Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXIV FINI DEL GIUDIZIO

Nel giudizio universale ci incontreremo faccia a faccia con Gesù, qui presente sull'Altare. Oggi Egli è in stato di umiliazione e quasi, diremmo, di debolezza; là invece sarà in grande maestà.
Rivolgiamoci queste domande:
Risorgerò con un corpo bello e glorioso; oppure con un corpo deforme?
Sarò collocato alla destra fra gli eletti; oppure confinato a sinistra coi reprobi?
Il mio incontro con Gesù sarà di gioia o di terrore?
Nella manifestazione delle coscienze, avrò più onore o più ignominia?
Quale sarà la mia sentenza? in quale delle due eternità errerò?

1. Gloria agli eletti. - Allora Gesù volgendosi alle turbe e ai discepoli disse: sulla cattedra di Mosè si assisero gli Scribi e i Farisei; osservate e fate dunque tutto ciò che vi diranno; ma non vogliate imitarli, che dicono e non fanno. Difatti, legan pesi grandi e insopportabili e ne carican le spalle della gente; ma essi non li vogliono neppure muovere con un dito. Fanno poi tutte le loro opere per essere veduti: perciò portan più larghe le filatterie, più lunghe le frange: e amano i primi posti nei conviti, i primi
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seggi nelle sinagoghe ed i saluti nelle piazze ed essere chiamati maestri; perché uno solo è il vostro Maestro, voi siete tutti fratelli. Né chiamate alcuno padre sulla terra; perché uno solo è il vostro padre, quello che è nei cieli. Né fatevi chiamar guide; perché l'unica vostra guida è il Cristo. Chi è maggiore tra voi, sarà vostro ministro. Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato (Mt 23,1-12).
Sulla terra i buoni e i cattivi vivono assieme, come la zizzania col buon grano. E anche al cimitero sono poste insieme le salme degli eletti e dei reprobi. Ma nel giudizio verranno gli Angeli e li separeranno; i giusti resteranno alla destra, i cattivi saranno cacciati alla sinistra. Il figlio sarà separato dal padre, il marito dalla moglie, il padrone dal servo, l'amico dall'amico: «unus assumetur et alius dereliquetur...».
Ora sono ritenuti per fortunati i principi, i ricchi, i prepotenti; mentre spesso ai poverelli ed umili si dà uno sguardo di commiserazione, benché siano santi.
O fedeli che amate Dio, non accoratevi nel vedervi forse disprezzati e tribolati sulla terra; ma ricordate che sono beati i poveri di spirito, i mondi di cuore, i miti, i pazienti... In quel giorno sarete onorati e sarete messi nel glorioso Corteggio di Gesù Cristo. Che bella figura faranno un S. Felice cappuccino, un S. Corrado Parzam, una S. Ludovina! Che bella figura faranno S. Agnese, S. Agata, S. Cecilia, S. Chiara! Invece quanto sarà umiliante lo stato di un Erode, di un Nerone, di un Pilato, grandi sulla terra, ma forse non salvi! Sulla terra spesso le parti non sono giuste (considerata solo la vita presente), ma attendiamo il giorno della verità e della giustizia; sarà quella una tremenda realtà per i tristi, e una eterna esaltazione dei buoni. Là conterà soltanto la virtù.
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Gli eletti, dunque, saranno collocati alla destra; anzi, per loro maggior gloria, secondo San Paolo, saranno sollevati sulle nubi, per incontrare Gesù Cristo, con gli Angeli: «Saremo trasportati sopra le nubi in aria, con essi, incontro al Signore1. I dannati invece verranno cacciati alla sinistra, in attesa che il Giudice condanni la loro vita pubblicamente.
La vista di Gesù Cristo per essi sarà di maggior pena che l'inferno stesso, secondo San Girolamo. Diceva S. Teresa: «Gesù mio, datemi ogni pena, ma non mi fate vedere la vostra faccia sdegnata con me in quel giorno!».
Dio è fedele! Ha promesso di consolare i buoni e della sua promessa non cadrà una sillaba... «A voi che siete stati con me nelle prove, ho preparato un posto nel regno del Padre mio...».
Gloria agli eletti! E voi, o giusti, perseverate, in attesa del gran giorno. La gioia dei cattivi dura un momento, mentre sarà eterna la vostra gloria. «Et sic semper cum Domino erimus». «Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio li giustifica; chi dunque, potrà condannarli?... Gesù Cristo, che è morto per tutti, siede alla destra del Padre, Egli intercede per loro. E se Gesù Cristo è con essi, chi potrà loro nuocere? Gloria agli eletti!»
Canto del Salmo 4 e invocazione alla Regina degli eletti perché - dopo l'esilio - ci mostri il frutto del suo seno verginale.

