Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESERCIZI 1950 - II CORSO
23. L'INIZIO DI UNA VITA NUOVA23
1. Mettiamo questo corso di esercizi sotto la protezione di Maria Santissima del Rosario.
In questo mese avete detti tanti rosari. Il rosario è onnipotente e vi otterrà in questi esercizi grazie speciali: la santificazione vostra, cioè la capacità di vivere la vera vita religiosa; e la conoscenza e l'esercizio dell'apostolato pastorale.
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2. Due domande: volete uscire da questi esercizi veramente sante? Volete uscire da questi esercizi pastorelle perfette per quanto sia possibile? Non ci sia nessun difetto volontario. Preparare il cuore e l'animo alla volontà di Dio, che faremo tutti insieme.
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3. Disporre le cose in maniera che la figliola appena entrata respiri subito apostolato in tutte le occupazioni, nelle pratiche di pietà e nella vita. Prepararvi a tenere l'asilo, a fare scuola di lavoro, conferenze, tutto con spirito pastorale, anche se scrivete una lettera. Si abbiano sempre in mente le anime! "Sitio". Come Gesù buon Pastore sulla croce. Abbiate il cuore unito tra di voi.
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4. Anche i difetti nell'apostolato possono essere volontari e involontari. Il difetto non è sempre volontario; se non si sanno prendere i bambini non è peccato, ma è una mancanza che cercheremo di correggere.
Che cosa dovete confessare a questo riguardo? Si dirà così: Ho fatto delle preferenze, sono state sempre con due o tre ragazze invece di guardare a tutte; non mi sono vinta quando dovevo parlare. Anche se non si è fatto con tutto l'impegno la cucina ci si deve pentire. Che una non sappia fare la cucina perché non l'ha mai fatta, non è peccato; ma occorre imparare.
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6. Non ho mai sentito qualcuna che abbia fatto il proposito di fare bene la cucina; tuttavia è un dovere. Su Vita Pastorale è uscito un articolo in cui un vescovo diceva che era andato per trent'anni a vedere se la meditazione era fatta bene dai chierici; gli si è chiesto se per trent'anni era andato anche a vedere come si faceva la cucina.
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7. Un punto della meditazione riguarda l'acquisto delle virtù. Se un'aspirante in un anno riesce ad accompagnare la messa, sebbene non sia nell'apostolato impara il suo apostolato ed esercita la pietà.
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8. Vi sono le virtù individuali: contro la superbia c'è l'umiltà, contro la curiosità c'è la mortificazione, contro il nervosismo c'è la pazienza; contro ogni vizio capitale c'è la virtù opposta. Ho detto contro i sette vizi capitali, e ho aggiunto il nervosismo e la curiosità.
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9. Che cosa sono gli esercizi? Sono esercizi o pratiche di pietà; qui non si fanno esercizi di ricamo o di pittura, ma esercizi spirituali. Esercizi vuol dire lavoro; si chiamano esercizi spirituali perché si lasciano da parte tutti gli altri lavori, per fare esercizi di pietà. Fa bene gli esercizi chi fa bene la meditazione, la comunione, chi ascolta bene la messa, chi fa bene la visita, l'esame di coscienza, le riflessioni.
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10. Un giorno una figliola mi domandava se gli esercizi spirituali sono sempre uguali. No! Perché l'anno scorso vi erano difetti che quest'anno non dovrebbero esserci più.
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11. Gli esercizi spirituali devono mirare alla santità individuale ed a prepararvi per l'apostolato. Formare bene quelle che entrano; i discorsi e anche le letture siano sulla vita di santi parroci o di suore dedicate al bene delle anime.
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12. Quest'anno sono state canonizzate alcune suore, tutte suore che hanno fatto l'apostolato. Non solo santificarsi, ma anche salvare le anime. Per farsi sante bisogna fare sempre il duplice lavoro della purificazione e della conquista delle virtù.
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13. Purificatevi con la confessione. Conoscere i difetti specialmente quelli che sono più dannosi e frequenti.
