Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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55.
AVE, O STELLA DEL MARE!

(PB 6, 1942, 286-288)

I.

1. Maria stella della nostra vita. «Con molta proprietà ella vien paragonata ad una stella, poiché come questa irradia la sua luce senza corrompersi, non altrimenti la Vergine diede al mondo il suo Figlio senza alcuna lesione. Né il raggio toglie alla stella il suo fulgore, né il Figlio alla Vergine la sua integrità. Ella è dunque quella nobile stella sorta da Giacobbe, il cui raggio tutto il mondo illumina, il cui splendore fa raggianti i cieli, penetra negli abissi, si spande su tutte le regioni della terra, riscaldando più le menti che non i corpi, fa sbocciare le virtù ed inaridire i vizi. Ella è, io dico, quella illustre ed eccellentissima stella indispensabile per brillare su questo vasto mare, coi raggi dei suoi meriti e col fascino dei suoi esempi» (S. Bernardo, Super «Missus est» homilia 2.a, 17).
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2. «O tu che tra i flutti del secolo, più che sulla terra ferma cammini fra le tempeste ed i turbini, non volgere lo sguardo da questo splendido astro se non vuoi essere inghiottito dalle procelle. Se si scatenano i venti delle tentazioni, se urti contro gli scogli delle tribolazioni, guarda alla stella, chiama Maria. Se sei sbalzato dalle onde della superbia o dall'ambizione, se da quelle della calunnia o della gelosia, guarda la stella, chiama Maria. Se ti accorgi che i flutti dell'ira o dell'avarizia o della sensualità agitano la navicella della tua mente, guarda a Maria. Se, turbato dall'enormità dei peccati, sbigottito per le brutture della coscienza, atterrito dall'orrore del giudizio divino, sei prossimo al baratro della tristezza ed all'abisso della disperazione, eleva il tuo pensiero a Maria» (S. Bernardo, 1. c.).
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3. «Ave, o stella del mare, grande Madre di Dio, ma anche sempre Vergine, felice porta del cielo» (Ave Maris Stella, str. l.a).
Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi, il giovane e la giovanetta, il vecchio ed il Sacerdote, pensino a Maria, chiamino Maria.
La considererò veramente come stella della mia vita, se il nome di Maria non si allontana mai dal mio labbro, mai dal mio cuore; né mai desisto dallo scriverlo, né mai lascio di annunziarlo al mondo. So infatti che seguendola non mi smarrirò; che pregandola non dispererò, che pensando a lei non mi perderò; sorretto da lei non cadrò; guidato da lei non mi stancherò; favorito da lei giungerò al cielo; lodando lei meriterò una doppia corona.
Tu sei madre di Dio, e vergine intatta; e quanto sei esaltata in dignità, tanto fosti illibata nella integrità verginale. Per Cristo Gesù Figlio tuo, sei stata costituita porta del cielo, in modo che come qualsiasi peccatore è figlio di Eva, così qualsiasi vero tuo figlio diverrà erede della vita eterna.
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II.

1. «Tu ricevendo quell'ave dalla bocca di Gabriele, ci rimetti in pace, mutando di Eva il nome» (Ave maris Stella, str. 2.a).
Eva, dando ascolto alle parole del serpente, fu causa della nostra ribellione; tu, o Vergine beata, assentendo alle parole dell'angelo Gabriele, fosti la causa della nostra letizia e della nostra pace. Le parole Ave ed Eva sono inverse, ed inverso è pure il frutto che produssero. Ciò che la cattiva Eva ci tolse, tu con l'ave lo hai restituito. Per Eva l'uomo fu costituito nemico di Dio; venne introdotta internamente la lotta, ed esternamente dominarono le liti e le guerre. Con l'ave l'uomo ottenne la pace con Dio, con il prossimo, ed in se stesso.
Venga perciò lodata Maria da tutto il mondo, e tutte le generazioni la proclamino beata.
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2. «Sciogli le catene ai peccatori, ridona la vista ai ciechi, allontana i nostri mali, intercedici ogni bene» (Ave maris Stella, str. 3.a).
Per te, o Vergine, il Signore mi libera dalle catene dei miei peccati; ottienimi le disposizioni al perdono; rendimi favorevole la divina misericordia; riconcilia tutti i peccatori con Dio. Possa io, o Maria, avere sempre la luce, e le tenebre non mi avvolgano mai. Che gli uomini conoscano Dio e Gesù Cristo; e non siedano più oltre nelle tenebre e nell'ombra di morte.
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3. Non permettere, o Maria, che io sia tentato; e nelle tentazioni liberami dal male. Liberaci da tutti i mali passati, presenti e futuri, o Signora, e specialmente dall'eterno male.
Impetra, o Maria, tutti i beni interni ed esterni, a me ed a tutti gli uomini; tu sei infatti potente presso Dio; e sei ricca presso Dio, presso il Quale nessuno (di noi) è ricco, e tu sei generosa per ciascheduno e per tutti i figli tuoi.
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III.

1. «Dimostra che sei madre, ed accolga da te le preci, Colui che nacque per noi e volle essere tuo Figlio» (Ave maris Stella, str. 4.a).
Poiché fosti data a noi in madre da Gesù confitto in croce, adempi a nostro favore i doveri di madre; e poiché noi siamo figli tuoi, cercheremo di adempiere i nostri doveri di figli, a tuo riguardo, ubbidendoti, amandoti, facendoti conoscere.
Il Figlio di Dio si degnò di farsi figlio tuo; e tu a lui hai somministrato un corpo umano. Vi è perciò in te un certo qual diritto ad essere esaudita; ricevi dunque le mie suppliche e trasmettile al Figlio tuo, affinché per tuo mezzo mi riceva, Lui che per tuo mezzo mi ha redento.
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2. «O Vergine singolare, fra tutte la più mite, noi, liberati dai peccati, rendici miti e casti» (Ave maris Stella, str. 5.a).
O Vergine delle vergini, Vergine, che rendi le menti ed i cuori puri, Vergine clemente, dammi due cose: la mansuetudine perché io possa possedere i cuori degli uomini, e la castità perché io possa piacere a Dio.
Con la dolcezza e con la verginità, il pastore si rende ben accetto a Dio ed agli uomini, e li serve entrambi, si assomiglia a Gesù, ed entrerà ricco in paradiso.
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3. «Da' a noi una vita santa, preparaci una via sicura, affinché possiamo vedere Gesù, e sempre assieme gioire» (Ave maris Stella, str. 6.a).
Tuo ufficio, o Maria, è quello di darci Gesù qui in terra, e di mostrarcelo, dopo questo esilio, in paradiso. Anticipo con l'immaginazione quel giorno in cui entrerò nel gaudio tuo e del Signore; affinché non abbia da rimaner deluso, tu, o Madre, concedimi una vita pura da ogni macchia; rendi il mio cammino sicuro da ogni peccato.
Io mi rifugio, o santa Madre di Dio, sotto la tua protezione; non rigettare le mie suppliche, ma liberami sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta.
Sulla terra ed in cielo, per te, e in te, e con te dirò sempre: Gloria al Padre, ed al Figliuolo, ed allo Spirito Santo; poiché per la SS. Trinità tu sei divenuta la Stella della mia vita.
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