SALMO 4

Cum invocarem exaudivit me Deus iustitiae meae: in tribulatione dilatasti mihi.
Miserere mei, et exaudi orationem meam
Filii hominum usquequo gravi corde? ut quid diligitis vanitatem, et quaeritis mendacium?
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Et scitote quoniam mirificavit Dominus sanctum suum: Dominus exaudiet me cum clamavero ad eum.
Irascimini, et nolite peccare: quae dicitis in cordibus vestris, in cubilibus vestris conpungimini.
Sacrificate sacrificium iustitiae, et sperate in Domino: multi dicunt: Quis ostendit nobis bona?
Signatum est super nos lumen vultus tui, Domine: dedisti laetitiam in corde meo.
A fructu frumenti, vini, et olei sui, multiplicati sunt.
In pace in idipsum dormiam, et requiescam;
Quoniam tu, Domine, singulariter in spe constituisti me.

Gloria Patri, etc.

SALVE REGINA

Salve regina, mater misericordiae:
vita, dulcedo, et spes nostra, salve. Ad Te clamamus, exsules filii Hevae. Ad te suspiramus gementes et flentes in hac
lacrimarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos
misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum benedictum fructum ventris tui,
nobis, post hoc exilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

2. Gloria a Dio! - Ma guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, perché serrate in faccia alla gente il regno dei cieli, ché né c'entrate voi, né lasciate entrare chi è alla porta. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che divorate le case delle vedove, ostentando lunghe orazioni: per questo sarete giudicati più severamente. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che viaggiate per mare e per terra, a far un proselito, e, fatto che sia, lo rendete figlio dell'inferno il doppio di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura pel tempio non è niente; ma se uno giura per l'oro del tempio resta obbligato.
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Stolti e ciechi! E chi è da più, l'oro o il tempio che santifica l'oro? E se uno giura per l'altare non è niente, ma se uno giura per l'offerta che c'è sopra, resta obbligato. Ciechi! Chi è da più, l'offerta o l'altare che santifica l'offerta?
Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per tutte le cose che vi stan sopra, e chi giura pel tempio giura per esso e per chi lo abita, e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per chi ci siede. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'aneto e del cumino, ed avete trascurate le cose più essenziali della legge: Ma giustizia, la misericordia e la fede. Queste le cose che bisognava fare senza omettere quelle. Guide cieche, scolate il moscerino e inghiottite il cammello. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che lavate il di fuori del bicchiere e del piatto; ma dentro siete pieni di rapina e d'immondezza. Fariseo cieco, lava prima il di dentro del bicchiere e del piatto; sicché anche il di fuori divenga pulito. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che siete simili a sepolcri imbiancati, che di fuori paion belli, ma dentro sono pieni d'ossa di morto e di ogni putredine. Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che fabbricate sepolcri ai profeti e abbellite le tombe dei giusti, dicendo: se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel sangue dei Profeti. Così voi attestate contro voi stessi, di essere discendenti di coloro che uccisero i profeti. E voi colmate la misura dei vostri padri. Serpenti, razza di vipere, come scamperete alla condanna dell'inferno?
