Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XVIII . L'OGGI * * (*)
*** (1) effonde la sua luce e il suo calore spirituale nelle anime. Attendere la grazia, la luce. Attendere in umiltà e fede. Oh, se noi avessimo nel cuore una vera, profonda umiltà e nello stesso tempo fede, questa casa, questa congregazione diverrebbe veramente una famiglia di sante, di anime sante.
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Procedere in questa umiltà perché purtroppo della superbia ce n'è dappertutto. E allora la luce di Dio! Non che la luce di Dio non venga, ma è noi che non la riceviamo. Ci può essere il sole pieno di luce e di calore e arrivare questa luce e calore al vetro, ma se il vetro dopo /è/ (a) un po' infangato, un po' sporco, /cosa/ (b) arriva? E questo è ciò che e il cuore e la mente quando c'è dell'amor proprio e della fiducia in noi stessi. Il gran nemico è la superbia.
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La superbia è il primo tra i vizi capitali: superbia, avarizia, ecc. Ma la superbia non è solo un vizio, un peccato capitale in sé, ma è padre anche degli altri sei vizi. Il vizio capitale è padre anche degli altri sei vizi. Per cui alla fine si arriva a essere un po' vuoti. Un po' vuoti. E troviamo che la vita allora, eh, non soddisfa del tutto. Oh, l'umiltà il gran dono! E con l'umiltà la fede. E quindi allora l'umiltà segna un passo, la fede ne segna un altro e così si cammina in santità. Oh, qualche pensiero adesso.
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Non dovete considerarvi come una congregazione, ma come un membro della Famiglia Paolina. Ecco. Sentire che è una Famiglia Paolina di cui voi siete un buon /membro/ (a), un buon membro. E prima è la Società San Paolo, la quale ha dato il tono della pastorale. Per tre anni specialmente il Signore ha illuminato su questo punto, dal 1911 al 1914, poi che si è messi /in attività/ (b).
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Quindi tutta la Famiglia è ispirata alla pastorale, la quale è amplissima. Facilmente si pensa a una parrocchia. Ma vi è tutto un complesso, /un'ampiezza/ (a) che riguarda l'umanità intiera, dal capo della Chiesa all'ultimo fedele che sarà nato /stamattina/ (b), eh, in Giappone o in Cina, o in India, dove ci sono le nazioni più grandi, lì la Cina, e l'India. Quindi, la Pia Società San Paolo, le Figlie di San Paolo, le Pie Discepole, le Suore Pastorelle, le Suore Apostoline, e i Sacerdoti di Gesù Sacerdote, i Gabrielini, le Annunziatine, i Cooperatori: sentirsi parte di una famiglia!
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E in quanto si sente questa condizione di famiglia, vi resta un aiuto vicendevole di preghiera e di cooperazione, di collaborazione. E sempre, se è una famiglia, tutta la famiglia dev'essere ispirata alla pastorale. Alla pastorale. Quindi pregare insieme per tutti. E se avete avuto questo spirito pastorale, e i sacerdoti che son venuti qui, che vi hanno illuminate...
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Ricordare particolarmente quelli che hanno prestato un servizio dall'inizio e fino a questo momento e che (continuo ad insistere), che diano la mano e per il progresso e perché si consideri sempre e si ispiri sempre lo stesso spirito. Spirito! Perché se viene a morir lo spirito, facciamo della gente viva o della gente morta?
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Allora questo spirito, siccome è lo spirito di Gesù buon Pastore, finché egli vive, diciamo così, cioè finché egli domina, egli è sempre il Pastore. E vi sono /le pecorelle/ (a) e cioè ora coltivate guidate le pastorelle, /i pastori/ (b), e le pecorelle, e gli agnelli e tutti. Quindi, deve durare fino alla fin dei secoli.
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E se noi diventiamo inutili nella Chiesa, sarebbe colpa nostra. Oh, allora attaccarsi strettamente al Pastore dei pastori, cioè al Papa che è il pastore: "Pasci i miei agnelli, e pasci le pecorelle" [Gv 21,15; 17]. Quindi tutte le età. Poi tutte le opere. Mentre /che c'erano/ (a) tante suore che stanno /a fare/ (b) gli asili, ad esempio, o qualche cosa che riguarda le opere caritative, ecc.; ma questo /non è il tutto/ (c), anzi non c'è quello che è per voi. E cioè tutte le opere odierne.
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Vivere la pastorale di oggi. La pastorale di oggi. Quindi, seguire bene il Concilio Ecumenico /Vaticano II/ (a), specialmente che adesso si tratteranno nell'autunno, adesso cominciando dal 14 /di settembre/ (b), sì, e ciò che riguarda il clero, il ministero e le conversazioni, il discorso con gli uomini, col mondo. Che si apra lo spirito! Quindi, usare di tutti i mezzi e antichi e moderni, secondo il Vangelo: /nova et vetera/ (c) [Mt 13,52], cose nuove e cose vecchie.
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Le cose vecchie, lo spirito, sì, deve sempre esserci, e sempre deve animare tutte le opere, cioè /lo spirito/ (a). E quindi usare della radio nella maniera giusta. E usare della stampa e diffondere e fare arrivare alle anime, alle famiglie, sì, fare arrivare quello che può essere la televisione, quello che può essere la radio, tutto. Per parlare, usare dei mezzi moderni; non siate dei secoli passati.
