Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAPO VENTINOVESIMO
PROPAGANDA SU LA STAMPA D'APOSTOLATO

LA PROPAGANDA SUI PERIODICI, DETTA ANCHE VOLGARMENTE RÉCLAME, HA TRE SCOPI: INTELLETTUALE - MORALE - ECONOMICO

La réclame può avere tre scopi: intellettuale, morale, economico. Intellettuale, come la recensione di un libro; morale, come raccomandare un collegio buono; economico come il divulgare un prodotto o un'industria.

PROPAGANDA A SCOPO INTELLETTUALE


Il libro, il giornale, il periodico sono dei maestri che continuamente insegnano. Dare buoni libri è dare buoni maestri all'umanità.
a) Ogni giorno si pubblicano in cinque continenti centinaia e centinaia di volumi e periodici. Di essi una parte ha scopo di investigazione e progresso scientifico; ed una parte ha scopo di difesa o divulgazione di cognizioni.
Le cognizioni scientifiche in quanto toccano la fede, la morale o il culto cadono sotto il magistero diretto od indiretto della Chiesa. La Chiesa può regolarle in quanto si riferiscono all'oggetto suo proprio;
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e può intervenire in quello che per qualche ragione tocca la sua Divina Missione di pascere gli uomini «agnelli e pecorelle».
La Congregazione del Santo Uffizio è uno dei molti mezzi per cui la Chiesa esercita questo delicatissimo compito. Ma è chiarissimo che l'immensa produzione di stampa non può tutta venir controllata nè giudicata (e non sarebbe neppure nelle intenzioni) dal Santo Ufficio.
Convengono tre attività di Apostolato Stampa in questa parte: tutte della massima importanza.
a) Una rivista generale che deve esaminare e indicare il cammino ad Editori, Libri, periodici, tipografi e stampatori, e divulgatori di ogni specie, in tutto il mondo; giudicare e indicare il buono e condannare il cattivo; far giungere tali giudizi a tutti gli uomini, ma specialmente a quelli che nella Chiesa e nella Società hanno ufficio di guida alle masse del popolo e dei lettori.
Il compito di essa sarebbe amplissimo; poichè avremmo da invitare quanti amano gli uomini ad usare questo divino Apostolato della Stampa per illuminare, soccorrere, salvare; spiegare agli scrittori, editori, librai quali siano i più vitali argomenti da svolgere, onde si consideri in primo luogo come missione questo compito tra i più elevati e nobilissimi nella società; illuminare e misurare, con i principii evangelici, cristiani, cattolici, tutta l'attività, che si va svolgendo in questo campo; indicare ai lettori le fonti pure del sapere cristiano e della santità della vita; mettere gli uomini in guardia dalle fonti avvelenate, dai maestri di errore e di immoralità.
La scienza va ogni giorno avanzando, di conquista in conquista; dare le necessarie cognizioni teologiche, indicare le vie sicure, distinguere la vera dalla falsa scienza, proiettare la luce ed i riflessi della rivelazione su le scienze naturali, applicare
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la dottrina cattolica ai nuovi bisogni, sono compiti di questa rivista.
Chi desidera davvero conoscere lo stato del sapere del suo tempo, i punti ancora controversi ed i risultati ormai acquisiti e pacifici deve sapere quali siano le opere ed i periodici convenienti. A tutto questo occorre una «Rivista di Cultura», od una «rivista delle riviste», od anche meglio il «Maestro Divino» che vive nei secoli ed illumina, come il sole, i nuovi giorni che il tempo ci porta; anzi il sole fa il giorno, ed il Maestro Divino è la verità stessa.
Bisogna però aggiungere: non un uomo, ma un collegio di redattori si richiederebbe. Si tratta infatti di tutte le scienze teologiche, legali, storiche, naturali; si tratta di tutta la produzione libraria che ogni giorno vede la luce nel mondo; si tratta di tutte le forme ed i generi letterari che si incontrano.
Un altro compito: abbiamo in Italia un esempio molto istruttivo «Rivista di lettura». Essa ha lo scopo di giudicare il contenuto dei libri di lettura popolare, specialmente sotto l'aspetto morale- religioso. Dà quindi una regola pratica per chi deve guidare le biblioteche popolari, dividendo i libri in tre categorie: libri esclusi dalle biblioteche cattoliche; libri da leggersi con cautela, cioè o riservati ad adulti od a categorie speciali di lettori; libri da includersi nelle biblioteche cattoliche, siano essi libri di poesia, che di arte, storia, scienza, romanzi, novelle ecc.
Il bene di tale rivista è veramente grande: infatti sono moltissimi i lettori che hanno bisogno di una tal guida; e sono pur molti i bibliotecari che non avrebbero tempo o attitudine per esaminare e giudicare di ogni libro che si pubblica. D'altra parte la scelta del libro deve venir fatta con criterii molto elevati, sotto tutti gli aspetti.
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In ogni nazione giova una tal rivista; ed ancora: per ogni genere di letteratura. Questo criterio spassionato si eleva soprattutto che sia speculazione industriale e commerciale; guarda al vantaggio spirituale e materiale del lettore e nulla più. È divulgato ciò che merita divulgazione; è consigliato quanto fa bene al lettore.
Recensioni. - Significa fare una censura o critica di un'opera.
Comprende: un riassunto del libro, dal quale risulti, non già un indice arido, ma la tesi di esso, lo sviluppo, il contributo di idea e di bene che esso porta alla società. I punti salienti e dimostrativi, con un giudizio su la parte di pensiero, di arte letteraria, di morale, di tecnica tipografica ecc.
Spesso è ottima cosa far conoscere l'autore dell'opera, la sua vita, le sue pubblicazioni, le idee che professa, in quali campi milita: l'insieme darà una più precisa e completa idea.
Inoltre: l'opportunità o meno, per l'ambiente storico e morale in cui il libro viene pubblicato.
Ancora: a quali lettori possa convenire ed a quali, eventualmente, interdirsi.
E quindi: un giudizio sul valore intellettuale, morale, tecnico del libro; il prezzo di acquisto, la libreria che lo esita.
Tra i principali doveri dell'Apostolato Stampa è quello di diffondere tutto quanto è luce e sapienza e scienza per gli uomini. L'Apostolo è un imitatore di Dio. Dio è la lucerna dei beati in cielo, luce per ogni uomo che viene al mondo e si fece carne e conversò e istruì gli uomini.
Perciò cercherà di diffondere tutto quello che è verità soprannaturale o naturale, tutto quello che fa progredire la scienza fra gli uomini, tutto ciò che li porta a rendere più ragionevole l'ossequio a Dio.
Amare l'errore, l'ignoranza, significa essere nemici
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di Dio, della Chiesa, degli uomini, dello Stato. Infatti il nostro Dio è sapienza e padrone delle scienze; la Chiesa è la custode della Sapienza rivelata e fu sempre altrice d'ogni scienza; la vera scienza è il bene sommo per l'uomo e primo costitutivo della civiltà; lo Stato deve procurare questo bene ai cittadini nell'ambito della sua missione.