(Mt 23,13-33).
Sarà fatta la manifestazione delle coscienze. «Si assise il Giudice ed i libri furono aperti». Sul corpo
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e sull'anima di ciascheduno si leggerà il bene ed il male della vita intera; in tutte le circostanze, oggettività, intenzioni. Il bene verrà manifestato; ed è giusto poiché sulla terra è spesso ignorato, misconosciuto, ed è occasione ed oggetto di contraddizione. Quante volte la virtù è costretta a nascondersi, mentre il vizio comanda a bacchetta. Vorremmo pensare che il Signore si lasci ingannare dagli uomini o voglia lasciar trionfare sempre la bugia? che Egli non difenda i Suoi figli buoni o che il male abbia a cantar sempre vittoria? No; dopo la prova verrà la gloria; dopo l'ignominia della croce, il Padre si è preso l'incarico di glorificare il Figlio mostrandolo Dio vero, il Santo in cui Egli si compiaceva. Nel grande giorno risplenderanno le opere buone occulte, ed i giusti ne avranno lode eterna: «et tunc erit laus unicuique a Deo».
Dio è verità; ogni peccato invece è un inganno costituito dal demonio che è mentitore sin dal principio del mondo. Disse infatti il serpente ad Eva: Mangiate il frutto che Dio vi ha proibito, non morrete; anzi, diventerete simili a Dio, conoscitori del bene e del male. Eva cadde nell'inganno e vi trascinò pure Adamo.
E già Satana aveva ingannato la terza parte degli Angeli in cielo; poiché li invitò a ribellarsi a Dio, volendo Egli avere onori divini ed obbedienza da quei suoi compagni. Attentato che è un turpe inganno: eleverò il mio trono sulle nubi, sarò simile all'Altissimo. Ma S. Michele rivendicò la verità: «Quis ut Deus».
Nel modo stesso il demonio inganna l'uomo, quando questo pecca: promette chissà quali beni, ed invece ruba la grazia di Dio che è il supremo bene dell'uomo. A Gesù Cristo disse bugiardamente e
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sfrontatamente: «Ti darò tutti i regni della terra, se t'inginocchierai ad adorarmi»1.
Infatti il peccato è un inganno della passione: l'uomo cerca la felicità in una cosa che diverrà il suo tormento; dalla soddisfazione di qualche minuto, un rimorso pungente ed una eternità di pene.
Ordinariamente l'uomo cerca di coprire il suo peccato, dissimularlo innanzi agli altri, ma esso è un verme che non muore, se non interviene il pentimento. Che, se gli altri, ingannati, ti crederanno giusto, Dio è verità: ogni cosa verrà scoperta nel gran giorno del giudizio. Si rallegrino i buoni; tremino i cattivi! Tutto sarà svelato, innanzi a tutti, eternamente.
Risplenda la luce che è Dio - verità; ne godano tutti quelli che sono retti di cuore e cercano il Signore con volontà sincera. Fuggano tutti gli operatori di inganni e di iniquità; nascondano se stessi e le loro ipocrisie se possono. Ma no! Viva Dio ch'è Dio di verità. «Illuminabit abscondita cordis!...»: renderà note le cose occulte. Si vedano le segrete opere della grazia, dello Spirito Santo; si mostrino i frutti della Redenzione del Figlio in ogni anima; si conosca la bontà del Padre Celeste riguardo ai suoi figli.
Gloria in excelsis Deo!... pax hominibus bonae voluntatis.
Cantiamo il Salmo 5, e rivolgiamoci a S. Paolo perché ci dia «di essergli compagni nella gloria in cielo».

