Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIII. ORA DI ADORAZIONE *
Avete fatto questo canto, buono, /ed è utile formare anche un cantico/ (a) Ego sum Pastor bonus [Gv 10,11], [con] /quei versetti/ (b) che sono nel Vangelo, /nel/ (c) [decimo] capitolo, cinque versetti, e poi se si vuole completare ci sono sedici versetti. La prima parte quindi riguarda la fede. La fede: Adorare Gesù buon Pastore (1).
299
Chi è il buon Pastore? E' il figlio di Dio che venne /a salvare/ (a) le pecorelle, tutte le pecorelle smarrite. Nessuna pecorella avrebbe potuto entrare nella salvezza, nessuna. Oh! Allora il Figlio ha detto al Padre suo celeste: "Se vuoi manda me" [cf. Is. 6,8]. salvezza, nessuna. Oh! Allora il figlio ha detto al Pastore. Ecco. E il figlio suo si è adattato a vivere la vita umana nostra: come Dio, la sua divinità; e come uomo, la sua umanità; /la sua/ (b) vocazione, la sua missione.
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Ora, il Signore ha voluto chiamare voi. Vi ha dato la vocazione. Quando vi ha create, già ha dato /a voi/ (a), alle anime le disposizioni e poi le grazie che [ci] son state nel battesimo: non solamente, semplicemente cristiane, ma cristiane destinate ad una missione particolare: la vocazione. Siete state chiamate come Gesù. Come Gesù si è proposto di salvare il gregge per salvare gli uomini, e così siete chiamate alla medesima vocazione.
301
Egli, il figlio di Dio incarnato, e voi cristiane e nello stesso tempo anime consecrate a Dio. E quindi vi siete immesse nella Chiesa: e partecipare, [per] quanto è possibile alla donna, partecipare /a quello/ (a) che è il pastore, i pastori della Chiesa. La unione col pastore dei pastori, cioè il Papa e l'unione coi pastori, i vescovi, e l'unione coi pastori, i sacerdoti. Sì. Siete state assunte a compiere la parte per la salvezza delle anime. Così siete nella Chiesa. E perché voi abbiate una partecipazione più intima nel lavoro della salvezza delle anime: la vocazione religiosa.
302
Ogni donna potrebbe fare qualche parte per la salvezza /degli/ (a) uomini e cioè la giovane, la sposa, la madre di famiglia, sì. Queste [persone] possono aver fatto e possono fare specialmente nella famiglia. Ma voi entrate nella vita religiosa e non per una famiglia, ma per la famiglia cristiana in generale. Quindi collaborazione con la Chiesa e nella Chiesa e nella docilità /alla/ (b) Chiesa. Tutte le costituzioni vostre sono ordinate sì alla vita religiosa di santificazione, ma in secondo luogo alla vita pastorale, cioè l'aiuto alle anime. Oh, perché voi siate in grado di compier la vostra missione, ci vuole la preparazione.
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La preparazione è triplice: la preparazione è la vita religiosa. Quindi la preparazione è quello che riguarda la santità. In secondo luogo, quello che riguarda il sapere perché, eh, il sacerdote deve sapere e la pastorella deve sapere per compiere un ministero. Quindi l'impegno degli studi e poi la formazione del cuore. La mente, la volontà e il cuore. Il cuore: l'amore alle anime, l'amore alle anime. Ecco, l'amore alle anime.
304
Perché il figlio di Dio si è fatto il pastore di tutto il gregge umano? Perché? Perché ha amato. Ecco. "Il Padre celeste ha amato così gli uomini, che ha mandato il suo figlio a salvarli" [cf. 1Gv 4,9], come è scritto /nella/ (a) Bibbia. E poi, "Sono venuto, sono venuto a portarvi la vita" [cf. Gv 10,10], cioè la salvezza. Et ut abundantius habeant [cf. Gv 10,10] e perché tutti possano arrivare, quei che hanno buona volontà, arrivino a una maggiore santità. Quindi avete da prendere la mentalità /del/ (b) buon Pastore: il sapere.
