Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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22. FORMAZIONE DELLE SUORE.
SOCIETÀ BIBLICA*
Articoli: 228-241

Ringraziare il Signore per l'Istituzione vostra, cioè la Pia Società delle Figlie di San Paolo, ringraziarlo per lo spirito che ha infuso nella Congregazione, per l'apostolato che è stato affidato a voi, e tutto questo approvato dalla massima autorità della Chiesa1, quindi con la sicurezza di camminare nella via di Dio. E ringraziare il Signore dello sviluppo, della pace, della concordia, del buon andamento.
229
FORMAZIONE DELLE SUORE

Ci troviamo all'articolo 228: Formazione delle suore, e questo capitolo va fino all'articolo 241. Veramente su questo punto già ci siamo fermati.

Art. 228. Le suore durante il periodo della professione temporanea devono conservare, completare e perfezionare la formazione ricevuta durante il postulato e il noviziato. Le Superiore siano quindi particolarmente sollecite delle professe di voti temporanei: non le devono abbandonare a se stesse, ma affidare ad ottime ed esperte maestre, in case ove siano in pieno vigore la vita comune, la disciplina e l'osservanza religiosa.
Art. 229. Durante la professione temporanea le suore devono trascorrere un tempo conveniente nelle case appositamente stabilite, per una più accurata formazione religiosa, tecnica ed intellettuale, oltre quanto è prescritto nell'art. 97 circa la immediata preparazione alla professione perpetua.
Art. 230. Nella formazione delle giovani professe, le maestre devono prima di tutto tendere a consolidare la formazione religiosa tenendo conto della loro specifica vocazione; ma non trascurino la formazione umana e civile: la suora deve essere anche umanamente compita e socievole, distinta nelle virtù cristiane; molte cose di istruzione fisica, di galateo, di buona educazione e formazione del carattere, preparano alla vita osservante e ad un apostolato più efficace.

Si tratta di consolidare ciò che si è appreso nel noviziato: la formazione religiosa, umana e civile e anche sociale.
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Formazione intellettuale e apostolica

Art. 231. Per quanto riguarda la formazione intellettuale, è necessario che a tutte le suore venga data una conveniente istruzione non solo religiosa ma anche civile, che corrisponda cioè secondo le circostanze di luogo e di tempo e secondo le attitudini, almeno ad una istruzione media. Quanto alle materie sacre, ferme restando le prescrizioni circa gli studi di cui negli art. 242-250, è necessario che a tutte le suore, con lezioni appropriate, si insegnino le diverse parti della dottrina cristiana, la sacra liturgia, il canto sacro, la storia sacra ed ecclesiastica, in quel modo e grado che possa loro essere utile, secondo le norme vigenti nella Congregazione, date dalla Superiora generale col suo Consiglio, o dal Capitolo generale.

La suora abbia un'istruzione almeno media, avendo sempre riguardo all'apostolato che dovrà fare.

Art. 232. Occorre inoltre siano convenientemente istruite in ciò che è necessario per l'efficace esercizio dell'apostolato, soprattutto nell'arte tecnica e nelle varie forme di propaganda. Come parte della loro formazione specifica, si dedichino con zelo all'esercizio pratico dell'apostolato, in quella misura che non sia di impedimento alla loro formazione, sotto la guida prudente e maternamente caritatevole delle Superiore.

Molto importante in questo tempo è l'istruzione sull'apostolato, sia come redazione, sia come propaganda, specialmente queste due parti: tecnica e propaganda.

Art. 233. Le suore devono essere formate a convinzioni profonde sulla loro vocazione. Siano persuase che primo lavoro di ogni religiosa è il perfezionamento proprio con lo sforzo costante di emendazione dei difetti e di conquista delle virtù cristiane e religiose.

Queste convinzioni non tolgono il merito dell'obbedienza. Perché? Se da una parte l'obbedire ciecamente è di gran merito, quando si conoscono anche i fini dell'obbedienza stessa, vi è pure grande merito. Tuttavia tutte si affezionino all'apostolato, al lavoro.

