Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

28. SANTITA': CONFORMITA' AL VOLERE DI DIO - COMPIMENTO DEL DOVERE

Esercizi Spirituali (3-10 ottobre) alle Pie Discepole, Superiore.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 9 ottobre 19621

Le Costituzioni bene osservate con le Adorazioni fervorose assicurano la santità della Pia Discepola.
Notatelo sulla pagina o sul primo foglio interno delle Costituzioni.
Le Costituzioni bene osservate e le Adorazioni fervorose assicurano la santificazione alla Pia Discepola.
E vedere un poco. Vi fate sante? E fate sante le suore che sono con voi? Ecco i due problemi: santificare le suore con cui vivete, specialmente quando dipendono da voi, in quanto siete le Madri.
221
Le Madri che possono sempre fare cinque apostolati senza scomodarsi.
Primo, l'apostolato della vita interiore. Perché quando uno si santifica diviene una calamita che attira le anime a Gesù e attira le vocazioni anche senza agitarsi tanto. La grazia.
Secondo apostolato, apostolato della preghiera. Lo fate.
Terzo, l'apostolato della sofferenza. Anche se il Signore vi fa sentire l'invito a offrirvi vittime per la santificazione dei sacerdoti, potete chiedere il permesso, il consiglio, e poi se il permesso, il consiglio lo hanno approvato, fino a questo punto. Ma intanto, se non si va fino a offrirsi vittime, almeno la preghiera. Ma offrirsi vittime non vuol dire morir presto. Allungar la vita per lavorar di più.
Quarto, l'apostolato del buon esempio. Dare buon esempio. Non tanti comandi, quanti, invece, esempi buoni. Che cosa vale, tante volte, richiamare a far questo, a far quello; quando si continua a far bene, alla fine le suore che vivono con voi riflettono, tanto più che vi è fra di voi molta grazia. Vi è fra di voi molta grazia la quale vi sostiene continuamente. Perché? Perché ci son le Adorazioni. Ah, quella fonte di grazie che è l'Eucaristia! Diceva Gesù alla samaritana: «Se tu sapessi chi sono io, mi avresti domandato tu da bere». E l'altra rispondeva: «Ma come, tu non hai mezzo da attinger l'acqua e il pozzo è profondo, come mi daresti da bere?». «Ti darei acqua che sale alla vita eterna»1, ecco.
[Quinto:] poi vi è un apostolato che Gesù ha esercitato tanto, ed è questo: l'apostolato della buona parola. Una parola detta quasi a caso, una parola edificante, ricordare un pensiero che si è udito in una predica, che si è letto in un libro, non con il tono di fare una predica, le prediche più son lunghe e meno fan frutto. E allora? Si chiama l'apostolato della parola spicciola.
E vi è una meditazione apposita in un libro e porta tanti esempi di Gesù che esercitava questo apostolato della parola spicciola, parola di occasione. Quando si presenta una necessità; quando vi è una festa, per esempio, si eleva il pensiero; quando vi è una tribolazione, magari una suora ha perso i genitori: "Oh, le famiglie si ricostituiscono in paradiso. Che gioia, tanto andiamo là tutti, casa paterna". Casa paterna è la casa del Padre celeste. Quella che è casa paterna, quella.
Quindi ci sono cinque apostolati che si possono fare senza rumore, senza che entrino al vostro Centro, entrino in sartoria, ecc. e senza anche che facciate l'apostolato del servizio sacerdotale. Oh, fatelo, fatelo! Vi assicura tante grazie.
222
Continuando la meditazione di prima, poco fa: per la santificazione occorre il lavoro di purificazione e poi il lavoro di nutrizione, alimentazione mediante la confessione e mediante la comunione. Che cibo ci ha dato il Signore! Egli stesso si è fatto cibo. Fare anche un po' la comunione in senso riparatorio.
Ma andando avanti, non basta questo: purificazione e sacramenti della penitenza e della comunione; l'attività, le opere buone, le virtù occorrono. E cioè, che cosa significa? Significa che la santità è (mettetevela o nel libro o meglio nel cuore), la santità vera è una sola: conformità al volere di Dio, cioè conformarci al volere del Signore: le cose vanno bene, le cose van male; tempo splendido, tempo nuvoloso, tempo tempestoso; sono di qua, sono di là. Non c'è altro che questo per farci santi: conformarsi al volere di Dio.
Avete resistito, qualche volta, al volere di Dio? Avete scelto, qualche volta, voi quel che vi piaceva? Ah, [di] quel che ci piace bisogna sempre diffidare, perché è un po' troppo umano quel che ci piace; non sempre, ma tante volte, sì.
