Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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GIORNO VENTESIMOTERZO

Ave Maria
PARTE SECONDA

S. SCRITTURA

Or in quei giorni Maria si mise in viaggio per recarsi frettolosamente in una città di Giuda sulle montagne, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed avvenne che appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, ed esclamò ad alta voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. E donde mi è dato che venga a me la Madre del mio Signore? Ecco infatti, appena il suono del tuo saluto, mi è giunto all'orecchio, il bambino m'è balzato pel giubilo nel seno. E te beata che hai creduto, perché s'adempiranno le cose a te predette dal Signore.
E Maria disse:
L'anima mia glorifica il Signore, ed il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore
(Lc. 1,39-47).
Dal Messale: Festa della Visitazione.


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Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.

Alla lode segue la supplica alla Madonna. La prima esalta la Vergine, la seconda espone i nostri bisogni. E' una supplica assai breve, semplice, umile, piena di fiducia. I termini generici sono anche più comprensivi delle nostre necessità ed ansie. La prima parte dell'Ave è composta quasi interamente di parole dello Spirito Santo e la seconda di parole della Chiesa, ispirata dallo Spirito Santo nel darci la regola della preghiera.

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1) Sancta Maria. La parola sancta riassume la prima parte dell'Ave; quindi segue il nome della Vergine: Maria.
Molto La onora il suo nome, che dopo quello di Gesù è il più alto; ed al cui suono esulta il cielo, trema l'inferno, e si anima di speranza la terra. Il nome è il simbolo che riassume tutti i pregi di una persona, ed in tutte le lingue ciò che ad uno conviene, si può predicare del suo nome. Quindi le espressioni comuni di: nome di gloria, nome di fortezza, nome di bontà, nome di speranza... per indicare uno che è glorioso, forte, buono, sapiente, ecc.
Col pronunziare il nome di Maria, mettiamo innanzi all'eccelsa Regina tutta la catena interminabile di aloni onde piacque a Dio di insignirLa.
Questo nome risuona dolce al nostro cuore. E' come una celeste rugiada che si spande nel nostro spirito per eccitarvi i sentimenti più delicati.
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Chi ne medita bene i significati e si attacca ad esso come ad un'ancora di salvezza, sente un'onda di riconoscenza, e si eleva in un'atmosfera più pura.
E' tanta l'importanza che la Chiesa annette al nome di Maria, che nell'Ave lo dice due volte Ave Maria - Sancta Maria.
...a noi solenne
è il nome tuo, Maria (Manzoni).

2) Mater Dei. E' il grande segreto della nostra fiducia: se è Madre, in un certo senso comanda al Figlio; perché è Madre di Gesù Cristo, ed anche Madre nostra. S. Francesco di Sales scrive: Se Maria fosse soltanto Madre di Dio, io la potrei onorare, come sovrana; ma non potrei sperare in Lei come misericordia. Se Maria fosse soltanto madre mia, io confiderei nel suo cuore, ma non nella sua potenza. Ma perché Maria è Madre di Dio e Madre mia, io confido senza alcun limite nella sua bontà e nella sua potenza.

3) Ora pro nobis peccatoribus. La S. Vergine, ripaga sempre coi più larghi favori quelli che La aiutano con l'Ave. «Chi - dice S. Alfonso - saluta Maria, sarà da Lei pure salutato», come avvenne a S. Bernardo il quale una volta sentì rispondersi: «Ti saluto, o Bernardo».
«Il saluto di Maria, dice S. Bonaventura, sarà una grazia» e Riccardo aggiunge: «Può forse la Madre del Signore negare la grazia a chi viene a Lei dicendo: Ave Maria?».
Maria stessa a S. Geltrude promise tanti aiuti in morte, quante Ave Maria Le avesse dette. Asseriva il B. Alano che al dirsi l'Ave Maria,
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siccome gode tutto il Cielo, così trema e fugge il demonio. Tommaso da Kempis attestò per esperienza che al dir l'Ave Maria subito fuggì il demonio che gli era apparso.

4) Nunc et in hora mortis nostrae. Ogni giorno, ogni momento abbiamo bisogno di Maria. Il tempo non cancella le nostre miserie, anzi le aumenta. Più indeboliscono col procedere degli anni le nostre forze, più gravi diventano i combattimenti che dobbiamo sostenere affine di perseverare nei buoni propositi. La lotta più terribile sarà quella che ci attende per l'ultima ora della nostra vita; il demonio farà allora un supremo sforzo.
Noi fin d'ora ci mettiamo sotto la custodia di Colei che è terribile per il demonio «come oste schierato in campo», e quindi soggiungiamo: «e nell'ora della nostra morte».
Amen, è l'espressione della preghiera calma e fiduciosa; amen vuol dire: nessuna preoccupazione ci angustia; Maria pensa a noi. Sorgano pure tutte le lotte contro di noi, la protezione di Maria non ci lascerà mancare la vittoria.
Amen: assistiti dalla Madre nostra speriamo e confidiamo con occhio sereno in vita ed in morte, nel tempo e nell'eternità.

