Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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15. GLI ISTITUTI SECOLARI: SAN GABRIELE - MARIA SANTISSIMA ANNUNZIATA
Istruzione alla comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 13 aprile 19581
Mandiamo suffragi alla buona suora Ferdinanda2. Penso che Gesù Maestro accogliendola le abbia detto: «Ero ignudo e mi avete vestito»3. Essa costantemente ha fatto questo lavoro: vestire, e vestire le anime, cioè le persone consacrate che sono sempre una classe scelta di persone, una classe così cara a Gesù.
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Giorni fa avevamo fatto una considerazione sopra gli Istituti Secolari. È bene ricordare qualche cosa.
Nella Provida Mater Ecclesia1, costituzione apostolica, è detto: «Le associazioni clericali o laicali, i cui membri per acquistare la perfezione cristiana e per esercitare pienamente l'apostolato, professano nel mondo i consigli evangelici, affinché possano convenientemente distinguersi dalle altre comuni associazioni dei fedeli, si chiamano col loro nome proprio: Istituti o Istituti Secolari. E sono sottoposti alle norme di questa costituzione apostolica». Quindi sono associazioni per acquistare la perfezione nel mondo e per esercitare pienamente l'apostolato che non è sempre possibile esercitarlo dal sacerdote, dalla suora, dal religioso.
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I caratteri di questi Istituti sono:
Primo, totale e definitiva consacrazione alla vita di perfezione ed all'apostolato, compresi i tre voti, il celibato, quindi, e la castità perfetta.
Secondo carattere: la secolarità in cui risiede tutta la ragione di essere, cioè: perfezione seguita e perseguita nel mondo.
Terzo: l'apostolato da esercitarsi pienamente.
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Queste parole del Santo Padre hanno fatto pensare, se non si eserciti pienamente anche l'apostolato dai sacerdoti e dalle religiose e dai religiosi. Manca quel potere entrare in tutti gli ambienti, mentre che lo hanno, questo mezzo, i membri degli Istituti Secolari. E i mezzi dell'apostolato sono i mezzi del mondo, quindi non sono solo nel mondo, ma del mondo i mezzi, valendosi delle professioni, attività, forze, luoghi, circostanze che rispondono alle condizioni dei secolari, ricorrendo pure a ciò che è nuovo ed ardito, sempre però nello spirito della Chiesa secondo le proprie norme.
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Altro carattere: l'universalità. Non è proprio di una diocesi, ma può l'Istituto estendersi a più diocesi e tuttavia dipendono sempre, i membri, dall'unico centro, cioè da un'unica autorità centrale. Poi la gerarchia. Con la gerarchia è possibile riunire in un solo organismo diverse associazioni dando ad esso un carattere e un legame giuridico di interdipendenza interna in una forma unitaria.
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E l'ultimo carattere: il segreto: Non è vietato dire che io appartengo a un tale Istituto, ma in alcune Costituzioni è di regola, è obbligatorio, in altre, invece, si raccomanda. Perché se si sapesse che si appartiene a un Istituto religioso non sarebbe più così ben accolto l'apostolato esercitato da questi.
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Ora gli Istituti sono circa 200. Il Papa dice: «Il benignissimo Signore nostro, il quale senza accettazione di persone più e più volte invitò i fedeli di ogni luogo a perseguire e a praticare la perfezione, con ammirabile consiglio della sua divina Provvidenza dispose che, anche nel secolo, pur tanto depravato, fiorissero ed anche fioriscano folte schiere di anime elette, le quali non solo bruciano dal desiderio della perfezione religiosa, ma rimanendo nel mondo per speciale vocazione di Dio, possano trovare nuove ed ottime forme di associazioni rispondenti ai bisogni dei tempi, nelle quali possono condurre una vita adatta all'acquisto della perfezione1».
Oh, poi dice che il loro nome sarà questo: «Istituti Secolari». E dopo conchiude, a un certo punto, che questi Istituti hanno il mezzo di penetrazione di apostolato in mezzo al mondo, per cui le predette associazioni di fedeli, furono lodate dalla Santa Sede, non altrimenti che le vere Congregazioni religiose.
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A parte le altre cose circa i vantaggi e circa l'entrata in questi Istituti, veniamo a conoscere ora due Istituti:
Istituto di San Gabriele Arcangelo.
