Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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28. IL TESORO DEL TEMPO28
1. Nel corso di quest'anno, dopo l'ultimo corso di esercizi si sono ripresi gli studi; e avete avuti buoni risultati. Nella casa di san Pietro avete imparato il ricamo, il taglio, un po' il canto, il suono, il cucito. Anche l'istruzione civile, l'ascetica e la dottrina cristiana sono progredite. Il noviziato fu regolare, numerose le vestizioni.
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2. In America, le suore sono passate generosamente al loro vero apostolato; fanno il catechismo; il parroco è molto contento; l'istituto va sviluppandosi. Un altro anno deve essere ancora tutto migliorato, soprattutto la profondità di spirito e la coscienziosità. Per lo sviluppo dell'istituto usare bene il tempo.
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3. Le suore pastorelle debbono distinguersi per l'attività. Passando da una occupazione all'altra non perdere tempo. Non è facile perdere tempo per chi ha un ufficio fisso, ma più facile per chi può scegliere ciò che deve fare.
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4. Il tempo è il nostro grande tesoro. Vi sono persone che diventano vecchie facendo quasi niente nella loro vita. Tutto il bene lo facciamo nel tempo. Vi sono delle case che sono piene di lavoro e di iniziative; ma prima danno importanza alla pietà. Vi sono persone che vanno dal Signore e dicono una preghiera, poi sbrigano tante cose in un momento.
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5. Quant'è bello vedere suore così nelle parrocchie! Oltre a compiere tante opere si guadagnano anche meriti. Alla sera quando la suora s'inginocchia davanti al crocifisso deve poter dire: Sono stanca sì, ma sono contenta. Il riposo soddisfa perché si è meritato. Non vi dico di fare cose straordinarie, ma occupate diligentemente il tempo; vi farete sante. Esaminare con grande attenzione come passano i giorni.
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6. Anche sul treno, sul tram, in ogni luogo alcuni occupano bene il tempo. Altri, il giorno in cui debbono fare un viaggio, non pregano più. Del tempo si dovrà rendere conto a Dio. Ogni anno è un talento che Dio ci dà. Chi spende bene la sua annata, alla fine ha un buon numero di meriti. Non vi deve essere un minuto nella giornata che non sia speso per Iddio. C'è molta diversità da persona a persona.
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7. Il sollievo e la ricreazione, specialmente per chi fa la vita sedentaria sono necessari, ma è come passare da un'occupazione all'altra. Quando non si occupa bene il tempo ne viene grande danno: pensieri inutili, fantasie, tentazioni.
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8. Invece il lavoro suscita la buona armonia, impedisce tanti peccati veniali, toglie facilmente i pettegolezzi. Non vi dico di esagerare e di estenuare il corpo, ma d'impiegare bene il tempo, secondo le forze e con buone industrie. Le opere si sviluppano nell'attività; ma la prima attività sia la pietà.
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9. A chi più sa, più dispiace perdere tempo. Quindi non esagerare, esigendo dal nostro corpo più di quello che può dare, ma occupare bene il tempo. Ci sono vari metodi di perdere tempo: facendo il male, oppure non facendo niente. Dovete amare la pulizia, ma non la ricercatezza, anche in questo si può perdere tempo.
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10. Le visite in parlatorio siano sempre brevi, le suore hanno da fare. Certo, tra le cose che ci sono da fare c'è pure d'andare in parlatorio quando occorre; ma essere brevi e moderate nelle visite. Chi perde tempo pecca, fosse pure un ricco che non ha bisogno di lavorare, perché nella vita il lavoro è un obbligo.
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11. Non amiamo specialità e distinzioni nel lavoro. Gesù era figlio di Dio e faceva il falegname per darci l'esempio, per farci amare il lavoro, ancorché umile.
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12. Il primo lavoro è spirituale; il secondo è il lavoro intellettuale; poi il lavoro materiale, e il lavoro apostolico. La vita così rende molto di più.
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13. Nell'accettare vocazioni, sceglierle dalle famiglie laboriose. Se le giovani appartengono a famiglie dove si lavora poco, o non si accettano o si prendono in modo che poi si abituino al lavoro. Quando la superiora nella casa è attiva, anche le altre prendono il buon esempio.
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14. Ognuna guardi se dà tutta la giornata, per quanto può, al Signore, se la giornata frutta e se si fanno cose utili. Bisogna anche combattere l'eccessiva facilità di scusarci dal lavoro per qualsiasi indisposizione di salute. Curare con carità benigna i vari mali, ma saper sopportare e combattere le piccole indisposizioni.

Casa Scrittori - Albano Laziale (Roma)
ottobre 1950

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28 Casa Scrittori - Albano Laziale (Roma), ottobre 1950