Presentiamoci a Maria come peccatori, perché Ella ha pietà dei miseri e il peccato è la miseria che più muove a compassione Maria. L'atto di umiltà piace a Maria, come piacque a Dio la preghiera del pubblicano, che, pentito, in fondo al tempio, si percuoteva il petto dicendo: «Siate propizio con me, povero peccatore».
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Piacerà alla Madonna la confessione del nostro stato di poveri peccatori.
«Con umiltà e con riverenza, scrive il Kempis, con divozione e con confidenza, io mi accosto a te, o Maria, per offrirti supplichevole il saluto, che ti ha fatto Gabriele. Te lo offro col capo chino in atto di riverenza e colle braccia distese in un tenero sentimento di devoto affetto. Anzi desidero e prego che tutti gli spiriti celesti te lo ripetano per me milioni e milioni di volte. Io non so qual omaggio per te più glorioso e per me più dolce mi sia possibile offrirti. Mi ascolti e mi creda chiunque sinceramente ti ama. Il cielo si rallegra e la terra ha ben ragione di restare stupita, quando io dico: Ave Maria.
Quando dico: Ave Maria, Satana sen fugge e trema l'inferno. Il mondo più non mi attira, mi diventa anzi ripugnante quando prego: Ave Maria.
Al recitar dell'Ave Maria, mi sparisce la tristezza e mi ritorna una nuova letizia. Il tepore svanisce ed il cuore vien meno dall'amore quando dico: Ave Maria. Mi cresce la divozione e mi nasce la compunzione quando dico: Ave Maria. Al dir l'Ave Maria l'anima si ricrea e si fortifica il languido amore per il bene. E' tale e tanta la soavità di questo saluto che né io né nessun'altra creatura riuscì mai ad esprimerla con parole, e per quanto di esso si dica, immensamente maggiore è quello che ancora rimarrà da dire. Non mi resta che piegare il ginocchio davanti alla SS. Vergine Maria e ripeterle: «Ave gratia plena...». E' questa un'orazione, di poche parole, ma piena di alti misteri, breve a dirsi, ma che arriva lontano con la sua forza. E' più preziosa
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dell'oro, più dolce del miele: degna di essere incessantemente ruminata nel cuore, e di essere con ogni frequenza ripetuta con le labbra».
Il Pater compendia le preghiere che si fanno a Dio, l'Ave compendia quelle che si fanno a Maria.
La SS. Vergine gradisce molto quest'angelico saluto, che le rinnova il gaudio provato allorché le fu annunziato da S. Gabriele d'essere fatta Madre di Dio - scrive S. Alfonso.
La Chiesa vuole che tutte le ore canoniche comincino e si chiudano con l'Ave; e sarà bene al principio e alla fine di ogni azione, dire sempre un'Ave Maria. Dico ogni azione, sia spirituale, come l'orazione, la confessione, la comunione, la lettura spirituale, l'udir la predica e simili; sia temporale, come lo studio, il dar consiglio, il lavoro, l'andare a mensa, a riposo, ecc. Felici quelle azioni che verranno chiuse fra due Ave. Felici pure le giornate aperte e chiuse tra l'Ave, in ogni tentazione, in ogni pericolo, in ogni impeto di collera, o di gioia, dire sempre una Ave Maria. Scrive il B. Grignion De Montfort, che: l'Ave Maria ben detta, cioè con attenzione, divozione e modestia, è il nemico, il martello del demonio, la santificazione delle anime, la gioia degli Angeli, la melodia dei predestinati, il cantico del Nuovo Testamento, il piacere di Maria, la gloria della SS. Trinità. «L'Ave Maria è una rugiada celeste, che rende l'anima feconda; è un bacio casto ed affettuoso che si dà a Maria; è una rosa vermiglia che le si presenta, è una perla preziosa che le si offre, è una coppa di ambrosia e di nettare divino che le si porge». Tutti questi paragoni sono pure dei Santi (Tratt., pag. 182).
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La storia dell'Ave ricorda anche moltissimi miracoli. Bello è quello del santuario di Folgoet in Bretagna. Folgoet nel linguaggio di quella regione significa: «il pazzo del bosco». Così era chiamato un povero giovane pieno di slancio e d'amore verso la Madonna. Fattosi solitario abitatore della foresta, non conosceva che una preghiera: l'Ave Maria, e la recitava incessantemente. Venuto a morire, sul suo sepolcro spuntò un giglio, sulla cui candida corolla spiccava in lettere d'oro l'Ave Maria. La meraviglia ed il fervore di fede ridestatisi alla vista di quel miracolo, fecero tosto sorgere il magnifico santuario.
Lo stesso miracolo si legge pure nella vita di parecchi altri devoti di Maria, che tanto amavano salutarla ed invocarla con l'Ave.

