Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XII. MARIA (1)
Vi è sempre <troppe> troppa gente che confida in se stessa anziché <confide> confidare in Dio. Questo io non basta. <Bisogna>. All'io bisogna mettere la d: Dio. L'orgoglio è quello che rovina le popolazioni, le nazioni e gli individui. In Dio salvezza, benedizione, letizia e tutto quello che riguarda la santificazione.
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Lo spirito della Famiglia Paolina sta nella divozione a Gesù Cristo Maestro via, verità e vita. Poi ogni istituto della famiglia ha un apostolato indicato e il titolo che si aggiunge è <il> un titolo per indicar l'apostolato. Come, ad esempio, si aggiunge il titolo, a Gesù, buon Pastore in quanto indica l'apostolato. Come si indica - secondo titolo - le Pie Discepole di Gesù Maestro in quanto eucaristia, e poi così delle Annunziatine, dei Gabrielini, ecc.
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Quattro punti abbiamo ricordato cioè: cercare la gloria di Dio, cercare la santificazione, e questa santificazione cercarla nella divozione a Gesù Maestro via, verità, e vita. Il quarto punto [è] la divozione a Maria, perché noi andiamo veramente a capire la divozione, <a> lo spirito paolino, cioè <la via> Gesù via, verità e vita. Attraverso a Maria si arriva bene, sicuramente <alla> allo spirito paolino. Perciò adesso la riflessione o meditazione sopra la divozione a Maria.
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Nel libro (a) [la divozione a Maria] s'introduce con queste parole: "La ragione per la quale poche anime arrivano alla pienezza dell'età di Gesù Cristo, che vuol dire alla santità...". Perché non arrivano tutte? Il perché: non è abbastanza formulata e formata nei loro cuori. Quando non è ancora formata abbastanza nei cuori, allora non si arriva ad una pienezza dell'età di Gesù Cristo, cioè la perfezione.
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Per avere dei frutti occorre una buona pianta. E per avere il frutto Gesù: "Benedetto il frutto del tuo seno Gesù" [Lc 1,42] occorre che ci sia una buona pianta, e la buona pianta è Maria. Allora considerare come la divozione a Maria ha una parte importantissima nella nostra santificazione.
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Come Maria ha contribuito a produrre la grazia, Gesù Cristo, ha accompagnato Gesù Cristo. E così come ha accompagnato Gesù nella produzione, nell'acquisto della grazia per noi, così nella distribuzione. E la grazia viene da Gesù, ma è distribuita da Maria.
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Non si tratta quindi, quando si parla della divozione a Maria, di una divozione in più (occorre ricordar le parole), ma di qualche cosa di essenziale e fondamentale nella vita cristiana, la divozione a Maria. Fondamentale ed essenziale alla <vita di> santificazione della vita cristiana.
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Maria è in una posizione privilegiata perché ella è la madre di Dio e la sua grandezza ha la radice proprio nella divina maternità. Allora è da considerare Maria fra tutte le creature. E a tutte le creature noi dobbiamo riverenza, a tutte le opere di Dio; ma fra le opere di Dio il grande prodigio: Maria! La quale è stata privilegiata nel momento della sua concezione, è stata chiamata ad essere la Madre di Dio <e> e al compimento del prodigio: vergine insieme e madre. La verginità più pura e la maternità più elevata: i privilegi che sono in questa vergine corredentrice, insieme al Redentore Gesù Cristo. E come Gesù risuscitato salì al cielo, Maria è già in cielo in corpo ed anima presso il suo figlio.
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E' necessario, quindi, essenziale e fondamentale che noi confidiamo in Maria. Sì! Ascoltiamo questo ragionamento: è volontà di Dio che ci santifichiamo, ma per santificarci occorre la virtù, ma per praticar la virtù occorre la grazia. E la grazia dove si trova? Invenisti /apud Deum gratiam/ (a) [Lc 1,30].
