Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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GIORNO PRIMO

Invito

S. SCRITTURA

«La sapienza si farà il suo elogio, si onorerà in Dio, si glorierà in mezzo al popolo di lui.
Riceverà lode in mezzo alla moltitudine degli eletti, e tra i benedetti, si benedirà dicendo
: «Io uscii dalla bocca dell'Altissimo primogenita avanti tutte le creature; io feci nascere nel cielo una luce imperitura e come nebbia ho ricoperta tutta la terra. Io abito nei più alti cieli, e il mio trono sta sopra colonna di nubi. Io sola feci il giro del cielo, penetrai nel profondo dell'abisso, camminai sui flutti del mare; posai il piede su ogni parte della terra, presso tutti i popoli, in ogni nazione ebbi l'impero, e di tutti grandi e piccoli, io conquistai i cuori. Tra tutti questi io cercai un luogo di riposo e decisi di dimorare nell'eredità del Signore.
Allora il Creatore di tutte le cose mi parlò e mi diede i suoi ordini, e colui che mi creò riposò nel mio tabernacolo, e mi disse: Abita in Giacobbe, tuo retaggio sia Israele, getta le tue radici tra i miei eletti
» (Sir 24, 1.4-13).
(Dal Messale: Festa di Maria Madre della Divina Provvidenza).
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LODARE LA VERGINE MADRE

«Dignare me, laudare te, Virgo sacrata: Fammi degno di poterti lodare, o Vergine Santa».
Lodare Maria significa: imitare Dio Padre che la creò più eccelsa fra tutte le creature;
imitare Gesù Cristo che aveva per Lei il più riverente affetto filiale;
imitare lo Spirito Santo che effuse in Lei i più singolari doni di grazia e di gloria.
Lodare Maria è dovere di uomini: poiché la poesia, l'architettura, la pittura, la scultura, la musica cantano le sue glorie. E' dovere di cristiani poiché da Lei ci venne Gesù Cristo, la vita, ogni grazia. E' dovere di cattolici: poiché la Chiesa le consacra belle festività, funzioni solenni e devote preghiere.
Lodare Maria è bisogno di riconoscenza ed amore, poiché ci ha corredenti ed accettati per figli; è condizione necessaria poiché Maria è la distributrice delle grazie e noi siamo tanto miseri; è istinto del nostro cuore che cerca conforto pace, Paradiso e Maria è speranza nostra.

PREDICARE MARIA

L'amore difficilmente si può comprimere o nascondere. Perciò è ben scarso l'amore verso Maria in coloro che raramente ne parlano o poco pensano a farla amare. I veri devoti La pregano dovunque; in ogni occasione ne parlano o scrivono; con la parola e con l'esempio incoraggiano tutti ad amarLa.
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Sentiamo i Dottori della Chiesa: afferma S. Bonaventura: «Coloro che si impegnano a pubblicare le lodi di Maria sono sicuri del Paradiso». Riccardo di S. Lorenzo dice che l'onorare Maria SS. equivale ad acquistare la vita eterna: «Honorare Mariam est thesaurizare vitam aeternam». La SS. Vergine glorifica in Cielo chi l'ha glorificata in terra: «Honorificantes se in hoc saeculo honorificabit in futuro!». La Chiesa pone sulle labbra di Maria le parole dell'Ecclesiastico: «Qui elucidant me vitam aeternam habebunt: Coloro che m'illustrano avranno la vita eterna» (Sir. 24, 31).
Esulta, anima mia, diceva S. Bonaventura a se stesso, rallegrati in Maria, poiché molti beni sono preparati a coloro che La lodano.
Tommaso da Kempis così fa parlare Maria a Gesù: «Figlio, abbi pietà di chi mi ama e mi predica». E S. Bonaventura aggiunge: «Audite, qui concupiscitis regnum Dei: Virginem Mariam honorate, et invenietis vitam aeternam: Udite voi che desiderate il regno di Dio: onorate la Vergine Maria e avrete la vita e la salute eterna».
Da questa divozione verranno i più grandi frutti: S. Alfonso dice che essendo passato da Maria Gesù per arrivare al mondo, in Maria tutti troveranno Gesù Cristo. E' noto il detto che esprime una dottrina ed un'esperienza: «Per Mariam ad Iesum». Se da Maria passa ogni grazia, i popoli che trovano Maria sono prossimi alla sorgente delle grazie.
Dal predicare Maria e dalla confidenza in Maria dipende la salvezza di tutti. S. Bernardino santificò l'Italia, S. Domenico converti la Francia, S. Bernardo cambiò il suo secolo, e così altri scrittori e predicatori con la divozione e con la divulgazione del culto a Maria.
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LODARLA DEGNAMENTE

