Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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B. Vergine del Rosario


Fra i molti ossequi verso la B. Vergine, il Rosario è certamente uno dei più accetti al suo cuore santissimo.
Come la rosa è la regina dei fiori, per la molteplicità dei suoi petali, per la varietà dei suoi colori e specialmente per il suo delizioso profumo, così la preghiera del Rosario, è la regina fra le divozioni mariane. Così afferma S. Carlo Borromeo.
Il Rosario è un modo particolare di pregare la Madonna; in esso si alterna la considerazione di 15 misteri con la recita di dieci Ave Maria e di un Pater Noster. E' quindi, ad un tempo, preghiera, meditazione, istruzione, e serve ad alimentare la pietà secondo il metodo: Via, Verità e Vita. E' un compendio del Vangelo, la sintesi delle divozioni.
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Il Rosario è voluto da Maria e la recita di esso è il più bel regalo che possiamo farle. Il S. Padre perciò, volle riassumerne le lodi e le bellezze nella celebre Enciclica dell'ottobre 1937.
Il Rosario è preghiera molto efficace, è l'arma potente della Chiesa: innumerevoli sono infatti le vittorie riportate per mezzo del Rosario.
La Vergine del Rosario si mostrò davvero «terribile come esercito schierato in campo» (Cant. 6, 3).
Gli Albigesi minacciavano, furibondi ed in armi, nel sec. XIII. Chi li vinse? Più che la spada di Simone di Monforte, fu la corona di San Domenico.
A chi si deve il trionfo sui Turchi a Lepanto? Al Rosario di S. Pio V. Chi infranse la disperata resistenza dei Calvinisti a La Rochelle? I soldati del Richelieu da una parte e i Rosari dei fedeli dall'altra. Chi liberò Vienna dall'assedio della Mezzaluna? L'eroico Sobieschi, combattendo con la corona al polso.
E così quando una pubblica calamità, un terremoto, una carestia, incute nei popoli lo spavento, e diffonde il timore, la corona di Maria echeggia su mille labbra, nelle Chiese affollate, e Maria riporta tra i suoi figli il sorriso del conforto e l'aiuto.
Il Rosario è alla portata di tutti: è la preghiera dei Papi, dei Vescovi, dei Sacerdoti e dei fedeli; dei dotti e degli ignoranti; dei grandi e
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dei piccoli. E' un libro aperto per tutti; tutti lo possono leggere.
Il Rosario ancora è un'arma per combattere le passioni, specialmente le tre concupiscenze: concupiscentia carnis, concupiscentia oculorum, superbia vitae. I Misteri gaudiosi infatti ci portano a considerare e chiedere l'umiltà; i dolorosi la mortificazione, i gloriosi il distacco dai caduchi beni della terra e il desiderio dei beni celesti.
Al Rosario è consacrato un mese intero: ottobre, e la festa si celebra il 7 dello stesso mese.
Qual'è l'origine di questa festa? Ce lo dice il Breviario:
«Allorché l'eresia degli Albigesi si estendeva empiamente nella provincia di Tolosa mettendovi di giorno in giorno radici sempre più profonde, S. Domenico, che aveva fondato allora l'ordine dei Predicatori, si applicò interamente a sradicarla. E per riuscirvi più sicuramente, implorò con assidue preghiere il soccorso della B. Vergine, la cui dignità quegli eretici attaccavano impudentemente, ed a cui è dato di distruggere tutte le eresie nell'intero universo. Ricevuto da lei l'avviso (secondo che vuole la tradizione) di predicare ai popoli il Rosario come aiuto singolarmente efficace contro l'eresia e i vizi, stupisce vedere con qual fervore e con qual successo egli eseguì l'ufficio affidatogli. Ora il Rosario è una formula particolare di preghiera nella quale si distinguono quindici decade di
