Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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42. LE FIGLIE DI SAN PAOLO
ASSOCIATE ALLO ZELO SACERDOTALE*

Nota sul periodico Famiglia Cristiana

Il pensiero che era da aggiungere ieri sera nella lezione, [era] questo: abbiamo undici edizioni di Famiglia Cristiana in undici nazioni. Le varie edizioni devono uniformarsi alla Famiglia Cristiana modello, quella di Casa Madre, Alba, sia per il contenuto quanto per la presentazione.
Riguardo al contenuto, [è] chiaro: se si santificano i membri della famiglia, certamente ogni individuo resta santificato; e dalla famiglia sana nasce una società sana; la Chiesa avrà delle famiglie sane e perciò un avvenire sempre migliore.
Qualche edizione di Famiglia si uniforma un po' di più, qualche altra un po' di meno, ma quella è la via, pur adattando molte cose alla nazione a cui è diretta. Occorre però che sia fatta in casa la redazione, perché in ogni casa vi sono elementi capaci e ciò che esce dalla penna di un'anima consecrata a Dio ha più valore, è meglio guidata dallo Spirito Santo. Le suore [dopo] ne faranno più volentieri la propaganda e, uscendo da mani consecrate, più facilmente avrà frutto.
Apprendere perciò in semplicità la dottrina della Chiesa, come ho detto anche ieri sera, portata nella vita di apostolato e nella vita pratica. Apprendere in semplicità, e soprattutto sempre darla nella vita.
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Nota per lo studio

Qual è la norma dello studio per le Figlie di San Paolo, in Italia o Giappone od ovunque? Questa: se vi sono due ore di studio della dottrina teoricamente considerata, due ore devono essere impegnate a: come daremo la dottrina, come la porteremo e cioè come sarà la nostra redazione, come sarà la nostra tecnica, come sarà la nostra diffusione? Il tempo: metà e metà. Questa è la norma con cui si studia in parecchie nazioni la teologia stessa da parte dei chierici.
Per voi, secondo la vostra missione, è questo l'indirizzo. Si studia, supponiamo, De romano Pontifice, la dottrina della Chiesa sopra il Pontefice romano: quale autorità ha nella Chiesa di Dio; quale potestà e quale valore hanno le sue definizioni, ecc. Come lo spiegherò io in una conferenza a persone colte e [come] a un gruppo di contadini o di operai? Fare dei lavori qui sopra; preparare già fin d'ora anche il catechismo su questo capitolo.
Vedete, particolarmente importante ai nostri tempi, dato quello che fa il comunismo, le dottrine che dissemina, [è] la parte della propedeutica che bisogna illustrare bene, cominciando dall'esistenza di Dio, venendo fino all'ultimo trattato della propedeutica, cioè all'introduzione della dogmatica: De romano Pontifice. Provarsi a scrivere, presentarlo, sentire obiezioni. È stata anche stampata quella piccola introduzione al catechismo1, che è stata fatta in Italia e tradotta negli Stati Uniti con buon risultato. Oggi è importantissimo questo punto. Poi ci saranno tutti gli altri trattati: De Verbo Incarnato, De Gratia, ecc.
Metà del tempo impiegato nello studio, e metà poi nello studio della diffusione, nello studio della tecnica. Il vostro principale lavoro è dare la dottrina. E ognuna può dire: «Quod accepi a Domino, haec tradidi vobis», quello che io ho ricevuto dal Signore, ve lo do (cf 1Cor 11,23).
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Le Figlie di San Paolo: associate a Gesù come Maria