S. Paolo scrive: «Fine del precetto è la carità procedente da un cuore puro, da una coscienza buona, da una fede sincera» (1 Tm. 1, 5). Così l'amore e la lode a Maria devono procedere: «de corde puro, de conscientia bona, de fide non ficta».
Da un cuore puro cioè infiammato di amore a Maria ed a Gesù deve partire la nostra lode. «Non mi riposerò, finché non avrò ottenuto un amore tenero verso la mia Madre Maria», diceva S. Giov. Berchmans.
L'amore filiale di compiacenza, di riconoscenza, di benevolenza, di concupiscenza verso Maria, ci porterà un vero amore a Gesù Cristo, e sarà un amore operoso, schietto, ardente. La Madonna è Madre del bell'amore: «Mater pulchrae dilectionis».
La freddezza, la tiepidezza, la semplice sensibilità, la verbosità vuota e terrena, sono indizi di un cuore non puro.
Da coscienza buona. E' buona la nostra coscienza quando si ha una speranza retta. La retta speranza confida di ottenere da Maria la salvezza e gli aiuti necessari a conseguirla, appoggiandosi alla potente intercessione di Maria. In tale fiducia l'anima prega la SS. Vergine e cerca con sforzo costante di fuggire il peccato, praticare le virtù, adempiere i doveri del proprio stato, amare Gesù Cristo. La coscienza non buona invece
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falsifica la divozione a Maria: poiché mira non ad evitare il peccato, ma solo a difendersi dal castigo e quasi a salvarsi senza merito. La coscienza falsa spera solo grazie materiali; o si attende al più qualche piccola grazia, ma non la santità ed il Paradiso.
Da una fede sincera nelle verità che riguardano la SS. Vergine. La fede in Dio è radice di ogni giustificazione; la fede in Maria è principio di ogni misericordia, di gioia serena, di salvezza eterna.
Delle verità che riguardano Maria, alcune sono di fede definita, come l'Immacolata Concezione; altre di fede cattolica, come l'Assunzione; altre di fede ecclesiastica come l'apparizione di Maria SS. a Lourdes; altre sono insegnamenti comuni fra i Padri, Dottori, Teologi, altre infine meritano soltanto fede umana.
La Chiesa è la nostra guida e Maestra; noi siamo i figli devoti e docili; crediamo alla missione, ai privilegi, alle grazie e agli uffizi che Maria ha verso di noi. Chi ritiene la Chiesa come madre, avrà Dio per Padre.
Alla fede si può mancare: quando per negligenza alcuno trascura d'istruirsi sulle grandezze di Maria; quando si è troppo restii, secondo un senso quasi protestante o giansenistico, ad ammettere le verità onorifiche riguardanti la Madonna; quando si trascura di fare atti di fede nelle verità mariane, specialmente per il suo ufficio di Madre di Dio e di mediatrice di grazie che tanto onorano Maria.
Si può anche eccedere quando per una temeraria credulità si credono cose che non sono certe e si insegnano agli altri; come sarebbero false
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rivelazioni, detti, fatti o forme di divozione non approvate dalla Chiesa. Dice S. Giovanni: «Nolite omni spiritui credere, sed probate spiritus, si ex Deo sint: Non vogliate credere ad ogni spirito, ma provate gli spiriti se son da Dio» (1 Gv. 4, 1).