SALMO 5

Verba mea auribus percipe, Domine, intellige clamorem meum.
Intende voci orationis meae, rex meus, et Deus meus.
Quoniam ad te orabo: Domine, mane exaudies vocem meam.
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Mane adstabo tibi, et videbo: quoniam non Deus volens iniquitatem tu es.
Neque habitabit iuxta te malignus: neque permanebunt injusti ante oculos tuos.
Odisti omnes, qui operantur iniquitatem: perdes omnes, qui loquuntur mendacium.
Virum sanguinum, et dolosum abominabitur Dominus:
Ego autem in multitudine misericordiae tuae,
Introibo in domum tuam: adorabo ad templum sanctum tuum in timore tuo.
Domine, deduc me in iustitia tua: propter inimicos meos dirige in conspectu tuo viam meam.
Quoniam non est in ore eorum veritas, cor eorum vanum est.
Sepulchrum patens est guttur eorum, linguis suis dolose agebant, judica illos Deus.
Decidant a cogitationibus suis, secundum multitudinem impietatum eorum expelle eos: quoniam irritaverunt te, Domine.
Et laetentur omnes, qui sperant in te: in aeternum exsultabunt: et habitabis in eis.
Et gloriabuntur in te omnes, qui diligunt nomen tuum.
Quoniam tu benedices iusto.
Domine, ut scuto bonae voluntatis tuae coronasti nos.
Gloria Patri, etc.

CORONCINA A S. PAOLO

1. Vi benedico, o Gesù, per la grande misericordia concessa a San Paolo, nel mutarlo da fiero persecutore in ardente Apostolo della Chiesa; e voi, o grande Santo, otteneteci da Gesù e da Maria SS.ma, un cuore docile alla grazia ed una completa conversione sul mio difetto predominante.
O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, abbiate pietà di noi.
Regina degli Apostoli, pregate per noi.
San Paolo Apostolo, pregate per noi.
2. Vi benedico, o Gesù, per aver eletto l'Apostolo Paolo, a modello e predicatore della santa purità; e Voi, o
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San Paolo, caro mio Padre, custodite la mia mente, il mio cuore, i miei sensi, perché possa conoscere, amare servire soltanto Gesù e conservare alla sua gloria tutte le mie forze.
O Gesù Maestro, ecc.

3. Vi benedico, o Gesù, per aver dato per mezzo di San Paolo, esempi ed insegnamenti di perfetta obbedienza; e Voi, o grande Santo; ottenetemi da Gesù e da Maria SS.ma, umile docilità a tutti i miei Superiori sicuro che nell'obbedienza troverò la vittoria contro i miei nemici.
O Gesù Maestro, ecc.

4. Vi benedico, o Gesù, per avermi insegnato colle opere e colle parole di San Paolo, il vero spirito di povertà; e Voi, o grande Santo, ottenetemi da Gesù e da Maria SS.ma, lo spirito evangelico della povertà, affinché dopo avervi imitato in vita possa esservi compagno nella gloria in cielo.
O Gesù Maestro, ecc.

5. Vi benedico, o Gesù, per aver dato a San Paolo, un cuore tanto pieno d'amore a Dio ed alla Chiesa e di aver salvato per il suo zelo tante anime; e Voi, o nostro amico, ottenetemi da Gesù e da Maria SS.ma, vivo desiderio di esercitare l'apostolato delle edizioni, della preghiera, dell'esempio, delle opere e della parola, perché possa esservi compagno nel premio promesso ai buoni Apostoli.
O Gesù Maestro, ecc.