Ora, veniamo a considerare brevemente la posizione delle Figlie di San Paolo nella Chiesa e nell'umanità stessa. Dobbiamo considerare due frasi: Maria associata a Gesù Maestro, Salvatore; la Figlia di San Paolo associata allo zelo sacerdotale. Maria associata al primo sacerdote Gesù; la Figlia di San Paolo2 ai sacerdoti che si susseguono nei tempi. La Figlia di San Paolo è questo come discepola di Gesù e discepola di Maria che è anche maestra. La posizione vostra è questa.
Ora, Maria come è stata associata alla redenzione? Come è stata associata al Maestro Divino, al Salvatore? Associata in maniera ineffabile, tutta propria che noi possiamo soltanto imitare e non possiamo seguire nelle particolarità.
Nel primo capitolo, al principio della Genesi, [la Madonna] è già associata al Salvatore poiché Iddio dice al serpente: «La donna ti schiaccerà la testa: Ipsa conteret caput tuum... Inimicitiam ponam inter te et mulierem, semen tuum et semen illius»3 (cf Gen 3,15). Allora il pensiero di Gesù Salvatore e il pensiero di Maria sono uniti. E sono uniti nel corso della rivelazione, nel corso dell'Antico Testamento; i vari simboli, le figure, le profezie, ecc., finché, ecco: Maria associata allo zelo di Gesù, cioè allo zelo di Dio, del Figlio che si è incarnato. In che maniera? In maniera ineffabile, e cioè: «Colui che nascerà da te, sarà il Santo» (Lc 1,35). Quale intimità tra la madre e il Figlio! Quindi il Redentore e la Corredentrice! E da lì inizia l'opera della redenzione, della salvezza degli uomini.
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Cosa compie Maria? Maria dà a Gesù l'essere umano: «conceptus de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine»4; e Maria lo alimenta col suo latte, lo nutre, lo educa; che associazione intima! Crescono insieme, si può dire, la madre e il Figlio per tanti anni. E Gesù obbedisce e Maria dà le disposizioni. Gesù là [a Nazaret] compie la prima parte della redenzione, cioè dà l'esempio, si mostra via, ma è sempre accompagnato da Maria in tutti quei trent'anni.
Maria poi segue Gesù nel ministero pubblico. E così, se si voleva capire qual era la perfezione indicata dal Maestro nelle sue esortazioni, nei suoi discorsi, per esempio il discorso della montagna, se si voleva sapere come si praticavano gli insegnamenti di perfezione che Gesù dava, bisognava guardare Maria, come viveva le parole di Gesù, ella che da madre si era fatta discepola. In quegli anni di vita a Nazaret, chissà quale intimità di discorsi lungo la giornata, sia quando vi erano tutte le tre santissime persone: Maria, Giuseppe e Gesù, e quando dopo vi erano soltanto Maria e Gesù!
Gesù poi compie la redenzione in modo particolare con la sua passione e morte, dando la vita mediante la sua morte, dando la vita a noi. Maria doveva essere associata alla redenzione, quindi là sul Calvario due altari: l'altare della croce su cui agonizza Gesù, e l'altare del cuore di Maria: «Tuam ipsius animam pertransibit gladius»5 (Lc 2,35). E allora Maria accetta la funzione di associarsi alla Chiesa: «Giovanni, ecco tua madre. Donna, ecco il tuo figliuolo» (cf Gv 19,26-27). E lì comincia l'associazione di Maria con la Chiesa, cioè col sacerdote, con gli apostoli. Prima li precede nella novena dello Spirito Santo (cf At 1,14), poi li sostiene, e avanti! Fu poi assunta al cielo per continuare la sua missione di associata alla redenzione, per applicare la redenzione.
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Associate al sacerdozio

