Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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52. ANNO A SAN PAOLO APOSTOLO
Dal 25-1-1957 al 25-1-195852
1. Dopo aver consacrato un anno al divin Maestro Gesù, dopo aver consacrato un altro anno alla Regina Apostolorum, sentiamo il bisogno ed insieme il dovere e l'utilità di un anno a san Paolo Apostolo, nostra guida e nostro protettore.
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2. Molti l'avevano chiesto subito dopo l'anno dedicato al divin Maestro, giacché san Paolo ne fu il più profondo interprete.
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3. I fini che ci proponiamo sono:
- Mostrare la nostra riconoscenza al Padre nostro che ci ha custoditi, guidati, illuminati nel duro cammino di tanti anni, particolarmente nei primi.
- Conoscere meglio san Paolo: sulla sua alta personalità umana e spirituale molto si è scritto, ma rimane ancora tanto da dire. «Conosci tuo Padre»: la sua santa vita, il suo apostolato, la sua dottrina, il suo potere presso Dio. Paolo è l'Apostolus Christi, il Magister gentium, il Minister Ecclesiae, il Vas electionis, il Predicator Evangelii, il Martir Christi. Conoscere in quanta parte Egli è entrato nella dogmatica, morale, liturgia, organizzazione della Chiesa.
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4. Imitare meglio le sue virtù. Egli fu il vero Homo Dei: un uomo eccezionalmente colmato di grazie, un uomo cui particolarmente sono affidate le cose di Dio, un uomo in modo speciale obbligato a Dio, un uomo che poté dire•«gratia eius in me vacua non fuit». Egli, un cantore di Dio, banditore della gloria di Dio, promotore del culto di Dio, propugnatore della legge di Dio, il segregato di Dio, il prigioniero di Cristo, che vive in Cristo.
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5. Pregare san Paolo, per tre ragioni: il potere dei santi presso Dio è in proporzione del lavoro fatto per Dio sopra la terra. Inoltre egli è padre della famiglia e un padre pensa ai figli. Possiamo ottenere la sua bontà con le nostre preghiere.
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6. Amare l'Apostolo. Quando si dice semplicemente l'«Apostolo» si intende che ci si riferisce a san Paolo, talmente la sua figura si eleva sulla comune: «abundantius laboravi».
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7. Ottenere che quanti sono sparsi nelle varie nazioni, nostri e nostre, sappiano, sull'esempio di san Paolo, sapientemente e santamente distinguere quello in cui devono uniformarsi, quello che devono portare e comunicare; quello che devono evitare. Invocare il Magister gentium, nostro padre e modello.
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8. In pratica cercheremo di:
- Aprire con solenne funzione l'anno paolino il 25 gennaio 1957.
- Nella lettura del refettorio, nelle letture spirituali, anche privatamente, preferire la biografia e Lettere dell'Apostolo.
- Invocarlo nel lavoro di santificazione religiosa facendo più volte la sua novena e recitando spesso, particolarmente al lunedì, la sua coroncina e le altre orazioni che abbiamo nel libro delle Preghiere.
- Imitarlo in una virtù speciale.
- Celebrare con particolare fervore e solennità il suo mese e le sue feste.
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9. Predicarlo più spesso. Affidargli le vocazioni, l'apostolato, le macchine, le iniziative. Ornare le sue immagini e scegliere fioretti.
Ciascuno poi avrà pie e proprie iniziative.
Riceveremo molte e preziose grazie.
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10. Alcune incoraggianti espressioni di san Paolo:
«Itaque, fratres mei dilecti, stabiles estote et immobiles; abundantes in opere Domini semper scientes quod labor vester non est inanis» (1Cor 15,58).
«Scimus enim quoniam si terrestris domus nostra huius habitationis dissolvatur, quod aedificationem ex Deo habemus, domum non manufactam aeternam in coelis» (2Cor 5,1).
«Cum Christus apparuerit, vita vestra: tunc et vos apparebitis cum ipso in gloria» (Col 3,4).
OREMUS - Deus qui conspicis quia ex nulla nostra actione confidimus: concede propitius; ut contra adversa omnia Doctoris gentium protectione muniamur (Dom. Sessagesima).

Albano Laziale (Roma)
gennaio 1957

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52 Albano Laziale (Roma), gennaio 1957