Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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MEDITAZIONE XVII

Maria SS. e la preghiera2

SACRA SCRITTURA

«Or in quei giorni Maria si mise in viaggio per recarsi frettolosamente in una città di Giuda su una montagna, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed avvenne che appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, ed esclamò ad alta voce: Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno. E donde mi è dato, che venga a me la Madre del mio Signore? Ecco, infatti appena il suono del tuo saluto mi è giunto all'orecchio, il bambino mi è balzato pel giubilo nel seno. E te beata che hai creduto, perché s'adempiranno le cose a te predette dal Signore. E Maria disse: «L'anima mia glorifica il Signore; ed il mio spirito esulta in Dio
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mio salvatore; perché egli ha rivolto lo sguardo alla bassezza della sua serva; ecco, da questo punto tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi cose mi ha fatto colui che è potente. Il suo nome è santo; la sua misericordia si effonde di generazione in generazione sopra coloro che lo temono. Ha operato prodigi col suo braccio, ha disperso i superbi nel disegno del loro cuore. Ha rovesciato i potenti dal trono ed esaltato gli umili. Ha riempito di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia: come parlò ai padri nostri, ad Abramo ed alla sua discendenza per tutti i secoli». E Maria si trattenne con Elisabetta circa tre mesi, e se ne ritornò a casa sua»

(Luca 1, 39-56).


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S. Alfonso dice: Preghiamo sempre e non lasciamo di pregare, se vogliamo salvarci. E, come scrive S. Bernardo, ricorriamo sempre all'intercessione di Maria. Cerchiamo la grazia e cerchiamola per mezzo di Maria, perché essa ottiene quanto desidera e non può restar delusa.
Meditiamo:
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I. - Maria è modello di preghiera.
Fin dai più teneri anni Maria offrì l'esempio di preghiera, trascorrendo la sua infanzia e la sua prima giovinezza nel Tempio al servizio di Dio; leggendo le Scritture, cantando i Salmi.
Tornata a Nazaret continuò la sua vita di preghiera e di studio della S. Scrittura.
Nella preghiera la trovò l'Angelo quando si recò a darle il grande annunzio della Incarnazione, perché nella preghiera Dio la disponeva a ricevere l'alto ufficio di Madre sua. Da questo punto la preghiera di Maria SS. si fa sempre più intensa: Ella possiede Gesù, vive di Gesù che porta nel suo seno e con Lui ha i suoi più teneri colloqui, le preghiere più intime.
La sua preghiera ha in questo tempo una manifestazione sublime e Maria prorompe in un canto, in un inno che attraversa i secoli per la sua bellezza e la sua soavità: «Magnificat, anima mea, Dominum». E' l'espressione dell'umiltà più profonda, l'inno di gloria e ringraziamento alla SS. Trinità. È una preghiera così bella, così alta, che la Chiesa volle che ogni giorno si ripetesse nel Vespro. Maria elevò questo inno al cielo, mentre portava con sé Gesù, ed ogni anima può ripeterla quando
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stringe al suo cuore Gesù nella Comunione.
Che dire della preghiera di Maria al presepio? Nell'estasi della preghiera e contemplazione, Ella diede al mondo il suo Divin Figlio! E nella fuga in Egitto? Quante volte nel silenzio, in quella terra d'esilio avrà rivolto a Dio la sua preghiera! A Nazaret poi, la casetta di Giuseppe, oscura e povera, fu più ricca d'ogni tempio sontuoso, perché possedeva il Re dei Cieli, la Vergine Madre e San Giuseppe. Era la casa dell'orazione quella, oltre che la casa d'ogni virtù. Là il silenzio era religioso. Là i ragionamenti erano santi, i discorsi sommessi e brevi, la preghiera frequentissima. Là poco potevano trattenersi gli uomini, perché si parlava a lungo con Dio. In quella umile dimora, un Dio con una Vergine e col primo dei Santi, davano esempio di preghiera. Là accorrevano le angeliche schiere per apprendere come si prega.
Maria è modello di preghiera. Alle nozze di Cana, Ella fece a Gesù una preghiera soda, serena, umile: Vinum non habent: «Non hanno più vino»; poche parole, le necessarie, e dette a Gesù senza strepito. Gesù risponde con una frase che parrebbe una negazione, ma la madre non teme e, tranquilla, dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
La sua preghiera è sicura. Maria sapeva che
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quando domandava al Figlio, non doveva durar fatica a persuaderlo, perché egli avrebbe soddisfatto i suoi desideri.
Così la Madonna accompagnò Gesù colla preghiera, mentre predicava alle turbe.
Nella passione, poi, lo seguì fino al Calvario unendo alle sofferenze di Gesù, le sofferenze proprie e le preghiere per l'umanità. Colà assistette alla prima S. Messa, ed offrì al Padre il suo Divin Figlio per il riscatto del mondo. Sentì i colpi di martello, vide il suo Gesù innalzato in croce, abbeverato di fiele e mirra, agonizzare e morire.
La preghiera non usa troppe parole ma è tutta fatta di umiltà e fiducia; e Maria rimase ai piedi della Croce, tre ore continue, col cuore pieno di amarezza, L'anima trapassata dal dolore, in alta contemplazione, intimamente unita a Dio. Rimase là, assorta in dolorosa estasi finché Gesù spirò ed allora Ella lo accolse nelle sue braccia. Poi l'accompagnò al sepolcro; quindi, col cuore trafitto ma fermo nella preghiera e nella fede, tornò a Gerusalemme.
Tutti si allontanarono; la fede degli Apostoli si smarrì: Maria invece rimase ferma, credette e attese. Come trentatré anni prima nella preghiera aveva creduto all'incarnazione del Verbo, così credeva ed attendeva pregando
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la risurrezione. Le parole del Salmo le erano note: «Non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione» (Salmo 15, 10) e Gesù l'aveva promesso: «Dopo tre giorni risorgerò».
L'annunzio della risurrezione trovò Maria nella preghiera, non la scosse, ma la rasserenò, perché i nemici erano vinti e le porte del cielo erano aperte a tutti.
Maria pregò ancora cogli Apostoli nell'attesa dello Spirito Santo; pregò per la Chiesa allorché era perseguitata. E quante volte avrà percorso la via del Calvario nell'esercizio della vera «Via Crucis»! In quante Comunioni ferventi si sarà unita in preghiera a Gesù! Maria ha pregato sulla terra e continua in cielo la sua preghiera eterna.