La santità vera e sola, quella che è vera santità: conformità al volere di Dio.
223
Ma come provo io che ho la conformità al volere del Signore? Il Papa1 aggiunge: Si manifesta con l'esatto e continuo compimento del dovere di stato. Dunque, riprendendo: la santità vera e la sola santità che c'è, sta nel conformarsi alla volontà di Dio. Conformità al volere di Dio. Provata questa conformità, col continuo, non a sbalzi, un giorno sì, un giorno no, continuo ed esatto compimento del dovere di stato.
Perché, se ogni giorno fai la pulizia, la fai sempre: continuo.
Esatto: non scopare in maniera che, un colpo di qua, un colpo di là con la scopa, alla fine ce ne sia più di polvere sopra i mobili di quanta se n'è portata via. Far le cose bene. Come scopava Maria. Esatto, neh? Esatto: adesso la comunione; un po' più tardi, l'apostolato; poi in ricreazione con le sorelle, il buon tratto; poi hai da curare la comunione ben fatta, la Visita ben fatta; il servizio sacerdotale ben fatto. Cioè: continuo ed esatto compimento del dovere. Lì sta tutta la santità. Ma non è difficile, ecco, non è difficile. Vanno a cercar libri, vanno a cercar confessori, va a sapere, lo fan venire dall'America? Libri rari. Vanno a cercare metodi, spiritualità, cambiamento di posto; in un altro, qui; che la Madre mi trasferisca in altra casa. Son tutti desideri che fan perder tempo. Rimetterci in Dio e far bene. E tu, con le tue giornate, alla sera sei arricchita di meriti; e oggi, domani e dopodomani, se continui così, e se continui così per anni ed anni, ecco accumuli grandi meriti.
Ma tanto la vita passa e c'è solo quel modo lì di farsi santi. Generalmente i Santi non si conoscono su questa terra, in generale, perché hanno tanta fedeltà e tanta semplicità nel far le loro cose che non dan nell'occhio, non fan cose straordinarie, ecco. "E viveva con noi, non ci [ha] mai fatto impressione, mai fatto caso che viveva con noi un santo, e che viveva con noi una santa". Parlavano dell'ultima suora canonizzata2, in questo caso.
La santità è semplice, fa le cose comuni, [le] fa per amor di Dio, le fa esattamente e continuamente bene, sia che stia in cucina e sia che stia a governo di una casa, è tutto lo stesso, sì. E quanto più può guadagnare di merito la suora che fa gli uffici più umili e, forse, più di chi sta in alto, che è più tentata di superbia e che magari non sa condurre le altre suore sulla buona via. Quindi la santità sta lì.
224
Vuol dire che noi ci santifichiamo con le opere. La preghiera è per poter aver la forza di far bene le cose che dobbiam fare e praticar le virtù che dobbiam praticare. Quindi, due osservazioni e cioè:
[Primo.] fare le cose con retta intenzione: farle per Dio, farle per il paradiso, farle per la Madonna, farle per le anime del purgatorio, farle per i peccatori, farle per la Congregazione. Tutte intenzioni rette, quelle che volete, ma rette, tutte a Dio, sì. Oh, questa è la prima condizione, eh? L'intenzione retta che vuol dire per amor di Dio, per il desiderio del paradiso, per farci santi.
La retta intenzione è amore. "Voglio fare le cose con retta intenzione", sì, questo vuol dire: per amore di Gesù o in quanto l'ami sulla terra o in quanto lo vuoi godere per tutta l'eternità in cielo. Quindi, le cose della giornata: retta intenzione. La superbietta, l'amor proprio, il desiderio di esser vedute, oh, mandate via lontano che rubano i meriti. Faticare e guadagnar niente, peggio di così non si può fare. Faticare, sudare, magari consumarsi la salute per esser vedute. Pensieri stolti. E allora? Non ci può essere uomo più misero di chi lavora e non accumula meriti. Retta intenzione. Ci vuole anche lo stato di grazia. Ma questo l'avete sempre, credo.
225