Art. 234. Nella formazione si tenga presente che le suore, come parte necessaria della loro vocazione, devono esercitare l'apostolato anche nella sua parte tecnica. Perciò tutte, sebbene in misura e forma diversa, e secondo richiede l'obbedienza, sono tenute all'apostolato tecnico, anche se già avessero esercitato altri lavori o fossero state in uffici di responsabilità. Ricordino l'esempio del loro Padre San Paolo, il quale non disdegnava il lavoro, anche manuale, e poteva dire: «Ciò che mi è necessario me lo sono procurato col lavoro di queste mani» (At 20,34).

San Paolo diceva questo per sé e per i suoi.
231
Formazione della coscienza

Art. 235. Le maestre nel loro delicato compito pensino ad una necessità fondamentale ed essenziale: la formazione cioè di una coscienza illuminata, retta, profonda, delicata […].

Una coscienza che dice: Questo è proibito, questo è doveroso, questo è indifferente e quindi posso farlo o non farlo; e con l'intenzione retta si santifica ciò che era di per sé indifferente. Una coscienza che guidi sempre la persona nei tempi felici e nei tempi di pena, di preoccupazione. L'uomo retto acquista sempre grande stima. L'uomo retto non ha bisogno di [fare] tante scritture: ha dato la parola e la mantiene. Con le persone rette è sempre facile intendersi; con le persone non rette che ricorrono a sotterfugi - e come ho accennato prima, per esempio sulla corrispondenza - non vi è mai la possibilità di un accordo utile, vantaggioso per tutti, sia per gli individui e sia per la comunità.

Art. 236. Nella formazione si miri a dare e conservare lo spirito di semplicità, di veracità, di attività. Ovunque le suore devono portare queste loro caratteristiche: semplici, pie, svelte, santamente operose; non molte parole, ma pietà soda, rettitudine, attività intelligente.

Guardare anche questo: che le suore siano semplici, non complicate.
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Art. 238. La formazione non è semplice istruzione o cura della disciplina, o avviamento ad una professione: per le Figlie di San Paolo è formazione di una mentalità paolina, di una volontà paolina, di uno spirito veramente paolino. L'istruzione, le esortazioni pie, gli ammonimenti dati in comune a tutte sono necessari; ma la cura particolare di ciascuna suora ne garantisce il frutto. La maestra non lasci mancare un tale aiuto. Sempre illumini, incoraggi, richiami, allieti, dimostri premura per la salute, per gli studi, per le difficoltà di apostolato, di vita comune, ecc. Voglia quindi e cerchi il bene delle sorelle, anche con sacrificio. Abbia con esse un comportamento dignitoso e di familiare intimità; non l'atteggiamento della superiora che ingerisce timore.

Non una formazione esteriore, ma [formazione di una] mentalità paolina, volontà paolina, spirito veramente paolino. E chi guida «sempre illumini, incoraggi, richiami, allieti, dimostri premura per la salute, per gli studi, per le difficoltà di apostolato, di vita comune, ecc.».

Art. 240. Una formazione sapiente tiene conto delle esigenze e di ogni circostanza di tempo, di luogo, di persone; deve portare a vivere la vita religiosa nel proprio tempo e nel proprio ambiente; a fare il bene agli uomini del tempo in cui si vive. Occorre quindi una intelligente, attenta, prudente vigilanza per evitare qualunque deviamento dai retti principi. La santità, la vita religiosa è sempre una: quella insegnata da Gesù Cristo con l'esempio e la parola. Questa si deve vivere sotto la guida della Chiesa.

La formazione sapiente quindi tiene conto anche delle esigenze, delle circostanze di tempo, di luogo, di persone, di nazione, ma la santità è sempre unica: amare il Signore con tutta la mente, tutto il cuore, tutte le forze, e il prossimo come noi stessi.
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LA SOCIETÀ BIBLICA CATTOLICA INTERNAZIONAELE

