Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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23. SOLENNITÀ DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA

Sono quattro le definizioni, come dogmi, che riguardano Maria. Dogmi di fede, quindi da credersi da ognuno dei fedeli. Prima definizione è stata: Maria, Madre di Dio, vera Madre di Dio. La seconda definizione: Maria Vergine, sempre Vergine. La terza: la Immacolata Concezione. La quarta: la Assunzione in corpo ed anima di Maria in cielo. Ora la cristianità attende la definizione di Maria mediatrice della grazia. Ora, nell'anno si celebrano queste definizioni, e oggi è quella che ci è venuta da Pio IX nel 1854. Quattro anni dopo, Maria apparendo a Lourdes, confermava la definizione perché ella si dichiarò: «Io sono l'Immacolata Concezione».
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Oh, il Vangelo, allora, dice: In quel tempo fu mandato l'arcangelo Gabriele... fra le donne1. Sono tre espressioni che dimostrano la Immacolata Concezione.
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Maria piena di grazia
Non ci fu mai un istante in cui ella fosse priva della grazia di Dio.
Noi avemmo bisogno del battesimo per ricevere la grazia, la vita soprannaturale. Maria invece fu esentata dalla colpa originale, quindi nacque, e meglio, uscì dalle mani creatrici di Dio tutta santa e immacolata.
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Il Signore è con te
Essere con noi il Signore vuol dire che noi siamo con lui, e cioè, noi lo amiamo ed egli ci ama; e l'amore di Dio verso di noi è questa comunicazione: la grazia, la grazia che costituisce la vita eterna, cioè la vita soprannaturale.
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Tu sei benedetta fra tutte le donne
E significa che il redentore doveva nascere, e venne al mondo, e fra tutte le donne che furono e che sono e saranno, Maria fu la prescelta ad essere esaltata alla grande, immensa dignità: Madre di Dio. Ella introdusse nel mondo il Figlio di Dio incarnato che fu il nostro Maestro e l'Ostia di propiziazione, il sacerdote eterno.
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Quali sono i pensieri? Vi è in questo messalino una spiegazione così bella che merita di essere considerata parola per parola. Dice: «Ogni uomo per naturale discendenza contrae il peccato originale commesso da Adamo come capo dell'umanità, e che consiste nella privazione della grazia di Dio e dei doni connessi con la grazia di Dio».
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E cioè, Adamo aveva privilegi di sapienza e particolarmente di grazia e di immortalità, se egli rimaneva fedele. E dopo aver subìto la prova, se fosse rimasto fedele alla prova, sarebbe stato assunto nella gloria. Ma Adamo perdette questi doni e, non avendoli più, non li trasmise, non poté trasmetterli a noi. Come un padre che spreca le sue sostanze e non può lasciare l'eredità ai figli. I figli ci saranno, ma non saranno ricchi perché il padre ha consumato tutto. Così il peccato originale non impedisce che noi nasciamo, ma nasciamo privi di quella grazia e di quei doni che sono connessi con la grazia.
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Per Maria, invece, fin dal primo istante della sua concezione, anzi fu sospesa dalle leggi universali e fu preservata immune da ogni macchia di colpa originale in previsione della morte di Gesù. Maria fu redenta, fu redenta di una redenzione copiosa, abbondantissima. I meriti di Gesù Cristo le furono applicati in antecedenza, e in vista dei meriti di Gesù ella fu concepita senza peccato originale. E come tutti gli antichi Patriarchi si salvarono per i previsti meriti di Gesù, così Maria fu preservata dalla colpa originale per i previsti meriti di Gesù.
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Con la grazia santificante la Vergine ebbe in grado perfetto le virtù teologali, cioè fede, speranza e carità; ed in grado perfetto le virtù cardinali: giustizia, prudenza, fortezza e temperanza. Ebbe i doni, che sono sette, i doni dello Spirito Santo, e i frutti dello Spirito Santo, che sono dodici. Ebbe le beatitudini, le beatitudini come si possono avere sulla terra, come Dio le elargisce ai maggiori santi; a lei in grado più alto. Ebbe i carismi, cioè il dono di conoscere le cose più occulte e di capire molto meglio la Scrittura, il culto che si deve a Dio, più di noi. Ebbe le grazie gratuite e i doni dell'integrità. Le grazie gratuite che sono date per noi.
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Vi sono due sorta di grazie: le grazie che ci fan santi, e le grazie che sono per gli altri. Perché la profezia è un dono, ad esempio, per vantaggio degli altri, come il potere di rimettere i peccati non è per noi, è per gli altri; il sacerdote, a sua volta, deve confessarsi. I doni dell'integrità, cioè esentata dalla concupiscenza, così forte come è in persone ordinarie, e dell'immortalità e della scienza.
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Però, sull'esempio di Gesù, Maria si sottomise al dolore. E vedendo, ad esempio, morire suo Figlio sentì una pena acerbissima, la spada che passò il suo cuore1, la spada del dolore; e si sottomise alle pene temporali, cioè a tutte quelle pene che provengono a noi: freddo, caldo, freddo, fame, bisogno di riposo, ecc.; tutte le pene, meno che quelle che vengono dal peccato personale e dalla morte; si sottomise alla morte onde rassomigliare meglio a suo Figlio.