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Conoscere la teologia, e conoscere la morale, e conoscere la liturgia. E voi, poi, riguardo alla vita di studio, sì, e oltre a questo, la santità della mente: fede, e della volontà: speranza, e del cuore: la santità, l'amore verso Dio e verso le anime. E poi questo amore alle anime, questo amore. Non siete un istituto /qualunque/ (a). Siete preparate ad una vita religiosa ma speciale/ (b), con una vocazione speciale. E quindi possedere il cuore di Gesù, il quale ci amò fino a morir sulla croce. E di san Paolo era detto ed è stato scritto: Cor Jesu cor Pauli, il cuore di Gesù era entrato nel cuore di Paolo e cioè il suo apostolato. Egli che è fra i due pastori: Paolo e Pietro, Pietro e Paolo.
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E il Signore Gesù ha preso Pietro, uno che aveva un gran cuore. E difatti ha protestato quando Gesù l'ha interrogato: Se mi ami [cf. Gv 21,15]!... Ha protestato tre volte di amarlo. Ora bisogna che nella formazione ci sia /questa/ (a) parte di amore alle anime. E sentire, per far la professione: "Mi ami tu? Mi ami davvero? Mi vuoi veramente?". Non siete per far /delle/ (b) scuole ordinarie come ci sono istituti per l'insegnamento, istituti per l'arte cristiana, ecc. Ma in voi deve esserci l'amore alle anime. Possedere il cuore di Gesù, il cuore del buon Pastore, il cuore di san Paolo: Cor Jesu cor Pauli.
307
Terzo: occorre una personalità che è /la personalità/ (a) di pastorella, di pastorella. Come deve essere la personalità? La bontà! La bontà! E cioè pronte a sacrificarsi. Vivere bene con tutti. E per questo ci vogliono tre condizioni: Rettitudine di coscienza. Coscienza retta: il male è male e il bene è bene, sia negli altri, sia in noi. Rettitudine. Poi la fortezza della volontà. Perché? E perché nella vostra vita troverete delle cose buone, consolanti, ma troverete tante opposizioni. E allora, la fortezza. La difficoltà per arrivare alle anime, la difficoltà /per/ (b) santificare le anime, per mantenerle nella perseveranza.
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Poi occorre che vi sia questo, e cioè per acquistare questa personalità, personalità della pastorella, bisogna che si eserciti nella comunità. Perché? Perché se non si amano le persone che son vicine, con cui si convive, come si ameranno gli altri che sono più lontani? Ecco, avete lasciato la famiglia per amare la famiglia religiosa e viver la vita religiosa, e per essere vicendevolmente compatibili, e poi perché generalmente /si dia/ (a) il buon esempio vicendevole. E poi che /si viva/ (b) in santa umiltà, perché non c'è la carità se non c'è l'umiltà. Allora, la carità vicendevole.
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Quando appare l'egoismo già, e allora quando c'è l'egoismo non si amano le anime, si ama noi stessi. Quando non si amano gli altri, c'è l'egoismo in noi. E questo esame di coscienza ci vuole negli esercizi e ci vuole particolarmente quando ci si è al noviziato. E cioè allontanare, vincere l'egoismo, amare, amare. L'egoismo! Il nostro cuore a Dio e il prossimo a noi stessi, anzi vogliamo dare la vita. Ecco che allora il figlio di Dio incarnato, il buon Pastore ha dato la sua vita: "Amatevi come io vi ho amato" [cf. Gv 13,35], ha detto Gesù agli apostoli. Come egli si è fatto crocifiggere e così amatevi in questa maniera cioè in sacrificio. Perché l'apostolato non può essere senza sacrifici.
310
Quindi adoriamo Gesù buon Pastore. Quando venite alla adorazione, andate e venite a adorare il Pastore, il figlio di Dio incarnato. Ego sum Pastor bonus [Gv 10,11]. E leggere bene quei versetti e vedere se noi /li sentiamo/ (a) e se li viviamo questi versetti: Ego sum Pastor bonus [Gv 10,11]. Adesso dopo il primo punto, potete recitare la coroncina a Gesù buon Pastore (2).
311