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salutazioni angeliche, separate dall'orazione domenicale, e in ciascuna delle quali ricordiamo meditandoli piamente, altrettanti misteri della redenzione. Da quel tempo dunque questa maniera di pregare incominciò, grazie a S. Domenico, a farsi conoscere e a spandersi. E ch'egli ne sia l'istitutore e l'autore, lo si trova affermato non di rado nelle lettere apostoliche dei Sommi Pontefici.
«Da questa istituzione sì salutare promanarono nel popolo cristiano innumerevoli benefici. Fra i quali si cita, con ragione, la vittoria che il santissimo Pontefice Pio V e i principi cristiani infiammati da lui riportarono presso le isole Cursolari sul potentissimo despota dei Turchi. Infatti essendo stata riportata questa vittoria il giorno medesimo in cui i confratelli del santissimo Rosario indirizzavano a Maria in tutto il mondo le consuete suppliche e le preghiere stabilite secondo l'uso, non senza ragione essa si attribuì a queste preghiere. E ciò attestò anche Gregorio XIII, ordinando che a ricordo di beneficio tanto singolare, in tutto il mondo si rendessero perenni azioni di grazie alla beata Vergine sotto il titolo del Rosario, in tutte le Chiese che avessero un altare del Rosario, e concedendo in perpetuo in tal giorno un Ufficio di rito doppio maggiore; e altri Pontefici hanno accordato indulgenze pressoché innumerevoli a quelli che recitano il Rosario e alla Confraternita di questo nome.
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«Clemente XI, poi, stimando che anche l'insigne vittoria riportata l'anno 1716 nel regno d'Ungheria da Carlo VI, imperatore dei Romani, sull'esercito dei Turchi, accadesse lo stesso giorno in cui si celebrava la festa della Dedicazione di S. Maria della Neve, e quasi nel medesimo tempo che a Roma i confratelli del santissimo Rosario, facendo preghiere pubbliche e solenni con immenso concorso di popolo e grande pietà, indirizzavano a Dio ferventi suppliche per l'abbattimento dei Turchi e imploravano umilmente l'aiuto potente della Vergine Madre di Dio a favore dei Cristiani; credette dover attribuire questa vittoria al patrocinio della stessa Vergine, come pure la liberazione, avvenuta poco dopo, dell'isola di Corcira, dall'assedio parimenti dei Turchi. Perciò affinché restasse sempre perpetuo e grato ricordo di sì insigne beneficio, estese a tutta la Chiesa la festa del Santissimo Rosario da celebrarsi collo stesso rito. Benedetto XIII fece inserire tutto ciò nel Breviario Romano. Leone XIII poi in tempi turbolentissimi per la Chiesa, e nell'orribile tempesta di mali che da lungo tempo ci opprimono, ha sovente e vivamente eccitato con reiterate lettere apostoliche tutti i fedeli del mondo a recitare spesso il Rosario di Maria, soprattutto nel mese di ottobre, ne ha innalzato di più la festa a rito superiore, ha aggiunto alle Litanie Lauretane l'invocazione, Regina del Sacratissimo Rosario, e concesso a tutta la
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Chiesa un Ufficio proprio per la stessa solennità. Veneriamo dunque sempre la santissima Madre di Dio con questa divozione che le è graditissima; affinché, invocata tante volte dai fedeli di Cristo colla preghiera del Rosario, dopo averci dato d'abbattere i nemici terreni, ci conceda altresì di trionfare di quelli infernali».