Oggi in tutte le nazioni il laicato di ispirazione cattolica è in grande movimento: congressi nazionali, internazionali, convegni, settimane di studio, raduni, prese di posizione, contatti diretti o indiretti con la gerarchia cattolica stanno ad indicare la necessità di nuove vie per salvare l'umanità dal materialismo, dall'ateismo e dai residui dell'anticlericalismo massonico. D'altra parte vi sono giovanotti e uomini che vogliono attendere alla santificazione propria in una vita stabile, organizzata religiosamente e guidata da obbedienza senza entrare nella vita degli Istituti tradizionali. Il sacerdote non può penetrare in tutti gli ambienti sociali e per certi ceti di persone si è creata una netta separazione tra l'azione benefica, apostolica e salvatrice del clero cattolico. È il sistema di molti laici. Gli Istituti Secolari rispondono, quindi, a un bisogno dell'ora presente con forme nuove e assai adatte alle nuove necessità. Essi aprono un nuovo cammino di luce e di amore per i giovani che vogliono collaborare nel modo più efficace all'avvento e alla diffusione del regno di Dio, del Divino Maestro Via, Verità e Vita.
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L'Istituto di San Gabriele, prende il nome da san Gabriele Arcangelo perché vuole formare, avviare i suoi membri ad una vita apostolica di penetrazione, usando tra gli altri mezzi, il cinema, la televisione, la radio che sono stati posti sotto il patrocinio di san Gabriele Arcangelo da Sua Santità Pio XII con l'enciclica Miranda Prorsus1. L'Arcangelo, annunziatore dell'Incarnazione e salvezza a Daniele, a Zaccaria, a Maria SS2.
I fini sono: (questo è maschile): la santificazione propria con la totale consacrazione al Signore; e il fine speciale: servire e cooperare con la Chiesa nel dare all'umanità Gesù Cristo Maestro Via, Verità e Vita, con la diffusione del pensiero cristiano, della morale cristiana e dei mezzi di elevazione della vita individuale e sociale, particolarmente in forme moderne.
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Oh, possono essere membri tutti quei laici (compresi i sacerdoti secolari) che non abbiano superato i 30 anni di età e ne abbiano già compiuto almeno 18. Non è necessario che la vita di costoro si svolga nelle Case dell'Istituto, ma ognuno può continuare il sistema di vita che occupa dov'è e mantenere contatti con l'autorità dell'Istituto attraverso la corrispondenza, partecipando a raduni speciali e particolarmente ai corsi di Esercizi Spirituali. Quindi possono restare nelle famiglie e continuare in tanti uffici, quando il superiore giudica utile che continuino. Quindi professionisti, gli impiegati, quelli che occupano posti importanti nella società possono continuare a svolgere la loro attività, anzi, in certe circostanze è bene che restino dove sono. Non indossano alcuna divisa particolare, ma vestono come gli altri secolari. E vi è un governo centrale e si emettono i voti regolari. Possono essere anche solamente voti temporanei, in primo luogo, poi perpetui. E non sono i voti propriamente religiosi, ma sono voti sociali e semipubblici, e poiché hanno l'approvazione della Chiesa, effetto giuridico.
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In secondo luogo: l'Istituto di Maria Santissima Annunziata.
Vi è un discreto numero di figliole che desidera consacrarsi al Signore in una vita di maggior perfezione e dedicarsi, nello stesso tempo, ad un apostolato per la salvezza delle anime. Ma non amano l'abito religioso o hanno uffici in società che non conviene abbandonare o hanno una salute non adatta ad una vita pienamente in comune o vorrebbero un apostolato più moderno e corrispondente ai bisogni attuali od una vita ben diretta, ma di tanta libertà nell'iniziativa così da esplicar le tendenze e tutti i talenti propri od una maggior agilità nell'intervenire alle necessità nuove, pur sempre sotto la sicurezza di agire col merito dell'obbedienza e seguendo la maggior perfezione. A queste giovani si propone l'Istituto di forma laicale secondo la costituzione di Pio XII: Provida Mater Ecclesia.
Occorre un gran desiderio di santità e, nello stesso tempo, un gran desiderio di aiutare le anime a salvarsi.
Il fine che si dà a questo Istituto, che è femminile, è uguale a quello che persegue l'Istituto maschile. Quanto alla pietà: uguale in tutto. Quanto poi all'abitazione, possono entrare nelle Case dell'Istituto oppure rimanere fuori secondo il maggior bene e secondo il giudizio della superiora.
