Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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16.
IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

(PB 6, 1942, 466-472)

I.

1. Impariamo dalla beata Vergine Maria che ha visitato Fatima, ed ha rallegrato il Portogallo ed il mondo intero. L'episcopato ed il clero portoghese hanno già fatto frutto dell'ammonimento di Maria; anzi, anche Pio XII ha ricevuto quell'annunzio e l'ha fatto suo. Umilmente lo riceva pure questo messaggio ogni pastore: sono soavissimi ammonimenti di una Madre ai figli, in quest'ora, e contengono mezzi adatti e necessari per l'avvento del regno di Cristo. Per Maria si va a Gesù!
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Richiami alla penitenza. Le avversità sono una conseguenza dei peccati; infatti a causa dei peccati, i mali e la morte dell'uomo; per i peccati, i mali e la morte delle città. Perciò la beata Vergine, apparendo ai tre fanciulli presso Fatima, ammonì: «Pregate, pregate molto, ed offrite a Dio degne soddisfazioni per i peccatori. Fate molti sacrifizi per riparare i peccati, e spesso, specialmente nei dolori, sia sulle vostre labbra questa offerta: vada per la conversione dei peccatori, per l'amore di Dio, in riparazione alle ingiurie recate al Cuore immacolato di Maria. Se gli uomini non si astengono dal peccare,... avrà inizio un'altra e più micidiale guerra. Quando vedrete in una notte una luce misteriosa, sappiate che è vicina la desolazione ed il castigo del mondo per così numerosi peccati; vi sarà la guerra, la fame e persecuzione alla Chiesa ed al Sommo Pontefice».
Perciò i tre fanciulli videro una guerra orribile, molte case distrutte, città sconvolte, molti morti, e quasi tutti andavano all'inferno. Inoltre videro le vie assiepate di uomini che domandavano pane, il Sommo Pontefice prostrato e piangente davanti a Dio; molte persecuzioni contro i cristiani fedeli, molti dei quali specialmente Sacerdoti, venivano uccisi, fino a che il sangue dei martiri avesse soddisfatto alla giustizia di Dio.
Queste cose si sono avverate e si avverano sotto gli occhi di tutti, ma il male maggiore è l'accecamento degli uomini; vedono i fatti, ma non vedono la causa; odono, ma non odono la causa.
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Bisogna considerare le parole: «Senza spargimento di sangue non si fa remissione» (Eb 9,22). Il Sacerdote deve offrire sacrifizi e soddisfazioni a Dio: «Affinché offra oblazioni e sacrifizi per i peccati» (Eb 5,1).
Io pure, in spirito di umiltà e con animo contrito mi pentirò, farò penitenza, prima per i miei innumerevoli peccati, le mie offese e le mie negligenze; poi per le mancanze del popolo, affinché Dio si degni di condurre a vera penitenza il mondo. Inoltre considererò l'invito rivolto da Maria ai tre veggenti di Fatima: «Volete offrire voi stessi a Dio come vittime, accettando tutti i dolori, ed eleggendo delle volontarie penitenze per i peccati che offendono la maestà di Dio, per la conversione dei peccatori, per riparare l'onore leso da tutte le ingiurie e bestemmie lanciate contro il mio Cuore immacolato?». Quale risposta darò io a quest'invito? La mia risposta sarà conforme alla mia pietà.
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I tre veggenti di Fatima fecero uso di queste formule di offerta: «O Signore Gesù, sia per riparare alle ingiurie recate a Dio ed a Maria, Vergine santissima, e per la conversione dei peccatori. O mio Gesù, sia per l'amore di Dio, per la conversione dei peccatori, per il Sommo Pontefice, in riparazione ed a soddisfazione delle offese recate al Cuore immacolato di Maria».
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2. Il Rosario. I tre fanciulli veggenti, ogni giorno, mentre pascolavano il gregge, recitavano devotamente il Rosario della Vergine Maria; e quando per la prima volta la beata Vergine si fece vedere da loro, essi avevano già terminata la recita del Rosario. La beata Vergine raccomandò loro: «Dite ogni giorno il Rosario». Così fece nella seconda e nella terza apparizione, ed aggiunse una particolare intenzione, ossia, per la cessazione della guerra; Maria si dimostrava così potente ausiliatrice. Dopo il Gloria al Padre, la beata Vergine volle che si aggiungesse questa formula supplicatoria: «O mio Gesù, perdonate a noi i nostri peccati; liberateci dal fuoco dell'inferno; attirate tutte le anime al cielo, specialmente quelle che sono in pericolo di andare dannate, e che hanno bisogno di maggior misericordia».
