Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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44. IL CAMMINO DI PERFEZIONE44
1. Beata l'anima che saprà confidare in Gesù eucaristico, che sa trattenersi intimamente con lui. Beata l'anima che saprà servire Gesù sacramentato e Gesù sacerdote. Beata l'anima che sa operare affinché Gesù eucaristico sia conosciuto, amato, glorificato sempre ed in ogni parte della terra.
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2. Imparate da Gesù eucaristico tutte le virtù; egli ne è il perfetto modello. Imparare la purezza, la povertà, l'obbedienza. Gesù è il grande religioso del Padre celeste.
Le virtù religiose però a un certo punto devono come sparire, in quanto al nome, perché tutte terminano in una sola: la carità, che tutte le riassume. Carità che è amore vicendevole tra di voi e Gesù.
Tutto quello che venne insegnato dal Maestro divino si riassume nei due comandamenti principali e fondamentali della carità. Chi ama Gesù eucaristico, chi lo ama veramente, non ha bisogno di altre raccomandazioni.
Nelle virtù, c'è tuttavia un'ordine: virtù teologali, virtù cardinali, virtù religiose, virtù morali, virtù di apostolato. Le virtù teologali con le cardinali sono infuse nel battesimo, quando si rivive la grazia che è vita soprannaturale.
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3. Raramente si fa il proposito sulla fede perché si crede di non averne bisogno, invece è per la poca fede che vi sono molti difetti; e dove c'è molta fede fiorisce La virtù. La fede è radice della santità, e se la radice è buona, la pianta cresce, si sviluppa, dà fiori e frutti.
Se si crede a Dio sommo bene, viene il desiderio di possederlo, e allora lo si cerca, lo si ama. Alla fede seguono la speranza e la carità. La Chiesa ci dà questo indirizzo: chiedere ogni giorno aumento di fede, di speranza, di carità; ed in questo aumento avremo pure anche quello delle altre virtù.
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4. Virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza. E' prudente colui che prende sempre consiglio da Dio nella preghiera e dalle persone sagge.
E' giusto colui che dà ad ognuno il suo. E' forte colui che non si arresta davanti alle difficoltà che opera tutto il bene che può, sempre diretto al paradiso. E' temperante chi ha rispetto degli altri, che tempera, cioè modera, i suoi desideri. La modestia, dice la santa Scrittura, è grande ricchezza.
Le tre virtù teologali assieme alle quattro cardinali sono virtù essenziali per farsi santi. Quando si propongono le anime buone alla canonizzazione, si esamina se raggiunsero il grado eroico in queste virtù. Eppure noi molte volte sfuggiamo dal fare quei propositi e ci rivolgiamo specialmente alle virtù morali. Va anche bene, ma non bisogna dimenticare le virtù essenziali.
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5. Virtù religiose. In alcuni punti esse divengono per voi voti. La virtù è però sempre più estesa. Con l'obbedienza diamo a Dio la nostra volontà, con la purezza il nostro corpo, con la povertà i nostri beni esterni.
L'umiltà è verità, è fondamento negativo di tutte le altre virtù come la fede ne è il fondamento positivo.
Pazienza. Tutto il bene che c'è da fare lo compiremo solamente nel sacrificio, nella mortificazione E' nella pazienza che si fa del bene agli altri ed a noi stessi. "In patientia vestra possidebitis animas vestras" (Lc 21,19).
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6. Virtù apostoliche: si riducono allo zelo. Ma lo zelo ha diverse qualità: è operoso, prudente, industrioso, forte.
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7. Si potrebbe concludere: ma come si fa ad acquistare tutte queste virtù? Quando si possiede una virtù veramente si posseggono in parte anche le altre, perché una virtù non sarebbe perfetta se non accompagnata dal corteo delle altre virtù.
Se uno è paziente è anche forte. La pazienza però non è indifferenza, non è insensibilità, la pazienza virtù è non quella dell'asino, ma quella dei santi, quella che è carità. "Caritas patiens est" (1Cor 13,4), tollera, sopporta, fatica, si dona, serve.
Si trovano persone che sembrano fatte per farsi servire; altre invece che interpretano bene le parole del divin Maestro nella loro vita: "Ego in medio vestrum sum sicut qui ministrat" (Lc 22,27).
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8. La persona paziente sa sempre incoraggiare tutti. Il demonio più brutto è quello dello scoraggiamento. Una virtù molto bella è quella di saper correggere senza abbattere; di saper incoraggiare anche rimproverando, quando fosse necessario, di saper rialzare, aiutando a confidare in Dio.