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Ora, dobbiam salvar le anime di oggi, non quelle di due secoli fa dove non c'era /né/ (a) radio, né televisione, né il cine, altro. Questo è perché il Signore quando ha voluto la Famiglia Paolina l'ha ispirata, perché si consideri che noi non siamo del secolo passato. Ci sono le suore di san Vincenzo, son del loro tempo, tre secoli fa. E poi ce ne sono altre ed altre. Eh, sì, tutto.
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Ma noi abbiamo da tener presente /che dobbiamo/ (a) aiutare le anime di oggi nei loro pericoli, nelle loro circostanze. A un certo punto, e si combatteva sempre il ballo. Eh, il ballo, quando è scorretto, è sempre scorretto. Ma adesso è peggiore il cinéma, è peggiore la radio, la televisione /quando si abusa/ (b). E' peggiore! E adesso chi mai faceva... Cinquant'anni o un secolo fa come erano le vacanze... Anzitutto non c'era il ferragosto. La prima volta che l'ho sentito nominare avevo otto anni. Perché non se ne parlava e durava un giorno. Ora che [c'è] tutto questo: al mare, ai monti e dovere aiutare e tenere in maniera che non si pecchi e non si perda lo spirito che c'era già che era infuso, ecc. Bisogna che sentiamo di essere persone di oggi. Quelli che son vissuti allora, sono già a destinazione. Sono o salvi o no.
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Ora, bisogna salvare quelle di oggi. Aiutarle in tutte le maniere, perché si eviti il peccato. Si eviti il peccato e si illumini. I catechismi van fatti diversamente. Bisogna illustrare le verità. Bisogna presentarle nel modo presente nel secolo attuale. Anzi, non soltanto nel secolo attuale, [ma] /nel tempo/ (a) presente del secolo [attuale]. Oggi, il peccato del secolo attuale è il peccato dell'ateismo: negare fino a Dio.
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Ora, bisogna che noi partiamo dal catechismo, che diamo le ragioni, i princìpi per cui noi dimostriamo l'esistenza di Dio, la sua provvidenza, la storia /della salvezza/ (a). La storia, come era stamattina ricordato: historia salutis, la storia della salute eterna. Oh, allargare lo spirito. Allargare e nell'istruzione e nella formazione. Pensare che dobbiamo formare delle vocazioni, fatte per il mondo attuale, per una santificazione maggiore e poi nello stesso tempo per arrivare /a quella/ (b) parte dell'umanità che è disorientata, disorientata.
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Pensare: la vostra parte è oggi. Domani dovete far la pastorale nelle missioni. Qualcheduna alle volte mi dice: "Ma vorrei farmi missionaria". Ah, utinam! Cioè vuol dire per fortuna che c'è qualcheduna. E cioè la pastorale è in tutto il tempo. Ora, vi sono nelle grandi città, supponiamo nel centro del Giappone, la città [di] Tokio, è la maggior città del mondo: sono undici milioni di abitanti, fa sei volte Roma o almeno cinque volte. Oh, bisogna che allarghiamo le nostre visuali. Tener presente sempre il mondo com'è. Perché si possono considerare le varie /parti/ (a), i continenti e le nazioni. /E quando/ (b) si va a fare la visita, si tenga presente la carta se vogliamo farla, la carta geografica oppure il mappamondo: in sostanza, se non c'è questa di fuori che ci sia nel cuore, in tutto. Ora, però, c'è sempre quella luce divina che deve arrivare: la Bibbia e la tradizione.
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Bibbia e tradizione /formano/ (a) il complesso della dottrina della Chiesa. Il complesso della dottrina della Chiesa. Ora, come mai ci sono queste ripugnanze e obiezioni contro la parola di Dio? Ma che diavolo c'è nel mondo? che persuade il clero. Persuade un po' tutti, sotto tanti aspetti. Ma possibile che sia scandalizzato il Padre celeste quando ha scritto, quando scrive la Bibbia? E' lui che ha dato scandalo? (2). Ah, ma adesso vi sono tali errori in questo mondo contro la pastorale giusta!
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Aprirsi alla /pastorale/ (a) come oggi è. Penso, e quante volte nella messa lo ripeto e lo dico, e dopo la messa [chiedo] che abbiate lo spirito attuale per il mondo attuale e nelle parti di tutto il mondo. E la pastorale che sia applicata dappertutto. Voi avete una parte di pastorale, quella che accompagna i vescovi e accompagna il Papa e accompagna i parroci. Ma anche lì /ci vuole/ (b) la conoscenza di un po' di tutto.
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Ora poi sarà bene che si legga il Concilio Vaticano [II], quando siete in refettorio, cioè scegliendo alcuni punti dei discorsi del Papa, delle esortazioni che ci sono. Si guarda prima quel che è più utile, e allora si presenta a tavola oggi. E dovrebbe questo continuare per un certo tempo. Il Concilio Vaticano II dovrebbe /chiudersi/ (a) con questa quarta sessione, eh, sì.
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Oh, allora poi vedere i catechismi nel senso giusto oggi. Il catechismo. /Se non dimostrate/ (a) che c'è l'esistenza di Dio, ma voi /domandate: chi è Dio?/ (b). Ma allora non ci credono, tante volte. Allora bisogna far la dimostrazione. Eh, ho scritto questo catechismo in questa forma, e è stato più diffuso negli Stati Uniti di America però, cioè il catechismo fatto per oggi. E così la sociologia per oggi. Eh, è proprio in questi giorni che stanno preparando un'altra edizione in maniera che risponda al tempo presente. Risponda al tempo presente, sì.
