Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

XII
DOVERI VERSO LE ANIME DEL PURGATORIO

Considerata l'essenza del purgatorio e le pene che si soffrono, rimane a considerare il dovere di soccorrere le anime, la possibilità del soccorso, la continuità dei suffragi.

1. Il dovere di soccorrere quelle anime. - In quel tempo disse Gesù alle turate dei Giudei: in verità in verità vi dico, verrà l'ora, ed è questa, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio: e chi l'udrà, vivrà. Perché come il Padre ha in sé la vita, così ha dato al Figlio d'aver la vita in sé stesso: e gli ha dato il potere di giudicare perché è Figlio dell'uomo. Non vi stupite di questo; perché viene l'ora in cui tutti nei sepolcri udranno la voce del Figlio di Dio, e ne usciranno quanti fecero il bene, alla risurrezione della vita: quanti poi fecero il male, alla resurrezione della condanna» (Gv 5,25-29).
Siamo in dovere di soccorrere le anime che sono in purgatorio? Certamente: qualche volta anzi vi è dovere di giustizia; lo si verifica in tre casi specialmente:
a) Quando abbiamo avuto delle responsabilità
~
verso quelle anime. Parlo di anime passate all'eternità e per cui si avevano doveri come maestro, o come Sacerdote, o come Confessore, o come compagno. Stiamo col capo chino, picchiandoci il petto per non aver adempiuto colle preghiere, coll'esempio, con la parola, l'esortazione, la custodia, la correzione tutti i nostri doveri verso di loro. Tutte quelle persone che ho assistito in morte, specialmente nei primi tempi del mio sacerdozio, mi sono sempre presenti all'altare ogni mattino. Come si potrebbero dimenticare persone che si sono avvicinate con la comunione dei meriti di Gesù Cristo? Chissà che non soffrano essi per le mie negligenze?!
b) Quando vi fossero nel purgatorio anime da noi scandalizzate e rese fredde col cattivo esemplo, la nostra tiepidezza e indifferenza. E se esse ora penassero per causa nostra, dovere di giustizia richiede che noi rendiamo quello che loro abbiamo ritardato: cioè la vista di Dio, la visione beatifica.
c) Quando vi fossero nostri benefattori sia materiali che spirituali. Sovente sentiamo che sono passate all'eternità persone che hanno beneficato questo nostro Istituto. Abbiamo mangiato il pane che esse ci hanno procurato. Riconoscenza di suffragio dobbiamo verso i nostri maestri, confessori, predicatori, parroci, insegnanti delle scuole elementari, benefattori spirituali. Abbiamo udito la S. Messa di quel Sacerdote, abbiamo ricevuto l'assoluzione di quel confessore, abbiamo avuto la spiegazione e l'assistenza nella scuola. Restituiamo quello che abbiamo ricevuto: beneficio si ripaga con beneficio. Quelle anime non possono più aiutare se stesse e stendono la mano a noi.
Spesso vi è il dovere di pietà: pietà filiale. Forse il padre, forse la madre, forse gli zii, i nonni, certamente degli antenati sono passati all'eternità.
~
Serbiamo affetto per il nostro stesso sangue! E non è da temere - come abbiam detto - che qualcuno, forse anche per troppa tenerezza verso di noi abbia un poco disgustato il Signore? E in ogni caso non vi è sempre da pensare che siamo tenuti ad amare chi tanto ci ha amato? Se da essi ci venne data la vita naturale o intellettuale o morale, diamo ora ad essi la vita eterna con le nostre preghiere.
Dovere di pietà ancora, perché abbiamo forse promesso per il vincolo di amicizia: le promesse sul letto di morte sono fra le più sacre.
Dovere di carità verso Iddio. Gesù ha dato il suo sangue per le anime; con quale desiderio le aspetta in Paradiso! Il Signore ha sete di quelle anime; noi possiamo estinguere quella sete divina coi nostri suffragi.
Carità verso il prossimo, anche: perché quando il fratello soffre e noi possiamo soccorrerlo senza fatica, è stretto il dovere del soccorso. E se sappiamo fare carità di doni materiali, quanto più dobbiamo fare carità di indulgenze, di preghiere e di Messe per le Anime del purgatorio!
Dovere di carità verso noi stessi. Pensiamo: forse, presto, avrò io stesso bisogno della stessa misericordia! Chi può essere sicuro di pagare a Dio tutti i debiti su questa terra e di uscire da questa vita pienamente purificato? Ci sarà usata la misericordia che avremo usato agli altri. Beati i misericordiosi, poiché essi troveranno misericordia.
Ne questo per l'altra vita soltanto, ma anche su questa terra; chi prega per le Anime del purgatorio ottiene più facilmente di liberarsi dai peccati veniali, più facilmente soddisfa per i peccati suoi, acquista delicatezza di coscienza, ottiene grazie. Diceva un buon contadino: «Nelle mie necessità, e quando mi
~
trovo in maggiori affanni, ricorro sempre alle Anime del purgatorio; quelle Anime, essendo anch'esse fra pene, a nostro modo di vedere, sentono più facilmente i nostri bisogni e ne hanno pietà. Quando noi le soccorriamo, esse, piene di riconoscenza, pregano per noi; quando poi entreranno in cielo, non cesseranno di raccomandarci a Dio, finché non vedano in Paradiso anche le anime nostre.
Canto «Attende, Domine» e recita delle «Litanie dei defunti».