PROPAGANDA A SCOPO MORALE


La propaganda morale ha due parti: negativa cioè, e positiva, secondo che cerca di opporsi al male oppure di promuovere il bene.
La critica negativa del male è il pianto degli oziosi e di quelli che non conoscono il mistero dell'amore del Padre, che si compiacque «omnia instaurare in Christo Iesu, sive quae in caelis, sive quae in terris sunt»1.
Dio creò tutte le cose buone; l'uomo pel peccato guastò l'opera di Dio; ma Gesù Cristo portò riparazione alle rovine morali accumulate dall'uomo: «In lui salute, vita, resurrezione».
Vi sia, dunque, la deplorazione del male; ma soprattutto ampia illustrazione del bene, dei mezzi, dei rimedi. Spesso accade che la descrizione del male aggiunge male a male, poichè porta ad un senso di disperazione o sterile oziosità. Parte positiva: propaganda del bene, adunque, mentre si deplora il male.
Parte negativa.
Vi sono talvolta leggi umane, che stanno contro la legge naturale, o contro la legge divina, o contro le leggi della Chiesa. Perciò negli Stati, nelle famiglie, nelle scuole, nella vita pubblica si
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hanno spesso gravi disordini. Che se anche le leggi fossero sempre buone, la inclinazione al male, il desiderio disordinato della stima, del denaro, del piacere, accumulano spesso molti mali e turbamenti morali ovunque ed in ogni tempo.
Ora: una stampa che, alzando cattedra contro Gesù Cristo, loda ed incoraggia associazioni, costumi, pratiche, letterature, arti, dottrine, mode, istituzioni, governi, scuole, divertimenti ecc. ecc. che non sono buoni.
Dalla prima all'ultima pagina di certi giornali, colla vignetta e col libro si insinuano tante cose che aggiungono esca alle passioni e, sotto aspetto di curare, moltiplicano i mali all'uomo pel tempo e per l'eternità. Smascherare il male è precetto naturale, divino, ecclesiastico: poichè è amore all'umanità, è ufficio del pastore, è merito innanzi a Dio.
Esempi: sul problema demografico, sui diritti dello Stato, sull'arte, sull'educazione della gioventù, sulle relazioni internazionali, sulla morale pubblica negli affari, nella politica, nell'esercizio di certe professioni, commerci, industrie, sui diritti e sulla destinazione della vita e della convivenza domestica e sociale, ecc. ecc. vi è una molteplicità quasi infinita di cose da correggere. Nè meno ve ne ha circa il rispetto, la soggezione, il culto che la creatura deve al Creatore, il cristiano al Redentore, l'anima allo Spirito Santo.
All'Apostolo della stampa si conviene: «Clama, ne cesses; quasi tuba exalta vocem tuam»2, particolarmente perchè il male non si propaghi; le medicine siano applicate; i cattivi richiamati; gli innocenti preservati.
Le immoralità sotto qualsiasi forma siano represse; la mania del piacere e divertimento sia
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corretta; i libri immorali siano denunziati; i vizi vengano svergognati; i mali morali, sotto qualsiasi pretesto, siano con prudenza pari allo zelo denunciati.
Parte positiva.
Più di tutto però giova portare il bene. Nel concetto fondamentale della vita, nello spirito del Vangelo, nell'opera della grazia vi è tutta la luce, vi è ogni elevazione, vi è ogni sicurezza di rimedio e la stessa vita eterna dell'uomo.
