Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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della sapienza e bontà di Dio, senza pretesa di scoprirne il fondo. In Maria totius gratiae plenitudo quae in Christo venit quamvis aliter: In Maria la pienezza di ogni grazia che è in Cristo quantunque in modo diverso. Così afferma S. Girolamo.
Riportiamo qui il brano evangelico che si legge nella S. Messa di questa festività:
«Maria, Madre di Gesù, sposata a Giuseppe, si trovò incinta, per opera dello Spirito Santo, prima che fossero insieme. Or Giuseppe, marito di lei, essendo giusto e non volendo esporla all'infamia, pensò di mandarla occultamente. Ma, mentre egli stava in questo pensiero, ecco un Angelo del Signore gli apparve in sogno dicendogli: Giuseppe, figlio di David, non esitare a prendere Maria in isposa: poiché quello che è nato in lei è dallo Spirito Santo. Partorirà un Figlio a cui porrai nome Gesù; Egli infatti salverà il popolo suo dai peccati» (Matt. 1, 18-21)

Ragioni. - 1. Le nozze di Maria e di Giuseppe furono nozze misteriose ed umili, ma furono nozze che fecero risaltare maggiormente lo splendore della verginità di Maria. Due gigli, quando intrecciano il loro profumo, aumentano la loro fragranza; così l'unione di Maria e di Giuseppe dimostra assai bene quanto il loro cuore fosse libero da ogni attacco sensuale e quanto fosse ardente in essi il desiderio di emulare gli Angeli nella loro inalterabile purità. Nel matrimonio di Maria con Giuseppe tutto ebbe un'impronta celeste. Le loro vite si fusero in una sola, per poter, con raddoppiato slancio, elevarsi a Dio.
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2. Dio non volle rivelare tutto d'un tratto l'altissimo mistero dell'Incarnazione, ma a poco a poco. Come il sole non splende all'improvviso in tutto il suo fulgore, ma è preceduto dall'alba e dall'aurora, così la rivelazione dell'Incarnazione del Figlio di Dio non apparve subito in tutto il suo mistero. Iddio, infinitamente sapiente, volle nascondere agli occhi dei profani l'augusto mistero.
La legge ebrea condannava alla lapidazione le fanciulle divenute madri senza essere unite in matrimonio. Quale disonore quindi per la Vergine tutta pura, se fosse apparsa madre prima di essere legalmente unita a S. Giuseppe! Ecco perché Iddio non volle nascere da una semplice fanciulla, ma da una donna sposata.
3. Il Figlio di Dio incarnato doveva inoltre avere un nutrizio; e S. Giuseppe, Sposo illibatissimo di Maria, fu elevato a tale dignità.
4. Gesù Cristo stesso, infine, doveva rivelare il mistero dell'Incarnazione e provarlo con i miracoli. Occorreva dunque che fosse nascosto anche ai demoni, i quali, benché invano, non avrebbero tralasciato mezzo alcuno per impedire l'opera della Redenzione.

Nel Breviario. - Le lezioni del II Notturno dicono: «Era conveniente rimanesse celato al mondo per un po' di tempo il segreto divino, non perché Dio temesse poterne essere impedito qualora avesse voluto palesarlo, ma poiché Egli, che fa non solo con potenza, ma anche con sapienza ciò che vuole, come suole serbare in tutte le Sue opere, certe cose o convenienze di tempo, cosi anche in questa Sua opera magnifica della nostra riparazione, volle mostrare
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non solo la Sua potenza, ma anche la prudenza.
«Era dunque conveniente che tutte le cose, sia celesti che terrene, fossero disposte da Dio soavemente, in quanto, scacciato il demonio, confermasse gli uomini con la pace.
«Colui che avrebbe vinto il nemico invidioso, era necessario lasciasse prima a noi l'esempio della sua umiltà e mansuetudine, diventando così modello ammirabile di sapienza, affinché apparisse forte ai Suoi ed ai nemici.
«Che cosa gioverebbe se il demonio fosse vinto da Dio, ma noi fossimo vinti dal demonio? Giustamente, dunque, Maria fu Sposa di Giuseppe, poiché per questo vennero nascoste le cose sante ai cani e la verginità fu comprovata dallo Sposo, la verecondia della Vergine difesa e fu provveduto alla sua fama. Qual cosa più sapiente? Che più degno della Divina Provvidenza?».

Frutti. - 1. Il matrimonio è dichiarato da S. Paolo grande Sacramento: Sacramentum hoc magnum est, ego autem dico, in Christo et in Ecclesia (Efes. 5,32). Tuttavia quanti avversari sono sorti contro di esso: l'unità, l'indissolubilità, la santità, la fede, i frutti di esso... tutto è insidiato dal demonio. Occorre molto pregare perché le leggi civili si ispirino alla volontà di Cristo e alla dottrina della Chiesa; che i coniugi sappiano comprendere ed assicurarsi i grandi beni; che essi si amino e si compatiscano; che i figli siano santamente educati.
2. Per il matrimonio è necessario: premettere una lunga preparazione fatta di virtù e pietà; celebrarlo nel timore di Dio e secondo i fini
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per i quali esso è istituito; vivere santamente compiendo i doveri di stato ed educando la famiglia a meritare di unirsi tutta in cielo.
3. Con Maria ricordiamo S. Giuseppe: il Santo che fu docile strumento ed esecutore dei disegni di Dio. Egli si lasciò in tutto guidare dalla volontà di Dio: per questo, dopo la SS. Vergine, è il primo dei Santi in cielo.

Messa dello Sposalizio


Introito.
È un commovente intreccio di sentimenti ispirati all'ammirazione, alla gioia, all'amore, alla confidenza che la Chiesa prova contemplando la benedetta Madre di Dio. È tolto dal Carmen Paschale di Sedulio. È un saluto rivolto a Colei che Dio onorò raccogliendo nella sua anima tesori speciali e unici.
Preghiera. Il Figlio di Maria è fonte di ogni grazia e salute. Le feste di Maria mettono in una attività più sentita la nostra confidenza in lei. Nel nostro cuore ci disponiamo a partecipare più largamente dei frutti della Redenzione: prima la liberazione della colpa, poi un accrescimento di vita eterna.
Epistola. Specialmente qui sono da considerarsi le parole: «Figliuoli, ascoltatemi: beati coloro che seguono la mia via. Udite i miei insegnamenti e siate saggi. Non li rigettate. Beato chi mi ascolta e veglia ogni giorno all'ingresso della mia casa. Chi mi troverà, troverà la vita, e da Dio riceverà la salute» (Prov. 8, 32-35). I coniugi saggi, modellano la loro vita su questi santissimi Sposi: Maria e Giuseppe. Le loro case sono ripiene di benedizioni. I loro figli avranno in venerazione i genitori. Un grande, eterno premio, li attende.
Salmodia, Offertorio, Comunione. Sempre viene ricordato il privilegio della maternità divina. Si ha, da una parte, l'umiliazione del Figlio di Dio che nacque da donna, dall'altra Maria si considera umile serva, che viene elevata a così grande dignità.
Vangelo. Lo abbiamo riportato. Narra le inquietudini di S. Giuseppe e l'intervento di Dio a guidare tutto con fortezza
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