ATTENDE DOMINE

Attende, Domine, et miserere, quia peccavimus tibi. (Si ripete: Attende, Domine).
1. Ad te, Rex summe, omnium Redemptor, oculos nostros sublevamus flentes: exaudi, Christe, supplicantum preces. ­ Attende.
2. Dextera Patris, lapis angularis, via salutis, janua coelestis, ablue nostri maculas delicti. - Attende.
3. Rogamus, Deus, tuam majestatem: auribus sacris gemitus exaudi: crimina nostra placidus indulge. ­ Attende.
4. Tibi fatemur crimina admissa: contrito corde pandimus occulta: tua Redemptor, pietas ignoscat. ­ Attende.
5. Innocens captus, nec repugnans ductus, testibus falsis pro impiis damnatus: quos redemisti, tu conserva, Christe. - Attende.

LITANIE DEI DEFUNTI

Kyrie, eleison
Christe, eleison
Kyrie, eleison
Christe, audi nos
Christe exaudi nos
Pater de Coelis Deus, miserere omnium fidelium defunctorum
Fili Redemptor mundi, Deus, miserere
~
Spiritus Sancte Deus, miserere
Sancta Trinitas unus Deus, miserere
Sancta Dei Genitrix, ora
Sancta Virgo Virginum, ora
Sancte Michael, ora
Omnes Sancti Angeli et Archangeli, orate
Sancte Joannes Baptista, ora
Sancte Joseph, ora
Omnes Sancti Patriarchae et Prophetae, orate
Sancte Petre, ora
Sancte Paule, ora
Sancte Joannes, ora
Omnes Sancti Apostoli et Evangelistae, orate
Sancte Stephane, ora
Sancte Laurenti, ora
Omnes Sancte Martyres, orate
Sancte Gregori, ora Sancte Ambrosi, ora
Sancte Augustine ora Omnes Sancti Pontifices et Confessores, orate
Sancte Benedicte, ora
Sancte Odilo, ora
Sancte Bernarde, ora
Sancte Dominice, ora
Omnes Sancti Monachi et Eremitae, orate
Sancta Gertrudis, ora
Sancta Margarita, ora
Sancta Birgitta, ora
Sancta Theresia, ora
Omnes Sancti Dei, intercedite pro eis
Propitius esto, parce eis, Domine
Propitius esto, exaudi eos, Domine
Ab omni malo, libera eos, Domine
De domo carceris, libera
De lacu miseriae, libera
Per nativitatem tuam, libera
Per dulcissimum nomen tuum, libera
Per multitudinem miserationum tuarum, libera
Per acerbissimam Passionem tuam, libera
Per sanctissima vulnera tua, libera
Per pretiosissimum Sanguinem tuum, libera
Per mortem et sepulturam tuam, libera
Peccatores, Te rogamus, audi nos
~
Ut omnibus fidelibus defunctis requiem aeternam donare digneris, Te rogamus
Ut parentes, propinquos et benefactores nostros e piacularibus flammis eripere digneris, Te rogamus
Ut omnium fidelium defunctorum quorum non est specialis in terra memoria miserere digneris, Te rogamus
Ut quidquid conversatione contraxerunt humana illis clementer indulgeas, Te rogamus
Ut eis locum refrigerii lucis tribuas et pacis, Te rogamus
Ut eis Sanctorum, atque Electorum consortium largire digneris, Te rogamus
Ut desideria ipsorum adimplere digneris, Te rogamus
Ut nos exaudire digneris, Te rogamus
Fili Dei, Te rogamus
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem sempiternam.

