Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXIX. AUGURI DI NATALE
*** ecco, per augurarvi un Natale lieto e santo. E voi aspettate i doni di Gesù? Fate bene. Ma lui aspetta i vostri! E che cosa porterete a Gesù, che dono potete fare voi a Gesù? Quale? Tutto l'essere! Cioè: la testa, il cuore, la volontà. E chi ha fatto già la professione, la rinnova, e chi non l'ha fatta può o consecrarsi al Signore per un mese, ad esempio, oppure può far l'offerta che fanno i buoni cristiani, quei che vogliono proprio bene a Gesù, sì, l'offerta come proposito, non come voto.
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Qui, adesso, trovo un clima natalizio molto buono. I giorni del Natale e seguenti, tutta l'ottava particolarmente, passarli con Maria al presepio. Quali saranno stati i propositi, i sentimenti, le preghiere di Maria al presepio? Maria là è stata la prima adoratrice del Figliuolo di Dio incarnato, sì: «Benedetto il frutto del tuo seno», [Lc. 1,42] Gesù; la prima adoratrice in unione con san Giuseppe. Poi si sono aggiunti i pastori, si sono aggiunti i magi ma modello delle adoratrici è Maria.
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Indovinare i pensieri, i sentimenti, le preghiere, i propositi di Maria è difficile. Un'anima così elevata! Un'anima che non era neppure stata assoggettata alla colpa originale, un'anima che aveva corrisposto a tutte le grazie, che era progredita tutti i giorni della sua vita! Pensiamo: come dovevano esser belle le sue preghiere! Ne abbiamo avuto un saggio, sei mesi prima, quando andò a visitare s. Elisabetta. [Fu] allora che compose il magnifico canto, la magnifica preghiera: Magnificat anima mea Dominum [Lc. 1,46]. Sì.
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I pensieri di fede: adorare in quel Figlio, che pure era suo figlio, il Figlio di Dio. La fede sua! Veder in quel bambino il Salvator del mondo, e vederlo - il Salvator del mondo, il Figlio del Dio incarnato - pure in tanta miseria, povertà! Sembrava che avesse dovuto nascere fra le ricchezze e che alla sua culla venissero tutti gli uomini, per quanto era possibile, invece: nel silenzio. Anzi, non poté nascere nel paese, Betlemme, dovette cercarsi una grotta e là nel silenzio... Vennero gli angeli, sì, dal cielo, poi i pastori, ma il mondo pensava a tutt'altre cose. Occorreva grande fede: riconoscere in quel bambino, nato in tanta povertà e in tanto abbandono, in tanto silenzio...
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E poi il suo amore. Perché il suo cuore si concentrava in lui per due motivi: primo perché era figlio suo, e secondo perché era il suo Dio. Sì, quanto amore! Che sentimenti delicati! Che preghiere elevate, Maria, stando inginocchiata là davanti al Bambino, posto su quel poco di fieno! Sì. E come ha riparato, allora, i peccati degli uomini, degli uomini tutti, degli uomini che già avevano preceduto; e come ha supplicato il Signore che gli uomini riconoscessero il Messia venuto, e lo adorassero e, in attesa della sua redenzione, tutti si rivolgessero a lui! Sì, le preghiere di Maria per tutta l'umanità!
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Allora, passare questi giorni in compagnia di Maria; ricevere, nella notte di Natale dalle mani di Maria, il Bambino. E poi, tutti i giorni, continuare in casa il vostro buon clima natalizio. E /meditare/ (a) *** il dono di noi... Aspetta questo dono e poi egli sovrabbonderà in grazia, in grazie spirituali e anche in quelle benedizioni di cui c'è bisogno nello sviluppo della congregazione e <nel> per il progresso di ognuna. Perciò: Natale lieto, santo, pieno di buoni frutti e pieno di letizia religiosa, proprio quella letizia che nasce dall'intimità, dall'unione con Gesù.
Adesso vi dò la benedizione perché le feste natalizie siano veramente fruttuose.

Albano Laziale (Roma)
23 dicembre 1958

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397 (a) Così T. Omette R. (nastro spezzato).