Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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S. Cuore di Maria


Tra le feste della Madonna «pro aliquibus locis» vi è quella del Sacro Cuore di Maria. Il Papa Pio X ha solennemente canonizzato l'Apostolo dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, San Giovanni Eudes, il quale si adoperò molto per diffonderne il culto e voleva che nella divozione dei fedeli, questi SS. Cuori fossero sempre uniti.
La divozione verso il S. Cuore di Maria è ragionevolissima, e, se va sempre più estendendosi il culto verso il Cuore Sacratissimo di Gesù, proporzionatamente va pure estendendosi quello verso il S. Cuore di Maria.
L'origine e la storia della divozione verso il Cuore di Maria è mirabilmente intrecciata, benché distinta, con quella del divin Cuore di Gesù.
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Il punto di partenza della divozione verso il Cuore di Maria si ha dallo stesso Vangelo. San Luca nomina due volte il Cuore di Maria, mostrandocelo intento a meditare continuamente e profondamente i misteri di Gesù: «Maria autem conservabat omnia verba haec, conferens in corde suo» (Luc. 2, 51). E non partì forse dal Cuore delicatissimo di Maria quel sublime canto di misericordia verso Iddio che l'aveva colmata d'ogni grandezza, il Magnificat? Ed è possibile non pensare al Cuore di Maria considerando la profezia di Simeone: «Una spada trapasserà il tuo cuore»? (Luc. 2, 35).
Perciò i Santi Padri non potevano mancare di parlare di questo Cuore ed illustrarne le qualità e le virtù, specialmente l'umiltà, la purità, la carità, la fede, la fortezza. Si distinse particolarmente in questo S. Ambrogio nel suo trattato alle Vergini. S. Girolamo considera il Cuore di Maria come l'eco del Padre Celeste: la Vergine può dire al pari di Lui: Eructavit cor meum verbum bonum... S. Agostino afferma che poco avrebbe giovato a Maria l'essere la Madre fisica del Salvatore, se prima non ne fosse stata la Madre col Cuore: Materna propinquitas nihil Mariae profuisset, nisi felicius Christum corde quam carne genuisset. S. Giovanni Crisostomo dice che il Cuore di Maria è «l'abisso dei misteri». S. Pier Damiani lo chiama: «il tesoro sacro della pienezza della divinità». S. Epifanio: «il tesoro della Chiesa» S Giovanni Damasceno,
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rivolgendosi a Maria, le dice: «Il tuo Cuore è di una purezza senza macchie; esso non vive che della contemplazione e dell'amore di Dio»; ed ancora lo chiama: «officina di tutti i beni». S. Bernardino da Siena lo dice: «la fornace dell'amore divino».
S. Metilde pregò un giorno il Divin Salvatore a volerle insegnare il modo di salutare degnamente la Regina del mondo ed egli rispose:
«Saluta il Cuore verginale della mia Madre a causa della sua ricchezza in quei beni, mediante i quali più ha giovato agli uomini. Lo saluterai: 1. perché fu il più puro, tanto che ella fu la prima a fare il voto di verginità; 2. fu il più umile; e fu appunto per la sua umiltà che ella meritò di concepire per opera dello Spirito Santo; 3. perché fu il più divoto ed ardente nei suoi desideri; furono appunto i suoi desideri che mi attirarono in lei; 4. perché fu il più fervente nell'amor di Dio e del prossimo; 5. fu diligentissimo nel conservare il ricordo dei misteri di tutta la mia vita di fanciullo, di giovane, di uomo; 6. perché fu pazientissimo nella mia passione, il cui ricordo sempre è stato come una spada per il suo cuore; 7. perché fu fedelissimo a Dio, avendo acconsentito, che io, suo Figlio unico, venissi immolato per la redenzione del mondo; 8. perché ferventissimo nella preghiera, ed avendo Ella interceduto senza posa per la Chiesa nascente; 9. perché applicatissimo alla contemplazione, al tempo
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stesso che pei suoi meriti ottiene la grazia agli uomini».
S. Brigida, divotissima del S. Cuore di Maria, conobbe da Gesù stesso la morale identità dei SS. Cuori di Gesù e di Maria: «Il Cuore di mia Madre, le disse un giorno il Divin Maestro, era come il mio, onde posso affermare che abbiamo operato insieme la salvezza del genere umano: io con le sofferenze sopportate nel mio corpo; Ella coi dolori e con l'amore del suo cuore».