V) Domine, exaudi orationem meam.
R) Et clamor meus ad te veniat.

OREMUS

Absolve, quaesumus, Domine, animas parentum propinquorum et benefactorum ut in resurrectionis gloria inter sanctos et electos tuos resuscitati respirent. Per Christum Dominum nostrum.

2. Possiamo soccorrere le anime del purgatorio. - In quel tempo disse Gesù alle turbe dei Giudei: Verrà a me tutto quanto il Padre mi dà; ed io non scaccerò chi viene a me; perché son disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma quella di colui che mi ha mandato. E la volontà del Padre che mi ha mandato è questa: che io non perda nemmeno uno di quelli che mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. E
~
la volontà del Padre che mi ha mandato è questa: che chiunque conosce il Figlio e crede in Lui, abbia la vita eterna: ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno (Giov 6,37-40).
Quel Dio che ha chiuso quelle anime nel carcere di fuoco perché si rendano belle, ve le ha chiuse per amore; e per lo stesso amore ci ha dato la chiave onde aprire ad esse le porte del cielo. È di fede che le Anime del purgatorio possono essere soccorse dai suffragi dei fedeli, specialmente dal sacrificio della Messa. Inoltre si trovano a nostra disposizione tanti mezzi. Ricordiamone tre: la santa Comunione, che è il grande atto di amore fra l'uomo e Dio giacché l'amore tende all'unione. Vi sono molte anime che hanno l'abitudine di fare ai martedì di ogni settimana o almeno al primo martedì del mese la Comunione per i defunti. Vi è poi la Visita al Santissimo Sacramento. Nella Visita noi ci volgiamo al Cuore di Gesù e diciamo a Lui che si intenerisca alla vista di tante pene di quelle povere sofferenti; alla Visita leggiamo il Vangelo che è mezzo molto potente per scancellare i peccati e per meritare la visione di Dio: «Per evangelica dicta deleantur nostra delicta»; nella Visita facciamo l'esame di coscienza; e l'esame di coscienza è un purificare l'anima nostra, ed ha molto valore soddisfatorio che possiamo cedere alle anime purganti. Nella Visita generalmente recitiamo anche una parte di Rosario, ed è ricchissimo di indulgenze.
Abbiamo specialmente la S. Messa. Lì non siamo soltanto noi che preghiamo, ma è il Figliuolo di Dio che mostra le piaghe al Padre Celeste. Lì preghiamo con Gesù; e Gesù è sempre esaudito per i suoi infiniti meriti. Per conseguenza, la Chiesa loda, approva incoraggia l'uso di far celebrare Messe per i defunti,
~
di sentirne e celebrarne. In ogni Messa il Sacerdote ricorda i defunti!
Oltre questi mezzi ve ne sono molti altri. Il Rosario impegna la tenerezza materna di Maria SS. per quelle anime. Esso è anche maggiormente arricchito di indulgenze se recitato con la corona e da chi è ascritto alle varie compagnie del Rosario. La Via Crucis: è la memoria della passione del Signore; è l'accompagnamento che noi facciamo al Calvario, cercando di contemplare l'addolorato nostro Salvatore, di commuoverci alle sue sofferenze e di pregare per i suoi meriti e per le sue sante piaghe. Le indulgenze: si può dire che le nostre orazioni sono tutte o quasi tutte indulgenziate: l'Angelus, il segno di croce, le giaculatorie, il Dio sia benedetto, gli atti di fede, ecc. Basta mettervi l'intenzione, e queste indulgenze si lucrano: la maggior parte sono applicabili alle Anime del purgatorio. Altri mezzi: le opere buone, l'apostolato, le penitenze, le elemosine. Adunque, abbiamo la possibilità di soccorrere quelle Anime. Che se lo possiamo, viene naturale la conclusione: dobbiamo farlo. Chi non è tenuto ad amare il prossimo? Chi può essere dispensato dal soccorrerlo potendolo quando quello sia in grave necessità? Chi ha cuore adunque, chi ha fede e amore a Gesù Cristo, si commuova, preghi per quelle anime e preghiamo anche subito.
Cantiamo il «Benedictus Dominus» e poi mettiamo nelle nostre preghiere le intenzioni suggerite.

