Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VI. MAGGIO(*)
Mi sembra che abbiate cantato (1) in modo più lieto. E avete usato tutto il fiato dei polmoni? Oh, volevo dire questo: che avete una madre, una madre celeste. Tutti noi abbiamo avuto la madre che ci ha dato la vita, ma quella è la madre per la nostra vita umana. Ma c'è una madre per la vita spirituale, per la vita della grazia, la vita cioè spirituale. Perché in noi ci sono due vite: la vita naturale e la vita di grazia, la vita soprannaturale.
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Ora, ciascheduna di voi, pensando alla vostra mamma terrena, umana, certamente avete avuto in lei molta fiducia. E la mamma tutta pietà, tutta di bontà, sempre ha avuto cura di voi, dal momento in cui siete esistite e in cui vi trovate ora. La mamma che vi ha nutrite e che vi ha portato a quel punto (e mi rivolgo specialmente alle aspiranti).
117
Ma noi abbiamo una madre che ce l'ha data Gesù. Quando Gesù /già aveva/ (a) dato a noi tutto se stesso e particolarmente i sacramenti, la Chiesa, l'eucaristia e ormai la vita stessa, allora ci ha dato l'ultimo dono, quel /che gli/ (b) rimaneva da porgere, da dare a noi, la madre: "Donna, ecco tuo figlio" [Gv 19,26], indicando Giovanni l'apostolo, l'apostolo prediletto. Poi: "Ecco tua madre" [Gv 19,27].
118
Ora, pensare che questo non è stato dato singolarmente all'apostolo Giovanni. Ma lui era rappresentante di tutti i fedeli, cioè di tutti i cristiani, quelli che /avrebbero/ (a) seguito Gesù Cristo. E come siete, e come siamo noi. Una madre abbiamo, una madre spirituale!
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Ora, quella madre naturale, umana, eh, vi ha cresciuto e si /è presa/ (a) una cura delicatissima di voi. E poi per l'anima, per lo spirito, per la vita soprannaturale: la Madre celeste. Ora, bisogna considerare che a Maria non solo si devono chiedere le grazie che riguardano la nostra vita ordinaria, umana; ma noi abbiamo questa vita soprannaturale. Questa vita soprannaturale è vita di grazia, è la vita in cui noi dobbiamo crescere: arrivare alla santificazione, ecco.
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Se volete veramente crescere in santità, se volete veramente arrivare a una vocazione, a una missione, a compimento di quello che è il disegno di Dio sopra di voi, la madre nostra celeste ha cura intima, quando noi veramente abbiamo la divozione a Maria. Innumerevoli occasioni e difficoltà si incontran nella vita. E' come se ci fosse il bisogno di crescere la figliuola ed il bisogno di intervenir la mamma per le difficoltà che riguardan la salute o il bisogno /di guardare/ (a) il freddo, il caldo, tutte le altre necessità che riguardano il nutrimento, il vestito, poi l'avviamento alle scuole, ecc. Ma la madre terrena ha delle cure a cui puoi arrivare, ma la madre celeste arriva ad altre cure ancora, oltre [le] necessità naturali.
121
La vocazione è una vita nuova, la vita religiosa, ecco. Ma nel cammino della vita religiosa, /si incontrano innumerevoli difficoltà/ (a). Ma se c'è la divozione a Maria, le difficoltà si risolvono; si risolvono con facilità. Che si abbia la fiducia! Umiltà da noi non possiamo fare nulla. E da Maria, da Maria possiamo tutto. Allora, ecco, supereremo le difficoltà nella vita.
122
Il seguire una vocazione è sempre /un continuo e difficile cammino/, (a), sì. Il diavolo è il gran nemico delle vocazioni. E Maria è la protettrice grande delle vocazioni. Le tentazioni varie: "E /ho/ (b) la difficoltà nello studio"... Chiamare Maria! Perché scoraggiarsi così? E perché in un certo periodo ci sono le tentazioni che riguardano il senso, il sentimento, il cuore. Chiamare Maria.
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Poi vi vengono delle tentazioni varie, specialmente che riguardano l'obbedienza, e l'obbedienza che si deve fare nella vita religiosa, e che si deve fare l'obbedienza a chi deve dirigere. La difficoltà! Ma Maria interviene. La difficoltà all'obbedire, che può essere alla maestra, che può essere alla superiora, che può essere a chi ha dato i consigli nel guidare la parte spirituale, al confessore e alle persone che il Signore ha dato per la strada a voi, a cui sottomettersi e lasciarsi guidare. Ora, tutto questo si rende facile /quando/ (a) si ha l'umiltà e si prega veramente con fede; [le difficoltà] si superano!
124
Maria interviene nelle piccole cose, che diciamo noi piccole cose. Ma la vocazione ha un continuo attorno di difficoltà: e provengono dai genitori e dalla famiglia, e difficoltà, e provengono dalle tentazioni intime che sono nel cuore o dall'ambizione che ci travaglia per cui non si sente o almeno non si vuole seguire quella disposizione (a) di umiltà e di obbedienza.
125
