Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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MADRE DELLA DIVINA PROVVIDENZA
(Sabato precedente la III domenica di novembre)

Storia. - La divozione alla Madonna della Provvidenza apparve la prima volta ad Arezzo, nel 1268 presso i Serviti. Da allora si propagò ovunque. I Barnabiti l'attinsero dal loro Fondatore S. Antonio M. Zaccaria (1503-1539). I Teatini e le Suore Ausiliatrici delle Anime del Purgatorio onorano N. S. della Divina Provvidenza come loro speciale patrona. Presso le Suore della Divina Provvidenza e nella «Piccola Casa» o «Cottolengo» a Torino, l'immagine di N. Signora della Divina Provvidenza è collocata in luogo di onore. Un grande culto e fiducia portano i figli di D. Guanella a questo titolo. Molti sono i Santuari e le cappelle, in Francia, in Italia, in America, ad onore di N. S. della Divina Provvidenza.
La festa liturgica però cominciò solo nel 1888, quando Leone XIII ne approvò l'ufficiatura propria.

Fine. - È verità chiarissima che ogni bene ci viene dalla Divina Provvidenza. Dio è Padre creatore e provveditore tanto dei beni soprannaturali che dei beni naturali. Questo Padre celeste tutto dispone in peso, numero e misura per noi suoi figli. Egli tutti ama; mai disprezza alcuna Sua creatura. Tutti assiste con benevolenza, da principio alla fine, con soavità e forza,
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per guidarci alla suprema felicità. Si interessa dell'uccellino e del fiore; ha contato i nostri capelli e nessuno di essi cade senza il divin beneplacito.
Orbene, Maria SS. possiede ambo le chiavi del Cuore di Dio. Perciò è Madre della Provvidenza, non perché l'abbia generata, ma perché la muove a nostro favore. Maria SS. è tutt'occhi per vedere le necessità materiali e spirituali di ogni anima, di ogni famiglia, di ogni nazione e della Chiesa. Ella, poi, dispone come vuole, quando vuole, per chi vuole di tutti i f avori della Divina Provvidenza. Ella è la faccendiera del paradiso; sempre in moto per tutti e ciascuno dei suoi figli; seguendo sempre gli impulsi del suo cuore di Madre. Insomma: si dice Madre, riguardo a noi, e si soggiunge: della Divina Provvidenza, per indicare il termine delle sue preghiere ed elargizioni. Questo è il senso delle orazioni con cui i fedeli e la Chiesa pregano Maria sotto tale titolo. Una di queste orazioni, indulgenziata da Leone XIII, dice: «Vergine, Immacolata madre della Divina Provvidenza, proteggete, con la pienezza della vostra grazia, l'anima nostra; governate voi la nostra vita e dirigetela per la via della virtù al compimento dei divini voleri. Otteneteci voi il perdono delle nostre colpe; siate il nostro rifugio, la nostra protezione, la nostra difesa, la nostra guida nel pellegrinaggio di questo mondo. Consolateci nelle afflizioni, reggeteci nei pericoli, e nelle procelle delle avversità, prestateci sicura tutela... Voi siete la Madre provvida, voi la Vergine del perdono, voi la nostra speranza in terra. Fate che possiamo avervi Madre di gloria in cielo Così sia».
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Nel Breviario. - Quattro qualità costituiscono Maria Madre della Divina Provvidenza: l'amore e la clemenza; la potenza e la pienezza d'ogni bene.
L'amore si rileva dalle Antifone del Magnificat. «Può forse una donna scordarsi del suo bambino? E non aver compassione del figlio delle sue viscere? E se questa potesse dimenticarsene, io non mi scorderò di te» (Is. 49,15). Altrove si dice: «Non vi è in lei nulla di austero, nulla di temibile; ella è tutta soave, a tutti offre lana e latte... Perché temerebbe l'umana debolezza di accostarsi a Maria?».
La clemenza. «O fiducia beata! O rifugio sicuro. La Madre di Dio è la Madre nostra». «Ella si mostra accessibile a tutti, e nel suo immenso amore ha pietà dei bisogni di tutti. A tutti apre il seno della sua misericordia, affinché ognuno riceva dalla sua pienezza.
La Potenza. «Mi vennero, insieme con lei, tutti i beni». Prima i beni spirituali: «Maria provvida in tutto e per tutto, caccia i nostri timori, eccita la fede, corrobora la speranza e soccorre la pusillanimità. Ricordiamo che, se vi è in noi qualche speranza, un po' di grazia e di salute, ci proviene da Maria».
La Pienezza dei beni. «Perché eri indegno di ricevere, tutto fu consegnato a Maria, onde avessi ogni cosa». «Nella causa tua e dell'intero genere umano, ella fu esaudita per la sua riverenza. In me, sua ancella, Dio condusse a compimento la Sua misericordia, da Lui promessa alla casa d'Israele. Io sono come l'immensa corrente di un fiume».
Concludiamo: «Andate alla casa di Maria e troverete la Provvidenza del Signore».
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Frutti. - 1. D. Luigi Guanella (1842-1915), apostolo della beneficenza, istituì due famiglie religiose: I Servi della Carità e le figlie di S. Maria della Provvidenza. Lo stesso D. Guanella così narrava al Congresso Mariano di Treviri nel 1912 il principio di queste famiglie: «Nell'ultimo quarto del secolo scorso, a Pianello (Como), alcune donne, adunatesi un gruppo di orfanelle pericolanti, andavano supplicando: S. Maria della Divina Provvidenza, pregate per noi. La loro voce era piena di lacrime: Era morto il loro Fondatore e Padre, il Parroco Carlo Coppini». E la Provvidenza non lasciò orfana la famigliuola. Essa dette loro un aiuto e un padre in Don Guanella, il quale ebbe la gioia di vederla cresciuta, in breve, ad oltre trecento persone. E la Madonna, Figlia, Madre e Sposa di Dio, portò la cresciuta famiglia al Padre della Divina Provvidenza... Ed al grande numero di orfanelle si aggiunse un gruppo di sacerdoti e laici, oggi molto aumentati di numero.
2. A Cussanio, diocesi di Fossano in Piemonte. l'11 maggio si festeggia Maria SS. sotto questo titolo. La tradizione locale dice che a Cussanio la S. Madonna apparve l'11 maggio 1521 ad un povero fanciullo sordomuto dalla nascita e lo guarì. Nel luogo fu costruita prima una cappella, poi venne eretto un bel tempio, del quale, dal 1617 sino al 1702, ebbero cura gli Agostiniani. Essendo poi lasciato in abbandono e minacciando di cadere, venne completamente restaurato per opera di Mons. Manacorda, Vescovo di Fossano. Questi all'inaugurazione (1875), tra l'entusiasmo indescrivibile del popolo, diede a quella Madonna il titolo di Madre della Divina Provvidenza. Leone XIII nel 1883 dichiarò la Madonna
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della Divina Provvidenza patrona principale della diocesi di Fossano. Nel 1890 fu coronata con corona d'oro. Grandi e continui sono i pellegrinaggi a quel Santuario.
3. I Serviti, nel 1268 ad Arezzo, erano in somma povertà. S. Filippo Benizi, loro Generale, trovandosi a visitarli, li trovò privi anche del pane. Il Santo li esortò a pregare con lui la Santa Vergine. Mentre supplicavano Maria SS., ecco arrivare alla porta del convento due grandi ceste di pane. Fu creduto un miracolo, poiché nessuno seppe mai chi le avesse portate.