Ecco, l'associazione vostra allo zelo sacerdotale è indicata, è tracciata dal Vangelo, è tracciata da tutta la rivelazione. E per conseguenza Paolo tanto si vale della donna per il Vangelo: sente che la donna è associata a lui. E le donne si associavano a lui partecipando al suo apostolato (cf Rm 16,1-15).
Ecco, come siete associate: Maria a Gesù, la Figlia di San Paolo al sacerdote. Allora si tratta di contribuire, di condividere meglio la missione. Ciascuna secondo la sua posizione: come Maria aveva una posizione propria rispetto a Gesù, e Gesù una posizione propria rispetto a Maria. Così nella Chiesa, [voi] associate allo zelo sacerdotale.
Ora la redenzione è compiuta, ma si tratta di applicarla. Gesù l'ha iniziata, ma ora bisogna che si continui e si allarghi, e che arrivi: «Andate e fate mie discepole tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando a fare ciò che vi ho detto» (Mt 28,19-20), ecco. Ora, la suora ha da pregare perché i sacerdoti siano «de Spiritu Sancto ex Maria Virgine»6 mediante la grazia, che ogni sacerdote nasca da Maria. Quindi anzitutto zelo per il sacerdote e per la sua formazione; molti di voi hanno promosso almeno delle borse di studio per questo.
Poi viene la partecipazione nel senso che se il sacerdote celebra, la Figlia di San Paolo partecipa, condivide, perché il sacerdote è il ministro, ma che deve esercitare una parte; e compie la sua parte a nome del popolo, cioè di coloro che assistono.
Come è questo? Se l'Istituto acquista, supponiamo, una casa, è l'Istituto che l'acquista, sono tutte le suore che l'acquistano; ma a fare la firma è destinata una sola persona e vale per tutti. Pressappoco è così riguardo alla Messa: uno celebra, compie la funzione, dice le parole, fa le cerimonie, ecc., ma è tutta la Chiesa, cioè è tutto il popolo, sono tutti coloro che assistono, che offrono e partecipano. Offrono, e partecipano dei frutti della Messa.
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Associate nella predicazione

La parte principale poi [dell'associazione] si ha nella predicazione, perché fatta la predicazione, viene tutto il rimanente, cioè la vita cristiana e la vita soprannaturale nelle anime.
La predicazione vostra è stabilita in maniera tale che potete moltiplicare tante volte il vostro manoscritto, oppure un libro scritto anche da altri, ma acquistato e fatto vostro secondo lo spirito della Congregazione. L'altro ieri mi hanno detto che dopo [aver] fatta, verso la metà di gennaio, la festa di Famiglia Cristiana in Alba, perché si era arrivati al milione di copie, da allora gli abbonamenti sono cresciuti ancora di sessantamila. Ecco, come uno scritto, un articolo viene moltiplicato; per quante volte? Quante se ne danno nella propaganda, nella diffusione.
La tecnica ha quest'ufficio di moltiplicare. Quindi si fa arrivare ad un numero [di persone] sempre maggiore la parola di Dio, se è parola di Dio, intendiamoci, perché se sono cose aliene, allora…
Per questo bisogna che sia vostra la redazione: aver l'ambizione, la voglia di fare proprio voi la redazione. Sentire che non si studia per sapere, ma si studia per fare. Associate allo zelo sacerdotale: questo è il concetto.
Per sempre meglio comprendere questo, bisognerà che rileggiate il San Paolo7 e la vostra circolare interna in cui si parlava di Maria come Via e come Maestra. Manca ancora la parte: Maria Vita, che non è ancora uscita, ma intanto sulle circolari si possono già meditare i due [punti] antecedenti.
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Riguardo a Maria allora e perché ciascuna si associ al sacerdote (con nessun sacerdote in particolare, si ha da fare relazione o associazione così umana), ma al sacerdozio di Gesù Cristo che vive in un individuo o in un altro. Non importa che non conosciate l'individuo: basta il sacerdozio di Gesù Cristo che vive attualmente in un individuo o in un altro.
Poco importa che l'assoluzione venga dal sacerdote tale o tal altro: è Gesù Cristo. Poco importa che dia il battesimo l'uno o l'altro, ma «hic est qui baptizat»8, è sempre Gesù che battezza realmente. Associarsi allo zelo del Maestro divino, di Gesù sacerdote e vivere questa vita. È quello che ho indicato l'altro giorno come punto di arrivo: la preghiera trasformante, ecco siamo lì. Vi avvicinate con molta maggior facilità alla preghiera trasformante. Così si possono approfondire questi pensieri, e allargare, e applicarli.
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Essere discepole di Maria

