Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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11. ATTENZIONE ALLE PICCOLE COSE *

Oggi è un giorno benedetto perché è giorno di Maria: è sempre giorno bianco, giorno di grazie. E questo sabato poi è doppiamente candido perché vigilia di Pentecoste, di quel giorno fortunato in cui la Madonna anticipò la venuta dello Spirito con la sua preghiera. «Ego - dice la Vergine - ex ore Altissimi primogenita exivi»1. Il Figlio gareggiò con il Padre, lo Spirito Santo ancora con il Figlio elevandola alla dignità di sposa. Oh, la tutta santa, la tutta bella, Maria! Oggi certamente vi darà grazie. Fra queste chiedete l'attenzione alle piccole cose, esse vi otterranno le grandi grazie di Dio. Le piccole cose sono quelle dell'umiltà, e non c'è altro segreto per ottenere le grazie che dirsi, credersi nulla. La Madonna stessa piacque al Signore per la sua purezza, ma fu la sua umiltà che la fece Madre di Dio.
Cose piccole sono le cose ordinarie: i piccoli difetti, le piccole virtù, i piccoli meriti, i momenti della giornata, le giaculatorie, i piccoli peccati, le piccole attenzioni.
Rendetevi abili più che potete e, quando avete un po' di tempo, tormentate perché vi insegnino. Più avrete dei doni di Dio, più sarete contente e più farete del bene. Chi sa di tutto, farà di tutto.
Voi non sapete ciò che vi prepara il Signore nella vita! Imparate molto, sappiate fare, bisogna che sappiate un po' di tutto. Sì, sì, imparate molto, bisogna che sappiate fare di tutto, dal lucido a un predicozzo. Chi non sa è sempre lì, che non sa... Il Signore vi prepara una larga via senza confini, perciò che cos'è che non dovreste sapere? Non lo so, più sapete e più farete del bene. Cosa vi toccherà mai fare in certe regioni? Un po' di tutto. Avanzate, vedrete come si allarga il vostro apostolato! Adesso sembra limitato perché non sapete fare, ma se sapeste [fare]... Non è che manchino le cose da fare, manca chi le sa fare. Sovente mettiamo l'occhio su quel che facciamo, e ci sembra una gran cosa,
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guardiamo invece a quello che non facciamo e allora sì che l'orizzonte si allarga e diventa vastissimo.
Come è valso a S. Paolo saper di tutto! Imparare di tutto: la vita si presenterà varia e voi farete quel che sapete.
Dove andrò io?. Andrai dove saprai sbrigarti; sta da te!
Fate dunque bene le cose piccole, quotidiane. Bisogna però anzitutto stimarle molto, perché la vita è fatta di piccoli momenti, come una tela. Chi sarà santo? Chi avrà santificato tutti i momenti. Com'è quella tela? Come sono i suoi fili. Quanti fili intessiamo in una giornata! Alla fine presenteremo la nostra tela quale l'abbiamo intessuta. Ma io mi confesso poi. Va bene, ma il dolore non rifà la vita; ci sarà il perdono, ma i meriti non fatti non ci sono. Quel mortificarci nei piccoli atti, nei movimenti di superbia sono i fili di seta che la diligenza fa diventare oro, e gli angeli li intessono: sarà la tela che ci ricoprirà nel presentarci al Signore. Anche i palpiti del cuore e del polso sono fili d'oro se sono di Dio, sono di terra se sono umani.
In secondo luogo, vi è un gran purgatorio per i religiosi e le religiose negligenti, mentre il paradiso dei religiosi diligenti sarà bellissimo. Non c'è parola oziosa che nel giudizio sia dimenticata2; parole oziose sono quelle che si dicono in chiesa senza bisogno, durante il silenzio prescritto, e noi quante ne abbiamo dette! Che cosa voleva dire il Signore con questo?
Vi sono poi anche le opere oziose, e sono quelle fatte senza necessità. Quante fantasticherie! Alcune stanno sempre ad oziare; o figliuole, non sapete che se perdete così il tempo dovrete poi stare a lungo in purgatorio? Che se tenete distrazioni nelle preghiere dovrete stare a lungo a sospirare e a purgare la vostra tiepidezza con desideri ardentissimi, cocentissimi? Piccoli difetti, gran purgatorio; piccoli meriti, gran paradiso! Inoltre i piccoli difetti portano ai grandi difetti; ma se ti abitui ai piccoli meriti, quando verranno le grandi occasioni sarai pronta.
Sono piccoli difetti i sentimenti interni di superbia, di sensibilità, occhiate un po' libere, orecchie un po' aperte a ciò che porta solo distrazione, lingua un po' abbondante che va fino a mordere la carità, mancanze di cura nelle cose, prima proprie e poi della casa, frequentare persone meno ferventi, vanità, differenza
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nella diligenza da quando si è veduti a quando non lo si è. Quanto danno portano i piccoli difetti!
Quando c'è la tiepidezza vengono fuori difetti da tutte le parti e crescono. L'anima tiepida fa nausea a Dio.
Piccole virtù sono: la diligenza nelle cose comuni, attenzione e cura alle piccole cose, attenzione a edificare tutti e raccogliere tanti meriti. Queste crescono e aiutano a fare tanto bene. Davanti a Dio niente è piccolo, perché [tutto] procura meriti eterni. Siate dunque tranquille, però guardate che è gran male ed è segno di rilassatezza nell'anima il pensare: che cos'è poi quello? Ci sono tante anime che con piccoli stracci si fanno abiti belli per l'eternità, alcune trovano tanti modi per fare del bene e raccolgono meriti ovunque. Altre riescono fino a guastarsi la salute con piccoli difetti, con cose belle fanno cose brutte e alla sera sono tutte sporche.
Ricamatevi presto, punto per punto, la vostra veste per il cielo, come la santa Madonna che, punto per punto, fece la tunica al divin suo figliuolo Gesù.
Se un quaderno è ben scritto dalla prima parola all'ultima è un bel quaderno, ma se qui ha uno sgorbio là una macchia, è da mettersi nella cartaccia. Se la nostra vita è scritta bene, parola per parola, è un bel libro per l'eternità. Come scriviamo noi il nostro libro? Sono tutte belle le pagine o ci sono sgorbi e macchie?
Siamo noi che lo scriviamo come vogliamo e come resterà.
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* Meditazione, in ciclostilato, fogli 2 (21,5x34), tenuta ad Alba il 14.05.1932, dal Primo Maestro.

1 Cf Sir 24,5: «Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo».

2 Cf Mt 12,36.