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Maria ha la grazia, ha trovato grazia presso il Signore. Non hanno trovato grazia per gli uomini né i profeti, né i sacerdoti dell'antico testamento né i giusti, no. La grazia l'ha trovata Maria. L'ha trovata Maria, perché ella è madre di Gesù Cristo il quale è la grazia, cioè è la santità. E come il figlio di Dio incarnato egli ha conquistato la sua santità. Maria diede l'essere e la vita all'autore della grazia. Ella è Mater gratiae. E come la chiamiamo nelle litanie: Maria Mater divinae gratiae.
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Quello che adesso subito serve a noi: vi sono tante ragioni per dimostrare che noi dobbiamo confidare in Maria. Ma venendo subito alla ragione che interessa più noi, Dio ha scelto Maria come tesoriera, amministratrice e dispensatrice di tutte le grazie. E conforme al potere che ha ricevuto, ella distribuisce... <Quattro par> Quattro espressioni da ricordare. Maria distribuisce la grazia:
[1°] a chi vuole
e 2° come vuole
e 3° quando vuole
e 4° nella misura che vuole dare le grazie dell'eterno Padre e le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo.
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A chi vuole! E a chi vuole dare la grazia Maria? A quelle anime che imitano lei stessa! Quali sono queste anime a cui Maria vuol dare la grazia? A chi è <umila> umile e a chi ha fede come ella aveva: "Ecco l'ancella del Signore" [Lc 1,38], cioè la serva: l'umiltà. "E sia fatto come hai detto" [cf. Lc 1,38] cioè comunque vuole il Signore: fede. Cioè che ciò che l'angelo aveva detto (verginità e maternità assieme) sì, ecco: "Sia fatto come hai detto" [cf. Lc 1,38]. E cioè se è un miracolo, un /prodigio/ (a) di primo ordine, questo si compia: serva e fede in Dio; e il prodigio si è compito. Ed ella divenne la madre del figliuolo di Dio incarnato in lei.
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Oh, prima: a chi vuole. Senza questa umiltà e fede assieme, non si progredisce. E' come se uno volesse camminar su un piede solo. Potrà fare qualche salto, ma se si vuol camminare, si mette avanti un piede e poi si mette avanti l'altro; e poi di nuovo il primo e poi di nuovo il secondo. E si cammina così
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Guardiamoci dal mancare in questi due punti: che ci sia sempre l'umiltà e accompagnata dalla fede e la fede che non sia una fede orgogliosa, ma fede umile. Fede umile! "Da me nulla posso, ma con Dio posso tutto" (a). Da me nulla posso: questa è l'umiltà; ma con Dio posso tutto: ecco la fede. A chi vuole!
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Come vuole. Maria, come vuole. Le grazie le dà come vuole. Come vuole ella far arrivare a noi la grazia. Hai bisogno di un consiglio? Maria dispone che sia proprio il confessore quella volta che dà il consiglio. "E me l'ha dato il confessore!". Ma chi l'ha ispirato? Come vuole. Capita un libro. E in quel libro c'è proprio una parola che fa per te. Arriva attraverso al libro, ma precede le disposizioni, quello che ha voluto, come vuole Maria. Così come vuole: può essere una persona amica, può essere un fatto che ci fa pensare: è morta una persona cara, ella è già passata all'eternità. E allora la riflessione: ed io? "Prega per noi Maria adesso e nell'ora della mia morte".
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Come vuole fa arrivar <la ma> l'ispirazione Maria, come vuol far arrivare la grazia. Qualche volta arriverà un aumento di grazia in una confessione, in una comunione, in una lettura spirituale, ecc. Come vuole.
289
