Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAPO DODICESIMO
LA VISITA DELL'APOSTOLO DELLA STAMPA

FAR LA VISITA SIGNIFICA: ANDARE ALLA SCUOLA DI GESÙ - RICOPIARE GESÙ - RICONFERMARE LA COMUNIONE

Premesse: La visita al SS. Sacramento per l'Apostolo della Stampa è: il discepolo che va a trattenersi col suo Maestro: Via, Verità e Vita.
È quindi luce, forza per noi; è gloria a Dio in Gesù Cristo e per Gesù Cristo e con Gesù Cristo; è pace e tesoro per gli uomini.
Molti sono i metodi della visita; ottimo quello dei quattro fini; ma per l'Apostolo della Stampa è indicatissimo quello a Gesù Maestro, Verità, Via e Vita. Si divide il tempo della visita in tre spazi di uguale durata.

ANDARE ALLA SCUOLA DI GESÙ


Consiste nell'onorare e considerare in Gesù Cristo, Dio, somma ed essenziale verità, «Scientiarum Dominus» : nell'esercizio dell'amor di Dio con tutta la mente: nel chiedere al Signore il dono della fede, principio di tutta la giustificazione; nell'invocare la sapienza, la scienza, l'intelletto delle
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cose naturali e soprannaturali, della filosofia e della teologia. Particolarmente chiedere: la scienza e la prudenza dei santi, la cognizione del nostro ufficio e del nostro stato, la conoscenza di Dio e delle anime; grazia di preparare la mente alla visione beatifica.
Importa per l'Apostolo della Stampa: poichè in questa parte si riassumono, rischiarano, unificano a servizio di Dio tutte le cognizioni che si acquistano nella formazione spirituale, intellettuale, naturale, e d'apostolato. Inoltre procura la gloria di Dio, con l'esercizio della fede, «obsequium rationale» per cui la parte migliore di noi e tutto il creato vien messo a sgabello dei piedi di Dio. Si chiede agli uomini di venir alla luce: «Haec est vita aeterna ut cognoscant Te et quem misisti Jesum Christum»1.
Il modo sia semplice, se si vuole efficace: a) ci si mette alla divina presenza e si recita l'atto di dolore; b) si riassumono tutte le cognizioni acquistate, per esempio, nella settimana; o meglio, si leggono tratti del Vangelo, Lettere di S. Paolo, Bibbia in generale, dogmatica, ascetica, ecc.; quindi si riflette, si esercita la mente in atti di fede: c) si chiedono i doni soprannaturali e naturali della «luce intellettuale, piena d'amore», a noi ed alle anime: d) si possono recitare preghiere varie come sarebbero: il Credo, l'atto di fede, misteri gloriosi, salmi varii, il Veni Creator Spiritus, ecc.

RICOPIARE GESÙ


Consiste nell'onorare e considerare Dio somma bontà, in Gesù Cristo e con Gesù Cristo: riconoscere la padronanza assoluta che Egli ha su di noi: accettare con intero omaggio della nostra volontà
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i Comandamenti, i Consigli Evangelici, gli esempi divini di ogni virtù che Gesù ci diede; riconoscere che il Figlio di Dio si è fatto la nostra via per giungere al Padre e alla gloria celeste: chiedere di farci simili a questo Modello e così aver parte alla sua felicità: rendergli quindi il completo servizio della nostra volontà «amandolo con tutte le forze», contemplare passo passo la vita di Gesù, cercando di ricopiarla nella nostra condotta di uomini, cristiani, apostoli.
Importa per l'Apostolo della Stampa: poichè è l'uniformare la nostra volontà e tutti i suoi atti a Dio su l'esempio di Colui che piacque sempre al Padre: «Questi è il mio Figlio diletto in cui mi sono compiaciuto»2. Ciò forma la vera perfezione.
In Gesù Cristo vi è la generale e somma perfezione di ogni virtù, più vera, più larga, più alta, più profonda. Il nostro sommo studio, dunque, deve essere quello di meditare la vita di Gesù Cristo. Inoltre: la volontà qui si emenda, si perfeziona facendo l'esame di coscienza. Si ottiene: la conoscenza di noi stessi, l'emendazione dei difetti, la vita virtuosa in Gesù Cristo. Qui si mira a diventare davvero: uomini, cristiani, apostoli.
L'Apostolo trova in Gesù il modello assoluto, anche per le virtù specifiche.
Il modo consiste in due esercizi: contemplare la vita del Divin Maestro, ed esame per la nostra nuova vita in Gesù Cristo. Se per esempio, è su la pazienza che vogliamo portare la nostra emendazione, faremo così: contempleremo ora il Presepio, ora il Getsemani, ora la via del Calvario, quindi discendendo ai particolari della nostra condotta confronteremo la nostra pazienza con quella dell'Uomo dei dolori; chiederemo perdono: faremo propositi: gemeremo e supplicheremo
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perchè Gesù ci attiri a sè nella via sua santa. Preghiere molto convenienti sono: Miserere, De profundis, atto di dolore, misteri dolorosi, ecc.

