Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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II. CRESCETE NELLO SPIRITO E MOLTIPLICATEVI (1)
Gesù buon Pastore ha voluto essere accompagnato in tutta la sua vita da Maria. Iniziò il figlio di Dio incarnandosi, quando Maria aveva risposto all'angelo: Fiat mihi secundum verbum tuum [Lc 1,38] . E allora il figlio di Dio s'incarnò in Maria per opera dello Spirito Santo. Così Maria divenne la madre del figlio di Dio incarnato. Poi [per] trentatré anni Maria accompagnò Gesù prima come bambinello, come fanciulletto, come giovane, come uomo adulto, come quando Gesù cominciò il suo ministero pubblico. E quando Maria poteva, seguiva Gesù. E quando Maria seppe che Gesù era condannato alla crocifissione, Maria lo seguì sulla via del calvario e l'assistette quando veniva crocifisso e durante le tre ore di agonia e fino a che Gesù spirò: Inclinato capite /emisit/ (a) spiritum (Gv 19,30).
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Poi bisogna ricordare che Gesù, prima di chiudere gli occhi, prima di spirare sulla croce aveva detto: "/Giovanni/ (a) <indicando l'apostolo> ecco tua madre" [Gv 19,27], indicando Maria. E poi /rivolto a Maria: "Donna, ecco tuo figlio/" (b) [Gv 19,26]. E così Maria cominciò ad accompagnare gli apostoli nel cenacolo, nell'attesa dello Spirito Santo e quando gli apostoli incominciarono la loro missione, la loro predicazione, sì.
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Questo che Gesù ha fatto, deve tenersi da noi come un comando. Se il figlio di Dio incarnandosi ha voluto prendere Maria con sé, così questo è come un esempio ed insieme una specie di comando. E Gesù ce l'ha data difatti Maria come madre. Allora sempre: che noi siamo accompagnati da Maria, sì, sempre, tutta la vita. Come Gesù ha fatto, così noi.
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Maria ha particolare cura di coloro che son consecrati a Dio, di coloro che vogliono consecrarsi al Signore. Maria è la consecrata, ella aveva il voto di verginità. E così la redenzione si compì tra Gesù e Maria: Gesù come l'autore della redenzione e Maria come la cooperatrice di Gesù.
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Ecco, le suore sono accompagnatrici del sacerdote e quindi hanno un ministero. Le suore, specialmente le suore pastorelle hanno un ministero che si riferisce all'azione dei parroci. Se il sacerdote, il parroco è il pastore, Maria [è] la madre del divin Pastore ed è la madre di tutti, specialmente dei sacerdoti. La collaborazione. L'accompagnarsi con Maria. L'accompagnarsi a Maria per la santificazione, per ottenerci le grazie di Gesù e perché Gesù abbondi in grazie secondo la vostra vocazione, sì.
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Oh, allora, come la redenzione è incominciata nella <collaborazio> collaborazione e cooperazione fra Gesù e Maria così adesso: la redenzione e la salvezza delle anime tra il sacerdote e la suora. Tra il sacerdote e la suora. La cooperazione spirituale, la cooperazione apostolica tra la suora e il sacerdote. Cooperazione!
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Ecco, occorre pensare che accanto al sacerdote è importantissima cosa che ci sia la suora. E l'uno è consecrato a Dio, e l'altra è consecrata a Dio. E il sacerdote fa il suo ministero e la suora fa la sua missione. E da tutt'e due, dall'opera di tutti e due risulta il bene alle anime.
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Maria ha un gran potere presso il Signore. Maria ha contribuito tanto alla redenzione. E la suora? Che contribuisca tanto alla salvezza delle anime e che essa, la suora, si valga dei suoi mezzi. I mezzi sono: preghiera, sofferenza e attività. Preghiera, sofferenza e attività. La suora è molto potente. E in questo come è potente? E' potente per la sua parte, in quanto la suora può istruire, educare. E la suora può nello stesso tempo guidare, sì.