Poi: quando vuole Maria dà la grazia. Quella fanciulla ha la vocazione a sette anni; quell'altra l'ha a quattordici; quell'altra l'ha a ventuno. Quando vuole. Quando c'è tutto facile in famiglia, tutto va bene, e quando invece si entra nella società e coi pericoli che ci sono... Quando vuole, il momento. E quando è facile la virtù, e quando le tentazioni si ostinano nella carne e nello spirito di satana, o nel mondo. Quando vuole: il momento in cui vuole. Dì pure il rosario adesso, ma la grazia te la darà forse domani, forse fra un anno. Quando vuole, cioè il momento.
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Ella è la madre sapientissima che ci ha dato Gesù Cristo. E' la madre potentissima presso Dio. E poi è la madre misericordiosissima. E forse in quei rosari hai ottenuto la grazia di avere l'ultima malattia, sopportarla e chiuder bene <con> con la rassegnazione: accettare la morte, e confessarsi bene, e aver <le su, la> l'olio santo, ed avere la comunione, ecc. Quando vuole! Forse alle volte non sappiam quali grazie che chiediamo; Maria però al momento interviene.
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E nella misura che vuole, secondo Dio. Nella misura che dice tre ordini <di> di doni: le grazie dell'eterno Padre e le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo. Quando si arriva ai doni dello Spirito Santo l'anima si trova in quella posizione <e su> e su quel livello di cui abbiamo parlato anche ieri. Fiducia quindi in Maria.
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Allora la divozione a Maria. Ci sono i divoti veri e ci sono i divoti non veri, falsi.
Ma chi passa per Maria
va a Gesù Cristo via, verità e vita.
Ella è via facile
via breve
via sicura
via perfetta
per vivere in Gesù Cristo.
Gesù Cristo che viva in noi.
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Quali sono i divoti non veri, che hanno cioè una sembianza <di di> di divozione, ma non lo sono? Primo: i devoti critici: non sono veri devoti. I devoti scrupolosi: non son veri devoti. I devoti esteriori che fanno qualche cosa, hanno un'immagine, sono iscritti a qualche confraternita, ecc. I devoti presuntuosi: non son veri devoti. I devoti incostanti: un giorno sì, e un giorno no. I devoti ipocriti e sono coloro che all'esterno fanno qualche segno di divozione, magari portano l'abitino; ma non hanno la divozione del cuore, l'hanno solamente esteriore la divozione. Poi i divoti interessati quelli che chiedono solo grazie materiali alla Madonna, e non le grazie spirituali. E poi alcuni vanno fino a una specie di sacrilegio nella divozione, e cioè vogliono continuar a peccare e che Maria li salvi ugualmente, perché dicono: <chi sa> chi è divoto di Maria, si salva. Si salva se è un vero divoto, cioè domanda la grazia di evitare il peccato.
294
I veri divoti? Una divozione interiore, cioè di amore a Maria. Una divozione tenera, di cuore intimo: come il bambino deve amar la mamma. La divozione santa, e cioè quando si chiedon le virtù, l'amore a Dio, la perseveranza, la rispondenza alla vocazione, la divozione costante. I divoti costanti /di/ (a) tutti i giorni e un giorno si prendono una divozione e la praticano quotidianamente. Non si carichino di divozioni, troppe, no. Fare quel che è giusto, quel che è possibile, ma quel che importa: bene farlo e con costanza! E poi divozione disinteressata quando soprattutto a Maria chiediamo la santità: "Vergine Maria madre di Gesù fateci santi!"
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I segni di divozione sono molti. Principale è il rosario. Secondo: consecrare a Maria il sabato, il sabato <che> che precede il giorno <della> di Dio, di Gesù Cristo, cioè il sabato prepara alla domenica. Poi vi sono i cinque sabati, vi sono le preghiere varie: l'Ave Maria, L'Angelus, /le litanie/ (a), <le> la Salve Regina, Ricordatevi o piissima Vergine, il Magnificat, e tanti altre preghiere che ci sono, e preghiere che uno può scegliere secondo i bisogni dell'anima. Giova molto il piccolo ufficio della santissima Vergine: questo l'hanno particolarmente i Discepoli di Gesù Maestro e le Annunziatine.