Questa sera ci intratteniamo un poco sulla Società biblica cattolica2. Ho notato, specialmente per l'estero, ossia per le nazioni fuori d'Italia, che vi sono talvolta delle difficoltà notevoli al primo presentarsi col nostro apostolato. Sono le stesse difficoltà che abbiamo incontrato [in Italia] dal 1914 al 1936-1937, e poi fino al 1941-19423.
Allora, per superare con più facilità queste difficoltà già incontrate in Italia, si era pensato di innestarci maggiormente sulla Santa Sede, innestare addirittura l'apostolato sopra gli organi maggiori del governo della Chiesa; quindi non solamente sulla Congregazione dei Religiosi, ma sulla Congregazione del Concilio alla quale appartiene specialmente l'istruzione, la parte catechistica, ecc. Allora innestarsi bene con tre iniziative, o tre formalità4, perché in parte si possono dire solamente formalità: 1) [Unione] Primaria «Ut Unum Sint»5; 2) [Unione] Primaria «Società biblica»; 3) [Unione] Primaria «Catechistica». Innestati sopra questi tre piedi, cioè fondati sopra queste tre basi, allora nessuno potrà più fare obiezioni al vostro apostolato, né alla vostra vita, né al vostro modo di compiere l'apostolato. Se qualche volta sorgono delle difficoltà che non hanno ragione di esistere; ma presentando la situazione come è, posta sopra l'autorità massima della Chiesa, certe obiezioni devono cadere.
Parliamo intanto della Società biblica. Che cos'è la Società Biblica6?
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Statuto

1. Presso la Pia Società San Paolo, sotto gli auspici, del Centro di preservazione della fede presso la Sacra Congregazione del Concilio, è costituita la Società Biblica Cattolica Internazionale.
2. Essa si ispira alla devozione a Gesù Maestro, Via Verità e Vita.
3. Scopo della Società Biblica Cattolica è per lo studio, la produzione, la diffusione e la meditazione della Bibbia, specialmente del Vangelo per alimentare la fede, la morale, e la pietà cristiana.
4. Il principale impegno dei Soci è la preghiera, affinché la parola di Dio, scritta nella Bibbia, arrivi a tutti gli uomini, presentata secondo l'insegnamento della Chiesa Cattolica7. A questo scopo reciteranno, almeno nelle orazioni del mattino, la giaculatoria: O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, abbiate pietà di noi.
5. Come azione la Società Biblica Cattolica:
a) Cura e produce edizioni di tutta o parte della Bibbia, specialmente del Vangelo e delle Lettere di san Paolo. Tali edizioni saranno adatte alle varie condizioni e grado di cultura dei lettori, rilevando nelle note e commenti la dottrina, la morale ed il culto liturgico, e collegando col testo.
Oltre la stampa, servono i dischi del Vangelo, le pellicole cinematografiche, le proiezioni cinematografiche, le proiezioni di radio e televisione, i quadri biblici, le filmine, e quanto il progresso tecnico mette a servizio della parola divina8.
b) Promuove feste, giornate, tridui, settimane bibliche, in onore di Gesù Maestro; tanto nelle Parrocchie, quanto nelle Diocesi, Istituti, Associazioni; con particolari conferenze, predicazioni e partecipazione ai SS. Sacramenti; con diffusione capillare del Libro Sacro; con benedizione solenne del SS. Sacramento ed al testo del Vangelo. Tra l'altro promuoverà, dove è possibile, l'iniziativa di consegnare il Vangelo con cerimonia solenne.
c) Cura che il Testo Sacro sia esposto nel luogo d'onore nelle chiese, Famiglie, Istituti, Scuole, Associazioni.
d) Cura una più larga conoscenza della Bibbia ovunque; con corsi biblici per corrispondenza, tridui e settimane per classi colte; pubblicazioni varie attinenti alla Bibbia; ecc.
e) Cura che tutti i Soci possiedano la Bibbia, o almeno il Vangelo; e lo leggano; che si stabiliscano gruppi per la lettura del Vangelo9.
6. L'Associazione è retta da un Presidente, che de jure10 è il Superiore Generale della Pia Società San Paolo, o un suo delegato; di un consiglio di quattro membri di cui due eletti di comune accordo dal Superiore Generale della Pia Società San Paolo e dalla Superiora Generale della Pia Società Figlie di San Paolo; e due proposti dal Centro di Preservazione della Fede e nominati dallo stesso Presidente.
7. In dipendenza della Direzione generale vi sono: Centri nazionali, diocesani, parrocchiali. I primi sono costituiti sotto la Conferenza Nazionale dell'Episcopato (eccetto per l'Italia); i Diocesani sotto l'Ordinario Diocesano; i Parrocchiali sotto il Parroco.
8. Sono Soci:
Ordinari: coloro che vengono regolarmente iscritti e che almeno si impegnano ad avere il Vangelo e a leggerne un tratto ogni settimana.
Promotori: coloro che si impegnano a zelare con la preghiera, la parola, le opere, l'esempio, la conoscenza, la diffusione e la lettura del Sacro Testo.
Sostenitori: coloro che procurano mezzi e organizzazioni per la diffusione della Bibbia o del Vangelo e per una più ampia e profonda conoscenza del Testo Sacro: contribuendo con offerte per provvedere alle persone meno abbienti, e nelle terre di missione.
Benemeriti: coloro, specialmente sacerdoti, che si impegnano ad approfondire con diligente e amorosa cura la conoscenza della parola di Gesù e a presentarla ai fratelli nel modo più convincente ed avvincente: come prima fonte della dottrina, morale, liturgia della Chiesa Cattolica.
9. Gli impegni assunti non obbligano sotto pena di peccato.
10. I Sacerdoti possono celebrare, secondo le leggi liturgiche, la Messa a Gesù Divino Maestro, concessa alla Pia Società San Paolo.
11. Sotto gli auspici e guida del Centro di Preservazione della fede, presso la Sacra Congregazione del Concilio, in comune accordo, compiono il lavoro di organizzazione, redazione, segreteria, le suore Figlie di San Paolo e la Pia Società San Paolo a norma delle rispettive Costituzioni e secondo il decreto N. 14065, 19 marzo 1956, della Congregazione dei Religiosi.
12. I particolari vengono definiti in apposito regolamento.
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Promuovere la Società biblica nelle diocesi

