Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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66. SANTIFICARE IL CORPO66
1. Questa mattina avete sentito la spiegazione del Vangelo della Trasfigurazione di Gesù. Il Vangelo dice che il volto del salvatore era splendente come il sole e il vestito bianco come la neve e si udì la voce del Padre celeste: «Questo è il mio figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo» (Mt 17,5).
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2. Gesù nel suo corpo dà un saggio di quello splendore che vi è in cielo, di quelle doti che ha il corpo glorioso.
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3. Quando risorgeremo, alla fine del mondo, il corpo degli eletti sarà bello, glorioso, splendente, come quello di Gesù. Gesù dalle sue piaghe emana uno splendore di luce; così i santi, che hanno santificato il loro corpo, avranno una gloria speciale per i meriti acquistati.
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4. Far digiunare la lingua, l'occhio, il cuore che non ami ciò che non va amato, la fantasia, la curiosità, il tatto.
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5. Tutte le mortificazioni che possiamo fare distinguerle in due categorie: mortificazioni necessarie per schivare il peccato e mortificazioni utili: dire una parola buona, non parlare quando non è tempo, mortificazioni per studiare, per acquistare il buon tratto, per imparare l'apostolato. Fate le mortificazioni per amor di Dio e non per farvi vedere.
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6. Vi benedica il Signore e vi dia la grazia di santificare tanto il corpo: qualche volta c'è un po' di freddo, qualche volta un po' di caldo, si richiede compostezza a studio, in chiesa, a tavola, a gioco.
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7. Gesù vi faccia sante come era la Madonna. Allora il corpo risusciterà glorioso, non come quello del ricco Epulone ma come quello di Lazzaro segnato dai segni della mortificazione. San Paolo dice così: «Onorate Dio nel vostro corpo» (1Cor 6,20).

Albano Laziale (Roma)
17 marzo 1957

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66 Albano Laziale (Roma), 17 marzo 1957