe bastato un semplice atto di Gesù bambino, ed era sufficiente per salvare tutto il mondo, e fossero anche molti mondi, perché ogni atto, ogni parola di Gesù ha valore infinito; e fossero anche molti mondi, basterebbero... Invece Gesù è arrivato a morire sulla croce per noi. Quello che era al presepio, poi la vita privata, poi la vita pubblica e poi la vita dolorosa, sì. E questo perché gli uomini capissero come il Signore ama gli uomini, e cioè, offrire il sacrificio della croce, della morte in croce, sì. E, ieri è l'amore dell'Eucaristia: Messa come sacrificio e Comunione, e come Adorazione. E oggi, quello che noi consideriamo la Passione, dal momento in cui Gesù nel Getsemani pregava il Padre celeste, e poi fino al momento in cui Gesù è stato preso, e quindi condannato, e quindi le tre agonie, tre ore di agonia, di amore per noi, sì. Quindi, dato la vita a noi, per noi.
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Oh! Ora, questo dev'essere non solo tanto della giornata presente, ma dev'essere un continuare e crescere nell'amore a Gesù, nell'amore di Dio, sì. E questo amore, come si mostra? Ci sono molte dimostrazioni, ma quella che è principale è la consecrazione nostra con i voti, cioè di offrire tutto quello che è in noi: povertà, castità e obbedienza. Questo è l'amore che le persone consecrate... Allora, da una parte, gloria a Gesù crocifisso, alla Santissima Trinità; e poi quello che riguarda noi, i meriti. E quindi dare tutto a colui che è il Tutto, dare tutto il nostro, quello che è tutto di Dio, e dare...
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Se poi si passa all'amore perfetto, quando? Quando si arriva a cercare la gloria di Dio, sì. E vi sono mezzi e vi sono strade per la santificazione, ma quello che è più perfetto, e cioè, l'amore perfetto, è cercar la gloria di Dio.
Cercare la gloria di Dio. Se poco per volta si passa da un proposito all'altro e avanti, e si arriva poi a un certo punto della vita a cercare soltanto la gloria di Dio, quello e l'amore perfetto, ed è l'amore che è l'amore del cielo. E cioè, che cosa è il paradiso? Il paradiso è la glorificazione della Santissima Trinità, e, in questo, la felicità in cielo.
Allora, se si passa poco per volta, non soltanto con un proposito particolare, ecc., allora se possiamo passare, passo di passo fino a cercare soltanto la gloria di Dio, allora non c'è più purgatorio. Quando cerchiamo la gloria [di Dio] con tutto il nostro essere, e tutta la vita, almeno nei momenti più elevati, allora si previene qualche cosa del paradiso dove si glorifica Dio. E se noi già, noi vogliamo la gloria di Dio, e quanto più è pura questa intenzione di glorificar Dio, si evita il purgatorio, e dalla terra si passa al cielo. E allora, quel che si è già cominciato sulla terra si continuerà e sarà più perfetto in cielo. E allora è già come un avviamento, sì. Cercare quindi quello che dobbiamo fare nel cielo: la glorificazione di Dio che è l'amore perfetto, perfetto sulla terra. Soltanto che dopo viene glorioso per noi anche. Quando glorifichiamo sempre Dio nel cielo, allora diamo la gloria a Dio, ma dello stesso tempo è l'amore perfetto. E quindi, quello che già sulla terra, e poi il gaudio eterno. Perché non lo sentiamo per adesso quello che sia questo glorificare Dio, o lo sentiamo o lo capiamo in qualche maniera con la mente e anche col cuore. Ma poi quello che è completo, in eterno. La glorificazione a Dio, rende gloria a noi, e il gaudio eterno in cielo. Qui sulla terra vi è la fede, e vi è la speranza, ma lassù vi è la carità che non cessa mai1. Carità, l'amore verso Dio.
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Ora, volendo rinnovare i voti, o facendo la prima volta i voti, mirare già un po' in alto: arrivare a cercare la gloria di Dio. E si perfezioni ogni persona cercando l'amore a Dio. E l'amore perfetto è quando già l'anima si è liberati da tutte varie cose, umanità; liberandoci di cose terrene, allora è la preparazione al cielo. È tutta la vita religiosa, sì. Osservare la vita religiosa.
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Vi sono le tre virtù teologali infuse: fede, speranza e carità. Poi ci sono le quattro virtù cardinali, sì. Tra le virtù teologali e le virtù cardinali, in mezzo c'è la virtù della religione. Ora, la virtù della religione è proprio speciale del religioso, della religiosa, questa virtù che è tra le virtù teologali e le virtù cardinali, in mezzo. Questa parte vostra avete certamente già osservata, praticata tanto, ma poi si può migliorare. Questa religione che lega l'anima a Dio e Dio all'anima, sì.
Quindi la Professione si faccia con vera intelligenza e con vero amore e non solamente che noi ci presentiamo e speriamo con qualche parola, no, ci vuole tutto l'essere religioso, che vuol dire essere religato, legato con Dio; religioso, religiosa. Quindi, o che sia la prima volta dei voti, o sia anche il (...) riconfermarli e anche per particolare... Allora essere veramente religiosi, religiose. E in quello c'è la glorificazione di Dio, l'amore a Dio.