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9. Basta lavorare su di una sola virtù? Alcune virtù sono essenziali e non vanno mai trascurate, come la purezza e la carità. Dopo queste, scegliere tra le virtù quelle che ci sembrano più necessarie per noi. Ad esempio se una presume delle sue forze o si scoraggia, avrà bisogno di speranza. Esistono anime che mancano notevolmente a questa virtù senza avvedersene. Sicure di se stesse credono di poter giudicare tutto a tutti, si ritengono le più perfette, mentre coloro che le circondano forse le superano in bontà.
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10. Chissà che avverrà, quando il Signore al giudizio, distribuirà i posti; lo farà non basandosi sulle opinioni della terra o l'ufficio che abbiamo occupato, ma secondo la verità. Allora vedremo delle sorprese. Perciò fin d'ora "recumbe in novissimo loco" (Lc 14,10), per meritare di essere chiamate ai seggi migliori. Preparatevi un giudizio di misericordia, specialmente nella pratica della carità: "Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, fui pellegrino e mi albergaste; ero nudo e mi rivestiste; infermo e mi visitaste" (Mt 25,33-36). "Quando o Signore, abbiamo fatto questo?". "Ogni volta che voi avete fatto queste cose a uno dei miei fratelli, l'avete fatta a me" (Mt 25,40). Avete la divina promessa; abbiate fiducia che il Signore pronunci anche su di voi queste parole.
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11. E' necessario non solamente combattere il vizio, ma operare per acquistare la virtù. Sei orgogliosa? pratica l'umiltà. Sei disobbediente? pratica la sottomissione. Sei impaziente? cura la mitezza. Verrà il tedio lo scoraggiamento, lo sconforto. Anche Gesù volle provarlo: "Tristis est anima mea usque ad mortem" (Mt 26,38), ma poi ha pregato e si è alzato per andare incontro alla passione. Chi prega sarà consolato. E se gli uomini non ci daranno consolazioni, ce ne darà sempre Iddio.
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12. Gesù buon Pastore nel Getsemani andò a cercare conforto dagli apostoli ma non ne ricevette; allora il Padre gli mandò l'angelo consolatore. Agli uomini non chiedete molte consolazioni, non saprebbero darvene; in molti casi non ci comprendono, altre volte sono ingrati. Abbiamo sempre invece il Signore che ci accoglie, comprende e conforta.
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13. Mezzi di progresso: esame di coscienza, non solo sulla parte negativa, ma anche sulla parte positiva; non solo sui peccati, ma anche sulle grazie ricevute, sulle buone ispirazioni corrisposte, sull'impegno. Si sente facilmente ripetere una frase che è un errore: "Fervorosa come una novizia". Guai se fosse solo così. Che umiliazione. Guai se la nostra ultima comunione, fosse solo come la prima, se l'ultimo giorno della nostra vita non fosse più fervoroso del giorno della professione. Bisogna poter dire: fervorosa come una professa di cinquant'anni. Sempre crescere, sempre progredire, sempre andare avanti.
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14. Il fine della professione è 1'acquisto della perfezione. Per arrivarvi sono cose essenziali la preghiera e la buona volontà. Avanti dunque. Il Signore è con voi. Egli si comunica alle anime semplici. Pensate a Maria Goretti, un'umile fanciulla dei campi, a cui non si sarebbe data nessuna importanza, ma che virtù, quale amor di Dio! Morire ma non peccare. E morì martire piuttosto che offendere il Signore.
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15. Vi sono persone a cui l'offesa di Dio, anche la sola venialità fa spavento. Questa è vera carità. Ogni pena, ma non offendere Gesù. Ora non terminate la considerazione con lo scoraggiamento, ma dite: "Da me nulla posso, ma con la grazia di Dio posso tutto". Attingete alla fonte inesauribile che e il santo tabernacolo: "Sitientes, venite ad acquas" (Is 55,1). Non c'è persona che abbia maggior possibilità di voi, per attingere alla sorgente Quale vocazione migliore?
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16. Cercate Gesù. Cercatelo in vita, cercatelo in morte, e quando si aprirà la porta dell'eternità Egli vi riceverà ne suo paradiso. "Omne quod dat mihi Pater, ad me veniet, et eum, qui venit ad me non eiciam foras" (Gv 6,37). Se voi ora state volentieri con lui, egli vi riceverà volentieri nel luogo della sua gloria; se dimorerete volentieri davanti al tabernacolo egli vi accoglierà per sempre al suo cospetto in cielo.

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