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Hanno poi una particolarità ed è questa: che possono associarsi altre persone e altri apostolati. Ad esempio: se vi fosse una figliola fuori che ha lo spirito della Pia Discepola, potrebbe, secondo il primo fine, apostolato eucaristico, raccogliere anime e formare un'associazione di adoratrici che si succedono nella parrocchia ad adorare il Santissimo Sacramento; oppure facciano l'ora di adorazione al primo giorno del mese o alla prima domenica del mese, o almeno, la Visita al giovedì, [che] è giorno consacrato all'Eucarestia.
E quanto al secondo fine: il servizio sacerdotale, sarebbe molto utile che una di queste persone che non possono entrare tra le Pie Discepole, facesse un'associazione per le donne di servizio dei parroci, dei sacerdoti, che è cosa tanto importante. E così le educassero perché compissero il loro ufficio in una maniera di cooperazione al parroco, non solo un servizio materiale per guadagnarsi la vita.
E secondo il fine, invece, liturgico, se nelle varie diocesi ci fossero dei piccoli Centri tenuti da queste persone le quali dipendono, e nel loro apostolato e nel provvedere gli oggetti liturgici, dal Centro nazionale tenuto dalle Discepole, andrebbe molto bene, perché non è possibile che in ogni diocesi possano arrivare le Pie Discepole. Il Centro liturgico nazionale, in ogni nazione, potrebbe provvedere quanto, queste persone, diffonderebbero nelle varie diocesi. Oh, quindi, compierebbero l'opera delle Pie Discepole stando nel mondo, nella maniera loro possibile. E vi sono già unioni di persone che si dedicano a fare gli arredi sacri per provvedere particolarmente le chiese povere o le chiese di missioni, ecc.
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Quanto, poi, alle forme di incorporazione o che possiamo dire [di] consacrazione, quanto alla missione, occorre la vocazione per entrare negli Istituti Secolari, cioè la chiamata di Dio, poiché la Chiesa le considera e sono veramente in uno stato di perfezione evangelica e la Chiesa ha dato loro un ordinamento proprio. E detto esplicitamente, e con forza, nel motu proprio Primo feliciter1, in cui si insiste per tutti i fedeli: «Raccomandiamo con paterno animo di promuovere generosamente queste sante vocazioni e di offrire aiuto con mano amica non solo alle religioni e alle società che tutti conoscono, ma anche a questi Istituti Secolari veramente provvidenziali».
I requisiti sono: la volontà decisa di attendere alla santificazione e poi le qualità necessarie per compier le opere. Se per esempio facessero una associazione di anime vittime, oppure l'associazione delle candele viventi, sarebbe tanto prezioso.
Quanto poi agli impedimenti sono minori e tuttavia ce ne sono di quelli che sono assolutamente necessari. Hanno pure il loro noviziato che deve durare, almeno, due anni e la professione temporanea annuale per cinque anni, quindi una professione per un triennio e poi può essere, dopo otto anni dalla prima professione, può essere emessa la consacrazione perpetua.
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Oh; parlando dell'Associazione San Gabriele Arcangelo, san Giuseppe quest'anno ci ha portato un'altra grazia: l'istituzione di un cinema cattolico nella città di Buffalo dove si potranno progettare e proiettare buone pellicole per il pubblico, per ora, ogni domenica. Magnifico cinema, uno dei posti più centrali della città con 1250 posti. E chi è incaricato? Il gruppo di uomini, vocazioni tardive di San Gabriele Arcangelo che stanno nella casa provinciale e che pure hanno il reparto San Paolo Film che è trasportato in questa sede.
Poi qui ci sono alcuni tratti di lettere in cui si dice che vi sono già persone che aspettano di avere un regolamento, un programma da seguire. Tra gli altri: «Ho formato un numeroso ed entusiastico nucleo di maestri cattolici. Siamo rimasti d'accordo con le Figlie di San Paolo di fare di questo nucleo una base fervente di cooperazione paolina tra i maestri cattolici». «Sotto la direzione del vescovo, - in altro posto - si sta formando il primo gruppo degli ausiliari dell'Apostolato Stampa. Voglia benedirci ecc.». «Ho - in altro posto - nell'animo un grande desiderio che si realizzi quanto già ho detto a voce e cioè, che si formino gli apostolini, detti anche cooperatori delle nostre opere di apostolato e continuatori delle propagandiste ecc.». Alcuni brani di lettera sono, questi.