Quindi questa iscrizione11 si può fare molto largamente: tutti quelli che hanno acquistato il Vangelo, se prendete nota del nome, sono tutti soci. Tutti i membri e cioè gli alunni del Corso biblico che si è tenuto in Italia, e sono tanti, sono tutti soci. Si tratta di avere il nome.
Ora però, l'Associazione bisogna definirla bene e cioè: la Società biblica è in primo luogo fornita di un Centro generale che riguarda tutta la Società; vi sono poi sotto di essa le varie Società, cioè quelle che, in sostanza, promuovono lo studio della Bibbia e la diffusione o che fanno pubblicazioni, conferenze, settimane, ecc. Ma come a Roma c'è la Primaria della Dottrina Cristiana, e in tutte le parrocchie le Società della Dottrina Cristiana che devono dare l'adesione alla centrale primaria, che è la nostra, se vogliono anche partecipare alle indulgenze, così avviene anche della Società Biblica.
Allora quello che importa attualmente, sarebbe questo, che poi è molto semplice: domandare ai Vescovi se vogliono erigere nella diocesi [la Società biblica]. Possono far parte della Società coloro che hanno desiderio; tutti coloro che in una diocesi hanno partecipato al Corso biblico; tutti quelli che hanno acquistato il libro divino da voi, o in Italia o altrove; [tutti questi] possono domandare al Vescovo che eriga la Società biblica nella diocesi. Allora tutti costoro hanno parte alle indulgenze che la Santa Sede ha concesso. Mediante questa erezione si potranno ricevere anche stampati, circolari di indirizzo, in maniera tale che a poco a poco il movimento biblico si estenda sempre di più e porti i suoi frutti. Quindi attualmente, [riassumendo,] raccogliere i nomi dei benefattori o dei cooperatori che ci sono in una diocesi; raccogliere i nomi di coloro che hanno acquistato il Vangelo o libri biblici, ci sono tanti libri sulla Bibbia, di coloro che hanno frequentato i Corsi, di coloro che si occupano dello studio, della traduzione o della diffusione [della Bibbia], e presentare tutto al Vescovo perché eriga nella diocesi [la Società Biblica]. Nella busta che vi hanno dato vi è un modello di domanda e vi è pure un'altra formula, che potete offrire al Vescovo perché seguendo quel formulario [possa] erigere nella diocesi [la Società Biblica].
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Breve pontificio

Ora questo [Statuto] è stato preceduto dal Breve pontificio di erezione in unione primaria / GIOVANNI PP. XXIII / Ad perpetuam rei memoriam, che è un atto solenne con cui la Santa Sede erige un'attività di utilità notevole nella Chiesa.