Come recitare il Santo Rosario?

1. Con fede. Non ogni Rosario ottiene le grazie: questo perché mancano le disposizioni richieste; o, come dice S. Agostino, parlando della preghiera, non si ottiene perché si chiede mali, male, mala: mali, cioè in peccato; male, cioè senza vera pietà; mala, cioè cose non necessarie all'eterna salute.
Esercitare la fede meditando bene i misteri e chiedere grazie utili per l'anima.

2. Con volontà decisa di riformare la vita. Imparare quindi le virtù di Gesù e Maria: umiltà, povertà, amore a Gesù, mortificazione, purezza, distacco dalle cose della terra e amore alle celesti: quae sursum sunt quaerite, quae sursum sunt, sapite (Coloss. 3, 1-2).

3. Con devozione. Considerare bene il senso dei Pater ed Ave, avere il cuore pieno d'amore verso Gesù e Maria. Possibilmente recitarlo in
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Chiesa e in ginocchio: però il Rosario si può recitare ovunque.
Ci sia quindi cara la Corona e recitiamola ogni giorno. Perché mettere la corona tra le mani dei defunti, se in vita fu ad essi estranea? Si ritorni al Santo Rosario: con Esso ritornerà la fede e la vera pietà nel popolo cristiano.
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Messa della B. V. del Rosario

Introitus. - Gaudeamus omnes in Domino, diem festum celebrantes sub honore beatae Mariae Virginis: de cujus solemnitate gaudent Angeli, et collaudant Filium Dei.
Ps. 44, 2. - Eructavit cor meum verbum bonum: dico ego opera mea regi.
V). Gloria Patri.

Oratio. - Deus, cujus Unigenitus per vitam, mortem et resurrectionem suam nobis salutis aeternae praemia comparavit: concede, quaesumus; ut, haec mysteria sacratissimo beatae Mariae Virginis Rosario recolentes, et imitemur quod continent, et quod promittunt, assequamur. Per eumdem Dominum.

Lectio libri Sapientiae. PROV. 8, 22-24 et 32-.35.
Dominus possedit me in initio viarum suarum, antequam quidquam faceret a principio. Ab aeterno ordinata sum, et ex antiquis antequam terra fieret.

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Introito. - Rallegriamoci tutti nel Signore, oggi che celebriamo la festa in onore della B. Vergine Maria, della cui solennità gioiscono gli Angeli e ne danno lode al Figlio di Dio.
SAL,. 44, 2. - Un bel canto m'è sgorgato dal cuore, vo' recitare al re la mia canzone.
V). Gloria al Padre.

Orazione. - O Dio, il cui Unigenito colla sua vita, morte e risurrezione ci ha guadagnato il premio della eterna salute, concedici, te ne preghiamo, che richiamando alla mente, col santissimo Rosario della beata Vergine Maria, questi misteri, imitiamo ciò che contengono e conseguiamo ciò che promettono. Per lo stesso Signore.

Lettura del libro della Sapienza. Prov. 8, 22-24, e 32-35.
Il Signore mi possedette all'inizio delle sue opere, fin da principio avanti la creazione. Ab eterno fui stabilita, al principio, avanti che fosse fatta la terra: non erano ancora gli
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Nondum erant abyssi, et ego jam concepta eram. Nunc ergo filii, audite me: Beati qui custodiunt vias meas. Audite disciplinam, et estote sapientes: et nolite abjicere eam. Beatus homo, qui audit me, et qui vigilat ad fores meas quotidie et observat ad postes ostii mei. Qui me invenerit, inveniet vitam, et hauriet salutem a Domino.

Graduale. Ps. 44, 5.11 et 12. - Propter veritatem, et mansuetudinem, et justitiam: et deducet te mirabiliter dextera tua.
V). Audi, filia, et vide, et inclina aurem tuam: quia concupivit rex speciem tuam.
Alleluja, alleluja.
V). Solemnitas gloriosae Virginis Mariae ex semine Abrahae, ortae de tribu Juda, clara ex stirpe David. Alleluja.

Sequentia sancti Evangelii secundum Lucam. Luc. 1, 26-38.
In illo tempore: Missus est Angelus Gabriel a Deo in civitatem Galileae, cui nomen Nazareth, ad Virginem desponsatam viro cui nomen erat Joseph de domo David; et nomen Virginis Maria. Et ingressus Angelus ad eam dixit: Ave, gratia plena, Dominus

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abissi, ed io ero già concepita. Or dunque, o figli, ascoltatemi: Beati quelli che battono le mie vie. Ascoltate i miei avvisi per diventar saggi, non li ricusate. Beato l'uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno alla mia porta, e aspetta all'ingresso della mia casa. Chi troverà me, avrà trovata la vita e riceverà dal Signore la salute.

Graduale. SAL. 44, 5; 11 e 12. - Per la veracità, per la dolcezza, per la giustizia. la tua destra ti farà meravigliosamente la strada.
V). Ascolta, o figlia, guarda e porgi l'orecchio: chè il re si è innamorato della tua bellezza.
Alleluia, alleluia.
V). E' la solennità della gloriosa Vergine Maria della stirpe di Abramo, della tribù di Giuda e della illustre famiglia di David. Alleluia.