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Nella quarta apparizione la Madre piissima dichiarò che le offerte date ai tre fanciulli dovevano essere spese per rendere più solenne la festa del Rosario. Nella quinta: «Siate, disse, perseveranti nella devozione del Rosario». Nell'ultima apparizione, del 13 ottobre 1917, infine disse: «Io sono la Vergine del Rosario; mi si eriga in questo luogo una chiesa; perseverate nella recita quotidiana del Rosario». Come già aveva fatto a Lourdes in Francia, l'Immacolata Concezione, così fece a Fatima in Portogallo: invitò a dire il Rosario; questa seconda volta però con più insistenza. Ciò che i Sommi Pontefici raccomandano incessantemente al popolo cristiano, ogni pastore l'eseguisca e lo inculchi nella sua diocesi e nella propria parrocchia.
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3. La beata Vergine Maria ci invita e ci conduce a Gesù. Il compito della beata Maria Vergine è di ricevere Gesù da Dio [Padre] e di darlo al mondo. Essa attira a sé gli uomini, per condurli poi a Gesù. Prima che la beata Vergine si mostrasse ai fanciulli di Fatima, essi videro un angelo. L'angelo del Signore si prostrò a terra, dicendo tre volte: «Signore, credo, adoro, spero, ti amo. Chiedo misericordia per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano». E poi ai tre veggenti disse: «Pregate così i Cuori santissimi di Gesù e della Vergine, che vi ascolteranno. Io sono l'angelo custode».
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Un certo giorno, dopo il Rosario, ecco che si presenta un angelo portante un calice ed un'ostia, dalla quale cadevano gocce di sangue. Poi, inginocchiatosi, prega tre volte con i veggenti, così: «O SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti adoro umilissimamente, e ti offro il preziosissimo corpo, sangue anima e divinità di Cristo, presente su tutti gli altari; in riparazione di tutte le ingiurie a lui fatte, e nel tempo stesso, per i meriti infiniti del suo Cuore e per intercessione del Cuore immacolato di Maria, chiedo la conversione dei peccatori».
La beata Vergine istruì i veggenti, affinché santificassero cinque primi sabati del mese ed insegnassero agli altri a santificarli, specialmente con la comunione sacramentale.
Il buon pastore non soltanto predicherà i nove primi venerdì del mese, ma anche i primi sabati consacrati al Cuore immacolato di Maria.
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II.

1. La beata Vergine, apparendo a Fatima, come riconobbe Pio XII, disse ai tre fanciulli veggenti, Lucia, Francesco e Giacinta: «Dio vuole nel mondo la devozione verso il mio Cuore immacolato. Io verrò a chiedere la consacrazione del genere umano al mio Cuore immacolato». L'oggetto finale di questa devozione è la stessa Madre di Dio, il cui onore sempre intendiamo in ogni culto, preghiera, lode, a lei diretti; allo stesso modo di chi, baciando la mano del Sacerdote, intende veramente onorare la stessa persona del Sacerdote, e non soltanto la sua mano. «Non diciamo già che si onora la mano dell'uomo, ma che si onora l'uomo» (S. Tommaso). L'oggetto formale di questa devozione è l'eccellenza del Cuore di Maria, come sede e simbolo dell'amore verso Dio e verso gli uomini di cui essa ardeva. L'oggetto materiale è il cuore di carne, ossia il cuore fisico di Maria che nella passione di Cristo fu trapassato da una spirituale spada. Questi oggetti: finale e formale, sono compresi nel titolo liturgico della festa: Festa del Cuore Immacolato della beata Maria Vergine.