DIVOZIONE A MARIA

SS. NOME DI MARIA

Questa festività fu istituita a ricordo della vittoria riportata dalle armi cristiane contro i Turchi.
Ecco come S. Bernardo parla di questo nome augusto: «O chiunque tu sia, che nel corso di questo secolo, più che camminare sulla terra, navighi tra le procelle e le tempeste, non togliere lo sguardo dallo splendore di questo astro se non vuoi sommergere. Se sorge il vento della tentazione, se dài negli scogli delle angustie, riguarda la Stella, invoca Maria. Se sei abbattuto dalle onde della superbia, dell'ambizione, della detrazione, dell'invidia, riguarda la stella, invoca Maria. Se l'ira, l'avarizia, l'intemperanza del senso urteranno contro la navicella delle tue colpe,
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confuso dalla bruttura della tua coscienza, atterrito dal giudizio divino, comincerai ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall'abisso della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Non si allontani dal tuo labbro, non si allontani dal tuo cuore; e per impetrare efficacemente la sua assistenza, segui l'esempio della sua condotta. Seguendo Lei non ti smarrisci, pensando a Lei non sbagli, col suo sostegno non cadi, sotto la sua protezione non temi, sotto la sua guida non ti stanchi, sotto il suo sguardo materno giungerai al porto della salute; e così in te stesso sperimenterai con quanta ragione è stato detto: «E il nome della Vergine è Maria».

PREGHIAMO MARIA

Orazione: Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che i tuoi fedeli, i quali vanno lieti d'essere sotto il nome e la protezione della SS. Vergine Maria, siano liberati mercé la sua pia intercessione, da tutti i mali in terra e meritino di giungere ai gaudii eterni del cielo.

Secreta
: Per la tua propiziazione, o Signore, per l'intercessione della Beata sempre Vergine Maria, questa oblazione ci procuri la prosperità e la pace presente e perpetua.

Dopocomunione: Ricevuti, Signore, i sussidi di nostra salvezza, dacci, Te ne preghiamo, di essere protetti in ogni luogo dal patrocinio della B. sempre Vergine Maria, in cui onore abbiamo offerto alla Tua maestà questo sacrificio.
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ESEMPIO

SAN TOMMASO D'AQUINO

S. Tommaso d'Aquino è grande esempio di divozione a Maria, come di eminente santità e immensa dottrina. Ancor bambino, raccolse da terra e strinse tra le mani una cartina sulla quale era scritta l'Ave Maria; se la pose in bocca e l'inghiottì. La sua prima parola fu: «Ave Maria».
Crescendo negli anni la sua divozione divenne sempre più affettuosa e illuminata. Da Maria Tommaso ebbe la grazia della vocazione allo stato religioso, la forza per resistere alle insidie tese contro di essa, la grazia poi di una straordinaria sapienza da meritargli il glorioso titolo di Dottore Angelico della Chiesa Cattolica. Infatti si racconta che i suoi parenti ostacolarono fortemente la sua vocazione, giungendo perfino a rinchiuderlo nel fondo di un tetro castello. Lo tentarono poi in un modo indegno, mediante una persona di mala vita. Ma Tommaso, invocando l'aiuto di Maria, prese dal camino un tizzone ardente e con quello pose in fuga quel demonio in carne. In tal modo con la sua fermezza e costanza, poté vincere ogni ostacolo e farsi religioso.
Vinta quella tentazione, Tommaso meritò di essere cinto miracolosamente ai lombi col cingolo della purità per mano d'Angelo; si estinse in Lui ogni sentimento e stimolo di concupiscenza, e mantenne integro sino alla morte il suo candore verginale. Si verificò in Lui la sentenza del Salvatore: «Beati i mondi di cuore perché vedranno Dio» [Mt. 5,8].
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LODE

Virgo parens Christi benedicta, Dei genuisti:
fulgida stella maris, nos protege, nos tuearis:
Dum tibi solemnes cantant coeli agmina laudes.
Intercede pia pro nobis, Virgo Maria. Dum tibi...
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Dum tibi...
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