Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VIII
LA PREGHIERA

| [206] Nella vita comune tiene il primo posto la pietà collettiva. Essa si compone di atti santi e cioè della santa Messa, dei sacramenti, delle meditazioni e lettura del santo Vangelo. La pietà, come più volte si è detto, deve tenere nella nostra vita il primo posto. Dietro ad essa vanno tutti gli altri doveri. Gesù disse agli Apostoli ed in loro a tutti quelli che lo avrebbero seguito: «Centuplum accipietis et vitam aeternam possidebitis»1. Si avvererà questa divina promessa? Certamente, ma alla condizione che noi preghiamo perché se Dio dev'essere fedele alle sue promesse, egli che non ha doveri verso di noi, quanto più noi dobbiamo essere fedeli alle nostre!

I. CHE COS'È LA PREGHIERA

È il grido dell'anima in esilio. È l'espressione della profonda ammirazione ch'essa nutre per colui che è tutto, per l'infinita bontà di Dio verso una miserabile creatura, è il gemito del peccatore, è la voce del povero che implora, | [207] del naufrago che domanda salvezza, del figlio bisognoso che si volge al Padre. Raccolte tutte le potenze della nostra anima, più volte nel giorno, noi religiosi ci eleviamo con la mente a Dio per adorarlo, ringraziarlo, ripararlo e propiziarlo. Si dice: la preghiera è un'elevazione della mente a Dio; questa è specialmente l'orazione mentale, ma oltre all'orazione mentale o meditazione, si ha l'orazione vocale, fatta con le parole accompagnate dalla mente, dal cuore e dalla posizione orante del corpo. Quando si va in processione e si canta, si fa orazione vocale, e così pure al mattino ed alla sera quando si recitano le consuete orazioni in comune. Vi è poi la preghiera sacramentaria che consiste nella recezione dei sacramenti e produce i suoi frutti «ex opere operato»2, mentre l'orazione cosiddetta mentale e la vocale li producono solo
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«ex opere operantis» ossia in ragione delle buone disposizioni del fedele. E così il bambino che riceve il santo Battesimo non ha bisogno di aver l'uso di ragione per goderne gli effetti, il cristiano che si reca ad ascoltare una Messa non ha il dovere di essere nelle migliori disposizioni perché la Messa valga, e nemmeno si richiede nel ministro lo stato di grazia. L'ostia con le parole della consacrazione viene realmente consacrata, il sacrificio della croce si rinnova, le anime del purgatorio godono gli effetti.
Un'altra specie di preghiera è la preghiera vitale che consiste in un'opera buona compiuta allo scopo di ottenere una grazia in ordine alla | [208] vita eterna. Quella figliuola che, desiderando di farsi santa, si sforza nel probandato, ad imparare bene l'esame, la Visita, la meditazione, la osservanza del silenzio e dei voti, e in noviziato è sempre più costante nello sforzo, compie la più efficace preghiera vitale.
Spesso si dà un'intenzione speciale alle nostre azioni ordinarie; più spesso si compiono con le solite intenzioni e si osserva la povertà, la castità, l'obbedienza; si fanno delle mortificazioni di lingua e di amor proprio, si va in propaganda, si mette ogni impegno nell'apostolato, si fa una strada lunga sotto il sole cocente, per ottenere la santa perseveranza, oppure la liberazione delle anime del Purgatorio; ebbene, con questa preghiera vitale si può contare di essere esauditi.
Chi studia, lavora, si sacrifica per amor di Dio, prega, prega efficacemente.
V'è poi la preghiera sacramentale che accompagna l'uso dei sacramenti. Appartengono a questo genere, circa otto su dieci delle preghiere del Rituale: durante la benedizione episcopale o papale, durante le cerimonie precedenti, concomitanti e susseguenti l'amministrazione dei sacramenti, ecc. ecc.
I religiosi, in modo tutto particolare, fanno grande uso dei sacramentali e dei sacramenti: più degli altri si dedicano all'orazione mentale, vocale e vitale. Le vostre mamme lo sapevano quando, lasciandovi partire per il probandato, | [209] vi raccomandarono: Prega, prega per noi. Questa sicurezza nelle vostre preghiere le tranquillizza anche sul letto di morte, perché esse sono sicure che voi suffragherete la loro anima.
Sovente si ricevono dei vaglia su cui è scritto: Faccio una
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piccola offerta per ottenere preghiere. E perché tanta speranza? Perché si sa: il religioso e la preghiera sono, per così dire, una cosa sola. La preghiera è, per i religiosi, l'occupazione più importante, dev'essere il respiro dell'anima loro. Gesù, Gesù solo è l'amore del religioso, lo scopo delle sue fatiche, il termine delle sue speranze. Il mondo talora si accontenta di ghiande, ma voi quale conforto avete, se non Gesù? Inoltre, la religiosa ha dei doveri più stretti della comune dei cristiani. Essa ha delle virtù (specialmente quelle dei voti) da non esercitare semplicemente, ma da portare alla perfezione e, magari, alla più alta perfezione! Ecco perché la suora non può dire: In fin dei conti io prego più della generalità dei fedeli! Deve aggiungere: Perché ho più bisogno di tutti del divino aiuto. Il Signore vi illumini anche su questo punto e non permetta che in voi si formi la convinzione di stare al sicuro, lungi da ogni attacco diabolico. Il diavolo entra dappertutto, più volentieri dentro le mura dei conventi e, se riesce a far cadere un'anima consacrata a Dio, fa gran festa! Se tentò Giuda, se tentò S. Pietro che erano Apostoli e che vivevano tanto vicini al divin Maestro, quante maggiori ragioni di timore abbiamo noi!
| [210] Ricordiamo che nella preghiera s'attinge la grazia e, generalmente, solo nella preghiera.

