Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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2. PREGARE - OPERARE - OFFRIRE PER LE VOCAZIONI

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 10 febbraio 19621

Oggi avete commemorato il giorno in cui le prime suore Pie Discepole hanno fatto la loro vestizione. Sì, la vestizione che serviva a separarle dalle altre suore che erano già anche in Casa come Figlie di San Paolo. E' stato il primo abito religioso che ho dato, il vostro. Allora erano otto1. E ora quante siete? Del cammino se n'è fatto tanto. E avete seguito il Maestro, il quale ha preceduto, il quale ha sostenuto, consolato, santificato, sì.
Oh, la giornata poteva anche servire a fare un po' di esame di coscienza, e cioè, lasciando da parte gli altri punti, su questo cui volevo riferirmi stasera: le vocazioni. Crescere di persone e di opere. Ma per fare le opere ci voglion le persone. Certamente questa è stata una delle vostre intenzioni, oggi, ma intenzione che non è soltanto di oggi, intenzione che avete ogni giorno.
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Oh, vi è un modo per ottenere più facilmente vocazioni per voi, e cioè: chiedere tutte le vocazioni a tutti gli Istituti, in tutti i luoghi: Istituti religiosi e Istituti secolari, vocazioni per il clero secolare anche, e anche per certe qualità di persone che si dedicano all'apostolato e si sentono legate all'apostolato pure non potendo più abbraciare, forse per l'età, la vita di consacrazione. Tutte le vocazioni.
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Pensiamo a questo: che le vocazioni le manda il Signore. Il Signore quando crea l'anima infonde e dispone nell'anima quelle tendenze, quelle qualità che servono a vivere la vita religiosa, sono ordinate alla vita religiosa. Quando poi il bambino è nato, allora nel battesimo lo Spirito Santo conferisce anche già certe grazie che a suo tempo si manifesteranno, così come viene infuso, ad esempio, il dono della fede; così questa fede si manifesterà all'età dell'uso di ragione, la vocazione si manifesterà più tardi, ma è già preparata nella creazione dell'anima e nel battesimo del bambino. E' un dono di Dio.
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Sono molti i mezzi di reclutamento delle vocazioni e voi ne adoperate diversi; sono tutti buoni e portano ciascheduno dei frutti più o meno abbondanti, e dipende questo da tante cose, particolarmente dalle disposizioni delle figliuole a cui vi rivolgete.
Pensare alle vocazioni, questo è stato il primo pensiero di Gesù quando ha iniziato la vita pubblica. Prima ancora di compiere, anzi, di iniziare il suo ministero di predicazione, egli subito ha cercato le vocazioni. E andando in riva al lago, là trovò due fratelli; poi trovò altri: Venite post me1. E ne invitò un buon numero; molta gente, poi, durante la predicazione, lo seguiva.
Una notte passò tutto il tempo in preghiera. Al mattino si avvicinò e chiamò a sé le turbe e scelse, fra la quantità di gente che era presente, scelse i Dodici, che chiamò apostoli, perché stessero con lui2, cioè: stessero con lui e fossero testimoni del modo con cui viveva; stessero con lui e sentissero la sua predicazione, vedessero i miracoli che operava e fossero testimoni di tutto il complesso di quello che è la redenzione dell'umanità. Vedessero, sentissero e fossero testimoni al mondo; perché apostolo vuol dire testimonio: testimoniare quello che hanno veduto e sentito in Gesù, da Gesù.
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Oh, sì, tanti modi di curare le vocazioni, cercare le vocazioni; per esempio, la corrispondenza da casa che possono far tutti, potete far tutte, anche le figliuole che sono soltanto aspiranti. Poi le relazioni che avete avuto con parroci, con parenti che avete lasciato nelle vostre parrocchie e nei vostri paesi. E poi vi sono le persone che vengono chiamate vocazioniste. E poi i raduni, i tridui, Esercizi [Spirituali], Ritiri mensili e poi tante altre forme per il reclutamento delle vocazioni. Tuttavia il reclutamento è la partenza, e se si parte bene, si può sperare che si arriverà bene; se invece ci inganniamo nella scelta, nelle accettazioni, allora il risultato sarà incerto, anzi, sarà pressoché nullo e potrebbe anche succedere che ne soffrano quelle vocazioni che sono state accettate prima, oppure vengono accettate anche dopo.