3. Gloria a Gesù Cristo! - Perciò ecco, io vi mando profeti e savi scribi, e di questi ne ucciderete, ne crocifiggerete e ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, finché non venga su di voi tutto il sangue giusto, sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele fino a quello di Zaccaria, figlio di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l'altare. In verità vi dico: tutto ciò avverrà su questa generazione.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti
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e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte io ho voluto radunare i tuoi figli come la chioccia raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto! Ecco, la vostra casa vi sarà lasciata deserta e vi dico: non mi vedrete più, finché non diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore (Mt 24,34-39).
Gesù pregò: «Padre, glorifica il tuo Figlio con la gloria che già ebbi presso di te, da tutta l'eternità»1. Gesù è il Figlio amato, sempre esaudito per i suoi meriti infiniti. Egli è così perfetto, che chiunque vuole essere amato da Dio, è necessario che sia trovato simile a Gesù Cristo. «Tutti quelli che ha preveduti, li ha pure predestinati ad essere conformi alla immagine del Figliuol suo, affinché questi sia il primogenito tra molti fratelli. E quelli che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li la anche giustificati»2. Chiunque, dunque, è glorificato, e glorificato in Gesù Cristo; e Gesù Cristo è glorificato in ognuno degli eletti. Le membra sono vive ed operanti per il capo; ed il capo ha gloria dalle opere delle membra.
Inoltre: riceverà premio chi ha servito, curato, soccorso Gesù Cristo nelle sue membra; riceverà castigo chi ha disprezzato il prossimo, e nel prossimo il Capo, Gesù Cristo. «Allora, dirà il Re a quelli che saranno alla sua destra: Venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi sin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui pellegrino e mi albergaste; ignudo e mi rivestiste; infermo e mi visitaste; carcerato e veniste a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore quando
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mai ti vedemmo affamato e ti abbiamo dato da mangiare? assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti vedemmo pellegrino e ti abbiamo accolto, ignudo e ti abbiamo rivestito? Quando ti vedemmo infermo e carcerato, e siam venuti a visitarti? E il Re risponderà loro: In verità vi dico: quando ciò faceste ad uno dei minimi di questi miei fratelli, l'avete fatto a me. Allora si volgerà anche a quelli che sono a sinistra e dirà: Andate via da me, nel fuoco eterno, preparato pel diavolo e per gli angeli suoi. Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; fui pellegrino e non mi albergaste; ignudo, e non mi rivestiste. Allora anche questi gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e sitibondo, o pellegrino, o ignudo, o infermo, o carcerato, e non t'abbiamo assistito? Allora egli risponderà loro: In verità vi dico: quando ciò non faceste ad uno di questi minimi, non l'avete fatto a me. E questi andranno al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna»1.
Ancora Gesù Cristo è costituito erede universale. Egli umiliò se stesso prendendo la forma di servo fatto simile in tutto all'uomo eccetto che nel peccato. Fu ubbidiente fino alla morte, e morte di croce; per cui Dio lo esaltò e gli donò un nome, un potere, un regno. Innanzi a Lui devono prostrarsi i beati, i dannati, gli uomini tutti; dovendo ogni uomo conoscere la gloria che Egli ha presso il Padre. Per questo Egli dispensa i regni, esercitando il potere legislativo, esecutivo, giudiziario. Dirà perciò a quelli che avevano disprezzato la sua legge o la sua grazia: Andate, o maledetti, lontano da me, nel fuoco eterno, preparato per il demonio ed i suoi seguaci. E quelli precipiteranno nella eterna dannazione.
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Quindi dirà ai suoi servi fedeli: Venite, o benedetti, nel regno del Padre mio! E questi entreranno con gli Angeli e con Gesù Cristo nella beata eternità.
Gran trionfo per Gesù Cristo: i dannati sgabello alla sua giustizia; i beati sua corona di vittoria! «Principi del cielo, aprite le porte del Paradiso, poiché deve entrare il re della gloria, Gesù Cristo, nostro Signore»1.
La Madonna, Madre del Maestro Divino, interceda per noi. Cantiamo a Lei, e protestiamo, con la rinnovazione dei voti battesimali, la nostra adesione al Signore.

VIRGO PARENS CHRISTI

Virgo parens Christi, benedicta, Deum genuisti:
Fulgida stella maris, nos protege, nos tuearis:
Dum tibi solemnes cantant caeli agmina laudes
Intercede pro nobis, Virgo Maria.
Dum tibi, etc.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto;
Dum tibi, etc.

RINNOVAZIONE DEI VOTI BATTESIMALI

Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.
R: Credo.
Io credo in Gesù Cristo suo unico Figliuolo, Dio e Uomo, morto in croce per salvarci.
R: Credo.
Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Risurrezione della carne, la Vita eterna.
R: Credo.
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Prometto, coll'aiuto che spero da Dio di osservare la sua santa Legge, e di amare Iddio con tutto il cuore sopra ogni cosa, ed il prossimo come me stesso per amore di Dio.
R: Prometto.
Rinunzio al demonio, alle sue vanità ed alle sue opere, cioè al peccato.
R: Rinunzio.
Prometto di unirmi a Gesù Cristo e seguirlo e di voler vivere e morire per Lui.
R: Prometto.
Nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Così sia.