II. COME SI DEVE PREGARE

La preghiera della religiosa dev'essere secondo lo spirito della Congregazione cui appartiene. Voi dunque, secondo il vostro spirito, che intende onorare sempre Gesù, quale a lui stesso piacque proclamarsi: Via, Verità e Vita3. È possibile seguire questo metodo? Possibilissimo, essendo inerente alla vostra vocazione; anzi esso vi è fonte di maggiori meriti, rende le vostre preghiere più care al Signore. Non caricatevi di devozioni. Chi vi darà un consiglio, chi un altro. Non date ascolto: i consigli degli esterni non sono per voi la volontà di Dio.
È un'opera ottima il visitare gli infermi, ma non è per voi, specialmente quando non si trattasse di una breve visita di conforto, ma di una vera e propria compagnia. Le Figlie di San Paolo
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non sono e non debbono essere suore infermiere e tanto meno suore amanti delle lunghe conversazioni. Evitatele quanto più potete, eccetto che per bisogni speciali vi siano necessarie.
Non caricatevi di pratiche di pietà fuori la Regola. Le suore della Visitazione erano molto fervorose. Un anno chiesero per mezzo della loro superiora a S. Francesco di Sales il permesso di aumentare le loro penitenze nella Quaresima: L'anno scorso digiunammo tre | [211] giorni; quest'anno ci permetta di digiunare sei giorni per settimana. Ed il Santo rispose: Sì, poi l'anno venturo vi permetteremo di digiunare dodici giorni per settimana. Così faceva loro comprendere che non il meglio dà maggior gloria a Dio, ma la fedele e stretta osservanza delle sante Regole.

III. QUALI SONO LE PREGHIERE PIÙ BELLE

Sono quelle che faceva Gesù e la Madonna: le preghiere liturgiche, il santo rosario di cui non bisognerebbe mai esser sazi, infatti la corona è rotonda e gira senza mai finire... La nostra Mamma celeste ha sempre qualcosa da dirci: ella vuol darci la sovrabbondanza delle grazie, perciò chi ha bisogno corra pure a lei. Pregate, o figliuole di San Paolo, pregate continuamente e mantenetevi raccolte, perché solo col raccoglimento e la preghiera si fa tesoro delle divine ispirazioni e quindi si cammina nella via della perfezione.
E come ci si mette in orazione? Ponendoci alla presenza di Dio.
Questo atto compiuto in sul principio, oh, quanto vale! È meglio impiegare mezz'ora per raccoglierci e far sol più mezz'ora di preghiera che star un'ora in chiesa con la testa in aria.
Inoltre non bisogna mai abbreviare le preghiere prescritte, perché cosa ne sappiamo noi se il Signore ha deciso di esaudirci proprio al | [212] termine di una data orazione? Alle volte Iddio ci riduce le grazie perché abbiamo abbreviato la preghiera. Diamo a Dio il più che possiamo! È sempre tanto poco! E confidiamo nella sua infallibile promessa: «Picchiate e vi sarà aperto, chiedete ed otterrete, cercate e troverete»4. E ancora: «In verità vi dico: quanto chiederete al Padre in nome mio egli ve lo concederà»5.
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1 Cf Mt 19,29: «Possederete il centuplo e avrete in eredità la vita eterna».

2 Formula tradizionale che si può rendere: «In nome di Cristo e in persona di lui».

3 Cf Gv 14,6.

4 Mt 7,7.

5 Gv 16,23.