SIA PIENA LA LODE

«Sit laus plena, sit sonora».
La vera divozione ha tre atti: ammirazione, imitazione, preghiera.

L'ammirazione
L'ammirazione cresce nel nostro spirito considerando i grandi privilegi, le virtù e le grazie da Dio concesse a Maria: la Divina Maternità, la pienezza della grazia, l'alta dignità, la Verginità, l'Assunzione, la Glorificazione, gli uffici di Madre, corredentrice, mediatrice di tutte le grazie.
Ammirare e lodare la S. Vergine è ammirare Dio. «Fecit mihi magna qui potens est: Grandi cose mi ha fatto Colui che è potente» (Lc. 1, 49). Perciò la Chiesa ha scelto nell'anno un mese, nella settimana un giorno, nei giorni un gran numero di feste per onorarla. Vi sono interi volumi pieni delle glorie e preghiere a Maria: così la lodano tutte le creature.

L'imitazione
I veri figli di Maria sono gl'imitatori suoi; l'amore si stabilisce fra persone simili, oppure le rende simili; la somiglianza di vita, di fisionomia, di attitudini rivela i figli ed i genitori.
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Imitarla nella fede, speranza, carità; imitarla nella giustizia, fortezza, temperanza, prudenza; imitarla nella castità, ubbidienza, povertà; ecco le virtù essenziali ed ecco la via per vivere secondo Dio. Infatti si imita la SS. Vergine per ricopiare in noi la più perfetta immagine di Gesù; l'imitazione di Maria è più facile, ma serve come gradino per arrivare all'imitazione di Gesù.

La preghiera
Pregare Maria seguendo la Chiesa. La Sacra Liturgia ci è guida; l'Angelus tre volte al giorno; il Santo Rosario o almeno la terza parte; la pratica delle tre Ave Maria e delle giaculatorie; la meditazione e la lettura spirituale; la Visita e la S. Comunione; la Messa ed i Sacramenti; una grande abbondanza di orazioni, di lodi, di invocazioni, ecc., possono costituire una Filotea Mariana.
Il divoto di Maria si salva; chi è molto divoto di Maria si fa anche santo.
Gesù Cristo si può considerare nella sua persona fisica; ed è Figliuolo di Dio fatto uomo. Inoltre si può considerare nel suo corpo mistico: Egli è il capo ed i Santi sono le sue membra.
Considerando Gesù Cristo nella sua persona fisica, gli dobbiamo fede, amore, obbedienza; e diamo un culto anche ad alcune sue membra speciali: le Sante Piaghe, il Volto, il Sangue, il Cuore.
Così considerandolo nel suo corpo mistico, diamo culto anche ad alcune membra più degne: ai Martiri, ai Vergini, agli Apostoli, a S. Giuseppe; sopra tutti però alla SS. Vergine Maria.
Perciò la Chiesa dà un culto detto di dulia, o venerazione ai Santi; un culto detto di protodulia,
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o speciale venerazione a S. Giuseppe, un culto di iperdulia, ossia di specialissima venerazione, unica nella sua altezza, a Maria SS. Madre di Dio.
Assecondiamo la S. Chiesa: Ella è Maestra non solo di fede e morale, ma ancora di preghiera, di culto, di liturgia sacra. Chi prega la S. Vergine con la Chiesa, nella Chiesa, per la Chiesa, otterrà fede viva e santità di vita.

