Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ascoltare le sue parole5 che la trasformano e la sospingono verso la santità.
La vera meditazione però non è solo quella del mattino perché, se si segue il consiglio di S. Francesco di Sales, al termine di quella mezz'ora si compone un mazzetto spirituale, formato dei lumi avuti, dei sentimenti, delle preghiere più belle per portarlo sempre con sé nella giornata e se ne gusta più volte il soave profumo6.
È indifferente meditare prima o dopo la Messa. Si faccia in ogni casa secondo le possibilità. Prima di Messa la meditazione serve di preparazione al santo Sacrificio ed alla Comunione, dopo può essere un bel ringraziamento, in cui l'anima, unita con Gesù, meglio comprende le cose celesti.
In primavera è utile riposare un po' di più: sarà più facile star sveglie.
| [132] I metodi per meditare sono tanti, si può dire che ogni santo ebbe il suo, ma tutti indistintamente sono buoni perché i santi non fecero delle chiacchiere; i loro consigli sono frutto di preghiera, di studio, di esperienza personale.
Tutti i metodi convengono in ciò che è essenziale; alcuni, naturalmente, riescono meno efficaci, non nella persona del santo che lo ideò, ma nella massa del popolo dei giorni nostri, altri invece sono adatti ad un determinato genere di persone, come ad esempio quello di S. Leonardo da Porto Maurizio7, per i grandi peccatori.
Il metodo da noi adottato li comprende un poco tutti, anzi li perfeziona, essendo quello preferito dal divin Maestro che fu il creatore dell'anima e del corpo dell'uomo, per cui meglio di qualunque altro ne conosce i lati deboli e le capacità. Al mattino dunque, sediamoci ai piedi di lui e diciamogli:
Tu sei la Via, io voglio ricalcare le tue orme, voglio imitare i tuoi esempi.
Tu sei la Verità: illuminami!
Tu sei la Vita: dammi la grazia!.
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Per meglio riuscire, imitiamo Maria Maddalena, modello dell'anima meditativa; pensiamo di stare al suo posto, di scorgere Gesù che s'avvicina al castello, che bussa all'uscio del nostro spirito, che vi entra, che lo illumina, lo purifica, lo vivifica.
Studiamoci di imitare la sua attenzione nel prendere tutte le sue parole per farne tesoro, il suo interessamento nell'interrogarlo, il suo dolore per pentirsi, la sua buona volontà per proporre ed eseguire.
| [133] In quel soavissimo colloquio Maria fu disturbata da Marta, troppo sollecita delle cose esteriori; procuriamo di non lasciarci assorbire da preoccupazioni estranee.
Entrare in una stanza a soli a soli con Gesù, consegnargli la mente, il cuore, la volontà perché ne faccia quanto crede, e mantenerci mezz'ora in dolcissima conversazione con lui, questo è il lavoro che si richiede da parte nostra perché l'argomento approfondito riesca efficace. Questo argomento potrà variare secondo i bisogni o secondo le varie epoche dell'anno liturgico che commemora i misteri riguardanti la vita del Redentore, le varie circostanze della vita della Madonna o dei santi. Ad alcuni riesce molto fruttuosa la meditazione sulla morte e perciò si figurano di essere sulla porta del cimitero o sull'orlo della propria tomba.
Ad altri piace figurarsi ai piedi della croce con Maria Addolorata, ad altri ancora di star semplicemente alla presenza di Gesù Eucaristico, che dal tabernacolo è veramente Via, Verità e Vita.
Qualunque sia il luogo e l'argomento scelto, la meditazione potrà dividersi in tre punti.

I. GESÙ VIA

Si medita un fatto o una virtù e, specchiandoci nel modello Gesù, si viene a conoscere lo stato dell'anima nostra al riguardo.
Ad esempio, intorno all'umiltà, si considera l'umiltà di Gesù nella grotta di Betlemme o nella vita nascosta a Nazaret, o mentre tratta coi pubblicani e i peccatori o si avvia al | [134] Calvario, condannato a morte, insultato come un malfattore, quindi si fa il confronto con la nostra condotta: che differenza!
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Similmente per la fede: si considera quella di Gesù nel Padre, anche quando tutto avrebbe potuto portarlo a diffidenza; fede nel deserto quando venne tentato dal diavolo; fede nel Getsemani durante l'agonia, fede sino all'ultimo respiro sulla croce.
E noi? Ci esercitiamo in questa virtù specie nei momenti della prova, nei frangenti improvvisi, nell'obbedienza ai superiori?
I nostri pensieri, i nostri progetti, sono tutti ispirati alla fede?

II. GESÙ VERITÀ

Dopo aver compreso il da farsi, nel secondo punto ci convinciamo. Ecco la verità che rifulge agli occhi del nostro intelletto.
Devo proprio essere umile? Sicuro! Di che cosa potrei invanirmi con ragione? Non ho nulla che non mi sia venuto da Dio, sono pieno di peccati, carico di difetti. Inorgoglirci per la bellezza fisica? Ahimè, quanto poco durerà! Dell'intelligenza? Ma, se non so neppur la lezione qualche volta!
Se ci consideriamo un po' da vicino, ci verrà da ridere di noi stessi, altro che insuperbirci! Non abbiamo proprio motivo per innalzarci, molti invece ne abbiamo per starcene a capo chino. Se poi ci consideriamo quali saremo al tribunale di Dio, incredibili e sciocche ci sembreranno tutte le nostre vanità.
Se l'argomento sarà la morte, la via potrà | [135] essere: morendo dovrò lasciar tutto, e la verità: dunque devo staccarmi fin d'ora dalle cose terrene.
Il secondo punto, come abbiamo detto, è di convincimento e di conferma del primo. Le prove da portare a noi stessi potranno essere prove scritturali, dei Padri della Chiesa o anche semplicemente prove di convenienza. Quanto più sarà chiara la verità, più efficace sarà la parte.