SALMO 143

Benedictus Dominus Deus meus qui docet manus meas ad proelium, * et digitos meos ad bellum.
Misericordia mea et refugium meum: * susceptor meus et liberator meus: protector meus et in ipso speravi: * qui subdit populum meum sub me.
~
Domine, quid est homo, quia innotuisti ei? * aut filius hominis, quia reputas eum?
Homo vanitati similis factus est: * dies eius sicut umbra praetereunt.
Domine inclina caelos tuos, et descende: * tange montes, et fumigabunt.
Fulgura coruscationem, et dissipabis eos: * emitte sagittas tuas, et conturbabis eos.
Emitte manum tuam de alto, eripe me et libera me de aquis multis: * de manu filiorum alienorum.
Quorum os locutum est vanitatem: * et dextera eorum dextera iniquitatis.
Gloria Patri, etc.

INTENZIONI

1. L'anima più prossima ad entrare nel cielo.
2. Quella che soffre pene maggiori.
3. Quella la cui liberazione apporta maggior gloria a Dio.
4. Quella che è la più abbandonata.
5. Quella che da più tempo pena in Purgatorio.
6. Quella che dovrà rimanervi per più tempo.
7. Quella ch'è stata l'ultima ad entrarvi.
8. Quella che ha vissuto più tempo nel mondo.
9. Quella che ha vissuto minor tempo nel mondo.
10. L'anima della quale Gesù e Maria desiderano più presto la liberazione.
11. Quella che è stata più devota di Nostro Signore.
12. Quella che è stata più devota di Maria Santissima.
13. Quella che è stata più devota di San Giuseppe.
14. Quella che è stata più devota dei Santi.
15. Quella che è stata più devota di Sant'Anna.
16. Quella che ha pregato di più per i peccatori.
17. Quella che ha pregato di più per i tiepidi.
18. Quella che ha pregato di più per gl'infermi.
19. Quella che ha pregato di più per gli agonizzanti.
20. Quella che ha pregato di più pei defunti.
21. Quella che ha pregato di più per gli eretici e scismatici.
22. Quella che ha pregato di più per gl'infedeli.
23. Quella che ha pregato di più pel Sommo Pontefice.
~
24. Quella che ha pregato di più per i Vescovi.
25. Quella che ha pregato di più per i Missionari.
26. Quella che ha pregato di più pei Sacerdoti.
27. Quella che ha pregato di più pei suoi parenti ed amici.
28. Quella che ha pregato di più per i Religiosi.
29. Quella che ha pregato di più per i Sovrani.
30. Quella che ha pregato di più per i magistrati e militari.
31. Quella che ha pregato di più per i suoi nemici.
32. Quella che ha pregato di più per i poveri e ricchi.
33. Quella per cui ho maggior obbligo di pregare.
34. Quelle che furono meco complici nel male.
35. Quelle alle quali fui occasione di peccato.
36. Quella che mi ha fatto maggior bene spirituale.
37. Quella che mi ha fatto maggior bene materiale.
38. Quella che più si distinse nell'amare Dio.
39. Quella che più si distinse nell'amare il prossimo.
40. Quella che più si distinse nell'umiltà.
41. Quella che più si distinse nella dolcezza.
42. Quella che più si distinse nella pazienza.
43. Quella che più si distinse nella rassegnazione.
44. Quella che si distinse di più nella temperanza.
45. Quella che si distinse di più nella compassione.
46. Quella che più si distinse nella fede.
47. Quella che si distinse di più nella speranza.
48. Quella che ha più peccato per orgoglio.
49. Quella che ha più peccato per collera.
50. Quella che ha più peccato per invidia o gelosia.
51. Quella che più ha peccato per vendetta o rancore.
52. Quella che più ha peccato per vanità.
53. Quella che più ha peccato per impudicizia.
54. Quella che più ha peccato per parole dannose.
55. Quella che più ha peccato per parole inutili.
56. Quella che più ha peccato per giuramenti od imprecazioni.
57. Quella che più ha peccato per oziosità.

