Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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«Vicino al Divino Fanciullo è la tenera Madre: vicino allo Sposo è la Sposa devota, felice di poter sollevare le pene agli affaticati con cura affettuosa».
Il Figliuolo di Dio umanato venne a salvare il mondo e a portare il fermento di una vita nuova. Volle dare principio all'opera restaurando la famiglia, base della società, e lo fece prima di tutto con l'esempio. Nella famiglia v'è il germe della società civile. Salvata la famiglia, è salvata la società.

Fatti. - Possiamo ricostruire, in qualche modo, il genere di vita che caratterizzava la sacra Famiglia di Nazaret. Era la vita di una povera famiglia operaia che tanto amava il lavoro; gentile, piena di amabilità con tutti; lontana dallo spirito del mondo; spirante il profumo di un'intensa pietà. L'unica cosa che differenziava quella famiglia dalle altre di simile condizione sociale era: una singolare distinzione di tratto nei suoi membri, conseguenza e riflesso di quell'abbondanza di grazia di cui erano penetrate quelle tre persone santissime. Là vi era una pace inalterabile, che costituiva il più bell'ornamento di quel santo focolare domestico. Là una prontezza nel soccorrere con il consiglio e con l'opera gli indigenti. Là vi era una puntualità esemplare nell'adempiere quanto riguardava il culto del Signore e la preghiera. Nessuno può però penetrare nei profondi misteri che si svolgevano e nelle aspirazioni che dominavano i tre Abitatori di quelle povere mura. Giuseppe e Maria dovevano tenere come celato sotto la loro ombra, fino all'ora segnata di Dio, il Salvatore del mondo. Intanto compivano il grande apostolato:
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preparavano la vittima per il grande sacrificio, il Maestro unico per l'umanità, il Sacerdote secondo l'ordine di Melchisedech. Maria si occupava dei lavori femminili, propri delle donne della sua condizione. Triade terrena, che rappresentava la vita della Trinità SS.ma del Cielo.
Maria rappresenta specialmente la purezza. Colà esisteva un'intimità conveniente tra persone così alte per posizione; unità di pensiero, di volere, di sentire. Là si comandava senza orgoglio, si obbediva senza tristezza. Tutto era degno, tutto proporzionato alla missione di quelle santissime Persone.

Nel Breviario. - «Allorché giunse il tempo fissato da eterni decreti per il compimento della grande opera dell'umano riscatto, che i secoli da tempo attendevano, il Dio di misericordia ne dispose in tal guisa l'ordine e l'economia, che gli inizi di quest'opera offrissero al mondo l'augusto spettacolo di una famiglia divinamente costituita, nella quale tutti gli uomini potessero contemplare l'esemplare più perfetto della società domestica e d'ogni virtù e santità. Tale fu infatti questa famiglia di Nazaret in cui, prima d'irradiare su tutte le nazioni lo splendore della Sua piena luce, il Sole di giustizia, cioè il Cristo Dio nostro Salvatore, dimorò nascosto con la Vergine Sua Madre e Giuseppe, uomo santissimo che ricopriva, a riguardo di Gesù, l'ufficio di padre. Quanto alle mutue prove d'amore, alla santità dei costumi, all'esercizio della pietà nella società familiare e nelle relazioni abituali di quelli che vivono sotto un medesimo tetto, non si può senza verun
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dubbio trovare a celebrare alcuna virtù che non rifulgesse in sommo grado in questa sacra Famiglia, destinata a divenire il modello di tutte le altre. E la Provvidenza stabilì cosi nel suo disegno pieno di bontà, perché tutti i cristiani, di qualsiasi condizione o patria, possano facilmente, se la riguardano con attenzione, avere e l'esempio di ogni virtù e un invito a praticarle.
«I padri di famiglia hanno sicuramente, in Giuseppe, un modello ammirabile della vigilanza e sollecitudine paterna; le madri hanno, nella SS. Vergine, Madre di Dio, un esempio insigne di amore, di rispetto modesto e della sottomissione di un'anima di fede perfetta; i figli di famiglia hanno, in Gesù, sottomesso ai Suoi genitori, un divino esempio di obbedienza da ammirare, onorare, imitare. Quelli che sono nati nobili apprenderanno, da questa famiglia di sangue reale, a conservare la moderazione nella prosperità e la dignità nelle afflizioni; i ricchi riconosceranno, a questa scuola, quanto siano da stimarsi meno le ricchezze che le virtù. Gli operai poi e tutti quelli che soffrono tanto per le angustie del sostegno di una famiglia ed una condizione povera, se guardano ai membri santissimi di questa società domestica, non mancherà loro né motivo, né occasione di rallegrarsi della sorte loro toccata piuttosto che di rattristarsene. Difatti le fatiche sono ad essi comuni con la sacra Famiglia, e comuni con essa le cure della vita quotidiana: anche Giuseppe dovette provvedere, guadagnandosi il pane, al sostentamento dei suoi; e anzi, le stesse mani divine si esercitarono al lavoro di un'arte meccanica. Non è dunque a stupire se uomini sapientissimi, aventi copiose ricchezze, abbiano
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voluto rinunciarvi per scegliere la povertà e trovarsi uniti con Gesù, Maria e Giuseppe».