II - Maria è mediatrice di grazia.
Maria non solo ci ha dato esempio di preghiera, ma aiuta la nostra preghiera. Essa è costituita Mediatrice di grazia per ufficio.
Che cosa significa che Maria è Mediatrice universale di grazia? Significa che Iddio ha deposto nel seno di Maria tutte le grazie che vuol compartire agli uomini, in modo che Lei le dà a chi vuole, quando vuole, nella
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misura che vuole. Il Signore Iddio creò questa Vergine e la volle concepita senza peccato originale, e nella concezione la riempì di tale grazia che fin da quel momento Ella possedeva più grazia da sola, che tutti gli Angeli e tutti i Santi.
Inoltre il Signore la volle Madre sua e Regina: ora come Regina Maria doveva possedere i doni dei sudditi e superarli. Perciò venne favorita di ogni effusione da parte dello Spirito Santo: la fede, la speranza, la carità; la giustizia, la fortezza, la temperanza, la prudenza; le beatitudini evangeliche; i doni dello Spirito Santo furono in Lei in grado eminente.
Ancora: Ella divenne poi Madre di Gesù. Come Madre concepì Gesù e perciò è Madre di tutte le grazie che per mezzo di Gesù Cristo sono concesse all'umanità: la Chiesa, i Sacramenti, il Primato di Pietro, il Santo Vangelo ecc., tutto è passato per Lei: come dal capo tutto deve attraversare il collo per arrivare al corpo.
Maria è la Sposa dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è il perfezionamento della grazia; lo Spirito Santo ha la missione di applicare i meriti della Redenzione di Gesù Cristo: ma ciò che appartiene allo Sposo è pure della sposa.
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Ancora: Maria ai piedi della croce fu fatta Madre degli uomini. La madre dona tutto al figlio: nutrimento, formazione, educazione; tutto perciò viene agli uomini per mezzo di Maria.
L'umanità sente il bisogno della Madonna e la invoca in tutti i modi, con mille accenti, con i titoli più svariati. L'umanità ha grande fiducia in Maria: Ella è la mediatrice tra noi e Gesù e la Chiesa la invoca: «prega per noi, peccatori».
Noi guardiamo a Maria e sappiamo ch'Ella offre a Gesù le nostre preghiere e ci dona la sua grazia. Così piacque al Signore: Volendo darci il suo Figlio, lo consegnò a Maria affinché dalle sue mani potessimo averlo sempre. Perciò S. Bernardo le dice: «Fate, o Maria, che per mezzo Vostro troviamo adito al Vostro Figlio».
«L'episodio evangelico del convito nuziale di Cana mette in piena luce l'opera mediatrice di Maria fra noi e Gesù. Piena di bontà e di misericordia Maria subito si avvede dell'imbarazzo in cui stanno per trovarsi i novelli sposi e prontamente vi soccorre, senza nemmeno esserne pregata. Amare, compatire, soccorrere intercedendo presso Gesù: ecco la prima funzione di Maria quale mediatrice.
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La funzione di mediatrice in Maria però non si limita soltanto alla preghiera presentata per noi a Gesù: oltre ad intercedere presso Gesù in nostro favore, interviene presso di noi per guidarci a Gesù» (De Stefani, Maria SS. pag. 613).
«Poveri peccatori, non disperate! Alzate gli occhi a Maria e respirate confidando nella bontà di questa buona Madre» (S. Bonaventura).
«Tu non aborrisci e non disprezzi il peccatore, per quanto egli sia fetido, se egli chiederà con cuore pentito il tuo intervento. Tu con mano pietosa lo ritrai dal baratro della disperazione, gl'inspiri la medicina della speranza, lo conforti e non lo abbandoni fintanto che non hai riconciliato il misero col divin Giudice» (S. Bonaventura).
«Non parli più della vostra misericordia, o Vergine beata, chi sa d'avervi invocata nei suoi bisogni e di non essere stato da voi soccorso» (S. Bernardo).
È volontà di Dio che tutte le grazie ci vengano per mezzo di Maria. Gesù sulla croce meritò la grazia, ma questa fu deposta nelle mani di Maria e da Lei tutti gli uomini la ricevono.
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Maria è la distributrice: e dà i suoi doni a chi vuole, quando vuole e come vuole.
«Siamo talora più presto esauditi invocando il nome di Maria che non invocando il nome del Signore Gesù, poiché a Gesù, come a Giudice, tocca anche punire, mentre a Maria, come a protettrice, tocca soltanto aver compassione» (S. Anselmo).
Maria fu «piena di grazia» per riversare su tutti la sua ricchezza: «Il Dio di ogni bontà ha dato la pienezza e la sovrabbondanza della grazia a Maria, affinché noi mettiamo in lei la nostra speranza: questa sovrabbondanza, questa inondazione di grazia si riversò su di noi» (S. Bernardo).
Volle il Signore che il Redentore e la Redenzione ci venissero attraverso Maria; dunque tutto ci venne e viene da Maria SS. Maria SS. è come il collo attraverso il quale dal capo Gesù Cristo passano alle membra, che siamo noi, tutti i beni e tutte le grazie, dice S. Bernardino da Siena. E questo è il pensiero di S. Girolamo che scrive: «In Gesù Cristo vi fu la pienezza della grazia come nel capo che è fonte; in Maria vi fu pienezza di grazia come nel collo trasfondente».
Dice ancora S. Bonaventura: «Come la luna sta in mezzo tra il sole e noi e ricevendo la luce dal sole la trasmette nelle notti oscure
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a noi; così Maria SS. sta in mezzo della via tra il Signore e noi: e ricevendo da Dio riversa sopra i suoi devoti».
«Cerchiamo la grazia e cerchiamola per mezzo di Maria, perché essa ottiene quanto desidera e non può rimanere delusa» (San Bernardo).
Nell'ufficiatura della Madonna mediatrice di ogni grazia si ripete l'invitatorio: Venite, adoriamo Gesù Redentore che volle donarci ogni bene per mezzo di Maria.
Maria unisce i suoi meriti alla nostra intercessione, ed i meriti di Maria intercedono sempre per noi presso Dio. Chi pratica la devozione perfetta a Maria, operando tutto da Maria, con Maria, per Maria ottiene grazie abbondanti, perché Maria purifica le azioni e preghiere nostre e le rende efficaci presso Dio. «Le purifica da ogni macchia di amor proprio... le abbellisce ornandole delle sue virtù... le presenta a Gesù Cristo, e le rende accettabili. Quando si presenta qualche cosa per le mani pure e verginali della sua dilettissima Madre, Gesù rimane come guadagnato e vinto... Egli non guarda tanto di dove viene il dono, quanto Colei per cui mezzo gli viene» (B. Grignion - Trattato della vera devozione). Maria non è mai rigettata, perciò S. Bernardo consiglia «Quando vorrete offrire qualche
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cosa a Dio, abbiate cura di offrirla per le mani graditissime e degnissime di Maria».
Ricordiamo queste massime: è dolcissimo ufficio di Maria rendere facili i doveri per sé difficili; è legge d'amore che per Maria si ottiene la sovrabbondanza della grazia là dove vi sarebbe solo il sufficiente; il devoto di Maria si salva e chi è molto divoto di Maria si fa santo.