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Quindi, in questi giorni particolare grazia avete ricevuto; in questi giorni quanta illuminazione interiore ci sia stato. E quanti sentimenti di amore? E vedere un po' se noi vogliamo e ci sentiamo di mirare alla gloria di Dio. Sono almeno 40 espressioni della Scrittura a questo riguardo, e: Dio solo, Dio, la gloria deve essere a me - dice Gesù, cioè, dice il Signore - la gloria a me1. E questo è il tutto, tutto: cercare la gloria di Dio. Ed egli ha creato per noi, per glorificarlo, e gli angeli del cielo e le anime buone che conoscono Dio.
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Oh! Adesso, la chiusura degli Esercizi Spirituali, sì. Abbiamo allora tre punti da rilevare. Il primo, questo, e cioè: confermare e riconfermare i voti battesimali. È stato il Signore che ci ha voluto, con tanto amore. Ecco, se sono tre miliardi e mezzo di persone che vivono attualmente sulla terra, noi siamo stati privilegiati; rispetto a tre miliardi e mezzo, noi siamo stati privilegiati; e cioè, dopo la vita naturale, la vita cristiana per mezzo del battesimo, sì; e abbiamo avuto questa predilezione fra tante persone del mondo. Quanto dobbiamo amare il Signore! Quanto! Allora rinnovare i voti battesimali. Quando ci hanno portato al battesimo, i padrini, le madrine, hanno compiuto quello che il bambino non poteva fare: e quindi l'atto di fede, e quindi gli impegni di vivere cristianamente, e poi la grazia, sì. Allora, quello che hanno fatto allora i padrini, le madrine, noi dobbiamo riconfermarlo per noi, personalmente noi. (Quindi prendendo il libro, pag. 37, potete rispondere) «Io credo in Dio Padre onnipotente...»1.
Sia lodato Gesù Cristo.
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Abbiamo ricevuto la vita naturale, bambini; poi la vita cristiana, e poi la vita religiosa. Sì, la vita naturale, la vita cristiana, la vita religiosa. E poi succede la vita eterna, la vita celeste. Ora siamo su questa strada di arrivare alla vita del paradiso, cioè della felicità eterna. Bisogna che allora noi camminiamo bene secondo il Signore ci ha dato la grazia di metterci sulla strada di perfezione, e lavorando per togliere ciò che non piace al Signore e aggiungere quello che è buono, quello che è santo: l'osservanza dei voti religiosi.
Pensiamo un momento: osserviamo bene la povertà? Osserviamo bene la castità? E pure se noi, quello che è l'obbedienza? Sì. Abbiamo dato tutto a Dio veramente con la Professione? Amiamo la povertà? Amiamo la delicatezza, la castità, e la sottomissione della volontà nostra alla volontà di Dio?
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Il più grande salmo della Scrittura è il più lungo salmo,(son 120 versetti circa)1 e tutti i punti sempre insistono, i varii punti, i varii articoli, sempre rispetto e riguardano l'obbedienza, ecco; perché è questo il più... Lasciare le cose materiali è facile, ma dare proprio la volontà... Questo salmo che ci è diviso, per noi sacerdoti, e quindi due sono, due salmi, e poi gli altri ancora, i tre della Terza e poi della Sesta e poi della Nona, quando questo viene recitato nelle feste importanti, particolarmente alle domeniche2.
Ouindi guardiamo quello che è più prezioso come dono verso Dio: è proprio la sottomissione della obbedienza. Come Gesù ha seguito il volere del Padre fino all'ultimo momento, così che possiamo unificarci, diciamo così, con Gesù Cristo, sì. E lui, l'ultima espressione: «Nelle tue mani rimetto il mio spirito»3.
Ora, con cuore, se già avete la Professione, e se aspettate per domani la Professione, intanto ci si può già dare come atto di virtù. Allora riflettere e di nuovo ripetere la Professione. «Ad onore della Santissima Trinità...»4.
Sia lodato Gesù Cristo.
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Terzo, i propositi degli Esercizi. I propositi sono personali perché ognuna e ognuno fa i propositi individuali. E quindi adesso almeno due minuti di silenziosità e presentare adesso a Gesù nel tabernacolo i propositi già preparati e che riconfermati. Quindi due minuti di silenzio.
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1 Nastro 91/b (= cassetta 234/b). Per la datazione, cf PM: «Questi due giorni, ieri e oggi, giorni dell'amore di Gesù verso l'umanità... e ieri è l'amore dell' Eucaristia... e oggi, la Passione...». «Ora, volendo rinnovare i voti o facendo la prima volta i voti» (cf VV in c94). «Oh, adesso la chiusura degli Esercizi» (cf VV in c94). - dAS, 24 marzo 1967: «Andato [il PM] ad Ariccia per la chiusura Esercizi PD (ore 7, venerdì santo)».

1 Cf 1Cor 13,8.

1 Cf Is 42,8 et passim.

1 Cf Le Preghiere della Famiglia Paolina, (Roma, EP 1965), pp. 37-38.

1 Cf Sal 118.

2 Breviarum Romanum, Psalterium... Dominica ad Primam, ad Tertiam, ad Sextam, ad Nonam.

3 Lc 23,46.

4 Cf Le Preghiere della Famiglia Paolina, o.c. p. 37.