Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21. MARIA E LA VITA INTERIORE *

Ci raccogliamo dinanzi a Gesù con il rosario in mano [per chiedere] la grazia e l'assistenza della nostra Madre celeste, siamo qui davanti a Gesù per chiedere tante grazie per mezzo di Maria. «Per Mariam ad Jesum»: Maria è la via a Gesù come Gesù lo è per il Padre, e questo è vero non per l'umanità in generale, ma per le singole anime. Chi vuole amare Gesù prenda la strada della santa Madonna, si dia a lei come un bambino.
Questa mattina chiederemo a Gesù per mezzo della santa Madonna parecchie grazie.

Alcune riguardano l'intelligenza. Si incominciano in questi giorni le lezioni di teologia1. [In primo luogo chiediamo che] si possa avere la grazia di comprendere e penetrare la teologia classica e spirituale2. I giovani che incominciano questo corso si preparino con il rosario in mano: Mostrami Gesù!. Chiedete alla santa Madonna, Gesù Via, Verità e Vita: Dacci Gesù, o nostra benedetta Madre Maria!. Con la teologia dogmatica bisogna pensare alla [teologia] morale, mistica, ascetica, pastorale; ebbene chiediamo alla santa Madonna che interceda per noi. Ella che ha dato Gesù al mondo, ci dia la sapienza di Gesù; a lei si raccomandarono i grandi luminari e dottori, S. Tommaso, S. Francesco di Sales, S. Teodosito3 (sic) ed altri. Inoltre dobbiamo mettere nelle sue mani lo studio della filosofia, della religione in genere, il catechismo e tutti gli studi che si compiono nella Società San Paolo.
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In secondo luogo chiediamo a Gesù, per mezzo di Maria, con il rosario in mano, la santificazione della volontà, e cioè la vita interiore, quindi in primo luogo di far bene l'esame di coscienza. Oh, come è difficile ottenere questa grazia! Quante tentazioni per l'esame di coscienza, è proprio vero che esso è una penitenza per lo spirito, la disciplina dell'anima! Non perdiamoci in futilità, non diamoci pace finché non abbiamo messo il cilicio alla nostra anima, una camicia di forza alla nostra fantasia che scappa sempre. E allora chiediamo alla santa Madonna che ci ottenga questa importantissima grazia di far bene l'esame di coscienza. Lo fate sempre? Lo scrivete? L'avete il libretto? Molti stentano e sono scarsi di grazia: si cercano a volte altre cause, ma se si va a guardare bene è sempre per mancanza di esame di coscienza, perché sono molto rare le anime che continuano ad esaminarsi e non fanno bene. Non c'è bisogno di essere profeti per dire che quando non si fa bene all'esterno, c'è difetto nell'interno e zoppica l'esame di coscienza. Quando non si studia, non si compiono bene i propri doveri e si disturba tutti, è segno che si è già lasciato l'esame. Passa molta differenza fra chi si esamina per iscritto e sempre sullo stesso punto, e chi si esamina in modo generico, cambiando sempre i propositi. È come andare a scuola senza quaderni e libri; è possibile far bene? Chi si esamina superficialmente compie sempre correzioni imperfette; i libercoli contano poco, anche ad averne tanti, sono i trattati che insegnano la scienza soda! Così, bisogna avere uno o due propositi ben fondati, da osservare magari fino alla fine dell'anno, altrimenti chi cambia proposito ogni settimana, alla fine dell'anno sarà soddisfatto di sé, ma il profitto non è lo stesso.

La seconda grazia è di confessarsi bene ai ritiri e nel giorno stabilito della settimana. Siate regolari: chi mangia a salti, un giorno una volta e un altro quattro volte, finisce per rovinarsi lo stomaco; bisogna che veniate regolarmente [a confessarvi] sia quando ne avete voglia che quando non vi sentite disposti e non ne avete voglia, perché è proprio allora che ne avete più bisogno.
E chi potrà far penetrare nel nostro cuore questa convinzione, [ossia] che il bisogno vero c'è proprio quando non ne sentiamo bisogno? Recitiamo un'Ave Maria, perché la santa Madonna illumini.
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La terza grazia è aumentare la vita interiore: aumento di fede, di speranza, di carità, di umiltà, di pazienza, di raccoglimento, ecc., che il nostro cuore sia tutto di Dio. Quelli che sempre si distraggono, poco sanno amare il Signore, quelli in generale che sanno tacere ed amare, come si uniscono a Dio! Come sapeva Maria conservare e meditare nel suo cuore! Il silenzio amoroso, pieno di unione al divino volere, di raccoglimento, di riflessione, è un gran merito naturale e soprannaturale. Oh! Maria si metta tra noi come si è messa in mezzo agli Apostoli e interceda presso Gesù affinché ci mandi lo Spirito Santo, che venga a formarci e a darci tutte le grazie, specialmente l'intelligenza negli studi, [la diligenza] nell'esame di coscienza, nella confessione, nel silenzio amoroso, in sostanza la vita interiore.
Molte sono le grazie da ottenere e noi le speriamo per mezzo del rosario.
Facciamo la Comunione in unione alla santa Madonna, immaginiamo di ricevere l'Ostia santa dalle sue mani, con il cuore ripieno del suo santo amore.
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* Meditazione, in ciclostilato, fogli 2 (22,5x35), tenuta ad Alba il 7.10.1932. Il titolo originale è: “Il Sacro Cuore e il Rosario”, perché ricorreva in quel giorno il primo venerdì del mese. Non è indicato l'autore ma contenuto e stile sembrano alberioniani.

1 Questa affermazione conferma che nel 1932 alcune Figlie di San Paolo incominciano a frequentare il corso teologico (cf Boffa G., Gli studi e la redazione delle Figlie di San Paolo nel periodo fondazionale (1915-1971), FSP, Casa Generalizia, Roma 1990, p. 73.

2 Originale: Intima.

3 Nella ricerca fatta non si è trovato alcun santo con questo nome.