Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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10. CHIAMATE ALLA RIPARAZIONE (Venerdì Santo)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 20 aprile 19621

Oggi viene completata la redenzione. Il Figlio di Dio si è incarnato per redimere l'uomo, cioè, riparare il peccato originale e i peccati di tutta l'umanità, dall'inizio sino al termine del mondo.
- Ci ha redenti, prima, con la sua santità, le virtù sue domestiche;
- ci ha redenti con la sua predicazione;
- e oggi ci redime col suo sangue.
Poiché Gesù è venuto a redimere l'uomo nelle sue triplici facoltà e cioè: la mente, il cuore, la volontà, tutto l'essere. Redimere vuol dire riparare.
La Pia Discepola ha questa vocazione della riparazione.
Considerarvi come Discepole di Gesù Maestro significa, in primo luogo, di imparare il complesso, il motivo, la ragione, il fine dell'incarnazione, cioè: la riparazione.
E così, perché Pie Discepole, la ragione, il fine, il motivo della istituzione: riparazione.
Riparare è, press'a poco, come riparare un muro che è cadente, un abito che è strappato, ecc. Riparazione.
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La riparazione si fa in tre maniere: la prima, la preghiera; secondo, la vita; terzo, l'apostolato.
E questi sono i pensieri con cui accompagnare, in questa giornata così penosa, il Maestro. Non come: relicto eo fugerunt1: abbandonatolo, fuggirono. Ma la fedeltà, la fedeltà delle pie donne, la fedeltà di Maria che accompagnò Gesù, l'assistette alla sua crocifissione, alle sue agonie e accolse il suo ultimo respiro.
[Primo:] riparazione di preghiera, la Via Crucis. Riparazione di preghiera, non soltanto la prima settimana del mese e particolarmente il primo venerdì del mese, ma ogni giorno le preghiere indirizzate alla riparazione, la riparazione la quale consola Gesù e, d'altra parte, tende a togliere il peccato.
La riparazione vuol dire restituzione della gloria che il peccatore toglie a Dio col suo peccato.
Riparazione significa togliere le conseguenze del peccato, cioè, supplicando il Signore che usi misericordia al peccatore e quindi si converta e viva. Questa è l'intenzione, questo è il motivo: «Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva»2 e cioè si salvi.
La preghiera, in particolare, della Adorazione.
Il mondo, quasi forsennato, senza seguire la ragione, senza essere illuminato dalla fede, pare che sia sempre teso verso il male e a moltiplicare i peccati. Purtroppo si usa spesso la ragione per peccare di più. Peccati che sono, alle volte, così contrari alla natura stessa, alla ragione stessa. Allora, la riparazione. Che il Signore illumini tante anime; perché il tabernacolo manda la sua luce, ma non una luce la quale si fermi alla persona, all'adoratrice, ma una luce che arrivi a tutto il mondo, a tutti i continenti, a tutte le nazioni, ad ogni casa e a ogni individuo. Presenti tutti gli uomini che quasi arrivano a tre miliardi.
Apostolato dell'Adorazione, con questo fine particolare: come il Maestro si è incarnato, è vissuto, ha predicato, è morto per rimediare al peccato dell'umanità.
Ma non solamente toglier le conseguenze, perché: «dove abbondò il peccato, Gesù ha fatto sovrabbondare la grazia»3. Se anche Adamo si fosse conservato innocente e noi ci fossimo conservati innocenti, noi non avremmo l'Eucaristia. Quindi la riparazione è stata sovrabbondante perché non si sarebbe incarnato il Figlio di Dio, perché non vi era la ragione: «Son venuto a cercare il peccatore perché faccia penitenza»4, ecco. Quindi la riparazione di preghiera.
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Secondo: la riparazione di vita.
Vi sono tre ordini di peccati che provengono dalle tre passioni fondamentali nell'uomo: concupiscentia carnis, concupiscentia oculorum, superbia vitae1. E cioè: la lussuria, l'avarizia, l'orgoglio. E tutti i peccati s'innestano più o meno in questi che ne sono la radice.
L'osservanza del voto di castità è riparazione di tutti i peccati che procedono dalla lussuria, peccati della carne. Quando si contengono gli sguardi, i pensieri, il cuore, [è] riparazione che Gesù accetta dalla sua sposa, dalla vergine.
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Vi è la concupiscenza degli occhi, cioè l'avarizia e i mali infiniti - diciamo meglio - innumerevoli dell'avarizia e del cuore attaccato soltanto alle cose della terra, gli inganni, i ladronecci, ecc. Persone che pensano solamente a star bene e accumulare tesori per la terra e dimenticano i tesori del cielo, i tesori immortali del cielo. Quella avarizia! E sono innumerevoli coloro che vivono così orientati, così assetati, così impegnati dal mattino alla sera.
Oh, quando la religiosa osserva la povertà anche in cose minime, anche nel tener d'acconto di un filo, ripara i peccati che procedono dall'avarizia, da quell'attaccamento e da quella cecità che proviene dalla concupiscenza degli occhi, cioè, dalla tendenza sfrenata ad avere i beni della terra. Che missione allora si compie, che effetto si ha, che frutto, nel mondo?
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Vi è poi la terza passione o la terza radice dei mali, i peccati, e cioè l'orgoglio, la superbia che produce la testardaggine, la insubordinazione, la disobbedienza e l'inosservanza di tutte le leggi divine, dei comandamenti, delle prescrizioni, ecc.; l'orgoglio il quale è causa di tante inimicizie, di tanti odii tra le persone, i cattivi trattamenti, e poi gli omicidi, ecc., tutte le offese che si fanno contrarie alla carità.