San Lorenzo Giustiniani, San Bernardino da Siena, Gersone, furono anch'essi zelanti propagatori del culto verso il S. Cuore di Maria.
Perché il Cuore di Maria merita culto?
1) Perché è il più santo. In Maria se tutto fu perfetto, non deve esserne escluso il cuore, l'organo più nobile e più delicato del corpo umano, nel quale si concentrano tutte le facoltà. Esso fu creato perfettissimo, purissimo, immacolato. Maria ebbe un cuore capace di stare intimamente unito con Dio, un cuore palpitante d'amore degno di un Dio, un cuore scevro di affetti terreni, degno tabernacolo del Verbo Incarnato.
Il Cuore di Maria s'innalzò alle più alte contemplazioni dell'Essere divino e giunse ad una santità tale che supera quella stessa degli Angeli e dei Santi: «Quasi cedrus exaltata sum in Libano, et quasi cipressus in monte Sion. Quasi palma exaltata sum in Cades, et quasi plantatio rosae in Jerico. Quasi oliva speciosa in campis
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et quasi platanus exaltata sum juxta aquas in pateis. Sicut cinnamomum et balsamum aromatizans odorem dedi: Quasi myrrha electa dedi suavitatem odoris: Mi alzai qual cedro sul Libano e quale cipresso sul monte Sion. Stesi i miei rami come una palma di Cades, e come una pianta di rose di Gerico. Mi innalzai come un bell'ulivo nei campi e come platano nelle piazze presso delle acque. Sparsi odore come di cinnamomo e di balsamo aromatico; spirai odore come di mirra eletta» (Eccli 24, 13-20).
2) Perché imitò più di tutti il Cuore di Gesù. Da tutta l'eternità Dio vagheggia la grande opera della creazione e fra le magnificenze della terra e dei Cieli, la sua mente divina si deliziava di due principalissimi oggetti: il Verbo incarnato e Maria sua Madre.
«Egreditur Virga de radice Jesse et flos de radice eius ascendet: Spunterà un pollone dalla radice di Jesse e s'alzerà un fiore dalla sua radice» (Isaia 11, 1). Questo fiore, secondo la comune interpretazione è il Cuore di Maria, il santissimo Cuore dal quale si formò il Cuore di Gesù: «Il Cuore sì bello dell'adorato Agnello che il mondo riscattò».
Ecco la ragione della grandezza, della nobilità, dell'eccellenza del Cuore di Maria. Giacché in esso si è formato il Cuore di Gesù, si può con ragione asserire che meglio d'ogni altro riverbera le divine perfezioni. Il Cuore di Maria è il capolavoro della creazione, il capolavoro
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della Redenzione, il capolavoro della santificazione, il Cuore che tocca, in certo modo, i confini della divinità.
Come descrivere la somiglianza del Cuore di Maria con quello di Gesù? Chi più di Lei imitò le virtù del Maestro divino? Come Gesù, Ella era umile di cuore, grave nelle parole, prudente nell'animo, parca nel parlare, attenta nel lavoro, modesta nella persona, caritatevole con tutti, amante della virtù, assidua nella preghiera.
Ecco come la Chiesa canta le grandezze del Cuore di Maria:
«Chi mai tra i mortali oserà pronunziare con le contaminate labbra, se non è sostenuto dalla grazia divina, sia pur poche cose della Madre del Dio-Uomo, di Colei che il Padre predestinò avanti tutti i secoli, a perpetua e degnissima vergine, che il Figlio si elesse per Madre e che lo Spirito Santo colmò di tutte le grazie? E che cosa potremo mai dire, noi, povere creature, di quel santissimo Cuore, di cui non direbbero abbastanza le lingue di tutti i Santi e perfino degli Angeli? Il Signore ha detto: L'uomo virtuoso trae cose buone dal buon tesoro del suo cuore. Chi si può mai immaginare più puro, anche tra i puri, di Colei che meritò di essere la Madre di Dio e che ospitò nel suo cuore lo stesso Dio? Qual tesoro migliore dello stesso divino amore di cui ardeva il cuore della Vergine?
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«Da questo Cuore dunque, quasi fornace del divino ardore, la Vergine beata trasse le buone parole, ossia le parole di ardentissima carità. Come da un vaso pieno di ottimo vino, non può uscire che vino ottimo, e da una fornace di sommo calore, non esce che un incendio fervente, così dal Cuore della Madre di Cristo non poté uscire che il sommo Verbo e il sommo Divino Amore».