RICONFERMARE LA COMUNIONE


Consiste nell'onorare e considerare Dio- Vita somma ed essenziale, con Gesù Cristo e in Gesù Cristo; nell'esercizio dell'amore di Dio «con tutta l'anima e con tutto il cuore» ; nel riconoscere che Gesù Cristo è la vita divina e che questa Egli è venuto a comunicarcela, «in ipso vita erat et vita erat lux hominum» ; nel comprendere che Egli ci comunica tal vita soprannaturale incorporandoci a Lui, come membra di Lui nostro Capo; nell'invocare il dono di questa vita, l'accrescimento, i frutti di questa vita: la grazia santificante, la fede, la speranza, la carità, i doni dello Spirito Santo, le virtù cardinali ecc.; le grazie attuali necessarie per la nostra vita spirituale. «Ego sum vitis et vos palmites: qui manet in me et ego in eo, multum hic fructum affert»3.
Importa moltissimo per l'Apostolo della Stampa. La vita di apostolato suppone: vita cristiana e vita santa, cui viene portato il complemento eroico dello zelo per la gloria di Dio e per le anime. In questo terzo punto si chiede dunque tutto questo a Gesù Cristo; perchè l'anima tenda unicamente ormai alla gloria di Dio ed alla pace degli uomini in Cristo e con Cristo; «Charitas Christi urget nos»4. Questa è la vita completa: «Vivo ego, iam non ego, vivit vero in me Christus»5.
Ed è per i meriti del Crocifisso, per i gemiti eucaristici di Gesù, e per una cooperazione sincera del cuore umano che cessa di vivere l'uomo vecchio e si incarna per opera dello Spirito Santo,
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nella carità di Maria, l'uomo nuovo che «ex Deo factus est», cioè Gesù Cristo. Questa grazia, vita dell'anima, è merito per il Paradiso, sarà gloria nell'eternità; doppia per l'Apostolo: Faccia dunque bene così la visita.
Il modo sta nel chiedere al Signore: a) le virtù teologali, particolarmente la carità verso sè e verso gli altri; b) le virtù cardinali: giustizia, fortezza, temperanza, prudenza; c) i doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio; d) le otto Beatitudini Evangeliche ed i dodici frutti dello Spirito Santo. Qui conviene chiedere di poter sempre salvare la nostra vita spirituale dai tre nemici, mondo, carne, demonio, colla fuga dei pericoli e con il sempre pregare. Inoltre: la vocazione alla perfezione; lo spirito del nostro stato, lo zelo per l'apostolato. Raccogliere e presentare a Dio i bisogni del mondo intero. Specialmente giovano le preghiere: atto di carità, beatitudini, misteri gaudiosi del Rosario.
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1 Jo. XVII, 3.

2 Matth. XVII, 5.

3 Jo. XV, 5.

4 I Cor V, 11.

5 Gal II, 20.