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L'immacolato concepimento ordinato alla divina maternità, ebbe il suo corollario nella verginità perpetua. La Madre di Dio fu vergine prima, durante e dopo il parto. E cioè, se Maria fu concepita senza il peccato originale, questo era in vista di diventare la degna Madre di Dio. Quando il bambino nasce, in certo senso è schiavo di satana, in questo senso che ha subito le conseguenze del peccato originale, del peccato commesso per causa delle tentazioni del demonio ad Eva. Oh, Iddio non voleva che il Figlio suo nascesse da una donna la quale, anche solamente per un istante, fosse stata schiava del suo nemico, cioè del serpe, del demonio. Perciò ella ebbe anche la conseguenza nella verginità perpetua, come corollario, che non è connesso essenzialmente, ma è un corollario degno.
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I fedeli onorano il privilegio di Maria praticando la castità secondo il proprio stato. E allora le applicaioni. E cioè: la castità è una virtù fragile, delicata, che si conserva soltanto quando è protetta dall'umiltà: diffidenza di sé, confidenza in Dio; fuga delle occasioni; e dalla mortificazione, e dall'applicazione ai propri doveri, e dalla vera divozione a Gesù eucaristico e al cuore immacolato di Maria. E cioè, noi dobbiamo conservare mondo il cuore, monda la testa, la mente, e mondo il corpo.
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Però qui dicendo "immacolata" intendiamo della purezza da ogni sorta di peccato. Son dieci i comandamenti, e sono tante le virtù. Conservare il cuore illibato, immacolato, puro da ogni specie di peccati: o contrario alla fede, o alla speranza, o alla carità, o all'umiltà, o alla giustizia, alla temperanza; contrario a tutte le altre virtù. Conservare il cuore mondo dal peccato, peccato contro qualsiasi virtù, e contro i doveri di stato, e contro i comandamenti. Il Signore vuole trovare in noi un cuore mondo, puro e santo.
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Sta bene che questa festa sia stabilita proprio in questo mese in cui noi stiamo per prepararci a ricevere il Bambino. E Maria fu conservata immacolata per diventare la Madre di Dio, la Madre di quel Bambino che da lei nacque.
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Che cosa è da farsi allora? Temere l'offesa di Dio, temere qualsiasi peccato, il quale è sempre di danno a noi stessi. E ci sbagliamo sempre quando commettiamo il peccato, una mancanza volontaria; facciamo sempre il nostro danno, comunque sia. Uno non ama se stesso quando facilmente ammette il peccato, e non ama Dio perché l'offende. Non ama se stesso perché si priva di meriti, e di grazie, e di pace, di tranquillità di coscienza. E non ama Dio perché non può amar Dio colui che l'offende, Iddio.
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Perciò capiamo che Maria è quella che inaugura il cristianesimo, cioè l'uomo nuovo, cioè la famiglia di Dio. Eva: la madre dei viventi. Maria: la madre dei credenti, dei salvi, delle anime che vivono in grazia. Ella è la Madre purissima, l'Immacolata. E allora che cosa dobbiamo pensare? Che il Signore l'ha voluta preservare immacolata perché doveva diventare la degna Madre del suo Figlio Gesù Cristo. Ma voleva anche insegnarci, il Signore, che se vogliamo essere veramente figli di Dio e figli di Maria dobbiamo odiare il peccato.
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Una volta purificati nel battesimo, ecco odiare il peccato attuale, non commetterlo. E se, per disgrazia, uno lo commette, ricorra subito al Signore per mondarsi, per togiersi la lebbra di dosso, e per rimettersi non solo in grazia, ma per ottenere anche un aumento di grazia, per essere più forti in avvenire. Perché la confessione non rimette solo i peccati, ma infonde la grazia e forza per l'avvenire. E il frutto è sempre in proporzione delle disposizioni che si portano.
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Conseguenze per oggi: rallegrarci tanto con Maria. L'angelo le aveva detto: «Rallegrati, o Maria»1. Rallegrarci di questo privilegio unico, straordinario. È privilegio che prelude alla divina maternità, e prelude alla famiglia di Dio, capostipite della famiglia di Dio.
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Secondo: prendere sempre più in odio e vivere in santo timore di offendere Dio. Non scrupoli e agitazioni inutili, ma temere il peccato, sì, che è il vero male, che è dannoso.
Le altre cose non sono veri mali, ma piuttosto sono prove e occasioni di aumentare i meriti; anche i disturbi di salute, le pene interiori, le prove a cui andiamo soggetti.
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E finalmente pregare l'Immacolata: ci dia la forza, ci faccia conoscere meglio che cosa vuole dire amare il Signore con tutto il cuore, essere totalmente di lui. Dare al Signore la mente: che non pensi cose inutili o dannose; dare il cuore, perché cerchi solo la gloria di Dio e la nostra santità e la salvezza delle anime; dare al Signore la volontà per conformarci giorno per giorno nel volere di Dio. Offrire gli occhi, offrire la lingua, offrire l'udito, il tatto, il gusto, tutte le nostre potenze anche esterne, oltre che anche le potenze interne, le facoltà interne, sì. Essere sempre più pronti a offrire tutto il nostro essere a Gesù per mezzo di Maria.
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Va bene una consecrazione oggi. Va bene oggi rinnovare i propositi e rinnovare anche i santi voti e presentarli al Signore per le mani di Maria. Anche il Segreto di riuscita1 presentarlo al Signore per mezzo di Maria.
Sia lodato Gesù Cristo
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1 Lc 1,26-28.

1 Cf Lc 2,35.

1 Lc 1,28.

1 Cf "Segreto di riuscita" in Le Preghiere della Famiglia Paolina, (1965), pp. 157-158.