Quali conseguenze pratiche trarremo per noi?

1. Chiediamo un cuore simile a quello di Gesù e di Maria: pio, umile, sincero, retto, generoso e specialmente costante; un cuore che non si lasci muovere e trascinare da ogni vento.

2. Impariamo da Maria a custodire ed a guidare santamente il nostro cuore: esso ha una parte importantissima nella vita umana, ma se non è ben guidato può portare a dolorose conseguenze.

3. Maria formò il Cuore di Gesù; lasciamo che formi anche il nostro; poniamolo perciò sotto la sua custodia e siamo docili alle sue ispirazioni.
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Messa del purissimo Cuore di Maria

Introitus. Ps. 44, 14 - 15. - Omnis gloria ejus filiae regis ab intus, in fimbriis aureis, circumamicta varietatibus: adducentur regi virgines post eam, proximae ejus afferentur tibi.
Ps. ibid., 2. - Eructavit cor meum verbum bonum: dico ego opera mea regi.
V). Gloria Patri.

Oratio. - Omnipotens sempiterne Deus, qui in Corde beatae Mariae Virginis dignum Spiritus Sancti habitaculum praeparasti concede propitius; ut ejusdem purissimi Cordis festivitatem devota mente recolentes, secundum cor tuum vivere valeamus. Per Dominum... in unitate ejusdem.

Lectio Libri Sapientiae. CANT. 8, 6. 7.
Pone me ut signaculum super cor tuum: ut signacuIum super brachium tuum quia fortis est ut mors dilectio, dura sicut infernus

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Introito. SAL. 44, 14-15. - Tutta la bellezza della figlia del re è interiore; essa ha le frange d'oro ed è coperta d'ornamento: son presentate al re dopo di lei le vergini, le compagne di lei sono a te condotte.
SAL. ivi, 2. - Un bel canto m'è sgorgato dal cuore, vo' recitare al re la mia canzone.
V). Gloria al Padre.

Orazione. - Dio onnipotente ed eterno, che preparasti nel Cuore della beata Vergine Maria una degna abitazione allo Spirito Santo, concedici nella tua bontà che, celebrando devotamente la festa del suo purissimo Cuore, possiamo conformarci nella vita al tuo cuore. Per il Signore... nell'unità dello stesso.

Lettura del Libro della Sapienza. CANT. 8, 6-7.
Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio, ché l'amore è forte come la morte, la gelosia è inesorabile come l'inferno.
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aemulatio: lampades ejus lampades ignis atque flammarum. Aquae multae non potuerunt exstinguere caritatem, nec flumina obruent illam: si dederit homo omnem substantiam domus suae pro dilectione, quasi nihil despiciet eam.

