Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21. ESSERE DONNE, CRISTIANE, RELIGIOSE*

Apprendete bene le nostre divozioni a Gesù Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo e diventerete buone Paoline.
Occorre passare per tre gradi, perciò valorizzare bene il tempo: essere donne, essere cristiane, essere religiose.
Essere anzitutto1 donne, cioè: rettitudine, educazione civile, conoscenza della giustizia. In generale i comandamenti sono indirizzati a questo. Radicate nella giustizia e sincerità, bisogna essere capaci, in una casa, a vivere come Maria e compiere l'ufficio della donna vera.
Se la donna non è formata per la casa, non è: «mulierem fortem»2, e non potrà divenire una santa religiosa. Se invece sa tenere bene la casa, [avere buone] relazioni, se sa vivere con le altre persone, ha preparazione a divenire buona cristiana la quale, per essere poi vera religiosa, assumerà l'imitazione di Gesù Cristo.
Confessione, Comunione, devozione alla Madonna, ecc., e lì sopra si può costruire la religiosa la quale è una persona che vuole farsi santa, seguendo anche i consigli della perfezione: povertà, castità, obbedienza.
Occorre dare grande impulso alla povertà, il primo dei voti, il primo gradino della scala. Bisogna passare qui per rendersi capaci di castità e di obbedienza. Dal primo gradino al secondo, poi al terzo, e poi su su nella scala della perfezione.
Dei consigli evangelici, tre sono obbligatori per ogni religiosa, gli altri sono ornamento, perfezionamento della vita religiosa.
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Amare la povertà, che non è né miseria né disordine. La povertà è lavoro, base del consiglio evangelico. Dopo verrà il distacco dalla proprietà, cioè quanto dicono le Costituzioni, per cui si rinuncia alla libera amministrazione delle cose. Si dà tutto secondo l'obbedienza. Non si può dare e ricevere senza che passi attraverso all'obbedienza. Chi è osservante della povertà osserva bene pure gli altri voti.
Prima la mortificazione nelle cose materiali: povertà; poi nelle cose del corpo: castità; infine nei beni della volontà: obbedienza.
In Spagna nelle famiglie, avete fede profonda, buona formazione. Entrando in casa [però] è come se faceste la prima elementare nei riguardi della vita religiosa, quindi dovete mettervi nella disposizione di imparare tutto. [Essere] donne, cristiane, religiose sante! Ascoltate la Maestra, vivete nell'obbedienza. Se la Maestra non comandasse, voi non avreste il merito dell'obbedienza. Chi comanda si fa il merito dell'obbedienza nel comandare, voi nell'eseguire.
Dopo la professione [si ottiene] doppio merito: quello della virtù e quello del voto o della virtù di religione.
Lasciatevi formare e guidare a Gesù. La Maestra è obbligata a comandare, le figlie [sono] obbligate a eseguire, e così tutte [insieme] si progredisce e si raggiunge lo scopo della vita religiosa che è la santificazione.
State liete perché il Signore vi ha voluto bene, vi ha dato una bella vocazione. Egli tanto vi ha amato, e voi riamatelo tanto, così sarete buone Paoline. Avanti con coraggio, con buona volontà. Poco per volta la casa si costruisce, si ordina, voi farete le cose più regolarmente, mettendo alla base le virtù naturali e raggiungerete un'alta perfezione.
Quando si entra occorre imparare tutto e cominciare dal primo gradino della scala, imparare ciò che si insegna nella scuola, [perché] l'apostolato nostro esige istruzione.
Non abbiate fretta di mettere l'abito religioso, prima bisogna formare il cuore, formare la mente religiosa.
Nella sincerità, nella schiettezza, nell'amore alla povertà è la base per salire alle più grandi altezze.
Vi do la benedizione perché viviate nella pace, nella serenità.
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La Spagna è terra di santi e di eroi: seguiteli. Per vario tempo la Spagna ha dato un apprezzabile pensiero ascetico e l'ascetica spagnola è stata accolta e assimilata dallo spirito paolino. Non solo S. Giovanni della Croce3, dottore della mistica, ma tenete presenti anche altri santi: S. Vincenzo4, S. Alfonso [Rodriguez], S. Ignazio [di Loyola] e tutti i santi e le sante della Spagna.
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* Meditazione, in dattiloscritto, fotocopia, fogli 2 (18x26, 5), tenuta dal Primo Maestro a Valladolid (Spagna), il 9.11.[1953]. Nell'originale al posto del titolo c'è l'indicazione “Meditazione del Rev. Primo Maestro”, e a mano è scritto 1953. Il che è probabile, infatti nelle due meditazioni successive tenute a Barcellona è indicata la data completa. Le curatrici di un dattiloscritto successivo hanno aggiunto il titolo “Formazione umana, cristiana e religiosa”.

1 Originale: farsi prima.

2 Cf Pr 31, 10: «… una donna forte» (Volgata).

3 Giovanni della Croce (1542-1591), spagnolo, sacerdote, monaco carmelitano. Collaborò con S. Teresa d'Avila per la riforma del ramo maschile del Carmelo. Mistico e poeta, Dottore della Chiesa. Suo capolavoro La salita del monte Carmelo.

4 Originale: Lorenzo. Dalla ricerca fatta non risulta un S. Lorenzo spagnolo. Forse nel prendere gli appunti, data l'assonanza, è stato citato Lorenzo invece di Vincenzo. In tal caso potrebbe trattarsi di S. Vincenzo Ferrer (1350-1419), nato a Valenza, domenicano, autore di testi di ascetica e di dogmatica.