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Ma volevo domandare adesso: quale è il miglior metodo di cercare le vocazioni, di ottenere le vocazioni?
Il metodo divino che ha predicato Gesù è questo: Rogate Dominum messis ut mittat operarios in messem suam1.Quello è il metodo divino: Pregate il Padrone della messe perché mandi mietitori, operai, ecco. Rogate: pregate. Metodo divino. Tutto il rimanente, per aver forza e vita, occorre che sia preceduto, accompagnato dalla preghiera.
Oh, ho detto che bisogna fare questo atto di carità: pregare per tutte le vocazioni, e allora questa è una preghiera efficace, non più di parole, ma di vita. Lavorare per tutte le vocazioni, pregare per tutte le vocazioni. Questo indica che si ama veramente il Signore, che si desidera la sua gloria, che si desidera che il Maestro Divino sia amato e seguito nella via della perfezione.
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Oh, allora, ecco che cosa si è pensato: molti sono quelli che pregano; molti sono quelli che offrono anche sofferenze per le vocazioni; molti sono quelli che compiono opere di carità per le vocazioni. Allora organizzare la preghiera, la sofferenza e le opere di carità con una finalità: le vocazioni, per le vocazioni.
La Pia Associazione: preghiere, sofferenze e carità per le vocazioni, ha come fine quello di assicurare alla Chiesa un contributo permanente di preghiera, di sofferenza e di carità per le vocazioni. A tale scopo si prefigge di realizzare una triplice specie di opere, cioè: opere di pietà, opere di penitenza, mortificazione, opere di carità1.
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Le opere di pietà quali sono?
La celebrazione della "giornata per le vocazioni" - e questo vale specialmente per le vocazioni sacerdotali - con il pio esercizio approvato con decreto della Sacra Congregazione dei riti. E la Messa ora l'avete sentita spiegare e anche avete potuto meditarla, arricchita di particolari indulgenze dalla Sacra Penitenzieria Apostolica. Qui comprende le preghiere - la giornata delle vocazioni religiose - preghiere per le vocazioni con i singoli stati di perfezione; o i seminaristi a turno fanno ininterrottamente, secondo il loro regolamento, la celebrazione in giornate permesse dal nuovo codice liturgico delle Messe votive: Messa votiva per chiedere vocazioni ecclesiastiche; Messa votiva per la perseveranza delle vocazioni ecclesiastiche; Messa votiva nel giorno della professione dei religiosi; Messa votiva nel giorno della professione delle religiose; Messa votiva per ottenere e infervorare le vocazioni religiose.
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Poi le opere di penitenza, o la sofferenza. La celebrazione della giornata dell'offerta del dolore in cui gli infermi offrono al Signore i propri dolori e angustie per le vocazioni sacerdotali e religiose. Tale giornata può essere organizzata negli ospedali, nelle carceri, nelle famiglie, ecc. Poi digiuno e astinenza nelle Quattro Tempora, nelle vigilie dell'Immacolata e del Natale, nel Mercoledì delle Ceneri e nel Venerdì Santo.
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Poi opere di carità. Offrire una giornata di lavoro per le vocazioni, recitando al mattino la preghiera: «Cuore divino di Gesù, ecc.». Opere di misericordia corporali, e quindi le sette opere di misericordia corporali e le sette opere di misericordia spirituali, fra cui c'è l'apostolato che fate.
Ecco, questa Unione è approvata e, fra poco tempo, diventerà Primaria fra le organizzazioni che hanno questo scopo delle vocazioni.