(Da «Filotea per i defunti»).


~
3. Stabiliamo una continuità di suffragi in modo di vivere una vita di carità. - In quel tempo disse Gesù alle turbe dei Giudei: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno: ed il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Altercavano perciò tra loro i Giudei, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» Ma Gesù disse: «In verità, in verità vi dico se non mangerete la carne del Figlio dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna: ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno»
(Gv 6,51-55).

Il pensiero del purgatorio è salutare: infatti ci porta a temere il peccato veniale e odiarlo; ci fa desiderare il fervore; eccita in noi sentimenti di misericordia. Il pensiero del purgatorio è salutare anche perché eccita lo zelo verso il prossimo. Santa cosa è predicare e scrivere sul purgatorio, ogni qual volta se ne presenti l'occasione. Ecco perciò alcune pratiche da ritenersi in tutta la vita:
Leggere del purgatorio e scriverne. Sono salutari i libri e le predicazioni che ci ricordano le anime dei trapassati e le pene del purgatorio.
b) Operare per il purgatorio. La pazienza nei nostri travagli, la diligenza nei doveri quotidiani, il lavoro di studio ed i sacrifici connessi con la vita d'ogni giorno, sono mezzi per vuotare il purgatorio e per evitarlo. Se il confessore lo consiglia, potremo anche passare ad un atto di maggior suffragio e di più profonda e continua carità, cioè all'atto eroico di carità. Con questo atto si viene a cedere, in soccorso di quelle Anime, tutto il valore soddisfatorio delle opere buone, preghiere e sacrifici ed anche quel tanto di suffragi che
~
verranno a noi dalla carità dei fedeli. Qualche anima potrà fare l'obiezione: se do tutto agli altri, che cosa resterà per me? Resterà non il nostro bene sempre tanto scarso; ma quel bene moltiplicato dalla carità, dal ricambio delle preghiere delle Anime purganti e dalla applicazione dei meriti di Gesù Cristo. Offrire continuità di preghiere. In alcuni momenti il nostro cuore è più inclinato alla compassione; in altri meno. Ma l'uomo di vera pietà è superiore a queste mutabili impressioni; egli si stabilisce alcune pratiche e vi si mantiene fedele. Una pratica di ogni giorno: il De profundis; nelle orazioni sempre almeno il requiem; la Chiesa impone al Sacerdote che termini ogni Ora Canonica col «Fidelium animae...». Ogni settimana: al martedì qualche preghiera speciale, particolarmente la Comunione. Ogni mese: il primo martedì può essere consacrato alle Anime purganti. Ogni anno: santificare il mese di novembre. Portare volentieri l'Abitino del Carmine, iscriversi alle Compagnie di suffragio; fare il patto con buoni fratelli per dopo la morte: chi resta suffraga; chi è liberato, si impegna a trarre in salvo.
Ricordiamo: chi ha carità, troverà carità; chi ha misericordia troverà misericordia. Carità e misericordia non consistono in sdolcinature, ma in opere. Chi salva un'anima, si assicura la sua salvezza: chi libera le Anime del Purgatorio, quando sarà sul letto di morte avrà uno stuolo di anime amiche: «Beatus vir qui intelligit super egenum et pauperem, in die mala liberabit eum Dominus»: beato colui che comprende il bisognoso ed il povero: il Signore lo libererà nei giorni cattivi1; anzi uno stuolo di anime, già arrivate in cielo, gli verrà incontro all'ingresso in Paradiso.
~
Preghiamo e troveremo preghiere; suffraghiamo e troveremo suffragi; liberiamo e saremo liberati.
Cantiamo «La pace dei Santi» e recitiamo la preghiera di S. Alfonso per le Anime del purgatorio e altre brevi preghiere.