Vita della pastorella. Tre cose. Primo: conoscere il buon Pastore nel suo Vangelo. Conoscere il buon Pastore! Occorre la divozione al Vangelo. Conoscete il Vangelo? I quattro evangeli e poi vi è il Vangelo concordato per meglio conoscere il buon Pastore. Per conoscere il buon Pastore cominciando dall'inizio, quello che è /ricordato/ (a) nei vangeli e la vita di Gesù buon Pastore. E poi la sua vita e la sua morte di croce, la sua risurrezione e la sua glorificazione. Egli [è] lassù in cielo perché il Padre lo ha alla sua destra, perché aveva compiuto la sua missione .
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Conoscere il buon Pastore. Si vogliono tante volte leggere libri vari, ma se volete conoscere la vita del buon Pastore e viver la /vostra vocazione/ (a) il mezzo primo: conoscere il buon Pastore. E poi dopo imitare il buon Pastore. E poi dopo il buon Pastore in noi. Quindi /la fede vostra/ (b) che procede dalla istruzione, e poi la vita come ha condotto la sua vita Gesù buon Pastore, e poi come [ha condotto] l'apostolato.
313
Ora il buon Pastore lo si legga, e si mediti bene nei particolari della sua vita. Particolarmente ricordare questo: "Come io ho lavato i piedi a voi, così abbiate da lavarvi i piedi vicendevolmente" [cf. Gv 13,14]. E cioè ricordarsi che l'apostolato è servizio delle anime. E' servizio. Se non si sente questa vocazione di servire alle anime, non si possono amare.
314
Come si chiama il Papa nei suoi documenti particolari? Servus servorum Dei, sono il servo dei servi di Dio. Delle anime, secondo i loro bisogni, [le] necessità: o sono ignoranti, o sono per una via strana, o perché vivono in peccato e non si santificano. Servire, servire! Aiutare, aiutare! E così i vescovi, così i sacerdoti, così dovete essere pastorelle. Cioè condividere. Condividere la condizione e la missione del Papa, dei vescovi, dei sacerdoti. Condividere secondo la vostra natura di donne. Ecco, condividere il ministero, per cui la donna diviene un servizio che fa alle anime.
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Le virtù del buon Pastore Gesù: povertà estrema. Dove è nato? Nessuno /è nato/ (a) in un luogo così misero, così. Come è vissuto? Servendo. Servendo in casa; cioè quando egli [è] arrivato alla sua età faceva il lavoro per la famiglia; cioè quando Maria e quando Giuseppe /erano anziani/ (b). Sì. E tutte le virtù domestiche. E cioè vivere nella congregazione, vivere santamente nella congregazione: umiltà, docilità, prontezza, bontà con tutte e fede. Sì.
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Egli ha preparato la sua missione pubblica in trent'anni di formazione. Non abbiate /troppa fretta/ (a) di ammettere alle vestizioni, alle professioni e specialmente alla professione perpetua affinché poi siano veramente liete nella vita che si è abbracciata e poi [abbiano] la costanza di santificare la vita religiosa.
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Vivere poi così nel ministero, da spendere il tempo e la salute, tutto! E dobbiamo risparmiarci tanto? Come si è risparmiato Gesù? Compire la sua missione e morire sulla croce. E se ci sono le sofferenze e se ci sono le contraddizioni: questa è la parte del buon Pastore che dobbiamo avere. Sofferenze, e immolarsi, /anche la salute/ (a). Chi vuole che gli altri servano e che cerchiamo una vita comoda: siamo all'apposto /della/ (b) corrispondenza alla vocazione. Siamo a servire e immolare.
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Poi, tra di voi i discorsi siano discorsi da pastorelle: /non notizie, non indiscrezioni/ (a), non mormorazioni, non cose inutili. Ma parlare di che cosa? Di quello che avete da fare cioè la vita di pastorella e i ministeri che ci sono.