Ecco allora questo è il metodo divino: Rogate Dominum messis1. E si prega con quello che noi chiamiamo orazioni, e si prega con quello che noi chiamiamo sofferenza, e si prega con quello che chiamiamo opera di carità o di misericordia, sia corporale, sia spirituale.
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La preghiera, però, non è che si faccia soltanto in giorni determinati, ognuno può pregare per le vocazioni e, se c'è poco tempo per la preghiera del mattino, si può fare la preghiera per le vocazioni durante la Visita. E inoltre basterebbe anche mettere un'intenzione in tutte le preghiere che si fanno, un'intenzione anche per questo: per tutte le vocazioni che la Chiesa ha bisogno di avere.
Il numero dei sacerdoti diocesani è diminuito assai, così anche è diminuito, in parte, in alcuni Istituti, il numero delle vocazioni. Pensare e pregare per tutte le vocazioni.
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Diciamo qui, opere di penitenza, oppure la sofferenza. La sofferenza, però, non è tutta confinata negli ospedali. Là, negli ospedali, nelle carceri, ecc. certamente si soffre; però quanti soffrono fisicamente e non sono mica raccolti negli ospedali o nelle carceri. Ma qui non s'intende solamente la sofferenza fisica, s'intende la sofferenza morale anche; lo stesso dolore dei peccati, il dolore che premettiamo alla confessione, questo, ecco, questo è anche sofferenza. Soffriamo dei mali che abbiamo commesso.
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Oh, ora però bisogna iscriversi nella Unione. Quando? Per quest'anno, nel corso degli Esercizi che ognuna farà ad Ariccia, Casa "Divino Maestro", vi sarà un'istruzione per questo e si porterà il registro per chi vuole aderire. Però, e per quelli che non interverranno agli Esercizi lassù? Particolarmente le aspiranti? Queste possono, se lo vogliono, aderire sottoscrivendo il registro fuori di quel tempo, quando vorrete presentarlo e invitare coloro che desiderano di appartenere. Oh, il lavoro materiale si fa dalle suore Apostoline, ma la direzione è sempre nella Pia Società San Paolo.
Possono essere membri dell'Associazione le singole persone o le comunità religiose maschili e femminili; le Società di vita comune senza voti pubblici, gli Istituti Secolari, i seminari, i collegi, le scuole apostoliche, le associazioni cattoliche, ecc. Poi possono pure essere membri moltissimi Enti civili, per esempio, ospedali, carceri, vigili del fuoco, Enti assistenziali, ecc. Infine ogni fedele può ascriversi all'Associazione, purché sia un cattolico fervente, praticante e collabori con la preghiera, almeno, con qualche offerta all'incremento delle vocazioni ecclesiastiche, religiosi.
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Oh, allora il metodo divino per le vocazioni: la preghiera. E preghiera è, sia l'orazione comune e sia l'orazione speciale; ed è preghiera la sofferenza offerta a Dio, accettata nella volontà di Dio e poi tutte le opere di carità fra cui il vostro apostolato che è opera di carità spirituale perché tutto è indirizzato al culto. Oh, allora ecco, allargare il cuore: ostium magnum, diceva san Paolo1. Mi ha aperta una grande porta per portare il Vangelo in tante nazioni. Si riferiva particolarmente all'Oriente. Che grande porta di là! Quanta gente! Una grande porta, cioè un gran cuore come è il cuore di Gesù il quale desidera tutti: Venite ad me omnes2, e: Deus vult omnes homines salvos fieri et ad agnitionem veritatis pervenire3: il Signore vuole che tutti si salvino e che giungano alla cognizione della verità che salva. Ma quomodo praedicabunt nisi mittantur?4. E in che maniera potranno sentir la predica? E chi predicherà se non è mandato, cioè se uno non è entrato e non ha ricevuto il mandato della predicazione?
Se ci avviciniamo ai tre miliardi di uomini, secondo le statistiche, oggi, non escludiamo nessun uomo, preghiam per tutti e che a tutti arrivi l'annunzio, il messaggio della salvezza. Però, che siano mandati coloro che sono incaricati e per esser mandati occorre che abbiano la vocazione e poi le autorizzazioni dell'autorità ecclesiastica.
S'intendono anche comprese qui le istituzioni che sono di vita contemplativa, è chiaro.