Nel corso della vita abbiamo sempre [bisogno di] Maria, [abbiamo] bisogno di lei, sempre. E se c'è una vera divozione a Maria, giorno per giorno, anno per anno, o alle volte, ora per ora, se si è veramente divoti di Maria si superano tante difficoltà.
126
La vita di una religiosa, la quale /se viene seguita/ (a) bene e per tutta la vita e fino al momento in cui chiudere gli occhi, questa madre celeste accompagna sempre, accompagna in tutto. Le difficoltà sorgono alle volte da quello che è il male che ci circonda; qualche volta da quello che viene dall'interno nostro, dall'interiore nostro: il carattere, le tendenze, e poi i nervi, e poi quello che [sono] gli scoraggiamenti e quello che alle volte si presenta come oscurità che dura qualche tempo, ecc. Se vi è la divozione a Maria, ella è madre: interviene, e dà a ciascheduno, a ciascheduna malata spiritualmente la medicina adatta.
127
Questo mese di maggio deve portare una vita spirituale più robusta, più forte. Questo mese di maggio deve portare un cumulo di grazie, per quello che è necessario attualmente e per quello che viene in seguito e nell'estate e poi nell'anno nuovo.
128
E chi vuole farsi santo bisogna che consideri la Madre celeste come colei che interviene, come medichessa [a] medicare le nostre debolezze, le nostre miserie, e poi quello che comporta. La mamma dà il cibo più necessario e il cibo che è più adatto per la necessità del figlio, della famiglia. Maria è sapientissima, interviene, misericordiosissima. Ogni genere di difficoltà con la grazia e la protezione di Maria tutto può essere superato. E poi si arriva anche alla santità distinta, ecco, una santità distinta nell'istituto. Quindi avere quella fiducia veramente in Maria.
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Se la difficoltà è riguardo allo spirito, se la difficoltà riguarda lo studio, se la difficoltà si trova nella vita comune, se la difficoltà viene da malintesi, difficoltà che vengono da oscurità dello spirito (qualche volta dipendono anche un po' dal fisico, qualche volta di più dalla parte psicologica), se c'è Maria, se noi abbiamo la divozione a Maria, una suora che segue la sua vocazione e vive la sua vocazione e arriva al[la] fine della sua vita, questo è perché in continuità /ci sono state, le cure/ (a) di Maria. E perché? Perché la suora ha amato Maria. Si è affidata a questa madre che è la superiora generale /delle suore/ (b), perché la prima suora in obbedienza, castità e povertà [è] Maria.
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[Maria] è la madre delle vocazioni religiose ed è la madre delle religiose per accompagnarle nella vita. Sentire questo bisogno nell'intimo. "C'è questa difficoltà... c'è quell'altra..." Ma vi sono persone che si arrendono alle difficoltà e cascano per terra e si scoraggiano, e: "Adesso non vogl[io], prima mi pareva, adesso non più". E perché? Perché ti è mancata un po' la preghiera. La preghiera, la quale ottiene le grazie, ma fra le grazie che ottiene è questa grazia: di obbedire, e poi di aprirsi intieramente, sentire i consigli, sentire i rimedi o quello che si deve fare in questa circostanza, in quell'altra...
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Non voler pretender /di guidarci/ (a) da noi. Ma anche quando avrete ottant'anni, se vi arriverete o se anche vi auguro di più, bisogna sempre essere /nello stesso/ (b) posto: "Da me nulla posso e con Dio posso tutto" (2). Ma con Dio posso tutto, se [c'è] l'intercessione di Maria. Perché? Perché l'intercessione di Maria ottiene le grazie secondo il bisogno del tempo, dei tempi, e secondo le varie circostanze di queste difficoltà. Sì.
132
/Porto/ (a) il principio di san Luigi Grignion De Monfort: abbiamo sulla terra un padre e una madre, ognuno [ha] un padre e una madre quanto alla natura. E quanto alla vita di grazia, la vita spirituale un Padre celeste e Maria la madre. Il Padre ha tutte le grazie, tutti i doni e tutto /quel/ (b) che può essere il bisogno. Maria così: prende dal Padre e dà, la madre prende dal Padre e dà alla figliuola.
133
Quando il padre ha lavorato tutta la settimana o tutto il mese, ha ricevuto il pagamento del suo lavoro della settimana, ecc., il buon padre dà alla madre la quale poi distribuisce. E farà comperare al figliuolo le scarpe e farà comperare i libri, e farà provvedere le altre necessità per il cibo, ecc. La madre distribuisce. Così è Maria!
134
Le figlie chiamate alla vocazione corrisponderanno /e vivranno/ (a) la loro /vita di vocazione/ (b) se veramente c'è la divozione a Maria. Ma non una divozione di parole, ma una divozione la quale /sia costituita/ (c) da umiltà, che ha bisogno, e dalla fede: /Maria/ (d) ha tutto e Maria vuol dare a chi chiede a lei. Questa fede. Questa fede.
135