Frutti. - 1. Il fanciullo, d'ordinario, cresce a somiglianza della famiglia alla quale appartiene. Nessuno più del fanciullo si lascia modellare sulle abitudini dell'ambiente. Quando in una famiglia vi è ordine, pace e bontà, i figli respirano quell'aria benefica e ne sono vivificati. Quando i coniugi compiono i loro sacri doveri; quando la pazienza, la pietà ed il loro lavoro formano l'intreccio della vita quotidiana; quando l'istruzione ed i buoni consigli sono avvalorati dall'esempio e dalla preghiera; quando, insomma, una famiglia si modella sulla sacra Famiglia, che cosa potete prevedere? Quale sarà il risultato di quell'educazione? Questo: famiglie sane, numerose, onorate, cristiane, genitori contenti, figli affezionati, avvenire benedetto. Famiglia che un giorno si riunirà in cielo.
2. Un solo raggio di luce illuminò il mistero della vita di Nazaret. È il pellegrinaggio della sacra Famiglia al Tempio di Gerusalemme, seguito dallo smarrimento di Gesù, dalla penosa ricerca fatta da Giuseppe e da Maria e dall'incontro al Tempio. In questo episodio sono da notarsi tre dettagli sulla sacra Famiglia. Il primo si riferisce alla religiosità di Giuseppe e di Maria: «I suoi parenti andavano ogni anno a Gerusalemme per la solennità della Pasqua» (Luc. 2,41). Il secondo si riferisce al dolore da loro provato per avere smarrito per tre giorni Gesù: «Passati quei giorni, al loro ritorno, il Fanciullo rimase a Gerusalemme; né i suoi genitori se ne avvidero... Dopo tre giorni lo ritrovarono» (Luc. 2, 43-46). Il terzo riguarda i rapporti
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di Gesù con i Suoi genitori: «Era soggetto a loro... e cresceva in scienza, età e grazia innanzi agli uomini» (Luc. 2,51s.).
3. Le famiglie devono nascere da unione santa, saggia, stretta con intenzioni cristiane. Si ritengano i figli come una benedizione di Dio che copre la famiglia; e si educhino con sapienza, con affetto, con vigilanza, con esempio. Si sopportino i difetti l'uno dell'altro ed i pesi inerenti alla vita. Si conservino il decoro, il risparmio, la moderazione.
Si consideri sempre la vita come una preparazione all'eternità.

Messa della Sacra Famiglia


Introito. Il Salmo dell'introito invita Maria e Giuseppe a rallegrarsi perché lo stesso Figlio di Dio fu loro soggetto, consacrando la Figlia di Nazareth con i più luminosi esempi di santità.
Orazione. Le virtù domestiche della S. Famiglia sono da imitarsi in ogni famiglia. Le famiglie santamente alla loro base di Sacramento del Matrimonio possono sperare e chiedere la grazia ineffabile e imitarle. Gesù, Maria e Giuseppe ascoltano e benedicono le famiglie consacrate e desiderose di vivere come la sacra Famiglia a Nazareth.
Epistola. S. Paolo riassume in modo mirabile la vita di una famiglia veramente cristiana. In essa deve dominare la carità: tutto principiare dalla carità, tutto farsi nella carità, tutto secondo il modo più caritatevole. L'interesse, l'amore sensuale, la prepotenza, non possono tenere unite le persone di una famiglia. Solo in Gesù Cristo si ha una potestà esercitata senza abuso, una sottomissione prestata senza amarezze, convivenza senza inganni. «Soprattutto abbiate la carità che è il vincolo della perfezione» (Col. 3,14).
Salmodia, Offertorio, Comunione. Si cantano la gioia,
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