Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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73. LA PACE73
1. Il Signore dopo la sua risurrezione apparve diverse volte agli apostoli e due parole particolarmente disse loro: prima l'augurio della pace: «Pax vobis» (Gv 20,21), poi una sgridatina perché avevano poca fede. Disse poi delle cose di grande importanza come: «Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15) e rivolto a Pietro: «Su te io fonderò la mia Chiesa» (Mt 16,18).
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2. La pace, in una delle apparizioni, Gesù l'augurò tre volte e fu la prima volta che apparve a tutti gli apostoli nel cenacolo la sera della Risurrezione: pace con Dio, pace tra voi, pace di coscienza.
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3. Pace con Dio. Quando noi non abbiamo colpe sulla coscienza, siamo in pace con Dio. Sappiamo che Lui è Padre e che ci ama, e quando vuol chiamarci a Lui siamo pronte ad andarci. La letizia vera è quella serenità di spirito che generalmente non è rumorosa.
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4. Un'anima, la quale sente di essere a posto con Dio, ha la pace. La letizia soltanto esteriore è quella di chi si sente staccato da Dio. La letizia interiore è invece nascosta, quasi non osa mostrarsi. Come sono belli allora gli incontri dell'anima con Gesù, si sente che Gesù ci ama e che noi amiamo Gesù.
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5. Pace col prossimo. Ci sia pace con tutti, nelle nazioni, nelle famiglie, nelle comunità e mai dissensi o rancori o invidie. Essere contenti del bene che hanno gli altri e desiderosi che la loro vita sia benedetta dal Signore. Le invidie, i rancori sono contrari alla pace. Possono nascere questi sentimenti interni perché sono frutto della natura un po' guasta ma non è peccato se non li acconsentiamo. Il cuore può essere in subbuglio ma lo spirito è unito a Dio. Distinguere sempre bene tra tentazione e peccato.
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6. Pace dentro di voi. Dentro di noi ci sia ordine. La pace è frutto dell'ordine, e si ha quando il senso sta soggetto alla ragione, le membra stanno soggette alla volontà. Essere in ordine in noi stessi. Vi sono persone che sono sempre in disordine.
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7. Le tentazioni e i turbamenti che impediscono anche la preghiera indicano che in noi non c'è ancora ordine; Il sentimento è il senso: può essere che la memoria ricordi cose non buone, la fantasia presenti cose brutte.
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8. Possono venir dei giorni in cui il cuore è turbato da avvilimenti o scoraggiamenti, può essere che tutta la nostra parte inferiore sia agitata, ma la volontà sia con Dio. E' come se tutto il mare fosse in burrasca fuorché uno scoglio che si eleva, sulla cui cima splende il sole.
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9. Vi sono persone che hanno già deciso per la vocazione con serenità, con la preghiera e il consiglio. Se queste persone un giorno sentono uno scoraggiamento cominciano a ripensarci o ad ascoltare le voci esterne, allora non c'è più la grazia di decidere bene. La grazia ha i suoi tempi.
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10. Essere ragionevoli e costanti nelle decisioni: l'uomo sotto il Signore, la carne sotto lo spirito. Il triplice saluto di pace, l'augurio pasquale riceviamolo da Gesù e chiediamogli: che io sia sempre in pace con te, che mai ti offenda.
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11. Rettitudine: la punta dello spirito veda ancora il sole della volontà di Dio, anche se tutto è agitato.
Gesù ci augura la pace, disponiamoci a riceverla bene. Ricordiamo che Gesù è il Re pacifico. Domandare sempre questa pace e mentre Gesù l'augura, dà anche la grazia di ottenerla.

Albano Laziale (Roma)
23 aprile 1957

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73 Albano Laziale (Roma), 23 aprile 1957