Ci vogliono ancora quattro parole: conoscere Maria e farla conoscere; amarla e farla amare; pregarla e farla pregare; zelarla e farla zelare.
Conoscerla: meditando, leggendo, ascoltando.
Amarla: è Madre; farla amare.
Pregarla e farla pregare: Regina, Mater misericordiae.
Zelarla e farla zelare: Maria Maestra.
Va molto bene che si faccia la consecrazione a Maria secondo san Luigi Grignion de Montfort, però che si aggiungano tre punti, perché quella è preparata per tutti i cristiani; per noi l'aggiunta: consecrare a Maria la vocazione, la vita paolina e l'apostolato. Questi tre punti, là non sono espressi esplicitamente. Ma poi fatta la consecrazione, viverla.
Vivere la consecrazione: tutto da Maria, come se tutto venisse ordinato da lei e obbedirla, come la obbediva Gesù: «subditus illis» (cf Lc 2,51)9.
Con Maria, cioè operando con Maria, con la perfezione con cui operava lei. E per Maria, cioè nelle intenzioni di Maria: mirare a rendere ossequio e prendere le intenzioni che ha Maria.
Sarà molto bene che gradatamente, si arrivi alle Giornate e Settimane mariane10. Qua e là sono già state promosse e fatte con molto frutto; però occorrerà che dedichiamo un certo tempo [per parlare delle] Giornate mariane e Settimane mariane.
Ma il pensiero che deve dominare la suora riguardo a Maria è: associazione di Maria a Gesù, associazione della Figlia di San Paolo al sacerdozio di Cristo. Non alla persona che è rivestita della dignità sacerdotale in particolare, ma in generale unite e associate al sacerdozio di Gesù Cristo. Allora il resto viene da sé. Non c'è bisogno di dare molti consigli; si sente che si ha un ministero proprio con lui, un apostolato con lui: Gesù sacerdote.
Vi sentirete allora più incoraggiate, avrete più benedizioni, maggior letizia; sentirete che il lavoro vostro rende per le anime e per la gloria di Dio.
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* 42. Ariccia, 5 giugno 1961. Reg.: A6/an 126a = ac 196b.

1 G. Alberione, Introduzione alla dottrina cristiana, Edizioni Paoline, Roma 1953. Tratta argomenti di teologia fondamentale, esposti sotto forma di domande e risposte , suddivisi in nove capitoli: Origine delle cose; l'uomo ragionevole e retto; Dio, essere supremo; la religione; la rivelazione; il Cristianesimo; il Cattolicesimo; il Romano Pontefice; Mariologia. Il contenuto, come già era avvenuto per Introduzione alla sociologia cristiana (1949) fu dettato a sr Lucina Bianchini, che nel 1981 testimonia: «Ritornato dall'Asia don Alberione si domandava: “Che possiamo fare per quelle enormi popolazioni? Occorre un catechismo che tradotto, possa servire loro come un'introduzione al cristianesimo”» (cf A. Damino, Bibliografia di don Giacomo Alberione, Roma 1994, pp. 59-60. Il volumetto di 78 pagine, è stato tradotto in inglese e stampato a Boston nel 1961. Nel 1978 è stato tradotto in lingua ceca con il titolo Catechismo per gli adulti.

2 La voce dice: «la pia discepola».

3 Il testo integrale e la traduzione è: «Io porrò inimicizia tra te e la donna; tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa».

4 «Fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine» (Simbolo apostolico).

5 «Anche a te una spada trapasserà l'anima».

6 «Per opera dello Spirito Santo da Maria Vergine».

7 SP, 11-12 [1959] 1-10; RA, 11-12 [1959] 1-10. Il titolo esatto dell'articolo è: Maria: Discepola e Maestra (cf CISP, pp. 1331-1351). L'articolo si compone di tre parti. Nella prima accenna a Maria via (esempio), verità (sapienza) e vita (santità). Nella seconda parte sviluppa, alla luce del Vangelo, Maria discepola e Maestra di Gesù e nella Chiesa. Nella terza sviluppa il rapporto tra il maestro-formatore e Maria.

8 «Battezzi pure Pietro: è Cristo che battezza» (cf Sant'Agostino, Commento al Vangelo di San Giovanni, Discorso VI, 7, in Breviarium Romanum, in octava Epiphaniae, matutino, tertio nocturno, Lectio VIII).

9 «Era loro sottomesso».

10 Le settimane mariane, iniziate nel 1947 (cf CVV 129), ebbero molto sviluppo in tutte le diocesi d'Italia; si chiudevano con la consacrazione della famiglia e della parrocchia a Maria (cf CVV 150).