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La Chiesa secondo il Concilio Vaticano II, /la/ (a) Chiesa ha dato un valore maggiore alla parola di Dio. E quindi la parte prima della messa è per la parola di Dio, perché si dia /alla messa/ (b) il valore dovuto della parola. Così, secondo i primi tempi della Chiesa, che si facevano le adunanze e poi si faceva la spiegazione del Vangelo e poi si faceva la consecrazione e quindi la celebrazione eucaristica.
Catechismi attuali. Però in /questo/ (c) modernamento ci son tanti errori. Sì, ci sono tante cose che /costituiscono/ (d) curiosità.
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/Noi/ (a) vogliamo essere moderne. E allora le suore che si eran vestite...
(3) così. Eh, mi è arrivato stamattina il giornale Vita nuova!... Oh, ora, in quello consiste /lo/ (b) spirito? Ma l'abito non fa la monaca, sicuro. L'abito. Ora, quello che importa è lo spirito. Lo spirito! Sì. Dichiararsi moderne! Modernisti si chiamano secondo san Pio X, che era proprio in quel tempo, 1906-1910, in cui c'era questa tendenza ad un modernismo. E' stata /una larga/ (c) diffusione. Eh, ma il cambiare l'abito non cambia lo spirito. Non forma la suora santa. Ciò che importa è lo spirito interiore e quello che si vuole: dare lo spirito agli uomini perché si salvino.
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Pensare: sono tre miliardi e più uomini sulla terra. Fra cento anni non ce ne sarà più /uno/ (a). Di questi tre miliardi e duecento milioni, parte saranno in cielo, e non vogliamo pensare a tanti nella perdizione? Siamo responsabili del nostro tempo. Han fatto, sono riusciti a fare un piccolo catechismo, in una forma maggiore o minore, solamente /per/ (b) pretendere le piccole risposte. Ma che catechismi sono? Bisogna che ci comportiamo [secondo le esigenze] /del/ (c) tempo in cui noi dobbiamo operare. Che siate veramente del tempo attuale.
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Non so se so spiegare abbastanza, ma bisogna che voi lo penetriate [a] poco a poco, sempre meglio; e se si vuol fare tutto quello che riguarda la esteriorità o nell'abito o in altra forma, che sia nello spirito più approfondito, perché gli errori sono più frequenti e purtroppo ingannano tante persone.
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Bisogna che sia sempre più costruito lo spirito interiore. Lo spirito interiore. Che gran dono è questo! /Chi/ (a) segue le aspiranti, chi segue le novizie, chi segue /le suore di professione temporanea/ (b), e poi insieme, e poi si va avanti /nel/ (c) tempo. E qualche volta bisogna sempre ammodernare. E fate bene dopo sei giorni di esercizi per lo spirito: due giorni dedicati a questa parte della pastorale oggi, odierna. Odierna. Odierna!
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Generalmente insiston sopra le cose esteriori. Ma questa è una novità che rovina le anime: considerar le cose esteriori! Lo spirito profondo. Lo spirito profondo, quello /del buon Pastore/ (a): dare la vita per le anime. E questo che è lo Spirito: che siete disposte a sacrificarvi per tutta la vita. Consumare proprio la vostra vita per questo. E beate voi se sarete martiri in questo senso, non martiri violenti, ma /martirii/ (b) che sono vitali, che si consumano un po' giorno per giorno. Volete essere proprio veramente tutte per le anime? Ecco tutto.
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E chi è che ha lo spirito pastorale? Chi comincia subito dal pensare alle anime, all'umanità, alle parrocchie, alle diocesi, e in modo particolare a quelle nazioni dove il Vangelo non è ancora criticato. E adesso, sì, sono arrivati a quante nazioni nuove, in due anni, in nazioni voglio dire che non erano ancora /raggiunte/ (a). E adesso l'ultima Caraci. Oh, lì son tutti musulmani. E' il punto di penetrare, arrivarci. Credo che solo la donna aprirà la strada alle anime. Come sono duri i musulmani maomettani, ecco. E tuttavia /stiamo/ (b) impiantando i mezzi moderni. I mezzi moderni cominciando dalle tipografie e /dalle/ (c) unioni sociali che ci sono, i pochi che sono cristiani.
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Preghiamo tutti assieme /che viviate/ (a) nel tempo e che /non diventiate mai vecchie/ (b)(3). Vecchie di anni sì, quanto il Signore ve ne dà, ma [non] col modo di pensare di vent'anni fa, di trent'anni fa, di cinquant'anni fa. Ma se lo spirito rimane quello, vuol dire: la gente laggiù perché /corre con la macchina/ (c), e gli altri continuano andare a piedi e sono lontani. Ma il danno e il pericolo è che si vada avanti, ma che si perda lo spirito. Attenzione! Bisogna approfondire, sì! Approfondirlo.
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E che siate piene di fede. Tre cose: fede e speranza in Gesù Cristo e nella carità, nell'amore a Gesù Cristo e nell'amore alle anime. Oh. Ho tanta fiducia in voi perché pregate. E se qualcheduna non ha più molte forze o è inferma, però offra la sofferenza: sia pastorale. E l'età in cui non si può più lavorare: anni di pastorale, perché tutti consecrati alle anime, tutti. E beati coloro /che subiscono/ (a) un martirologio quotidiano, poi il premio grande.