Nessuno può parlare con sicurezza, autorità e praticità quanto il sociologo, il politico, l'artista, il moralista cristiano. Essi infatti seguono il Maestro Divino, unico, eterno, infallibile: potranno scatenarsi tante tempeste, soffiare molti venti, diluviare le acque, lungo i secoli; ma essi posano su la pietra fondamentale incrollabile che è il Vangelo di Gesù Cristo. Del Vangelo di Gesù Cristo non cadrà neppure una lettera; e quello che si uniforma a Gesù Cristo, a Dio, quello rimane: perchè è vero, è buono, è bello; ciò che si scosta, invece, è errore, è male, è brutto. È necessario che gli uomini lo comprendano: Gesù Cristo è la verità; e quanto discorda da Lui è errore, non va alla luce. Gesù Cristo è via; e quanto non passa di là è nel male, è fuori di strada. Gesù Cristo è la vita, e chiunque da Lui non la riceve è morto, e, non può avere che l'apparenza di vita.
Vi sono disposizioni, istituti internazionali e nazionali che sono buoni. Occorre siano appoggiati, lodati, corretti, illuminati. Ciò che è buono è da Dio. Per esempio: gli istituti internazionali che tendono ad eliminare i mali: guerra di armi, di economia, di spirito: tratta degli schiavi, delle bianche, l'abuso del capitalismo o del proletariato, i commerci degli stupefacenti, di libri e teorie antisociali ecc.
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L'oppressione delle minoranze o delle comunità disgregate, le delimitazioni irragionevoli dei confini; oppure promuovere il bene: lo spirito cristiano che è dottrina di verità e legge di amore universale, fa ovunque sorgere oppure incoraggia iniziative buone: l'opera per la istruzione, per la moralità, per la salute fisica, per i miglioramenti nelle relazioni internazionali, per i commerci, per le arti ecc. La legge dell'amore è universale.
Ugualmente e molto più ciò si verifica nelle opere nazionali: le università, le pubblicazioni, le trasmissioni radiofoniche, la stampa, i cinemi, i congressi, le iniziative politiche, scientifiche, economiche, estetiche, commerciali, culturali, sportive, professionali, ecc. possono meritare biasimo o appoggio. L'Apostolo della Stampa considera tutto col lume della retta ragione e del Vangelo: poi ne farà propaganda oppure metterà in guardia i fedeli.
Il buon pastore conduce ai pascoli buoni il suo gregge; il mercenario vede il lupo e fugge.
Vi sono mode decorose ed indecorose, sollievi buoni e perniciosi; associazioni, scuole, compagnie che secondo i frutti si rivelano convenienti o sconvenienti; nelle stesse pratiche di culto, nei metodi educativi, nella natura, forma e modalità di lavoro la morale ha una parte amplissima. E, più che una enumerazione, giova considerare un trattato particolareggiato di spiegazione dei comandamenti: ove si trovano le applicazioni riguardanti la morale agli individui, alle famiglie, alla società.
L'Apostolo della Stampa non deve scrivere soltanto in modo morale, ma decisamente predicarla e applicarla alla vita tutta.
L'uomo spirituale giudica ogni cosa, con le vedute di Dio: «L'uomo animale non capisce le
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cose dello Spirito di Dio: son per lui stoltezza, e non le può comprendere, perchè van giudicate spiritualmente. L'uomo spirituale invece giudica di ogni cosa, e lui non è giudicato da nessuno»3.
L'Apostolo della Stampa vede la vita delle nazioni e delle famiglie e degli individui; ne vede le opere e le imprese; ne pronunzia giudizio secondo Dio; e distingue ciò che è da Dio da ciò che è dal male. Si veda S. Agostino, De Civitate Dei; o il Cantù, Storia Universale.