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2. Il cuore della Vergine fu fortissimo, innocentissimo, umilissimo, ferventissimo; esso bruciava di amore di Dio. S. Bernardino da Siena considera specialmente il cuore di Maria come sede dell'amore e della benevolenza. Considera le sette parole della beata Vergine come sette fiamme della carità divina: «Chi tra i puri uomini può pensare una creatura migliore di colei che meritò di essere la Madre di Dio? Chi può pensare un tesoro più prezioso dello stesso amore divino che faceva ardere il cuore della Vergine come una fornace? Da questo cuore, quasi come da una divina fornace di amore, la beata Vergine fece uscire delle parole buone, ossia delle parole di ardentissima carità».
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La prima fiamma è la parola che Maria rivolse all'angelo: «Come potrà avvenir questo, se io non conosco uomo?» (Lc 1,34). Qui abbiamo la fiamma dell'amore separante o che separa il cuore da tutte le imperfezioni di un altro amore. «Considera dunque, diligentemente quanto si allontana da ogni cosa contraria al suo diletto, ossia a Dio, quando non soltanto odia l'offesa di lui, ma anche ogni azione imperfetta e viziosa ancorché disgiunta da ogni offesa di Dio, come può essere l'atto matrimoniale, specialmente se è ordinato ad una prole divina. E tuttavia anche questo, per quanto era da lei ed in modo assoluto, la beata Vergine ebbe talmente in odio, che per questo disse tale parola».
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La seconda parola della beata Vergine Maria venne pure rivolta all'angelo: «Ecco l'ancella del Signore; che mi avvenga secondo la tua parola» (Lc 1,38). «La seconda fiamma è quella dell'amore trasformante, il cui atto è di unire sommamente l'amante con l'amato, e viceversa». Qui Maria aderisce perfettamente a Dio ed alla volontà divina, nel suo cuore; e qui sta la perfezione dell'anima, nell'ubbidienza perseverante ed ilare. «Sembra quasi che in questa frase si esprima l'ubbidienza continua con la parola ecco; l'umiltà profonda soggiungendo: l'ancella del Signore; la carità lieta coll'aggiungere: mi avvenga; la fede alta, quando finalmente conclude: secondo la tua parola».
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La terza parola, ossia la terza fiamma di amore, Maria la pronunziò con Elisabetta. «È fiamma di amore comunicante: considera quanta fu la pienezza di grazia comunicata a Giovanni con la presenza del Verbo di Dio e per effetto della verginale bocca. Infatti per merito suo, la madre [del Precursore] viene riempita di Spirito Santo, e le è dato di conoscere il mistero dell'incarnazione, e di esclamare con fervore e di annunziare che la Vergine è benedetta, di capire la dignità della Vergine, e di riconoscersi indegna di tale visita».
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3. La quarta parola è il Magnificat, ed è una fiamma dell'amore giubilante. «Poniamo la quarta fiamma, che è amore giubilante, la cui natura consiste sempre nel salmeggiare e cantare al diletto. Mentre infatti la beata Vergine Maria viene lodata da S. Elisabetta per la sua fede, l'anima di lei, elevata ad altissima contemplazione, riferendo tutto a Dio, esclama: L'anima mia magnifica il Signore (cf Lc 1,46). In questo canto Maria magnifica e glorifica e ringrazia il sommo Dio per la moltitudine dei grandi benefizi ricevuti».
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La quinta parola fu fiamma di amore saporante, quando la beata Vergine trovò il Figlio nel tempio presso i dottori. «Cristo contiene in sé due generi di sapori, che inchiudono in loro tutte le altre qualità di sapori. Il primo è il sapore dolce; il secondo è il sapore del dolore ossia amaro, e questi sono contenuti nella quinta parola della Vergine».
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Il sesto amore è fiamma di amore compaziente. «Questa è quella parola di ammirevole compassione e pietà, che la dolcissima Madre di Cristo e nostra avvocata, ed in terra ed in cielo per noi miserabili e malati, come una buona Madre per i figli suoi da ogni parte degni di compassione, disse al diletto Primogenito suo: Non hanno più vino» (Gv 2,3).
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La settima parola è fiamma di amore consumante: «Poiché è chiaro che tutta la Scrittura si compendia nell'amore di Dio e del prossimo, così in questa ultima parola della Vergine, e in quest'ultima fiamma di amore, è inchiuso e compreso tutto quello che contiene la legge divina e tutta la parola di Dio. Perciò a tutti dice: Fate tutto quello che egli vi dirà (Gv 2,5), ossia obbedite alla divina volontà. Non senza un meraviglioso lume della divina sapienza, la Vergine beata ridusse all'obbedienza, ciò a cui il Signore e l'Apostolo avevano ridotto la pienezza della legge, ossia all'amore».