Messa della Madonna della Divina Provvidenza


Introito. L'Antifona è formata dalle parole che Gesù morente rivolse a Maria per costituirla Madre di tutta l'umanità. In quel momento il cuore di Maria fu acceso da una fiamma nuova di amore universale e tenerissimo.
Preghiera. Si ricorda la sapientissima e amorosissima Provvidenza di Dio e si chiede quanto la Vergine chiede sempre per noi: che sia allontanato ogni male, che ci venga concesso quanto ci giova. Ciò è di nuovo domandato nella Segreta e nel Dopo Comunione.
Epistola. Ricorda che Dio ha fatto entrare Maria nel piano provvidenziale della creazione e della redenzione. Ella è la sublime creatura che deve dare al mondo Gesù Cristo, causa della nostra salute, vincitore del male, datore di ogni bene. Ella posa in ogni parte della terra il suo piede; di tutti i popoli e di tutte le genti ebbe l'impero; e dei grandi e dei piccoli aggioga i cuori con la sua potenza...
Salmodia, Offertorio, Comunione. Mettono in risalto le cure amorose di Maria per i suoi divoti: «Può una madre dimenticare il suo bambino?... Ma se anche questo avvenisse, io non mi dimenticherò di te» (Is. 49,15). La Provvidenza di Dio è paterna; governa tutto amorosamente. I figli di Maria circondano l'altare per ricevere da Gesù in abbondanza i doni eucaristici, che passeranno attraverso Maria.
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