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14. Negli esercizi si stabilisce il lavoro, e durante l'anno bisogna compierlo. Chiedersi: che cosa ho io di difettoso? Si passano i sette vizi capitali. Inoltre i difetti che ci possono essere nella vita religiosa, riguardo alla castità, alla povertà, all'obbedienza e alla vita comune. La prima pazienza la dobbiamo esercitare con noi, e poi anche con le sorelle.
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15. Per diventare sante mirare innanzitutto alla purificazione; poi acquistare le virtù individuali, religiose, e apostoliche. Negli esercizi si devono guardare tutte le virtù, non solo un punto come si fa nell'esame di coscienza particolare.
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16. Occorre che riusciate a tenere un corso di esercizi spirituali per le fanciulle, in primo luogo, tutte le superiore ma tutte devono tendere a quello. E' lì che si prendono molte vocazioni. Tenete un triduo alle giovanette dai 14 ai 22 anni, parlando della vocazione. Negli esercizi è il Signore che parla alle anime, ed è lì che si pescano le anime. Come prima volta potete fare un corso di esercizi spirituali alle più piccole e giovanette.
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17. Non che tutte abbiano la stessa grazia e la stessa capacità; ma che l'istituto abbia la grazia di tenere esercizi spirituali, sì.
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18. Prendersi nota degli esercizi, prima per applicarli a voi, poi per poterli fare alle giovanette. Io non so che cosa succede in alcuni posti, ma so bene quello che succede in altri. I fanciulli sono più preparati alla prima comunione dalle suore che non dal parroco.
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19. Se ti vuoi fare pastorella, devi fare la pastorella. Se sbagliate tra di voi potete venire corrette; ma cercate di non sbagliare davanti alla gente, perché dovete insegnare e dare il buon esempio. Certo le prime volte si sbaglia nell'esercizio dell'apostolato, ma si giungerà anche a fare benino, poco per volta. Mirate ad essere vere pastorelle ed a insegnare le cose spirituali.
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20. Abbiamo bisogno che parli il Signore negli esercizi spirituali, quindi tacciamo noi. Non intendo solo il silenzio della lingua, ma anche quello della fantasia. Qui si trattano le cose più gravi ed importanti della nostra vita: le anime vostre e le anime che vi sono affidate.
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21. Per fare bene gli esercizi bisogna tener presente questo: quest'anno voglio purificarmi dai tali difetti e acquistare le tali virtù. Farsi un programma, e poi non metterlo da parte. Fate questo lavoro spirituale in modo che alla fine dell'anno si veda se si sono fatti buoni passi. Al passato pensare pochissimo pensare all'avvenire. Per il passato chiedere perdono per il male, e che il bene sia accettato da Dio per il premio.
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22. Ma guardare al futuro: attualmente che cosa devo fare perché la mia vita piaccia al Signore? per essere una santa e brava pastorella? Vorrei che non si parlasse più di certe cose passate perché se si parla degli inconvenienti si finisce per mormorare. Pensiamo all'avvenire, come correggere i difetti e come acquistare le virtù. Chi si è fatto dei meriti se li troverà davanti a Dio.
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23. La partenza da questi esercizi segnerà l'inizio di una vita nuova e di un nuovo amore alle anime. Se conquisterete bene la virtù vostra, l'umiltà, la pazienza, e le virtù dell'apostolato, quando Gesù si compiacerà di voi e quante benedizioni avrete! Avete fatto del progresso quest'anno. Dio è con voi. Avanti senza abbattimenti e senza vanità.
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24. S'incominciano gli esercizi con il vedere i nostri difetti. Portiamoli a Gesù, egli perdonerà tutte. Portiamogli però anche la buona volontà.

Casa Scrittori - Albano Laziale (Roma)
18 ottobre 1950

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23 Casa Scrittori - Albano Laziale (Roma), 18 ottobre 1950

N.B. Nella numerazione si passa dal 4 al 6; il n. 5 è stato saltato.