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Poi, la comunione dev'essere la comunione della pastorella, non la comunione del semplice cristiano o di un altro istituto che ha un'altra missione. Ma voi nella comunione: per immedesimarvi al buon Pastore: di mente, di cuore, di volontà e di attività. Dev'essere particolare la vostra comunione. Come dev'essere la visita: eh, dev'essere diversa da altri, o di istituti, o dei semplici cristiani. Sempre sentirvi il cuore [di] pastorella. Il cuore, e la mente [di] pastorella e la volontà [di] pastorella.
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Poi unirvi insieme come istituto, l'unione. Essere strettamente col consiglio generalizio, con chi guida. E poi con le sorelle o più anziane o più giovani o uguali: Unum sint. L'unità, strettamente l'unità. E quindi docilità. E usare anche i mezzi per tenere l'unione insieme dell'istituto. Adesso si allarga e vi è chi deve stare molto lontano dal centro e allora sono tanto utili le circolari e le visite quando si possono fare. E che ogni casa dia la relazione annuale verso la casa generalizia. E poi mandare anche i dischi e poi quello che possono essere le conferenze che /sono/ (a) state tenute o da chi vi predica o da chi vi guida. Sì.
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Poi, sentirvi veramente di attività e cioè suggerire, inventare. Dopo aver studiato la parrocchia, il genere /di parrocchiani/ (a): sono operai, sono contadini, /vi sono persone intellettuali/ (b), ecc., studiare come fare in quella parrocchia per far progredire la parrocchia stessa religiosamente, cristianamente. Studiarla notte e giorno, possiamo dire, specialmente quando siamo in chiesa. Queste anime a cui sono mandato: Cosa farò? E come farò? E quindi studiare i mezzi per arrivare alle anime. Arrivare. Sì. Oh, non si ha da perdere il tempo. Tutto partecipare al senso e al cuore di Gesù: Son venuto per portar la vita e perché [l'] abbiano: abundantius habeant [cf. Gv 10,10), cioè si facciano più santi.
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E quindi studiare la gioventù, /studiare il/ (a) giovane adulto, voglio dire quando già è arrivato a una certa età: quattordici, vent'anni. E poi [arrivare] alle madri, e poi a tutta la parrocchia. E se potete studiare di più, allora potrete arrivare di più alla [preparazione]. Ormai nei tempi attuali tutti leggono, tutti sentono conferenze, ecc.; bisogna essere al livello di questa gente. E poi, siccome vi sono anche gruppi di intellettuali, se qualche persona può fare più studi, arrivi. Perché bisogna essere nel livello. Non essere indietro, perché loro vanno avanti e noi stiamo indietro. E allora non possiamo promuovere quello che è stato [trattato] e quello che abbiamo da trattare /nel periodo/ (b) autunnale del Concilio Ecumenico: il discorso, il dialogo.
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Saper /avvicinare/ (a), avvicinare e parlare. E parlare anche di cose umili e di cose ordinarie. Amare. Il mettersi in relazione vuol dire rompere già il ghiaccio. Poi... E poi dopo si arriverà a quello che è lo spirito; santità. Ora, /potete recitare/ (b) le altre due parti (3).
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Se conoscete un po' bene la Famiglia Paolina, è tutta ispirata alla pastorale. Tutta. Cioè per le anime. E se c'è la stampa, e se c'è il cinéma, e se c'è la liturgia, e [se] ci sono le suore che devono lavorare per le vocazioni e poi quelli che sono aggregati: i sacerdoti di Gesù /Sacerdote/ (a) e poi le Annunziatine e poi i Gabrielini: tutto è per le anime. Voi poi avete l'esponente di azione in questo. Di azione, e quindi dovete /essere così intime/ (b) con la Famiglia Paolina da prendere e dare. Prendere voi e dare col contatto delle anime direttamente. Contatto diretto con le anime.