PROPAGANDA A SCOPO ECONOMICO


Oggi è tanto in uso per mezzo di giornali, libri, affissi, foglietti volanti fare conoscere prodotti industriali, imprese d'ogni genere, Ditte, Banche, spettacoli, ecc. ecc.
Principii:
a) Queta propaganda ha spesso un aspetto morale; mai può considerarsi indifferentemente per un giornale di principii cattolici. È vero che il giornale o periodico assume una responsabilità alquanto limitata degli annunzi reclamistici; ma è una vera responsabilità di coscienze davanti a Dio e agli uomini.
b) Sebbene la réclame dia un qualche utile, l'ideale sarebbe di essere al tutto indipendenti e liberi da questa temibile servitù del giornalismo: più un giornale cattolico può farne a meno, meglio perseguirà il fine dell'Apostolato Stampa, potendo dedicare interamente lo spazio alla diffusione del pensiero!
c) Aiutare la stampa con la stampa; la stampa con la Stampa! Ottima cosa creare e costituire una diffusione di libri, periodici, opere, iniziative ecc. che costituiscono realmente le idee, morale, opere,
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per cui vive l'Apostolo della Stampa. I Bollettini Parrocchiali si redimono in generale da questa servitù economica: vivono di offerte e di abbonamenti. Inoltre: sostenendo tutte le altre opere di azione e di religione, di cultura, di beneficenza, di culto, ecc. può anche una percentuale di offerte essere riservata alla stampa che è il mezzo per attirarle.
d) Nessuna réclame può mai essere inserita quando sia di sua natura contraria ai principii di fede o morale, o al Culto cattolico; si tratti di cure, associazioni, prodotti, ecc.; si tratti di qualsiasi foglio, periodico, libro, affisso, targa, ecc.
e) I periodici eserciteranno un'azione moderatrice, moralizzatrice, nel caso che debbano inserire réclame, avendo cura di proporre Ditte, Banche, opifici, industrie, imprese che vivono ed operano secondo i principii cattolici di onestà e serietà, osservano il riposo festivo, favoriscono il buon costume, la stampa buona, i principii della sociologia cristiana.
f) I lettori cattolici, le iniziative che rivestono il carattere di benemerenza e religione, le Case cattoliche, i Collegi, le Scuole, le Tipografie, gli istituti, le associazioni, ecc. ecc. sono da appoggiarsi convenientemente con forti raccomandazioni. I buoni debbono far lega per sostenersi nella lotta per la vita cristiana. «Beato il popolo che ha il vero Dio per Signore».
g) Vi ha una specie di lettori che attribuisce una scarsissima importanza agli annunzi; ma vi ha una specie di lettori che invece cerca con avidità la parte di réclame. Chi dà l'indirizzo alla stampa, è apostolo anche quando dispone alla propaganda e réclame economica.
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1 Eph. I, 10.

2 Is. LVIII, 1.

3 I Cor. II, 14-15.