Atto di consacrazione a Maria SS.ma

Io sono tutto tuo e tutto quanto posseggo te lo offro, amabile mio Gesù, per mezzo di Maria, tua Santissima Madre.
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CONCLUSIONE

Tre sono i grandi mezzi per salvarsi:
a) Credere; b) osservare i Comandamenti; c) pregare e specialmente frequentare i SS. Sacramenti.
Nel Battesimo si accetta il dovere di credere, di osservare i Comandamenti, di servirsi dei Sacramenti.
Nella Professione Religiosa si emettono i Voti di castità povertà, obbedienza, da praticarsi nella vita comune.
Nell'Ordinazione Sacerdotale si prende impegno di conservarci totalmente al culto di Dio ed allo zelo per le anime.
Al termine della vita si sarà giudicati secondo le promesse fatte.


CONSACRAZIONE DELL'APOSTOLATO
A MARIA, REGINA DEGLI APOSTOLI

Ave, o Maria Madre, Maestra e Regina di ogni apostolato Voi in cielo sedete Regina degli Angeli e dei Patriarchi, degli Apostoli e dei Martiri, dei Confessori e dei Vergini. Voi continuate a tenere il vostro sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sugli erranti, sempre premurosa della salvezza di tutti. Voi ricordate che Gesù morente su la croce vi ha assegnato l'ufficio di Madre nostra e vi ha accesa in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Perciò continuate a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del vostro Divin Figlio.
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E noi, chiamati al santo apostolato delle edizioni, oggi vi consacriamo tutte le penne, le macchine, le iniziative, le fatiche del lavoro quotidiano. Più di tutto vi consacriamo noi stessi, le nostre forze, la nostra intelligenza, la nostra volontà, il nostro cuore: noi siamo tutti vostri, e quanto abbiamo l'offriamo a Gesù per le vostre mani, o cara Madre.
Otteneteci larga effusione di Spirito Santo, come già sui primi Apostoli. Aprite le nostre intelligenze a comprendere l'alta vocazione fortificate le nostre volo accendete i nostri cuori, santificate scrittori, tecnici propagandisti
Che qui si ascolti, si segua, si ami Gesù Cristo, Divino Maestro! Che il peccato mai venga a lordare le nostre anime, né questi muri a voi consacrati; calpestate, o Vergine Immacolata, il capo all'insidioso demonio dello scoraggiamento.
Vivete in mezzo a noi, Maria; beati quanti abitano nella vostra casa.
Vi promettiamo di adoperare tutti i mezzi del nostro apostolato con rispetto, poiché sono cosa vostra, o Regina; vogliamo impegnarci perché le edizioni siano pastorali nel contenuto, e degne, per la forma, delle Verità che racchiudono; e presentino con Voi, Gesù Cristo, Via, Verità e Vita; che il Vangelo si diffonda e illumini mondo nello spirito di San Paolo nostro Padre e tutte le generazioni vi proclamino beata, o Maria.
Parlate, Gesù; dite le vostre parole di vita eterna effondete il vostro Spirito sul mondo; sia una la scuola, come una è la Verità, uno il Maestro, una la fede, una la Chiesa.
Voi siete con noi e di qui volete illuminare; dateci sempre un vero dolore dei peccati.
Benedite quanti cooperano con la preghiera, le offerte, le opere
Venite, o Gesù, vivete in noi e regnate, per Maria e con Maria, sul mondo.
E sia la nostra morte, serena come quella dell'anima fedele alla sua vocazione; e sia il nostro giudizio, il momento in cui l'operaio laborioso riceve lieto la sua mercede; e sia la nostra corona celeste quella riservata alla gloriosa schiera degli apostoli. Per voi, Gesù, per voi, Maria, gloria a Dio nei secoli, pace in terra agli uomini. Amen.
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1 1Ts 4,16s.

1 Mt 4,9.

1 Giov 17,5.

2 Rm 9,29-30.

1 Mt 25,31-46.

1 Sal 23,9-10.