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Oh, allora i mezzi di salvezza, di santificazione delle anime? Avete i mezzi tradizionali per fare l'apostolato. Questi mezzi tradizionali sono: gli asili, i catechismi, l'Azione Cattolica, la liturgia. Questi sono i mezzi tradizionali. Ma non c'era anche bisogno di fare proprio un istituto appositamente? Certo, e per fare /questi ministeri/ (a) o meglio /questi mezzi tradizionali/ (b): prendere i bambini per portarli avanti, e [per] cominciare una vita buona, e assisterli fino nella vecchiaia, assisterli /malati/ (c). E poi d'altra parte l'asilo serve di luogo per /stabilirvi/ (d) in una parrocchia per lavorare.
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I catechismi. Quanto ai catechismi, questo è una necessità profonda: l'istruzione. E poi l'attività, azione cattolica: o siano organizzati i cattolici, oppure anche se non sono organizzati, ma aiutarli individualmente, nelle famiglie, nei gruppi della popolazione. E poi la liturgia per promuovere la pietà. Frequentare la comunione /queste/ (a) anime. Frequentare la chiesa, ascoltare la parola di Dio, /partecipare/ (b) alle funzioni e col canto e con tutto quello che è il complesso della liturgia /in quanto/ {c) per voi è possibile. Ma però adesso bisogna aggiungere i mezzi, i mezzi che si chiamano attuali. Il secondo schema, il secondo decreto del Concilio Ecumenico è per /i mezzi/ (d) moderni. Quindi quello che è stato l'oggetto per cui si sono fatte le votazioni e presto, ecco i mezzi quali sono? Indica il decreto: stampa, cinéma, radio, televisione e gli altri mezzi simili tra cui i dischi, e poi quello che è il dialogo in altre forme. In altre forme.
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Ora, nel decreto si dà ordine e si vuole che vi sia l'impegno e dice: [è] dovere della santa Sede di usare questi mezzi e promuoverli, e poi e per i vescovi e poi i sacerdoti, e poi i fedeli, e tanto più i religiosi. Quindi, occorre che [consideriamo] la stampa come primo [mezzo]. Bisogna che si diffonda la stampa. Se buona parte di voi avete diffuso la Bibbia, questo avete fatto, perché? E perché nel decreto è messo /al/ (a) primo [posto] come mezzo, coi mezzi moderni attuali di cui tutti abbiamo impegno.
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Ora, se hanno una buona stampa? E se hanno una cattiva stampa? Ha un bel predicare! Se [c'è] la cattiva stampa i cattivi discorsi, i cattivi cinémi, che cosa avete di risultato poi? Perché i fanciulli stessi, la gioventù va a correre e cerca cose non buone, o sia nelle riviste o sia nei giornali o sia nei cinémi o sia alla radio, ecc. Oh, che cosa bisogna dire? Almeno in ogni famiglia ci fosse un bollettino. Un foglio di quattro pagine ogni domenica in una casa, e quindi arriva in una casa la parola di Dio. Perché /quanti/ (a) sono che vanno in chiesa? Bisogna veder secondo le città e secondo i paesi. Ma se arriva un foglio tutte le domeniche in quella casa, che parli di Dio, della religione, della vita buona, della preghiera e dei sacramenti, ecc....
329
Lavorare per gli abbonamenti. Lavorare e prendere anche questa occasione di visitare le famiglie in un anno, e specialmente nei tempi che sono un po' più liberi, ma al termine dell'anno o in principio dell'anno. Ad esempio il periodichino di quattro pagine La domenica, come è istruttivo! Non saranno andati in chiesa, ma coi mezzi moderni arriva a casa l'istruzione. Il servizio. E' il servizio: o sono indirizzati, allora, i periodici nelle famiglie, oppure vengono distribuiti. E' meglio però che [li distribuite]. Allora avete anche /un mezzo/ (a), un contatto di avvicinarvi alle anime, sì. Quindi grande importanza perché se noi predichiamo, o non sentono o se dopo mentre noi la domenica diciamo qualche cosa (un quarto d'ora di predicazione, l'omelia) e loro tutta la settimana e giornali e cosacce: resta distrutto quel che si fa! Allora, almeno una parola di Dio in una famiglia. Eh, ma non la leggiamo! Intanto se rimane lì, qualche cosa alla fine si leggerà.