«La Pia Società San Paolo, il cui fine è il diffondere e incrementare la vita e la dottrina cattolica mediante la stampa e altri mezzi moderni, già da tempo, allo scopo di aiutare l'apostolato della stampa e la propaganda di libri, riviste e simili edizioni, fondò l'Unione dei Cooperatori tra i quali è stato scelto un gruppo che doveva dedicarsi in modo particolare a promuovere ogni iniziativa biblica.
La Pia Unione dei Cooperatori si è diffusa in varie Diocesi d'Italia e di altre Nazioni, e nel 1937 ne fu trasferita la sede da Alba a Roma, dove lo stesso anno ne furono approvati ufficialmente gli Statuti dall'allora Em.mo Cardinale Vicario dell'Urbe. Poi recentemente la Pia Unione, assunto il nome di Società Biblica Cattolica, con lo stesso fine e governata dalle stesse leggi, fu canonicamente eretta nella Diocesi di Ostia, Porto e Santa Rufina con Decreto del 16 marzo 1960, emanato dal Ven. Fratello nostro Eugenio Tisserant, Cardinale di santa Romana Chiesa e vescovo delle medesime diocesi. Lo stesso fecero altri Vescovi nelle rispettive Diocesi. Affinché questa Società potesse maggiormente estendersi e i Soci delle varie Unioni costituite nelle diverse Diocesi si sentissero più strettamente uniti fra di loro, il diletto figlio Giacomo Alberione, Superiore generale della Pia Società San Paolo, ha presentato a Noi umili suppliche perché conferissimo alla suddetta Società il nome e il diritto di Unione Primaria. Accettando con animo lieto queste suppliche, corroborate dalle commendatizie dello stesso Em.mo Porporato, Vescovo di Ostia, Porto e S. Rufina, Noi, consultata la Sacra Congregazione del Concilio, in vigore di questo Breve, con la Nostra Apostolica Autorità, in modo definitivo eleviamo alla dignità di Unione Primaria la Pia Unione detta Società Biblica Cattolica, e ai suoi Superiori attuali e futuri, a norma del Codice di Diritto Canonico, accordiamo la facoltà di aggregare legittimamente tutte e singole le Pie Unioni che, con lo stesso titolo e lo stesso fine, sono già costituite e saranno erette in futuro in qualsiasi parte del mondo, e di comunicare ad esse tutte le Indulgenze e favori spirituali concessi o da concedersi da questa Sede Apostolica alla medesima Unione Primaria. Nonostante qualunque cosa in contrario.
Queste cose pubblicamente le notifichiamo e le concediamo, decretando che il presente Breve sia e rimanga perennemente stabile, valido ed efficace, raggiunga e conservi i suoi pieni ed integri effetti, e sia, ora e nel futuro, di pieno giovamento alla suddetta Primaria Unione. Dichiariamo infine che così si debba giudicare e definire in modo che da questo momento resta invalida e di nessun valore qualunque cosa contraria, che scientemente o inavvertitamente si cercasse di stabilire al riguardo da chiunque e con qualsiasi autorità».
Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l'Anello del Pescatore, il giorno 14 del mese di Ottobre dell'anno 1960, secondo del nostro pontificato

D. Card. Tardini
Segretario di Stato


La prima [nostra] iniziativa biblica è stata [compiuta] nel 1921 quando abbiamo stampato la prima traduzione dei Salmi con la traduzione nuova. Questo allora era un passo notevole; prima non vi era nulla di simile. Poi abbiamo promosso la stampa di centinaia di migliaia di Vangeli. Nel 1927 si è radunato il primo Congresso del Vangelo ad Alba12; è stato il primo e alcuni hanno fatto un po' le meraviglie che si volesse promuovere così solennemente la lettura del Vangelo. Ma ora le fanno ovunque queste adunanze e si fanno tante settimane [bibliche]. E quest'anno era l'Anno biblico e quanto lavoro avete fatto!13.
E allora per dare un'impronta maggiore alla parte biblica della Società San Paolo, come apostolato, per dare un nome particolare a una sezione del movimento della Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo, una sezione destinata alla Bibbia, [la Pia Unione ha assunto il nome di] Società Biblica Cattolica. Cattolica vuol dire internazionale.
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Quello che ora sarebbe da conchiudersi è questo: raccogliere i nomi dei cooperatori, degli alunni dei Corsi biblici, di quelli che hanno acquistato la Bibbia o il Vangelo, per quanto potete, e presentarli al Vescovo, chiedendo che questi intendono e desiderano che sia fatta l'erezione della Società Biblica nella diocesi. Allora cominceranno anche ad avere le indulgenze.
Questo Decreto si conserverà nella Curia delle singole diocesi, ma dovrà essere mandata una copia a Roma perché si conservi in archivio e si possa anche corrispondere nei casi di bisogno con le Curie e coi Vescovi.
Così, per questa parte, siete innestate nella più alta autorità della Chiesa. Nasce un impegno non solo di zelare la Bibbia, ma di curare meglio la redazione, particolarmente nella purezza della dottrina, della morale, della liturgia. Oltre a questo, lavorare perché la Lettera di Dio, del Padre celeste, che scrive agli uomini sia letta da tutti. E se uno non leggesse la lettera che riceve dal padre, che figlio sarebbe? Allora leggere la Bibbia e diffonderla con molto zelo. Quanto merito! Ringraziare il Signore che vi ha affidato una tale missione! Sia lodato Gesù Cristo.
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* 22. Ariccia, 25 maggio 1961. Reg. A6/an 117b = ac 187a.