PEI DEFUNTI

La pace dei santi
Concedi, o Signore,
Ai morti aspettanti
L'eterna mercè.
Rimetti il dolore,
Li chiama con te.

Requiem aeternam - dona eis, Domine.
Et lux perpetua - luceat eis.

Deh, fa che si ascolti
Nel buio romito
Dei cari sepolti
La voce d'amor.
Il giorno infinito
Risplenda per lor.

PREGHIERA PER LE ANIME DEL PURGATORIO

Amabilissimo Redentore e Signor Nostro Gesù Cristo, che colla tenerezza vostra per Lazzaro e la vostra predilezione per Giovanni santificaste tutti i legami delle terrene amicizie, affinché tutti tendessero alla comune santificazione, esaudite le suppliche che presentiamo al vostro trono per tutti i nostri parenti, amici e benefattori, che gemono sotto la sferza della vostra paterna giustizia del purgatorio. L'affetto che nutrirono per Voi, gli aiuti che ci prestarono nei nostri diversi bisogni, ed in tanti benefici che essi ci fecero per solo amore a Voi meritano pure per parte nostra la più operosa riconoscenza. Ma come adempiere un dovere così sacro verso di loro, se si trovano rinchiusi in un carcere di fuoco, di cui Voi solo avete le chiavi? Voi dunque, che siete il comune Mediatore, il Padre di tutte le consolazioni; Voi, che colla applicazione della minima parte dei vostri
~
la più operosa riconoscenza. Ma come adempiere un dovere così sacro verso di loro, se si trovano rinchiusi in un carcere di fuoco, di cui Voi solo avete le chiavi? Voi dunque, che siete il comune Mediatore, il Padre di tutte le consolazioni; Voi, che colla applicazione della minima parte dei vostri meriti potete assicurare la remissione dei debiti più enormi, impreziosite nella vostra misericordia il poco bene che facciamo per la liberazione di questi infelici e rendete efficaci le nostre preghiere perché siano presto sollevati dalle loro pene. Dite su ciascuno di essi come sulla tomba del vostro amico: «Lazzaro, vieni fuori», ed ammetteteli come già S. Giovanni, alle delizie che si gustano riposando sul vostro seno; e fate che glorificati essi da Voi, ottengano a noi tutti la grazia di esser loro vicini per tutti i secoli su nel Cielo, come per naturali legami, per amichevoli affetti e per opera di santa beneficenza, ci furono sempre vicinissimi sopra la terra.

PER TUTTI I DEFUNTI

Gesù mio, per i dolori da voi sofferti nell'agonia dell'Orto, nella flagellazione e coronazione di spine, nel viaggio al Calvario nella crocifissione e morte vostra, abbiate misericordia; delle anime del purgatorio, specialmente di quelle dimenticate; liberatele dalle pene atroci che soffrono, chiamatele ed amettetele ai vostri dolcissimi amplessi in Paradiso.

Pater, Ave, Requiem.

Dio, Creatore e Redentore di tutti i fedeli, concedi alle anime dei tuoi servi e delle tue serve la remissione di tutti i peccati, affinché, per le pie preghiere, ottengano quel perdono che hanno sempre desiderato.

Pater, Ave, Requiem.

Giovi, te ne preghiamo, Signore, alle anime dei tuoi servi e delle tue serve, l'orazione di coloro che ti supplicano, affinché le sciolga da tutti i loro peccati e le faccia partecipi della tua redenzione.

Pater, Ave, Requiem.
~

1 Sal 50,2.