330
Il cinéma. Promuovere il cinéma dove si può. E attenzione perché /non si vada/ (a) a quelli che sono scandalosi, particolarmente quando si tratta della gioventù. Questo apostolato dovete [fare]: stampa e cinéma.
331
Poi, già ho avviato alcune Figlie di San Paolo prima (perché non eravate ancora in questa posizione sufficiente come istruzione) e in varie nazioni parlano alla radio, in particolare alla domenica, per un quarto d'ora ad esempio, o dieci minuti, in cui invitano a qualche canto sacro e poi annunciano il Vangelo e /danno/ (a) qualche applicazione e qualche buona parola per le famiglie, per incoraggiamento, per vivere bene. E questo deve passare a voi: è il catechismo, è il Vangelo; la vostra parte! Mirate a elevarvi.
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Ora, ci sarebbe la televisione. La televisione è ancora un po' più complicata e non ho adesso da spiegare, perché poco per volta sarà che verrà il giorno. Poi, i dischi. Adesso abbiamo /in dischi le prediche/ (a), abbiamo il Vangelo portato /tutto/ (b) in dischi, abbiamo anche tutto quello che è in dischi i canti per insegnare. E poi, in dischi conferenze alla gioventù, conferenze sulle vocazioni. /Una/ (c) delle ultime è stata proprio per le vocazioni: far sentir le vocazioni, specialmente nelle adunanze alla gioventù femminile /e maschile/ (d).
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E poi in questo [ho] da aggiungere una parola: vi sono vocazioni adulte maschili. Per quel che riguarda l'accettazione delle figlie, aspiranti alla vita religiosa, voi sapete /già come sono/ (a) le regole. Ma /sono/ (b) sempre più numerosi i giovani dai diciotto ai venticinque, ventisei, ventotto anni che lasciano il mondo e si sentono chiamati alla vita eligiosa o alla vita sacerdotale. E per questo mentre che voi già avete la cura delle vocazioni più giovani (i fanciulletti, che avete il pre-vocazionario), /noi/ (c) stiamo costruendo (già è aperto da due anni) la casa per le vocazioni adulte dai diciotto ai venticinque-ventisei anni che cercano /la vita/ (d) sacerdotale. E adesso sono venticinque. Ora stiamo terminando la casa e la chiesa per allargare, non avendo più posto.
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E poi vi sono anche quelli /che sono/ (a) adulti e non intendono studiare. Non aspirano al sacerdozio, ma vogliono santificarsi. E' ammirabile quel /che/ (b) c'è in America, negli Stati Uniti. Quanti giovani tornati da militare a venticinque, trent'anni: E anche noi, qualcheduno dei sacerdoti che abbiamo là, /è venuto dopo/ (c) la guerra, in seguito alla guerra: adulti là.
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Quindi se nel vostro ambiente, [nella] parrocchia, se potete indicare qualcheduno e potete avvicinarlo perché abbia una certa facilità ad aprirsi, e poi dopo, se c'è da aiutarlo, /c'è/ (a) la corrispondenza, perché abbiamo le persone che devono curare le vocazioni adulte. Quindi, potevate essere le suore, anche per /quegli/ (b) uffici soltanto: asili, catechismi e Azione Cattolica e promuovere un po' la liturgia nelle chiese, il canto, ecc.
336
Ma quello che adesso è chiesto dal Concilio Ecumenico [Vaticano II] è proprio quel che riguarda i mezzi odierni, i mezzi attuali. Dobbiamo vivere il nostro tempo. Dobbiamo vivere il nostro tempo, perché quei che son già passati all'eternità non possiam più aiutarli, ma oggi bisogna che aiutiamo le anime e gli uomini come sono oggi. E /vi è/ (a) in particolar modo quello che è il dialogo di cui nel Concilio Ecumenico Vaticano [II] si parlerà in ultimo e già ci sono le circolari che sono di là.
337
[338] Ora, ho parlato più abbondantemente. La conclusione sia l'Angelus e poi ricordatevi che dovete esser del tempo.