Secondo: per aumentar la santità, bisogna notare che, ogni azione buona che si fa, supponete scopate la camera; supponete fate la cucina, ecc.; siete magari al Centro, siete in sartoria e siete in altre occupazioni, ora, l'opera nuova, quanto aumenta di merito, aumenta di grazia nell'anima, quindi aumento di santità? Secondo il capitale di grazia che c'era già prima. E sapete la moltiplicazione. Supponiamo dovete moltiplicare 48, e quello è il moltiplicando, non è vero? E poi supponiamo il moltiplicatore, l'8. Otto volte 48, quanto dà? Oh, sapete bene l'aritmetica, sì. Il prodotto. 8 x 48 dunque quanto fa? Beh, avete fatto l'aritmetica giusta. Dunque, vedete un poco, l'azione che fate adesso, in quel momento lì, supponiamo apparecchiate la tavola, l'azione che fate moltiplica il capitale 48 che c'era prima, moltiplica per 8, ecco. Se uno, invece, prima aveva un capitale più grande, di nuovo moltiplica per 8. Ma per essere più semplici: uno può avere cento meriti adesso, un altro può averne 100 mila, un altro può averne 100 milioni. Pensiamo a Maria. Se moltiplichi per due il 100, dà 200. Prima avevi 100 meriti, dopo ne avrai 200. Se moltiplichi, prima ne avevi 100 mila, lo moltiplichi per due, dopo hai 200 mila; e se moltiplichi 100 milioni per due, dopo avrai 200 milioni.
Maria Santissima che era la più ricca di grazia fin dalla concezione, per la grande quantità di grazia, ogni azione che faceva, moltiplicava. Il Segneri1 quanto dimostra e spiega bene questo concetto.
Se avete già tanto merito - e parlo anche delle suore che già da tanti anni io ho seguito nelle buone vie, nella buona vita, nel buon apostolato - ogni azione buona moltiplica i meriti, ecco.
Quindi, perché noi arriviamo a santità, dopo i due grandi mezzi: confessione e comunione, far bene le cose. L'esatto e continuo adempimento dei doveri di stato: se sei cuoca, se sei sarta, se sei una pittrice o se hai un altro apostolato, magari la sacrestana, farlo tutto con retta intenzione pensando che ogni opera buona moltiplichi il merito antecedente. E il merito è il diritto alla gloria, eh, per il paradiso. Allora, ecco, che cosa può servirvi come conclusione di questi giorni santi.
226
Pregate anche vicendevolmente per farvi sante. Pregate perché nella Famiglia Paolina non si commettano peccati. Pregate anche per la salute e di suore e di sacerdoti e di Discepoli e di membri degli Istituti secolari. Un numero, che ci fa pensare, di persone che passano all'eternità fra i 35, 40, 50 anni, quando hanno già acquistato esperienza, acquistato più virtù, sarebbe[ro] più utili agli Istituti, e passano all'eternità. Due defunti sacerdoti recentemente1; due altri abbastanza gravi; qualche altro deve subire operazione. Oh, e anche voi, anche a Torino, ieri, [ho] veduto la suora che stava piuttosto... che però ha superato parecchio del pericolo, sì; e poi altre due che hanno bisogno.
Preghiamo un po', se al Signore piace, affinché si possa contribuire alla gloria di Dio, contribuire al bene della Congregazione e contribuire ancora. Se il Signore vuole, chiama uno anche giovane. Se però uno prolunga la sua vita ancora di più, e moltiplicherà i beni, i meriti e poi otterrà una santità maggiore e farà del bene sempre più largamente. Pregare dunque anche per la salute. Piace al Signore questo? Piace, sicuro. Come noi domandiamo il pane quotidiano e così domandiam la salute perché si possa operare. Salute mentis et corporis2 che vuol dire: santità di spirito e santità di opere.
Molto lieto sono di questi vostri Esercizi. Unite bene fra di voi. Non perdetevi... discorsi inutili, ecc. Santità, santità! Avanti!
Sì, uno fa così; l'altro dice così; questo è stato là; quello è andato altrove; questa ha il tale ufficio; questa ne ha un altro; questa... adesso c'è la tal superiora, dopo ce n'è un'altra, poi...
Le vergini prudenti prendon tutte le occasioni per aumentare i meriti. E le vergini stolte? eh! Sì, anche nella vita religiosa ci son sempre le vergini prudenti e le vergini stolte. Oh, siate sempre del numero delle vergini prudenti che vi fornite di olio la lampada la quale vi illuminerà nel cammino verso l'eternità, incontro allo sposo celeste.
227

1 Nastro 55/b (= cassetta 116/b). - Per la datazione, cf PM: «Continuando la meditazione di prima, poco fa, per la santificazione occorre il lavoro di purificazione e poi il lavoro di nutrizione» (cf PM in c212). - dAS (cf c212). - VV (cf c191).

1 Cf Gv 4,7ss.

1 E' BENEDETTO XV; cf i numeri marginali 175, 179.

2 Si tratta di S. MARIA BERTILLA BOSCARDIN, canonizzata l'11 maggio 1961.

1 PAOLO SEGNERI (1624-1694), sacerdote, Gesuita, oratore sacro. Si tratta qui del suo libro Il divoto di Maria Vergine..., edito la prima volta a Bologna nel 1677.

1 Sono: DON COSTA EDOARDO M. TERESIO (n. nel 1907, m. il 10/7/1962 ad Alba). DON MARSIGLI VITTORINO M. PASCASIO (n. nel 1914, m. l'11/9/1962 a Roma).

2 Cf Missale Romanum, die 11 februarii, in apparitione B.M.V. Immaculatae, oratio.