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Oh, la divozione principale sarebbe quella insegnata da san Luigi Grignon de Monfort, questa richiederebbe una lunga spiegazione. Si potrà leggere i libri (abbiamo due libri specialmente): Il segreto di Maria e l'altro libro: La vera divozione a Maria.
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Consiste questa devozione [in] due punti, e cioè: consecrazione a Maria; e secondo: vivere poi la consecrazione. Ricordo questo perché la consecrazione a Maria nei seminari sempre si spiega. Così negli istituti religiosi tra gli aspiranti e tra le aspiranti, cioè consecrarsi a Maria, per vivere con Maria, in Maria.
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Oh, perché? Perché si fa una consecrazione? Ha lo scopo di arrivare alla consecrazione a Gesù, cioè per i sacerdoti all'ordinazione sacerdotale e per i religiosi e le religiose per la professione. Prima si consacra la persona, la fanciulla, il fanciullo a Maria, e poi si consacra tutto l'essere a suo tempo a Gesù Cristo. Fare la prima consecrazione per far poi la seconda bene e mantenerla: Per Mariam ad Jesum.
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Attraverso a questa consecrazione ci prepariamo alla consecrazione alla professione o alla ordinazione sacerdotale secondo di chi si tratta. Ma comunque la divozione a Maria si scelga <e non si cari> e nessuno si carichi di troppe divozioni, ma quelle che si scelgono: bene e costanti e con fede.
300
Oh, quali sono i vantaggi che ha sempre la divozione a Maria? Quei che son dei suoi devoti.
1° (a) Maria li amerà con particolare predilezione i suoi divoti.
2° Li provvederà con magnificenza e splendore di quanto avranno bisogno riguardo all'anima e al corpo: provvederà!
3° Li guiderà con mano ferma per le vie della santità, Maria. Come tiene il bambino per le mani perché non caschi, li guiderà con mano ferma per le vie della santità.
4° Li difenderà e proteggerà contro i pericoli e le insidie del demonio: sono tante!
5° Intercederà continuamente per loro, per questi divoti, davanti al suo divin figlio. E
6° Assicurerà ad essi, questi divoti, la perseveranza e pegno e garanzia di eterna salvezza.
Ecco i sei frutti della divozione a Maria.
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Anche in questi giorni mettere a capo dei propositi una parola: Ave Maria o Salve Regina o un'altra parola che piace di più, perché a un'anima piace [di] più la divozione <sotto> a Maria sotto una certa formula <o> e altri diversamente. Ma Maria sì: madre a tutti. E diciamo appunto: madre a tutti sei Maria. Tu sei Maria a tutti. Perché è stato l'ultimo dono che ci ha lasciato Gesù Cristo. Era già crocifisso, era vicino a morire, aveva già dato l'eucaristia, aveva fondato la Chiesa <ecc> aveva stabilito i sacramenti, ecc. Ma aveva soltanto più un dono da farci: "/Giovanni/ (a), ecco [la] tua madre" [Gv 19,27]. E in Giovanni diede a noi Maria, a tutti madre: "Donna, ecco [il] tuo figlio" [Gv 19,26], indicando Giovanni. E potete sostituire il vostro nome al nome di Giovanni. "Donna ecco [il] tuo figlio Giovanni", il nostro nome.
302
Consecrazione a Maria per consecrarsi e far bene a suo tempo la consecrazione a Gesù, se il Signore ha voluto e se il Signore vuole per chi è ancora in via cioè aspiranti.
Questa divozione non caschi mai dal vostro cuore. E sempre insistere: "Prega per noi adesso, e nell'ora della morte".
303
Ch'io possa chiamarti Maria come ultima chiamata: Maria, e poi morir: in paradiso!

Ariccia (Roma)
2 agosto 1964

304

(1) Ariccia (Roma), 2 agosto 1964

277 (a) Cfr. Estratto in Appendice.

282 (a) V: gratiam apud Deum.

285 (a) R: prodigioso.

287 (a) Cf. Preghiere, pag. 194

295 (a) R: che.

296 (a) R: la litania.

301 (a) R: Prima cosa.

302 (a) V. Omette.