Ariccia (Roma)
30 agosto 1965

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(1) Mancano nella registrazione le prime parole della predica.
(*) Ariccia (Roma), 30 agosto 1965

432 (a) R: c'è.
(b) R: cosa cosa.

434 (a) R: mem membro.
(b) R: in atti in attività.

435 (a) R: un'amp un'ampiezza.
(b) R: stam stamattina.

438 (a) R: le pasto[relle] le le pecorelle.
(b) R: le pasto[relle] i pastori.

439 (a) R: che che ci c'erano.
(b) R: a fare a fare.
(c) R: non è il con non è il tutto.

440 (a) R: Vas II Vas II II.
(b) R: di novem[bre] di settembre.
(c) R: nova et opera nova et epera et epera vetera.

441 (a) R: lo spirito lo spiri[to].

442 (a) R: né né.

443 (a) R: che abbi[amo] che dobbiamo.
(b) R: quando è abusa[re] quando si abusa.

444 (a) R: nel secolo presente nel tempo.

445 (a) R: della sal della salvezza.
(b) R: alla a a quella.

446 (a) R: cont partí.
(b) R: E che quando.

447 (a) R: formano formano.
(2) In tono forte e quasi scherzoso. L'assemblea ride.

448 (a) R: post alla pastorale.
(b) R: ci vuole ci vuole.

449 (a) R: concregarsi dovrebbe con chiudersi.

450 (a) R: la si dimostrate.
(b) R: dite domandate: che cos'è chi è Dio? Dio eccetera.

451 (a) R: alla.
(b) R: alla chie[sa] al alla messa.
(c) R: questa questo.
(d) R: costituiscono così che si costituiscono.

452 (a) R: che cosa noi.
(b) R: nello.
(c) R: largo una larga.
(3) In tono scherzoso con risata da parte delle uditrici.

453 (a) R: nessuno.
(b) R: far.
(c) R: nel.

455 (a) R: chi chi.
(b) R: le le su le suore di profes di professione perp[etua] at temporanea.
(c) R: nel nel nel.

456 (a) R: del Pae del Past del buon Pastore.
(b) R: viol ma mart martirii martírii.

457 (a) R: conseguite arrivate.
(b) R: abbiamo stiamo.
(c) R: dalle dalle.

458 (a) R: vivia che viviate.
(b) R: non si e non si divenga mag mag che non diventiate mag[giori] mai vecchie.
(c) R: corre con con la macchina sì con la macchina.
(3) In tono scherzoso che suscita ilarità, anche in altre espressioni che seguono

459 (a) R: che sono che subiscono.