1 La Congregazione è stata approvata come Istituto di diritto pontificio il 15 marzo 1953.

2 Nello sviluppo dell'Istruzione don Alberione segue, quasi sempre leggendo, due numeri del San Paolo: SP, 8-11 [1960] 1-2; 12 [1960] 1-5, si aprono entrambi con il titolo “Anno biblico”. Nel primo viene riportato lo Statuto della Società Biblica; nel secondo vengono riportati: il Breve, con il quale Giovanni XXIII il 14 ottobre 1960 eleva a Pia unione primaria la Società biblica cattolica internazionale; le Indulgenze per la Società biblica; la lettera circolare inviata alle comunità paoline con il materiale per le iscrizioni; le indulgenze per chi legge la Sacra Bibbia; uno stelloncino sul lavoro della Famiglia Paolina intorno alla Scrittura; i punti da tener presenti nel leggere la Scrittura. Il medesimo contenuto si trova in UPS III, 12-17.
L'esposizione però è stentata, ripetitiva, con esemplificazioni, spesso non sempre chiare, datate, e che non aggiungono novità ai testi scritti che commenta. La prima edizione a stampa omette tali esemplificazioni; riporta solo i 12 punti dello Statuto e una breve conclusione. E' sembrato buono seguire una via di mezzo: riportare i testi ufficiali come risultano nel San Paolo; mettere in nota i commenti che interrompono la lettura del documento e sono solo chiarimenti.

3 Queste difficoltà riguardano la fondazione che avvenne tra molte incomprensioni anche ecclesiali (cf G. Giaccardo, Diario, Roma 1996, pp. 104-105); e in seguito soprattutto la propaganda a domicilio a motivo della quale la Santa Sede intervenne più volte (cf C. Martini, Le Figlie di San Paolo…, pp. 172-173; 230; 405-408).

4 Il termine “formalità” si è rivelato di difficile interpretazione. La ricerca effettuata nel 1969 dal Centro “Ut Unum Sint” così commenta: «Il brano, a nostro parere, contiene qualche oscurità che riguarda il modo di intendere il servizio alla Chiesa e l'espressione “formalità”, riferita a “iniziative” […]. In quanto a “formalità” bisognerebbe chiarire il significato dato a questa espressione in riguardo alle tre (in realtà due) istituzioni primarie. […] Crediamo di interpretare abbastanza oggettivamente il testo e l'intento del Primo Maestro, affermando: Egli cercava l'appoggio e la protezione di un organo competente e potente della Chiesa per servire meglio la Chiesa nella diffusione della Parola e del regno. Si può discordare, per vari motivi, su questa linea di condotta, ma non si può negare l'efficacia e i vantaggi per il lavoro apostolico, almeno fino ad oggi, di un tale appoggio» (Riflessioni sulla vocazione ecumenica della Famiglia Paolina nella Chiesa del nostro tempo, a cura del Centro ecumenico “Ut Unum Sint”, Roma 1969, pp. 46-47).

5 Cf SP, 1 [1961] 1-2. Il primo statuto risale al febbraio 1924 (cf UCBS, 2 [1924] 5, in Primavera Paolina, pp. 838-839).