III. GESÙ VITA

Ad un breve esame sul passato segue il proposito adatto. Talvolta si tratterà di riformare, tal altra di cambiare o di rinnovare. Sarà bene in ogni caso di aggirarsi intorno al proposito degli Esercizi che è il proposito principale per essere concreti
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nella lotta e progredire. In questa parte, la più lunga, si prega per ottenere la perseveranza nei propositi, ed essendo un po' difficile pregare per proprio conto si possono recitare le Litanie della santissima Vergine, il Miserere, la coroncina Fateci santi, secondo le necessità.
Nella meditazione di trenta minuti, il tempo potrà essere diviso nel seguente modo: introduzione: 3 minuti; ringraziamento al Signore di tutti i benefici ricevuti: 2 minuti.
Prima parte: 6 minuti. Seconda parte: 6 minuti. Terza parte: 13 minuti.
La parte della vita è dunque la più lunga.
Si può seguire questo metodo in tutte le meditazioni? Sì, ed è molto semplice: da principio sarà alquanto faticoso, ed anche in | [136] seguito un poco, poiché nella meditazione dobbiamo lavorar noi, ma questo lavoro è necessario e provvidenziale perché serve a nutrire l'anima nostra.
Il medesimo metodo si può seguire nella Visita al santissimo Sacramento.
Si entra in chiesa e ci si inginocchia ai piedi di Gesù come dei poverelli o dei pubblicani o anche come la Maddalena ai piedi della croce che bacia le piaghe del Signore, ascolta i respiri affannosi di quel petto, e piange i peccati della sua vita.
Oppure possiamo figurarci nella grotta di Betlemme presso la Madonna che ci incoraggia ad avvicinarci a Gesù Bambino, o presso la porta del Paradiso laceri e infangati che chiediamo a S. Pietro di entrare a vedere il Signore, tutti umiliati per tanta nostra miseria.
Queste introduzioni sono molto efficaci per metterci prontamente e con le dovute disposizioni alla presenza di Dio.
S'incominciano i tre punti: verità, via e vita, ovvero via, verità e vita indifferentemente; il primo sarebbe il metodo scolastico, ossia quello tenuto da S. Tommaso d'Aquino8, il secondo è il vero metodo evangelico essendosi il divin Maestro proclamato: «Via, Verità e Vita»9. Fra questi due metodi non vi è differenza sostanziale; si tratta solo di invertire l'ordine delle due prime parti.
Ma supponiamo si segua il secondo modo.
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Prima parte. Si considera la santità di Gesù e se ne fa un confronto con noi, a riguardo del proposito degli Esercizi, dopo esserci ben | [137] esaminati, chiediamo perdono e recitiamo almeno una parte dei misteri dolorosi.
Seconda parte. Qui bisogna esercitare la fede e perciò si legge un tratto di Vangelo, delle Epistole di S. Paolo, o una tesi di teologia, o il catechismo.
Dopo la lettura si riflette alquanto, si chiede luce al Maestro divino, si fanno atti di fede, di adorazione, di ringraziamento, per terminare colla recita dei misteri gaudiosi o gloriosi.
Terza parte. Si chiedono le grazie, e cioè si enumerano tutti i bisogni nostri personali riguardanti lo spirito, l'apostolato, lo studio, i voti, le virtù religiose. Si chiede la perseveranza nella vocazione e la corrispondenza alle grazie d'ogni giorno, la confidenza in Dio, ci si rinchiude nelle piaghe del Crocifisso, unica nostra speranza e nostra forza in vita ed in morte.
Si raccomanda a Gesù la nostra famiglia spirituale con tutti i suoi membri e le sue necessità, i genitori, i parenti, il mondo intiero, le intenzioni stesse del Cuore divino.
Si può chiudere la Visita con la recita della terza parte del rosario.
La Visita fatta secondo il metodo suddetto è un mezzo potentissimo di santificazione. Studiamoci di farla sempre meglio.
Abbiamo tanto bisogno di Gesù; andiamo a lui sovente e specialmente sappiamo approfittare del tempo prezioso che ci è concesso per trattenerci con lui.
Siamo fedeli a Dio ed egli sarà fedele alle sue promesse e cioè ci illuminerà10, ci sosterrà, ci proteggerà, ci darà mille aiuti nella nostra vita spirituale, intellettuale, di apostolato.
| [138] Ogni giorno, nella Visita, chiediamogli come grazia principale di liberarci dal peccato, affinché non s'abbia mai da lamentare un simile male nelle nostre case, ove vivono tutte persone consecrate a Dio. Neppur l'ombra del peccato venga ad oscurare il cielo dell'anima nostra! E non solo l'ombra del mortale, ma altresì del veniale, che incorona Gesù di spine e lo disgusta tanto!
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5 Cf Lc 10,39.

6 Cf S. Francesco di Sales, Filotea, parte II, cap. 7.

7 Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), ligure, frate minore francescano. Predicatore efficacissimo delle missioni al popolo; ravvivò la pratica della Via Crucis. Tra i suoi scritti ricordiamo Il tesoro nascosto, sulla santa Messa.

8 Tommaso d'Aquino (1225-1274), nativo della Campania; sacerdote religioso domenicano, contemplativo, Dottore della Chiesa. Scrisse opere di filosofia, di teologia e di ascetica. Suoi capolavori sono: Summa Theologica, Summa contra gentiles.

9 Gv 14,6.

10 Originale: ulluminrà.