Seguito del santo Vangelo secondo S. Luca. Luc. 1, 26-38.
In quel tempo: Fu mandato l'Angelo Gabriele da Dio in una città della Galilea chiamata Nazaret, ad una Vergine sposata ad un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe; e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrato l'Angelo da lei, disse: Dio ti salvi, piena di grazia; il Signore è
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tecum: benedicta tu in mulieribus. Quae cum audisset, turbata est in sermone ejus: et cogitabat, qualis esset ista salutatio. Et ait Angelus ei: Ne timeas Maria, invenisti enim gratiam apud Deum: ecce concipies in utero, et paries filium, et vocabis nomen ejus Jesum. Hic erit magnus, et Filius Altissimi vocabitur: et dabit illi Dominus Deus sedem David, patris ejus, et regnabit in domo Jacob in aeternum; et regni ejus non erit finis. Dixit autem Maria ad Angelum: Quomodo fiet istud quoniam virum non cognosco? Et respondens Angelus, dixit ei: Spiritus Sanctus superveniet in te et virtus Altissimi obumbrabit tibi. Ideoque et quod nascetur ex te Sanctum, vocabitur Filius Dei. Et ecce Elisabeth, cognata tua, et ipsa concepit filium in senectute sua; et hic mensis sextus est illi quae vocatur sterilis; quia non erit impossibile apud Deum omne verbum. Dixit autem Maria: Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum.

Offertorium. ECCL. 24, 25; 39,17. - In me gratia omnis viae et veritatis, in me omnis spes vitae et virtutis: ego quasi rosa plantata

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teco! Benedetta tu fra le donne. Ed essa turbata a queste parole pensava che specie di saluto fosse quello. E l'Angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio, ecco tu concepirai e partorirai un figlio e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figliuolo dell'Altissimo; e a Lui darà il Signore Iddio la sede di Davide, suo padre; e regnerà sopra la casa di Giacobbe in eterno; e il suo regno non avrà fine. E Maria disse all'Angelo: In qual modo avverrà questo mentre io non conosco uomo? E l'Angelo le rispose e disse: Lo Spirito Santo scenderà sopra di te, e la virtù dell'Altissimo ti adombrerà. Per questo ancora il Santo che nascerà da te, sarà chiamato figlio di Dio. Ed ecco che Elisabetta, tua parente, ha concepito anch'essa un figlio nella sua vecchiaia ed è nel sesto mese quella che dicesi sterile; imperocché nulla sarà impossibile a Dio. E Maria disse: Ecco l'ancella del Signore; facciasi di me secondo la tua parola.

Offertorio. ECCL. 24, 25; 39, 17. - In me ogni grazia della via e della verità, in me ogni speranza di vita e di virtù: io fruttificai come rose
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super rivos aquarum fructificavi.

Secreta. - Fac, nos quaesumus, Domine, hic muneribus offerendis convenienter aptari: et per sacratissimi Rosarii mysteria sic vitam, passionem et gloriam Unigeniti tui recolere; ut ejus digni promissionibus efficiamur: Qui tecum.

Communio. ECCLI. 39, 19, - Florete flores quasi lilium, et date odorem, et frondete in gratiam, collaudate canticum, et benedicite Dominum in operibus suis.

Postcommunio. - Sanctissimae Genitricis tuae, cujus Rosarium celebramus, quesumus, Domine, precibus adjuvemur ut et mysteriorum quae colimus, virtus percipiatur, et sacramentorum quae sumpsimus obtineatur effectus: Qui vivis.

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piantate lungo la corrente delle acque.

Segreta. - Facci degni, te ne preghiamo, Signore, di presentarti convenientemente queste offerte e fa' che attraverso ai misteri del sacratissimo Rosario ci richiamiamo alla mente in tal maniera la vita, la passione e la gloria del tuo Unigenito da esser fatti degni delle sue promesse: Il quale teco.

Comunione. ECCLI. 39, 19. - Buttate fiori, come gigli, effondete odori, mettete graziose fronde, cantate insieme il cantico e benedite il Signore nelle sue opere.

Dopocomunione. - Ci soccorrano, te ne preghiamo, o Signore, le preghiere della tua Santissima Madre della quale celebriamo il Rosario, affinché conseguiamo la virtù dei misteri che celebriamo, e otteniamo gli effetti de' sacramenti che abbiamo ricevuto: Tu che vivi.
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