O beata Vergine Maria, infiamma il nostro cuore di amore per te; eccita i nostri cuori, affinché sempre in essi ardano queste sette fiamme di amore verso il Figlio tuo.
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III.

1. Preghiera di S. Giovanni Eudes. - «Sia benedetto il Cuore amantissimo ed il nome dolcissimo del Signore nostro Gesù Cristo, e della gloriosissima Vergine Maria Madre sua, in eterno ed oltre.
«Ave, o Cuore santissimo; ave, o Cuore mitissimo; ave, o Cuore umilissimo; ave, o Cuore purissimo; ave, o Cuore devotissimo, ave, o Cuore sapientissimo; ave, o Cuore pazientissimo; ave, o Cuore obbedientissimo; ave o Cuore vigilantissimo; ave, o Cuore fedelissimo; ave o Cuore beatissimo; ave, o Cuore misericordiosissimo; ave, o Cuore amantissimo di Gesù e di Maria.
«Ti adoriamo, ti lodiamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie. Ti amiamo con tutto il cuore nostro, con tutta l'anima nostra, con tutte le nostre forze. Ti offriamo il nostro cuore, te lo doniamo, consacriamo, immoliamo. Prendilo e possiedilo tutto; purificalo, illuminalo, santificalo. Che in esso viva e regni, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Così sia. Signore, pietà di noi; Cristo, pietà di noi; Cuore sacratissimo di Gesù, abbi pietà di noi; Cuore santissimo di Maria, prega per noi.
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2. «O Cuore di Maria, - specchio del divin Cuore, compendio delle perfezioni della divinità, immagine perfetta del Cuore dell'Eterno Padre, delizia del Figlio di Dio, signacolo dello Spirito Santo, triclinio della santissima Trinità, santuario della divinità, trono della divina volontà, secondo il Cuore di Dio, custode del divin Verbo, specchio della passione di Cristo, una cosa sola col Cuore di Cristo, speranza e letizia del nostro cuore, fonte di ogni consolazione, fornace del divino amore, miracolo di carità, centro di mansuetudine, abisso di umiltà, casa della sapienza, trono della misericordia, zelatore delle anime, trono di tutte le virtù, abisso di grazie, tesoro di innumerevoli beni, cielo dei cieli, santo dei santi, abisso dei misteri, abisso dei miracoli, libro di vita, gazofilacio della Chiesa, oracolo dei cristiani, stella degli amanti, tavola della divina legge, regola del cuore fedele, rapitore di cuori, rifugio del cuore nostro, presidio del cuore nostro, casa d'oro del nostro cuore, nostra torre fortissima, paradiso del nostro cuore, giubilo del nostro cuore, sollievo del nostro esilio, re del nostro cuore, amatore nel nostro cuore, - prega per noi.
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3. «Sii propizio, perdonaci, o Gesù; sii propizio, esaudiscici, o Gesù; per il divinissimo Cuore tuo; per il Cuore amantissimo della santissima Madre tua; per il suo sommo odio al peccato; per il suo insigne disprezzo delle cose mondane; per la sua profondissima umiltà; per la sua dolcissima benignità; per la speciale sua carità verso i suoi devoti; per il suo sommo amore all'Eterno Padre; per la sua ardentissima carità verso di te; per i suoi piissimi desideri, per i suoi amantissimi sospiri, per i suoi acerrimi dolori; per i suoi gaudi temporali ed eterni; per l'eccellentissima unione sua con il tuo Cuore; esaudiscici, o Gesù.
«O preziosissimo Cuore di Gesù e di Maria, tesoro del cuore nostro, possiedi il cuore nostro in eterno. O amatissimo Cuore di Gesù e di Maria, vita del nostro cuore, vivi nel nostro cuore in eterno. O dilettissimo Cuore di Gesù e di Maria, re del nostro cuore, regna sul nostro cuore in eterno. O Gesù, Cuore di Maria, ascoltaci. O Gesù, Cuore di Maria, esaudiscici».
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