Fate bene il mese di maggio? Nel mese di maggio si /deve raccogliere/ (a), sì. [E'] vero, ci sono i fioretti, ma raccogliere anche i frutti, e cioè crescere nella divozione a Maria. E questa divozione a Maria si alimenta/ (b) così: conoscere sempre Maria, e secondo: imitare sempre Maria; e terzo: pregare Maria. Poi quelle che entrano già nell'apostolato, il quarto ossequio: zelare, zelare! Zelare il culto, l'amore a Maria. Quindi predicare [e] insegnare la divozione a Maria.
136
Amate questa madre? Conoscete bene questa madre? Pregate bene questa madre? E fate dei fioretti che non siano solamente esterni, ma che siano fioretti che partano dall'intimo? E poi: zelare.
137
Quella santa che si proponeva: "Nella giornata voglio parlare una volta di Maria, o in una ricreazione o in un'altra, mi trovo [con] quella persona o [con] quell'altra persona: entrare almeno in qualche parola che riguarda Maria". Ecco. E allora /compiva sempre/ (a) un ossequio. Parlare una volta /di Maria/ (b) nella giornata, nelle varie occasioni. Non perché uno divenga strano, ma quando c'è l'occasione la parola giusta, la quale serva a illuminare serve a confortare, serve a incoraggiare. Sì.
138
Vi fate la domanda, ciascheduna, voglio dire: "Io veramente amo questa Madre celeste? O ricorro solamente quando ci sono e la disgrazia che è succeduta in famiglia, o quell'altra cosa?..." Ricevo tante lettere che riguardan sempre le cose materiali. E vi sono però tra queste, lettere che ricorrono ancora anche per le grazie spirituali. Ma bisogna che in primo luogo sentiamo!
139
Dunque per arrivare alle vocazioni bisogna quindi: [l°] il lavoro spirituale sotto la protezione di Maria 2° lo studio sotto la protezione spirituale di Maria sedes sapientiae 3° l'amore all'apostolato, quindi Maria Regina Apostolorum e Mater divini Pastoris. E poi 4° la corrispondenza alla vocazione, e cioè apprendere tutta la vita /religiosa/ (a) nella congregazione vostra, apprenderla e amarla e seguirla.
140
Ora, aver fede che molte cose vi vengono da chi vi guida. Per la parte spirituale può essere il confessore, ma la parte spirituale ordinaria viene da chi guida il vostro spirito all'esterno. Perché? Perché nella vita di una istituzione religiosa la direzione spirituale è più da chi guida l'istituto che non da altri, pure se fossero i sacerdoti, i quali avranno molto buon spirito anche. Perché vi è la direzione spirituale, ma vi è la direzione morale che dovete prendere dall'istituto. Sì.
141
Oh, [a] poco a poco... E come si cresce [a] poco a poco! Sotto le cure di Maria lo spirito si fortifica. E poi si passano, si superano le piccole difficoltà. Alle volte sembrano una montagna e invece /è una cosa che/ (a) si scioglie da sé come una montagna di ghiaccio. E sembrava che fosse una /montagna/ (b): con una parola che si sente di indirizzo e scioglie tutte le difficoltà.
142
Cosa sono tutte queste difficoltà alle volte che /sembrano/ (a) montagne? E' il diavolo /che va/ (b) preparando le difficoltà. Il diavolo è astutissimo: alle volte è lui stesso, alle volte viene attraverso persone che [ci] circondano e alle volte persone anche che sarebbero care. E poi quello che vien dal senso e dalla passione e dall'io stesso. Tutto viene, ma ci vuole sempre la preghiera e specialmente la divozione a Maria. La divozione a Maria.
143
Una figliuola /diverrà/ (a), se ha vocazione, una vera suora. Una vera suora, se sarà sempre accompagnata giorno per giorno da Maria, perché c'è divozione a Maria! Ma non solamente per la formazione: per quando si vive la vocazione! Già quando c'è la stessa professione fatta, o temporanea o perpetua, fino all'ultimo momento: Santa Maria, madre di Dio prega per noi adesso, nella vita, e nell'ora della nostra morte, fino allora. Quindi adesso e cioè giorno per giorno, momento per momento, adesso. E Maria ci accompagnerà fino al momento della nostra morte. E Maria è di là: mostraci dopo questo esilio Gesù. Maria!
144
E ho solamente da dire, in conclusione, che si acquisti la divozione vera, sostanziosa, ecco, non di sentimento soltanto. Anche il sentimento va bene, come figlie di Maria, come figli di Maria. Ma quello che importa è proprio ciò che è la virtù, ciò che e la formazione alla vita religiosa.
145
Oh, se foste convinte di questo e affidate così a Maria, la vostra vita come viene lieta, serena, forte davanti a tutto, fino al momento [di] spingere lo uscio! Cioè quando si arriva lì per passare all'eternità, la morte spinge l'uscio e di là [ci] si trova nelle braccia di Maria: e mostraci dopo questo esilio Gesù. Sarà Maria a riceverci. Coraggio, neh!
146
Che non sia solamente un mese: il mese deve nutrir /la divozione/ (a) a Maria. Ma poi si inizia e si cresce in questa divozione e poi dopo, anno per anno, si alimenta e cresce fino /ad/ (b) una divozione perfetta, quella che chiama san Luigi Grignion De Monfort, e cioè la divozione perfetta a Maria. Pensateci bene a questo, perché sarà la vostra fortuna in terra e nell'eternità!