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E il sacerdote compie il suo ministero, ma il ministero è poi unico perché si va in una parrocchia: vi è il parroco, vi son le suore. Ecco, da una parte vi è tutto colui che rappresenta Gesù Cristo, dall'altra parte vi è la suora pastorella che rappresenta Maria. Missione unica in fondo, ma divisa in due parti, in due azioni.
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La donna ha tanta influenza sull'uomo, perché la fortezza della donna non è tanto l'intelligenza quanto è il sentimento: la premura che ha, lo spirito materno, perché la suora consecrandosi a Dio, è doppiamente materno il suo spirito, doppiamente. E quindi quel sentimento che essa ha è tutto spirituale ed elevato ed è tutto ordinato alla salvezza delle anime: ad aiutare i bambini, ad aiutare i fanciulli, ad aiutar la gioventù, ad aiutare gli uomini, i vecchi, tutti. Quindi come è avvenuta l'associazione tra Gesù e Maria nella redenzione, così l'associazione del sacerdote con la suora pastorella.
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La suora quindi opera, sì, nell'istruire, nel dar buon esempio, nel pregare: ecco questi sono i primi apostolati. Ma poi, la suora col suo cuore, con il capire il cuore umano, eh, allora ha un suo potere. E' una potenza la suora, spiritualmente!
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Volevo dire che ringraziate il Signore dei doni che ha dato alla donna. E ringraziare il Signore Gesù per i doni alla suora in particolare.
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La suora pastorella ha un gran potere, sì: il potere il quale è secondo lo spirito di Dio, cioè lo spirito con cui si è compiuta la redenzione e con cui si applica la redenzione. Aver molta fiducia nelle grazie che avete, le grazie spirituali speciali di natura, perché la donna ha particolari doni, e d'altra parte perché questi doni siano usati santamente.
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Ora, facendo qualche applicazione: la donna, la suora oggi è molto necessaria nel mondo. Pressappoco sono <le> le riflessioni o le comparazioni: cinquecentomila sacerdoti, un milione e cinquecentomila suore; c'è <una suo> un sacerdote, tre suore! Perché? Perché in una parrocchia un sacerdote, tre suore? Ma la suora è come l'anello fra la popolazione e il pastore! Quindi le pastorelle e il pastore.
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Ora, questa grande missione! Eva aveva rovinato l'umanità, Maria ha iniziato <la re> la redenzione, cioè è cominciata con lei la redenzione degli uomini. <Come Maria la rovina, così> Come Eva la rovina, così Maria la salvezza. E quindi si è scambiata la parola: ave ed Eva: le stesse lettere, ma come sono conformate, come son lette. Fiducia nelle grazie particolari che avete, di natura insieme e di largizione dello Spirito Santo, sì.
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Secondo: è necessario che vi sia un gran numero di suore. Questo: che si moltiplichino le suore. Nel mondo dovrebbero essercene ora nove milioni; siamo lontani, non è vero, da quel numero? Occorre che tutte siate interessate alla vocazione e alle vocazioni. Come? Secondo la vostra posizione: e vi è chi può contribuire alle vocazioni con la preghiera, con la sofferenza; e vi è chi invece ha l'incarico d'istruire le aspiranti; vi è la vocazionista o le vocazioniste che vanno in cerca, come Gesù è andato in cerca dei suoi apostoli sulla riva del lago, ad esempio.
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E poi la formazione: sia chi fa la scuola e sia chi dirige lo studio, e chi forma la religiosa e cioè lo spirito religioso e la azione e la vita religiosa. Ma in tutte le parrocchie, dovunque, dove c'è un gruppetto di suore, una particolarmente guardi <le vo> se vi siano vocazioni in quella parrocchia. E tutte hanno questo incarico, ma vi è sempre chi ha questa maggior attitudine. E tutto quello che viene fatto nella casa madre, qui, tutto viene ordinato a formare la suora.