III. - Come pregare la Madonna.
Quali conseguenze? In tutte le necessità ricorriamo a Maria. «Poveri peccatori, non vi disperate! Alzate gli occhi a Maria e respirate confidando nella bontà di questa buona Madre» (S. Bonav.). Abbiamo noi bisogno di sapienza, di conoscere la divina volontà? di formare il nostro cuore, il nostro spirito, di camminare nella difficile strada della perfezione, di vincere le tentazioni, di risorgere dal peccato? Ricorriamo a Maria.
1) Procurare che Maria entri in tutte le preghiere. Ella è depositaria della grazia, la sua preghiera è accetta a Dio: quindi non manchi mai la sua intercessione. La preghiera sia sempre tutta in Maria, con Maria, per Maria, da Maria.
Maria è la Madre, a Lei facciano capo tutte le domande.
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2) Avere in Maria una filiale fiducia. «Per quanto l'uomo abbia peccato, se con vera emendazione ritorna a me, io son pronta a riceverlo subito. Né guardo i peccati che porta, ma solo se viene con buona volontà; poiché in tal caso io non isdegno di medicare le sue piaghe, poiché io son chiamata e veramente sono la Madre della misericordia... Nessuno, per quanto nemico di Dio, se non è già assolutamente maledetto, invocherà la mia protezione senza che ritorni a Dio e ottenga misericordia» (La Madonna a S. Brigida). Andiamo a Lei con quella semplicità con cui Gesù Bambino le si affidava, o ricorreva per le sue necessità. Gesù voleva ricevere tutto da Maria, perché era sua Madre. Ma Ella è pure madre nostra: «Ecce mater tua», quindi anche noi dobbiamo tutto ricever da Lei.
Tra madre e figlio ci deve essere piena confidenza. Maria sia in tutta la nostra vita: entri nelle nostre giornate, ci sorrida al mattino, ci copra col suo manto alla sera; sia nelle nostre gioie e nei nostri dolori. In ogni luogo, in ogni tempo, il nome di Maria sul nostro labbro, nel nostro cuore: Respice stellam, voca Mariam: «Guarda la stella, invoca Maria» (S. Bernardo).
«Se volete morire nell'amor di Dio, perseverate nella devozione alla Madonna» (San Filippo Neri).
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«Chi serve degnamente e venera Maria, andrà salvo, e chi non se ne darà pensiero, morrà nei suoi peccati» (S. Bonaventura).
Sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei Genitrix, nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus nostris sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta: «Ci rifugiamo sotto la tua protezione, o santa Madre di Dio, non disprezzare le nostre suppliche nelle nostre necessità, ma liberaci sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta».
PREGHIAMO. - «Beata sei tu, o Vergine Maria Madre di Dio, che hai creduto al Signore; si sono adempiute in te le cose che ti furono predette, intercedi per noi presso Dio».
«Signore Gesù Cristo, nostro mediatore presso il Padre, che ti sei degnato di costituire la beatissima Vergine tua e nostra Madre Mediatrice presso di te, concedici nella tua bontà che chiunque s'accosterà a te per domandare i tuoi benefici, si rallegri di impetrarli per l'intercessione di Lei»