Albano Laziale (Roma)
8 maggio 1965

147

(*) Albano Laziale (Roma), 8 maggio 1965.
(1) L'assemblea ha cantato una lode a Maria. È riportata nella registrazione. Cf. Canti, pag. 127.

118 (a) R: già ci aveva.
(b) R: che ci gli.

119 (a) R: avranno.

120 (a) R.: ha preso.

121 (a) R: di di rifr di dife di respirar res di guardare.

122 (a) R: innumerevoli si incon si diff si incontran difficoltà.

123 (a) R: un continuo un continuo difficile del nel cammino.
(b) R: e ci ho.

124 (a) R: e da quando.

125 (a) R: quella di quella disposizione di di.

127 (a) R: e e s[e] viene osser[vata] viene seguita.

130 (a) R: ci son le cur ci sono state le cure.
(b) R: delle fi[glie] delle suore delle suore.

132 (a) R: di con[durci] di guidarci.
(b) R: nello stesso nello stesso.
(2) Cf. Preghiere, pag. 194.

133 (a) R: è necessario che porto.
(b) R: le quel.

135 (a) R: vi vivranno.
(b) R: di voca di vocazione.
(c) R: sia format[a] sia costituita.
(d) R: Maria la mia Maria.

136 (a) R: deve ra a racc raccogliere.
(b) R: si si alimenta.

138 (a) compirà sempre compiva sempre.
(b) R: a Maria di Maria.

140 (a) R: religiosa religiosa.

142 (a) R: è una è una cosa in cui.
(b) R: montagna di.

143 (a) R: sono sembrano.
(b) R: che va con che va.

144 (a) R: diverrà una.

147 (a) R: la vo la vo la divozione.
(b) R: fino ad.