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Oh, naturalmente la cosa è sicuramente conforme ai desideri della Chiesa. E penso che parecchio possono fare le Pie Discepole e non solamente in una nazione, ma in varie nazioni dove sono arrivate. E possono trovare persone che poi facciano esse stesse dei gruppi di altre persone destinate a un apostolato o a un altro. E vi è tanto da fare. E possono formare, per quello che dipende da voi, dei gruppi di persone che si dedichino ad apostolati conformi e di spirito proprio delle Pie Discepole e cioè apostolati che completano l'apostolato eucaristico, l'apostolato del servizio sacerdotale, l'apostolato, anche, liturgico. Vi sono persone che si son consacrate a tenere Esercizi, (secolari, sono persone secolari) e tenere Esercizi per la prima comunione e Ritiri per quelli che vogliono studiare la loro vocazione. Sarebbero finalità che sono dello spirito delle Pie Discepole e particolarmente sarebbe molto bene che vi fossero alcune persone, nelle città grandi, che preparassero i malati a ricevere i sacramenti. Apostolato molto utile, perché tanti, pur essendo buoni cristiani o, almeno, in qualche misura, praticanti, tramandano poi i sacramenti all'ultimo momento, quando non si sa più se si amministrano i sacramenti a gente che è ancora viva o a gente che è già passata all'eternità, o almeno, a gente che ha perduto già i sensi, l'uso della...
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Oh, allora, il Signore vi faccia vedere più largamente il vostro grande ministero, la grande missione che è assegnata alla Pia Discepola, in maniera che, mentre che l'Istituto rimane a guida, si formi come un fiume di bene attorno, il fiume che porta tanti rigagnoli, per mezzo di rigagnoli che innaffi tante zone di terreno.
Oh, poi, vi è anche da aggiungere una parola: ma non solamente, questo lavoro, fra le donne, fra le giovani, qualche volta può essere che si abbia relazioni con uomini che vengono avvicinati o si avvicinano e ai quali potete dare un indirizzo. Questo però, va sempre fatto da persone, da suore, voglio dire, piuttosto anziane e con quella moderazione e in quella disciplina che permettono le Costituzioni; e nulla senza la Madre Maestra perché, più si fa nell'obbedienza e più si è sulla buona via; e più si fa nell'obbedienza e più ci sono le benedizioni di Dio sopra chi lavora e sopra le anime per le quali si lavora.
Domandiamo al Maestro Divino, che ha tanta sete di anime, Sitio1, che dia anche questa sete a voi, a tutte, la sete stessa che aveva Gesù e che ha manifestato sulla croce. «Venite a me tutti voi che siete affaticati e oppressi, io vi ristorerò»2. Tutti, vuole il Signore. E prestiamogli la mano e la bocca e le forze, perché si realizzino questi desideri accesi di Gesù, si realizzino questi desideri accesi. Oh, allargare il cuore. San Paolo diceva: Il mio cuore si è dilatato e comprende tutti, ci state tutti nel mio cuore3.
Tutte le anime possono stare nel nostro cuore, cioè nella nostra preghiera, nei nostri desideri e tutti possiamo portare al mattino, nella santa comunione, a Gesù, e quelli che amano già il Signore e quelli che son lontani dal Signore. E aver compassione dei poveri peccatori e di quelli che si ostinano nel male e che si trovano sulla via della perdizione, sì. La carità nostra si deve estendere a tutti, secondo il cuore stesso di Gesù.
Bisogna che il desiderio della salvezza delle anime penetri tutte. Vi sono persone che si perdono poi in mille quisquiglie e in sottigliezze o lagnanze oppure si perdono a piangere sui mali presenti, ma non danno una mano per toglierli. Bisogna che il desiderio, la sete delle anime divenga ossessionante in ognuna. Così, quando noi pensiamo al cibo: sete di anime, ecco. Se non possiamo mangiare alle otto, mangiam prima; e se non abbiam potuto mangiare né prima né alle otto, mangiam dopo; e se non si può mangiare una cosa, se ne mangia un'altra. Questa sete ossessionante di anime, come dice il Papa: «che brucino dal desiderio di salvezza delle anime e della perfezione»4.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro l9/e (= cassetta 48/b). - Per la datazione, cf PM: «Giorni fa avevamo fatto una considerazione sopra gli Istituti Secolari...» (cf PM in clO9). «Mandiamo suffragi alla buona suora Ferdinanda» (Sr Ferdinanda pd, era deceduta il giorno prima: 12/4/1958). - dAS, 13/4/1958: «Nel pomeriggio [il PM] va dalle PD in via Portuense». - dAC, 13/4/1958 (domenica in Albis): «Prima di vespro il PM tiene la predica nella cappella di Casa Generalizia. Dopo un ricordo a Sr Ferdinanda Nova, parla degli Istituti Secolari di san Gabriele arc. e di Maria SS. Annunziata» (cf PM in c121). Per il contenuto di questa istruzione cf clO9).