Graduale. SAP. 7, 25 - 26. - Nihil inquinatum in eam incurrit: candor est lucis aeternae, et speculum sine macula Dei majestatis, et imago bonitatis illius.
V)- CANT. 6, 2. - Ego dilecto meo, et dilectus meus mihi, qui pascitur inter lilia.
Alleluja, alleluja.
V). Luc. 1, 46-47. - Magnificat anima mea Dominum: et exsultavit spiritus meus in Deo salutari meo. Alleluja.

Sequentia sancti Evangelii secundum Lucam. LUC. 2, 48-51.
In illo tempore: Dixit mater Jesu ad illum: Fili, quid fecisti nobis sic? ecce pater tuus, et ego dolentes quaerebamus te. Et ait ad illos: Quid est quod me quaerebatis? nesciebatis quia in his, quae Patris mei sunt oportet me esse? Et ipsi non iutellexerunt verbum, quod locutus est ad eos. Et descendit eum eis, et venit

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I suoi ardori sono ardori di fuoco e di fiamme. Le molte acque non possono estinguere l'amore, né i fiumi potranno sommergerlo. Anche se un uomo avesse dato per l'amore tutti i beni di sua casa, la disprezzerebbe come un niente.

Graduale. SAP. 7, 25-26. - Nulla in lei v'è d'impuro: essa è lo splendore della luce eterna, specchio senza macchia della maestà di Dio, immagine della sua bontà.
V). CANT. 6, 2. - Io son del mio diletto, e il mio diletto è mio, egli che si pasce tra i gigli.
Alleluia alleluia.
V). LUCA; 1, 46-47. - L'anima mia glorifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore. Alleluia.

Seguito del santo Vangelo secondo Luca. Luc. 2, 48-51.
In quel tempo: Disse a Gesù sua madre: Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io angosciati ti cercavamo! Ed egli rispose loro: E perché cercarmi, non sapete che io devo occuparmi di ciò che spetta al Padre mio? Ed essi non intesero le parole loro dette da lui. E se ne andò con loro e tornò a Nazaret, e stava loro soggetto. Però sua
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Nazareth: et erat subditus illis. Et mater ejus conservabat omnia verba haec in corde suo.
Credo.

Offertorium. JUDITH. 15, 11. - Quia fecisti viriliter et confortatum est cor tuum, ideo et manus Domini confortavit te, et eris benedicta in aeternum.

Secreta. - Majestati tuae, Domine, Agnum immaculatum offerentes quaesumus ut corda nostra ignis ille divinus accendat, qui Cor beatae Mariae,Virginis ineffabiliter inflammavit. Per eumdem Dominum.

Communio. CANT. 2, 3. - Sub umbra illius, quem desideraveram, sedi, et fructus ejus dulcis gutturi meo.

Postcommunio. - Divinis refecti muneribus te, Domine, suppliciter exoramus: ut beatae Mariae Virginis intercessione, cujus purissimi Cordis solemnia venerando egimus, a praesentibus periculis liberati, aeternae vitae gaudia consequamur. Per Dominum.

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madre serbava in cuor suo tutte queste cose.
Credo.

Offertorio. GIUDITTA 15, 11. - Perché hai agito virilmente, e il tuo cuore è stato forte, per questo la mano del Signore ti ha resa forte, per questo sarai benedetta in eterno.

Segreta. - Nell'offrire alla tua maestà l'Agnello senza macchia, ti preghiamo, o Signore, che ci infiammi il cuore quel fuoco divino, che avvampò ineffabilmente nel cuore della beata Vergine Maria. Per lo stesso Signore.

Comunione. CANT. 2, 3. - All'ombra di lui che desideravo, mi sono assisa, e il suo frutto è dolce al mio palato.

Dopocomunione. - Rifocillati dai doni divini, ti supplichiamo umilmente, o Signore, che per intercessione della beata Vergine Maria, del cui purissimo cuore celebriamo con venerazione la solennità, siamo liberati dai presenti pericoli e conseguiamo le gioie della vita eterna. Pel Signore.
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