(Dal Mess.).


ESEMPIO

La Beata Bartolomea Capitanio

Nacque il 13 Gennaio 1807 ed il giorno dopo fu rigenerata al fonte battesimale, e serbò incorrotta la sua innocenza fino alla morte.
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Visse in una famiglia di modestissime condizioni, e con pochi buoni esempi. Dio l'assistette ed ella crebbe nella delicatezza di coscienza, nella modestia esemplare, nell'ardore per la purezza.
A dieci anni si accostò per la prima volta alla sacra Mensa pura come un giglio, fragrante come una rosa, ardente come un serafino. Voleva che Gesù avesse a trovarsi nel suo cuore come nel cuore della Vergine.
Entrò nell'educandato di S. Chiara e fece, a dodici anni, il proposito di farsi «presto santa». Con altre compagne aveva tirato a sorte chi dovesse farsi santa. Bartolomea aveva chiesto alla Madonna la grazia di tirare la pagliuzza più lunga: e la pagliuzza più lunga era nelle sue mani: lei doveva farsi santa e presto santa.
A sedici anni depose sull'altare del Signore il voto di castità.
Richiamata in famiglia, la fanciulla riconobbe che quella era la volontà di Dio, e commossa lasciò il suo nido. La Maestra le disse: «Ti lascio nel cuore di Gesù e sotto il manto di Maria: ricordati di non uscirne mai finché non sarai in paradiso». E la fedele discepola rispose con una solenne promessa.
La sua virtù fu provata, ma ella rimase fedele. II suo intimo ed intenso lavorio spirituale la portò all'apostolato.
Possedeva il segreto di attirare le anime e per condurle a Dio, diventò amica, maestra, madre, infermiera, aiuto dei miseri. Arrivava a tutti e portava in ogni cuore col beneficio materiale, l'amore a Gesù e alla sua diletta Madre.
Con sapienza di sacro legislatore stese le regole per una nuova Congregazione, che pose sotto la protezione di Maria Bambina.
Fedele al suo proposito: «farmi santa, gran santa, presto santa» volò allo Sposo Celeste a soli 26 anni e nel 1926 Pio XI l'elevò agli onori degli altari.
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2 In attesa del volume, pubblicata in CI, 5(1938)3-4.