Ariccia (Roma)
31 luglio 1965

338

299 (a) R: ed è utile ed è utile formare anche di un cantico.
(b) R quegli art[icoli] versetti.
(c) R: dal nel.
(*) Ariccia (Roma), 31 luglio 1965
(1) Si rivolge a una parte delle uditrici dicendo: potete sedervi, poi.

300 (a) R: a red[imere] a salvare.
(b) R: la su la sua.

301 (a) R: alle a voi.

302 (a) R: alla quello.

303 (a) R: del degli.
(b) R: della.

305 (a) R: nella nella.
(b) R: di del.

306 (a) R: comunque.
(b) R: ma spiri[tuale] ma speciale

307 (a) R: la questa.
(b) R: le mae[stre] delle.

308 (a) R: la pas[torella] la personalità. (b) R: per per.

309 (a) R: si dia si dia.
(b) R: ci si vi si viva.

311 (a) R: li vi[viamo] li sentiamo.
(2) R: Segue la recita delle prime tre parti della coroncina a Gesù buon Pastore. Cf. Preghiere pag 128 ss.

312 (a) R: ricordato, ricordato.

313 (a) R: vostra vi[ta] vocazione.
(b) R: quindi l'istruzio[ne] la fede vostra come istru[zione].

316 (a) R: siamo nati.
(b) R: si era anziano.

317 (a) R: troppo in fretta.

318 (a) R: anche tutta la su anche la salute.
b) R: della della.

319 (a) R: non da non notizie non discrez non indiscrezioni.

321 (a) R: si sono.

322 (a) R: di il genere di di fedu di fed[eli] dei parrocchiani.
(b) R: so vi è persone col vi sono persone intelle intellettuali.

323 (a) R: studiare studiare il il.
(b) R: nel nella parte.

324 (a) R: saper tratt[are] avvicinare.
(b) R: potete legg[ere] recitare.
(3) Segue la recita delle altre due parti della coroncina a Gesù buon Pastore. Cf. Preghiere pag. 131 ss.

325 (a) R: buon Past buon Past di Gesù pastore sacerdote.
(b) R: così essere intime.

326 (a) R: questi questi ministeri.
(b) R: questi mezzi questi mezzi tradizionali.
(c) R: ai malati.
(d) R: stabilire.

327 (a) R: quest queste.
(b) a partecipare.
(c) R: in quanto in quanto.
(d) R: i mezzi i mezzi.

328 (a) R: il.

329 (a) R: quanto quanti.

330 (a) un cont[atto] un mezzo.

331 (a) R: non si va non si vada.

332 (a) R: dare.

333(a) R: i dischi tras in prediche.
(b) R: in tutto tutto.
(c) R: una una.
(d) R: maschile maschile.

334 (a) R: come sono già.
(b) R: vi sono.
(c) R: ma.
(d) R: la la vita la vita.

335 (a) R: che non sono.
(a) R: che quel che.
(c) R: e dopo la è venuto dopo.

336 (a) R: ci sono.
(b) R: quelle quegli.

337 (a) R: e vi è vi è.