L'obbedienza è l'esercizio dell'umiltà e ripara i peccati che procedono dall'orgoglio, dalla superbia umana. Ogni peccato è sempre contro Dio, ogni peccato è sempre una disobbedienza alla legge di Dio.
Ecco, nella vita religiosa, quella sottomissione, quella docilità continuata, diviene riparazione, la riparazione che chiamiamo di vita. Quindi la vita religiosa di ogni giorno è una continuata riparazione per i peccati che procedono - e son tutti compresi - da queste tre concupiscenze. Quindi a tutto si ripara e non soltanto con lo stare inginocchiati, col dire una coroncina, "vi offro me stesso, piccola vittima", ma la vita stessa, la giornata in continuità senza che sia escluso alcun momento della giornata, alcun minuto. Tutto è riparazione. Allargare le intenzioni, prender le intenzioni per cui Gesù, il Figlio di Dio, si è incarnato, per cui è vissuto là a Nazaret, per cui ha predicato, per cui ha sofferto, per cui si è messo nell'Eucaristia, nel tabernacolo, e per cui c'è la Messa. E tutto il giorno e tutta la notte il Figlio di Dio incarnato, Gesù, nell'ostia offre: preces supplicationesque1 - dice san Paolo -: offre preghiera e supplicazioni per l'umanità.
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Terzo: c'è la riparazione che si fa con l'apostolato.
L'apostolato ha il suo fine e cioè tutto è ordinato al culto, il vostro apostolato, o direttamente o indirettamente, tutto è ordinato.
E allora, ecco, se tutto il male è contro Dio, il culto è per onorare Dio. Se tutto il male produce, per il peccato, la rovina delle anime, l'apostolato tende a ordinare gli uomini, la società, le famiglie, le anime verso quello che è di onore a Dio, di culto a Dio, di gloria a Dio, così che in continuità, facendo l'apostolato, si tende a riparare quello che il peccato ha distrutto e ridonare a Dio la gloria che egli merita e ritornare, far ritornare le grazie che gli uomini han perduto peccando, così che è una continuità di riparazione. Per questo si aggiunge quello che è proprio la silenziosità, l'abituale raccoglimento. E l'osservanza di quanto è prescritto per il silenzio ha una finalità, e cioè, non sentendo gli uomini e non comunicando con gli uomini, allora si comunica con Dio, il cuore si volta a Dio e, orientato così verso Dio, ecco, onore al Signore e, nello stesso tempo, ci porta alla maggior santità.
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E riparazione, quindi, di preghiera, e di vita, di apostolato, in fine, formano la vita di riparazione della Pia Discepola. Unita, questa riparazione, al crocifisso Gesù; unita, in questo senso e in queste intenzioni, a Maria che accompagna il Salvatore. [Ella] lo ha accompagnato dal presepio fino nell'Egitto, Nazaret, vita pubblica, ed eccola là al calvario. E quando Gesù vien deposto dalla croce, ella lo riceve fra le sue braccia. Ella è stata unita alla missione di Gesù: tuam ipsius animam pertransibit gladius1: la tua anima stessa sarà trapassata dalla spada del dolore. Riparazione, riparazione. Perché era predetto: «Ella ti schiaccerà il capo»2, ella, cioè la Vergine Maria, per mezzo di Gesù e con Gesù e in dipendenza di Gesù. Calvario, cranio vuol dire. Il sangue di Gesù discese sopra la testa dell'uomo per lavarlo, ma ci ha redenti col suo sangue e col suo insegnamento e con la sua santità.
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Entrare pienamente nello spirito della Pia Discepola, dare un senso alla vita. Anche quando al mattino vi alzate e correte in chiesa, pensare, ad esempio - per solo accennare uno dei pensieri, perché bisognerebbe farne una elencazione - al mattino correte dal Maestro e andate a dargli lode e onore, ed è proprio al mattino quando si diffondono tutti gli errori che vengono sparsi. Nella notte sono stampati 500 mila copie, un milione di copie, 6, 7 milioni di copie di periodici, di giornali, di riviste che portano l'errore, sono cattedra contro cattedra, cioè la cattedra di Satana contro la cattedra della Verità che è Gesù Cristo, e mentre che andate in chiesa, riparate, proprio in quel momento quando partono dalle tipografie tanti errori che sono proprio contro Gesù Cristo che è verità, contro Gesù Cristo che è santità. E quanto male, poi, nella giornata! Allora il sentimento della riparazione può svilupparsi più facilmente nel cuore. Ma poi si può applicare - come ho detto - a tutta la giornata.
Riparazione non di una settimana, né di un mese, tanto meno di una giornata, riparazione della vita, con la vita, la vita santa, la vita di orazione, la vita di apostolato, tutto in riparazione, che non vuol dire solamente togliere il male, ma portar la salute là dove c'era la rovina, come ha fatto Gesù. E come sempre dobbiam chiedere che dove ha abbondato il peccato, sovrabbondi la sua misericordia, la sua grazia1.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 * Nastro 48/d (= cassetta 107/b). Per la datazione, cf PM: «Oggi viene completata la redenzione...». - dAS, 20/4/1962 (venerdì santo): «Verso le ore 5,30 vengono le PD a prelevarlo [il PM] per una meditazione a via Portuense CG»

1 Mt 26,56.

2 Cf Ez 33,11.

3 Cf Rm 5,20.

4 Cf Lc 5,32.

1 1Gv 2,16.

1 Eb 5,7.

1 Lc 2,35.

2 Cf Gn 3,15.

1 Cf Rm 5,20.