2 S. M. FERDINANDA NOVA (pd) nata a Confreria (CN) il 5/5/1905, entrata in Congregazione il 25/11/1929, emise la sua prima Professione religiosa il 20/8/1933, defunta a Roma il 12/4/1958. Fu impegnata, per vari anni, nella sartoria ecclesiastica, ufficio che esercitò con diligenza e dedizione amorosa.

3 Cf Mt 25,36.

1 Pio XII, cost. apost. Provida Mater Ecclesia, sopra gli Istituti Secolari, 2 febbraio 1947.

1 Pio XII, Provida Mater Ecclesia, sopra gli Istituti Secolari, 2 febbraio 1947.

1 PlO XII, Miranda Prorsus, 8 settembre 1957.

2 Cf Dn 9,20ss; Lc 1,11-20. 26-37.

1 PIO XII, Primo feliciter 1948 (AAS 40 [1948] 283-286). Versione italiana in Insegnamenti Pontifici, n. 14, op. cit. Il brano qui citato è al n. marginale 671 con alcune varianti.

1 Gv 19,28.

2 Cf Mt 11,28.

3 Cf 2Cor 6, 11-12.

4 PIO XII, Cost. apost. Provida Mater Ecclesia, sopra gli Istituti secolari, 2 febbraio 1947.