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Oh, la preghiera delle vocazioni, per voi, può essere più facilmente recitata e seguita nelle Adorazioni.
Occorre pregare perché i bambini, le bambine che, secondo il volere di Dio son destinate alla vita consacrata al Signore, che non si smarriscano e non perdano la strada prima ancor d'averla conosciuta (in certe famiglie l'educazione non è rivolta a formare il buon cristiano e allora se non c'è il buon cristiano non ci sarà certamente la vocazione); perché le famiglie siano cristiane e vivano nel rispetto di Dio secondo i santi comandamenti, nell'osservanza della virtù. E buona parte delle vocazioni si spiega pensando che in quella famiglia c'è stato un buon padre, c'è stata una buona madre che hanno dato il buon esempio. Quindi che i chiamati trovino nella famiglia un clima adatto per la vocazione.
Poi il bambino, la bambina devono andare in chiesa e se trovano un clima caldo in parrocchia: molta predicazione, molti catechismi, molte volte i sacramenti, ecc. e lì può spuntare la vocazione, sì. Alle volte, proprio lì, anche nella Prima Comunione che il Signore Gesù parla ad un cuore, ad un'anima. Un clima parrocchiale conveniente. E poi un clima sociale. Occorrono tre climi.
Il clima sociale è il clima della scuola, è il clima del tempo libero, è il clima in cui la bambina, il bambino o il giovane o la giovane vivono: scuole, laboratori o industrie, fabbriche; e poi compagnie e poi i divertimenti che ci sono, le letture, le pellicole che si danno, ecc., tutto l'insieme forma il clima sociale e anche questo è tanto decisivo per la vocazione affinché sia sentita e sia seguita.
Occorre domandare queste grazie: clima cristiano in famiglia; clima fervoroso in parrocchia; clima sano dove la giovane o il giovane vivono. Rogate ergo Dominum messis ut mittat operarios in messem suam1. L'invito che Gesù oggi vi rivolge.
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E se avete accresciuto così il numero delle persone consacrate a Dio, e il numero è sempre migliore delle opere, ringraziare [per] quello che c'è stato.
Ma il Signore ha ancora creato tante anime per voi e ne creerà tante. La preghiera. Del resto, noi comprendiamo, dicendo preghiera, la vita religiosa ben vissuta. Gli Istituti dove l'osservanza religiosa è ben seguita, gli Istituti attirano. Non si vede questa azione all'esterno, ma è come l'opera della calamita che attira il ferro. La vita religiosa ben vissuta, ecco. Il Padre celeste manda volentieri le figlie, i giovani in quegli Istituti dove c'è la vita religiosa ben vissuta e, d'altra parte, il Maestro Divino esercita questo potere che è del Padre, che compie il Figlio, che compie lo Spirito Santo: Nemo venit ad me nisi Pater meus traxerit eum1. Bisogna che sia attirata, l'anima. Traxerit eum.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 * Nastro 50/a (= cassetta 103/b). Per la datazione, cf PM: «Oggi avete commemorato il giorno in cui le prime suore PD hanno fatto la loro vestizione. Allora erano otto...». «Ecco, questa Unione [per le Vocazioni] è approvata e fra poco tempo diventerà Primaria...» (cf numero marginale 19 in nota). - dAS, 10/2/1962: ((Andato [il PM] a via Portuense nella Casa Generalizia delle PD per una predica sulle vocazioni». - dAC, 10/2/1962: «Ore 18: adorazione in gruppo e predica del PM».

2 Le Pie Discepole furono le prime a indossare l'abito religioso. Avvenne il 25 marzo 1924, ad Alba (CN). Nella stessa giornata diedero inizio alla Adorazione eucaristica quale primo e fondamentale dovere e apostolato.

1 Mt 4,19ss.

2 Cf Mc 3,13ss.

1 Mt 9,38.

1 Il 19 febbraio 1963, papa Giovanni XXIII, con un Breve pontificio, firmato dal cardinale Amleto Giovanni Cicognani, Segretario di Stato, eleverà a Unione Primaria la Pia Unione «Preghiera, Sofferenza e Carità per tutte le Vocazioni» la Pia Unione stessa, fondata dal sac. Giacomo Alberione (cf CISP, pp 527-533).

1 Mt 9,38.

1 Cf 1Cor 16,9.

2 Mt 11,28.

3 1Tm 2,4.

4 Rm 10,15.

1 Mt 9,38.

1 Gv 6,44.