6 Continua commentando e, spesso leggendo lo “Statuto della Società Biblica Cattolica” e il Breve pontificio.

7 La voce del Fondatore commenta: «[La Bibbia] presentata, non al modo protestante - è lì dove ci distinguiamo -, ma al modo e secondo l'insegnamento della Chiesa Cattolica. La diversità sta lì, che i protestanti zelano la lettura della Bibbia e la diffondono quanto mai oggi, ma l'interpretazione loro è privata, cioè secondo il senso di ognuno. L'interpretazione che noi diamo, invece, ai testi biblici è fatta dalla Chiesa, ed è conforme alla verità e sotto l'ispirazione dello Spirito Santo: quindi, sicura interpretazione. Perché se i protestanti interpretano qualche testo del Vangelo in tante maniere: “Hoc est enim corpus meum”, la consacrazione, la interpretano in tante, centinaia di maniere, il senso non può essere che uno. E allora, quale sarà questo uno? Quello che lo Spirito Santo indica illuminando la Chiesa e la Chiesa nei punti essenziali è infallibile. E allora noi abbiamo sicurezza. Quindi preghiera, azione per la diffusione, lettura della Bibbia.
I soci possono essere tanto quelli che studiano e commentano la Bibbia e la traducono nelle varie lingue, come quelli che la stampano o la fanno stampare pagando l'edizione, o quelli che la diffondono e quelli che la leggono, che la meditano, ne zelano in sostanza la diffusione. Più di tutto cercano di costituire dei circoli di persone le quali si impegnano di leggere la Bibbia. Tutto quello che si è fatto in questi anni con i Corsi biblici: è tutto zelo, lavoro perché sia ben conosciuta la Bibbia, la dottrina della Bibbia e non secondo un'interpreta-zione soggettiva, ma secondo l'interpretazione della Chiesa stessa».

8 Nella dizione il Fondatore inserisce ancora la seguente informazione: «Adesso si sta preparando la pellicola di tutta la Bibbia, sarà una pellicola spettacolare perché la proiezione dovrà durare da dieci a dodici ore; sarà divisa in tre rappresentazioni, press'a poco come la pellicola I dieci Comandamenti». Si tratta dei tre films che seguono i Patriarchi, Saul e David, e I grandi condottieri (cf Don E. Cordero, Apostolato del cinema, in Il cinema. Quaderno di spiritualità, n. 7, Roma 1983, pp. 18-22).

9 La voce commenta: « Tutte cose che fate. E abbiamo una quantità di libri per questo».

10 «Di diritto».

11 Don Alberione fa riferimento alla circolare pubblicata nel San Paolo di dicembre 1960 e a quella più ampia inviata direttamente alle FSP l'11 novembre 1960, a conoscenza dell'assemblea, secondo la quale le FSP avevano il compito di promuovere le iscrizioni nelle diocesi (cf CVV 252). Tra l'altro la circolare dice: «Affinché questa [Società biblica] sia veramente internazionale così come è stata approvata dalla Santa Sede, ci occorre l'adesione di un certo numero di Vescovi di nazioni estere. Da questo voi comprendete l'importanza di quanto vi chiediamo e la precisione con cui deve essere trattata la cosa [ ... ]. Può darsi che in qualche Diocesi esista già un'associazione simile alla nostra: in questo caso bisogna far notare che la nostra Società non ha la pretesa di sostituirsi a nessuna delle istituzioni simili già esistenti; ma è sorta solo allo scopo di intensificare e coordinare la penetrazione del Libro Sacro tra il popolo. Con essa ancora più esplicitamente si mette sotto l'Autorità Ecclesiastica, si organizza e riceve impulso più ampio l'opera svolta dalla Pia Società San Paolo e dalle Figlie di San Paolo, fin dagli inizi della Congregazione, per la diffusione del Santo Vangelo e della Bibbia» (SP, 12 [1960] 3).

12 Cf UCBS, 20 luglio [1927] 1-5, in Primavera Paolina, pp. 880-890.

13 Dalla relazione presentata a don Alberione, risulta che nel 1961 in Italia le FSP hanno realizzato 1894 Settimane del Vangelo, hanno diffuso 302.410 copie di Vangelo e 24.389 copie della Bibbia (cf ArSt FSP).