Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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9. I SANTI*

Quest'oggi è bene commemorare la festa ad onore di S. Raffaele arcangelo. Egli venne dato come compagno al figlio di Tobia, cioè Tobiolo1, ed il suo ufficio ci ricorda ciò che fa l'angelo custode con noi. Esso è il compagno della vita e il Signore ce lo dà allorché crea l'anima: veramente grande è la nostra dignità! Certo noi non meritiamo questa grazia di avere a fianco uno spirito così bello, uno spirito così sapiente, così santo.
Ringraziamo Iddio dell'immensa carità e ringraziamo l'angelo custode che ci assiste continuamente. Egli ci illumina e ci difende. Oh, quest'angelo ci assiste non solo in questa vita, ma ci riconcilia specialmente con Dio nell'ora della nostra morte!
Intanto non dimentichiamo che siamo nella novena dei Santi. Bisogna ricordare che il 1° di novembre è la festa dei Santi e il 2 è la commemorazione dei defunti. Ora, la Chiesa vuole che per i Santi precedentemente si faccia la novena e per i morti si commemori l'ottavario.
Che cosa dobbiamo pensare in questi giorni della novena dei Santi? Che cosa dobbiamo fare in questi giorni?
Dai Santi dobbiamo imparare a riconoscere la grande misericordia di Dio. Pensiamo un po': chi sono i Santi? Ci viene facilmente la risposta riflettendo ai titoli che si danno alla santa Madonna. Noi infatti diciamo: Regina patriarcarum, Regina prophetarum, Regina apostolorum, Regina martyrum, Regina confessorum, Regina virginum, Regina sanctorum omnium. Chi sono i Santi? Sono i patriarchi, i profeti, gli apostoli, i martiri, i confessori, i vergini: sono tutti coloro che sono in cielo. Sono santi coloro che sono in grazia di Dio definitivamente. Anche su questa terra si può essere santi ma non definitivamente; in
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questa vita la santità è amissibile, cioè si può perdere, mentre nell'altra vita non si perderà più.
Perciò S. Pietro chiama santi i suoi fedeli, e S. Paolo difende i suoi santi; e chi erano essi? Coloro che aveva battezzato ed ai quali aveva predicato. Quante virtù in quelli che chiamiamo santi! Bisogna che li onoriamo, che li preghiamo. Vedete, lungo l'anno quando ricorre la festa di un santo si fanno preghiere, funzioni, canti. Ora che è la festa di tutti i Santi bisogna che intensifichiamo queste pratiche, bisogna ricordarli tutti, anche i non canonizzati, anche quei bambini che avete conosciuto nella culla e che ora non sono più.
Oh, pensiamo al cielo! Lassù non vi sarà solo una chiesa bella come il San Pietro di Roma, ma un tempio assai più bello dove il pavimento è d'oro e dove trovasi la grande Madre celeste, circondata da milioni e milioni di beati. Pensiamo che fra quelli un giorno ci saremo anche noi. I santi però hanno combattuto, hanno vinto, e se qualcuno è partito da questa terra con qualche macchia si è purgato in purgatorio ed ora è [arrivato] alla meta. Ma quanto sono belle ora queste anime in cielo!
Pensiamo che Gesù come ha santificato quelle anime così santificherà anche noi; Gesù benedetto non ha chiamato solo esse, ma anche noi. E adesso dobbiamo farci coraggio. I santi sono passati anch'essi nelle prove, essi hanno combattuto, hanno lottato, hanno sofferto, hanno pregato, hanno vinto e ora sono in possesso del premio. Ve ne sono anche di quelli che si sono lasciati vincere e ora sono all'inferno.
Guardiamo ai santi e cerchiamo di imitarli. Quando pensiamo ai martiri, pensiamo un po' se abbiamo lo spirito di mortificazione di essi; quando pensiamo agli apostoli pensiamo un po' se siamo come loro. Quando pensiamo ai vergini, se abbiamo la stessa loro purezza. Chiediamo le loro virtù ed esaminiamoci se [invece] abbiamo seguito ed imitato quelli che non sono santi.
Ognuno sa come sta davanti a Dio. Non basta la bontà esterna, ma [occorre] l'interna, l'umiltà, la costanza nella pietà, nella lotta, l'odio al peccato, l'amore e lo zelo nella pratica delle virtù. In questi giorni si sono moltiplicati gli intercessori e noi
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possiamo sperare gli aiuti di tutti2. Pensiamo un poco ai santi martiri innocenti, essi sono con Gesù in Paradiso. Pensiamo a quella schiera infinita di vergini: quanto sono belli davanti a Dio! Preghiamoli che vogliano intercedere per noi affinché possiamo uscire salvi dall'aria pestifera di questa terra.
Quelli che amano molto di vedere, sentire, giudicare, questi s'immischiano col mondo e diventano mondani. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Quelli che vogliono farsi santi non leggono sciocchezze, ma solo vite di santi e cercano di imitarli non nelle cose grandi, ma nelle piccole cose. Noi non siamo capaci di grandi virtù, chiediamo perciò le piccole virtù: lo spirito di raccoglimento, la mortificazione degli occhi, dei pensieri e poi chiedere al Signore Gesù di vincere i piccoli difetti di lingua, le piccole disobbedienze, le distrazioni, la negligenza nei doveri, la trascuranza negli uffici, negli studi.
E in sostanza: ci sta molto a cuore farci santi? Esercitiamoci nelle piccole virtù, umiliamoci davanti ai grandi esempi che ci hanno dato i santi. E quindi veniamo al pratico: in questa novena praticare e chiedere ai santi le piccole virtù, correggere i piccoli difetti. E basta questo? Sì, basta, e se faremo attenzione alle piccole cose potremo sperare una grande misericordia da Gesù. Oh, quanto siamo deboli, quanto ci troviamo nel pericolo di peccare e di andar fuori di strada!
Qual è il frutto che ricaveremo da questa meditazione? Pratica delle piccole virtù e correzione dei piccoli difetti ad onore dei santi. Recitiamo la Salve Regina invocando la santa Madonna perché ci salvi e ci conduca fra i santi per poter vedere assieme ad essi Gesù in Paradiso.
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* Testo in ciclostilato, fogli 2 (22,5x33). In alto sulla stessa riga è indicato come titolo: “Meditazione Primo Sig. Maestro - 24/X/35”. I curatori dei successivi dattiloscritti hanno aggiunto a mano il titolo: “L'Angelo Custode - I Santi”.

1 Cf Tb 5,16-17.

2 Nell'Anno Santo appena concluso l'albo dei santi era stato arricchito di nomi molto cari a Don Alberione e alla Famiglia Paolina. Ad esempio nel 1934 sono stati canonizzati: san Giuseppe Benedetto Cottolengo, san Giovanni Bosco, santa Giovanna Antida Thouret ed altri. Nel 1935 sono stati canonizzati, fra gli altri, san Giovanni Fisher, san Tommaso Moro, santa Luisa de Marillac.