Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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25. DOMENICA II DI AVVENTO

...1 una persona volubile è come canna agitata dal vento. «Chi andaste allora a vedere, un uomo vestito di morbide vesti... perché ti prepari la via».
Giovanni era già incarcerato quando avvenne questo. Erode l'aveva incarcerato perché rimproverava i suoi peccati; a lui, Erode. E allora per farlo tacere lo ha imprigionato.
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Giovanni sapeva bene che quello era il Messia, ma molti non credevano ancora, e allora Giovanni mandò due dei suoi a domandare se egli... era venuto davvero il Messia; non perché credesse lui, ma perché credessero i mandati. E allora, cosa rispose Gesù? Non disse: "Io sono il Messia", ma portò le prove; e cioè, le prove erano i miracoli; e i miracoli: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella, il Vangelo: evangelizantur pauperes. E allora: beato chi non si scandalizza in me.
Ma che cosa voleva dire: scandalizzarsi di me? Voleva dire che, quelli che non credessero e resistessero alla sua parola, allora commetterebbero il peccato resistendo alla grazia, alla rivelazione, quelli che non credevano neppure ai miracoli.
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E il Vangelo viene predicato; il Vangelo, e cioè la buona novella; la buona novella che finalmente è arrivato il Messia, il Salvatore. L'umanità in disordine sotto l'incubo del peccato originale, e gli errori e i disordini e i falsi culti, gli adoratori di cose inutili, di marmi, e persin di animali, sino che erano arrivati a costruirsi un vitello e adorare il vitello1. Dove erano caduti gli uomini! Pauperes evangelizantur.
Ma solamente, Gesù, predicava ai poveri? Predicava a tutti quei che son semplici, quei che non hanno pregiudizi, idee fisse, superbi. Sono sempre gli umili quelli che hanno la fede; sempre gli umili; i superbi, anche quando vedono il sole non lo riconoscono, non lo riconoscono.
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Noi abbiamo sempre due grossi nemici nell'intimo nostro, e noi siamo, molte volte, che questi nemici li nutriamo, e vivono in noi, e crescono in noi: la superbia e l'incredulità; la superbia, quindi l'orgoglio, la persuasione di essere noi qualche cosa invece di credere nella parola di Dio. Pauperes evangelizantur. Ed erano i poveri che lo seguivano, era il popolo che lo seguiva. E i farisei e gli scribi e i sacerdoti ebrei non andavano per ascoltarlo e seguirlo, ma per ascoltarlo e accusarlo come ha detto... fosse egli, Gesù Cristo, contro la legge mosaica. Cercavano occasioni per accusarlo e se... e poi condannarlo.
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E siamo tra i poveri che volentieri ascoltano la... il Vangelo? e seguono il Vangelo? Entriamo in questo numero? Pauperes evangelizantur. E anche noi qualche volta, forse, ci siamo scandalizzati; in questo senso, che abbiamo letto altre cose, cose vane e inutili, degli uomini: e il saper le notizie, e va a sapere, curiosità, invece del Vangelo.
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Saranno scandalizzati in quanto che non preferiscono il Vangelo, non preferiscono il Vangelo alle altre cose, e cioè a notizie, a curiosità, ad articoli vuoti, ecc.
Siamo tra... nel numero degli umili e di quelli che prestano fede, profonda fede ad ogni parola del Vangelo? Ecco, preferire il Vangelo a tutti i libri del mondo, per quanto siano stati scritti nel mondo da principio sino ad oggi e che ancora saranno pubblicati altri e tanti giornali e tante riviste e tante cose vuote. Allora, portare sempre: e disposizione di umiltà e disposizione di fede.
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Nel leggere il Vangelo si possono seguire due maniere e cioè: leggere ogni Vangelo, cioè il Vangelo di san Matteo, di san Marco, poi di san Luca e poi di san Giovanni. Perché ogni evangelista non ha voluto dare una vita intiera di Gesù, ma ha voluto dire quello che egli, l'evangelista, voleva scrivere, e cioè quello che era necessario per la gente, secondo era la gente a cui il Vangelo era destinato. E quindi, san Matteo che scriveva agli Ebrei, per gli Ebrei; e san Marco che scriveva per i Gentili, cioè per i pagani, Roma, specialmente portava i punti necessari, e cioè, egli nel suo Vangelo soprattutto narra i miracoli, perché quelli che non avevano conoscenza della Bibbia e della Tradizione da Mosé, non capivano, i Romani, i Gentili, in generale, e allora portava sempre la prova dei miracoli. Quindi il Vangelo abbonda, il Vangelo di san Marco.
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Quindi, che cosa si fa adesso? Si fondono i quattro Vangeli mettendo ogni fatto nel suo posto, quindi c'è il Vangelo concordato.
Già dall'inizio dell'Istituto diffondevamo il Vangelo concordato e ancora si continua, perché questo è di grande utilità. Ma poi vi è il commento. E allora, quando uno sceglie il Vangelo concordato ha il Vangelo completo. E tuttavia nei quattro evangeli non è mica detto tutto di ciò che Gesù ha fatto, ma le cose che erano necessarie1.
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E perciò è Dio, è lo Spirito Santo che ha guidato gli scrittori, gli evangelisti. È lo Spirito Santo che guidò a scrivere quel che era necessario; e li guidò a non sbagliare, e li guidò a secondo i bisogni degli uomini, secondo le necessità, quello che voleva il Signore comunicare. Quindi, dopo i Vangeli, è molto utile leggere il Vangelo; prima i Vangeli, poi il Vangelo che è fuso dei... prendendo da quei quattro Vangeli. Quindi, il Vangelo concordato.
E adesso che nei dischi abbiamo dato il Vangelo, il Vangelo concordato, quindi dieci dischi, venti facciate dei dischi, e perciò il Vangelo in ordine secondo quello che è stato preparato il Vangelo concordato.
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Oh, allora, che vuoi sapere tu? Tu sei sapientissimo se conosci Gesù Cristo, se conosci il Vangelo approfondito; e se sapessi anche mille scienze e avessi scritto mille volumi, sapresti niente in proporzione di quello che dovresti sapere. E quanta gente sa tante cose e non conosce Dio, il Creatore; non conosce Gesù Cristo, salvatore e i mezzi per vivere la vita cristiana e prepararsi al cielo. Gente che è cieca perché non vede al di là della morte che cosa sarà. E gente che non sa leggere e scrivere e sa che al di là di questa vita c'è il premio e il castigo e gli basta. E se basta, allora l'anima farà tutto in ordine all'eternità, eviterà tutto quel che impedisce la felicità eterna. E lì è tutta la fede. Alle volte si recitano gli atti di fede anche di cuore, e bisogna recitarli, ma...
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1 È priva dell'inizio, l'argomento è tratto dal Vangelo odierno: Mt 11,2-10.

1 Cf Es 32,4-5.

1 Cf Gv 21,25.