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Ora se la donna è potente per se stessa, per natura, è potente per la grazia. E' potente per la grazia, ma potente per il numero anche, perché possiate arrivare a maggiori luoghi. Se adesso s'inizia in Colombia e s'inizia in Argentina come mi hanno scritto, ecco, questo è un principio, ma bisogna mirare a ottanta nazioni. Ma credete mica che siano tutte, quello è un primo punto di arrivo: ottanta (a). Oh! allora fede! Portate fede! Questo, Gesù lo desidera molto di più di voi e di noi: che ci siano tante suore, e tante di buon spirito, e capaci, e attive, e di buona salute per quanto è possibile, sì!
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Ringraziare il Signore quindi delle grazie particolari date alla donna e [del]le grazie particolari date a voi. Abbiate fiducia di queste grazie particolari. Non si conoscono alle volte e anche quando qualche cosa si conosce non sempre si riguarda e si /considera/ (a) nel valore giusto, Sì.
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Moltiplicarvi (a), moltiplicarvi! Crescete e moltiplicatevi: due verbi imperativi: crescete nello spirito e moltiplicate[vi] nel numero. Crescete quindi in qualità. Ottime pastorelle: di buon spirito, istruite, in buona salute, ecc. così, sì, e specialmente sante. Crescete in spirito e in qualità. Poi anche la quantità: e moltiplicatevi, cioè è il numero. Aiutare chi opera per le vocazioni e in tutte le maniere.
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Ci vuole veramente la guida della luce di Dio per discernere chi veramente ha la chiamata di Dio e chi non l'ha. Quindi il discernimento. Il discernimento è un dono di Dio. E secondo, aggiungere i doni dello Spirito Santo perché ci sia la pietà, ci sia il timor di Dio, ci sia la fortezza, ci sia la sapienza, ci sia la scienza, ci sia l'intelletto, ci sia il consiglio. I doni! I doni dello Spirito Santo, per cui non solamente viver la vita cristiana, ma viver la vita religiosa nel senso soprannaturale.
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Oh, facciamo un'unione di pensieri e di risoluzioni: che tante siano e buone e sante le pastorelle! Voi certamente un poco indovinate i miei pensieri, ma dovete ricordarvi che son tormentato interiormente da questo pensiero: che siate moltiplicate. Crescete: spirito, formazione ottima, capacità e talenti per il ministero pastorale. Crescete: santità e ministero. E moltiplicatevi!
Questo tormento per cui ogni giorno, quando ne parlo con il Signore, sempre: sante e molte, ma in primo luogo sante! (a).
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Cantate bene? E pregate anche bene? Fate bene le ricreazioni? State buone? *** E' una gran fortuna vivere in questo tempo in cui la Chiesa dà l'indirizzo al lavoro pastorale. E' una fortuna e cioè una grazia. Perché in molte cose si andava all'incerto. E adesso la Chiesa per mezzo del Concilio dà l'indirizzo preciso, e nell'ascolto del Vangelo e quello che porta alla conoscenza. *** (a).
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Sempre, sante e molte; ma in primo luogo siate sante e avrete tante grazie e tante vocazioni. Non tentennate, non dubitate, ma quando pregate dite: "Signore le vogliamo!". E Gesù vi sorriderà a sentirvi comandare, ma se rispondete con un "sì" nel crescere in santità, appagherà il vostro desiderio/ (a).

Albano Laziale (Roma)
29 gennaio 1964

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(1) Albano Laziale (Roma), 29 gennaio 1964
23 (a) Combinazione di Gv 19,30 con Mt 27,50 della V.

24 (a) V: omette.
(b) R: indicando Maria: "Giovanni, ecco tua madre".

40 (a) Il tono è lieto in questa espressione, poi si fa deciso, sicuro

41 (a) R: consideri.

42 (a) In tono profondo.

44 (a) Tutto il paragrafo è espresso in tono profondo e sentito. Segue la recita del Padre nostro e delle invocazioni di chiusura, poi il Fondatore aggiunge quanto segue nei paragrafi seguenti, con registrazione poco chiara.

45 (a) R: parola incomprensibile. Segue il solito saluto di commiato: sia lodato Gesù Cristo.

46 (a) Così T. Omette R. Questo paragrafo è presente anche nel taccuino degli appunti di sr. M. Liliana Fava sgbp