PREGHIAMO MARIA

Tre volte la Chiesa c'invita nella giornata a recitare il seguente saluto dell'Angelus:

V) Angelus Domini nuntiavit Mariae.
R) Et concepit de Spiritu Sancto.
Ave Maria. etc.
V) Ecce Ancilla Domini.
R) Fiat mihi secundum verbum tuum.
Ave Maria, etc.
V) Et verbum caro factum est.
R) Et habitavit in nobis.
Ave Maria, etc.
V) Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix,
R) Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

V) L'Angelo del Signore annunziò a Maria.
R) Ed Ella concepì di Spirito Santo.
Ave Maria. ecc.
V) Ecco l'Ancella del Signore
R) Si faccia di me secondo la tua parola.
Ave Maria, ecc.
V) E il Verbo si fece carne.
R) E abitò fra noi.
Ave Maria, ecc.
V) Prega per noi o Santa Madre di Dio,
R) Affinché ci rendiamo degni delle promesse di Cristo.
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Oremus

Gratiam tuam, quaesumus, Domine, mentibus nostris infunde, ut qui Angelo nuntiante, Christi Filii tui Incarnationem cognovimus, per Passionem eius et Crucem ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.
Tre Gloria Patri.
Preghiamo

Infondi, o Signore, nelle anime nostre la tua grazia, affinché noi che per l'annunzio dell'Angelo abbiamo conosciuto l'Incarnazione di Cristo tuo Figliuolo, siamo condotti per i meriti della sua Passione e della sua luce alla gloria della resurrezione. Per lo stesso Figlio tuo, ecc.

OSSEQUIO - MESE DI MAGGIO

E' il mese che la pietà dei fedeli, secondo lo spirito della Chiesa, consacra alla Madre di Dio. Ha tre fini: accrescere la nostra fede nelle grandezze di Maria, con opportune istruzioni e considerazioni; imitare le elette virtù di Maria, maestra nostra e modello nella via della santità; pregare la Madonna per darle un debito culto di lode ed invocare la protezione in vita e in morte.
Come in ogni settimana un giorno, cioè il sabato a Maria; così in ogni anno, un mese alla nostra Madre per progredire nella sua devozione così utile, dolce, necessaria. «Come la luna fra i corpi celesti e terrestri trovasi in mezzo, e ricevendo la luce del sole la riverbera sulla terra, così Maria trovasi fra Dio e gli uomini, e comunica
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a noi la grazia che riceve da Dio», dice San Bonaventura.
Tre sono i mezzi per passare bene il mese di maggio: I) Proporre la lettura spirituale di un buon libro di divozione a Maria; meglio ancora se si potesse sentire una predica quotidiana; II) imitare la Madonna in una virtù; specialmente nella fede, speranza, carità, umiltà; III) scegliere un ossequio di preghiera, particolarmente il S. Rosario, le tre Ave Maria, il Memorare, l'Angelus o Regina coeli, ecc. Siano pure pratiche piccole, purché vi siamo costanti.

ESEMPIO

S. GIOVANNI DAMASCENO

Nacque da nobili parenti nella città di Damasco, donde il nome di «Damasceno». Venne istruito in tutte le scienze, sì sacre che profane. Il principe della città, benché saraceno, prese ad amarlo e lo volle come suo primo consigliere. In quei tempi era imperatore di Costantinopoli Leone III Isaurico, l'iconoclasta, nemico delle sacre immagini.
Giovanni, ardente di zelo, scrisse numerose lettere apologetiche in difesa di esse. L'Imperatore, gli sollevò contro lo sdegno del principe di Damasco con calunnie, dipingendogli il Santo come un occulto nemico. Il principe allora, pieno di sdegno, gli tagliò la mano destra e la fece appendere sulla pubblica piazza.
Il povero Giovanni, che sentivasi innocente, mandò dei messi a pregare il principe Saraceno di rendergli almeno la mano recisa: ciò gli venne
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subito concesso. Il Santo si prostrò dinanzi all'immagine di Maria e con calde lacrime La pregò ad unirgli al braccio la mano tagliata, promettendo che l'avrebbe sempre adoperata ad onore di Lei e del suo Divin Figlio. Con grande meraviglia vide allora la mano ricongiungersi al braccio come prima.
Lo stesso principe saraceno riconobbe in quel miracolo l'innocenza del Santo. Giovanni si ritirò poi in un Monastero ove continuò a scrivere le grandezze, le meraviglie, la bontà e potenza di Maria.
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