Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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RITIRO MESE DI MAGGIO*

LA DIVOZIONE ALLA MADONNA

I. Maria è nostra madre

[5] Mettiamo questo ritiro sotto la protezione di Maria Regina degli Apostoli. È bene che nella novena della sua festa1 noi purifichiamo il più possibile la nostra coscienza prima della chiusura del mese di maggio che sarà ugualmente domenica: 2 giugno. Termina il mese consacrato a Maria, affrettiamoci a strappar dalle sue mani benedette tante grazie ancora, tante benedizioni, la liberazione dal peccato e la corrispondenza alla vocazione, in cui intendiamo rimanere fedelmente nonostante tutte le difficoltà che potremo incontrare.
In questa predica considereremo: 1) Che cosa significa diventar figliuoli di Maria; 2) Quali sono le anime di cui la Madonna ha cura particolare; 3) Quali condizioni si richiedono per diventare veri figli di Maria.

[6] 1.° Che cosa significa diventare figli di Maria
Anzitutto, per diventar veri figliuoli di Maria, bisogna comprendere la legge divina da cui proviene ogni legge naturale.
Natura vuole che tutti gli esseri animati abbiano una madre, anche gli animali. Vedete quanta cura hanno gli uccelli per i loro piccoli? Quando sono ancora implumi, il padre e la madre li nutrono, li riscaldano, poi in seguito li addestrano ai primi
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voli. Il Signore ha voluto così, che s'imparasse dalla madre. Quanto avviene nell'ordine di natura avviene anche nell'ordine della grazia.
L'anima nostra infatti ha un Padre, Iddio, e una madre che è la Madonna. Il padre, nella famiglia, guadagna per tutti e alle volte guadagna moltissimo sino ad arricchire la famiglia, ma chi è che compra il cibo e lo prepara? Chi prende il denaro e acquista la stoffa e confeziona gli abiti secondo la necessità di ciascuno? È la madre; ella che ha cura dei più piccini, dei più deboli, dei più bisognosi. Nell'ordine della grazia la madre è Maria, Maria che nutre di latte i piccolissimi e di burro quei che non sanno ancora masticare.
Le madri fanno per i loro bambini la minestrina adatta e quando la minestra è troppo dura gliela masticano. Ecco l'ufficio della Madonna. Gesù Cristo ci ha guadagnato la grazia, ma egli ha dato all'umanità una mamma affinché la grazia ci venisse applicata secondo le nostre particolari disposizioni e questa mamma, come abbiamo detto, è la Madonna.
| [7] Vivere senza la divozione alla Madonna è dunque un vivere da orfani. Che grande grazia fu mai quella di avere una buona, una santa madre e se questo è una fortuna nell'ordine di natura, figuriamoci quanto lo è nell'ordine della grazia! S. Luigi2 re di Francia non finiva di ringraziare il Signore per avergli concessa una santa sovrana, l'ottima regina Bianca di Castiglia3 che diceva: Preferirei, figlio mio, vederti morto qui ai miei piedi anziché macchiato di un solo peccato.
E qual madre può esser più santa di Maria?

2.° Le persone di cui Maria ha cura particolare
La Madonna ha cura: 1) delle anime principianti; 2) delle anime convalescenti; 3) delle anime tentate; 4) delle anime di vita interiore. Maria come madre soccorre ai corpi, ma più alle anime.
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1) Ella si prende cura particolare delle [anime] principianti, di quelle cioè che, conosciuta la volontà di Dio che si facciano sante, un bel giorno decidono di mettersi a lavorare seriamente per divenirlo. Queste anime però sono debolissime; simili a bambini appena svolti dalle fasce hanno bisogno di chi le sostenga. Maria le sostiene; come e più delle mamme terrene. Ella ha mille amorose invenzioni: prende una pezzuola, gliela lega alla vita e poi tenendone il capo, le invita a muovere i primi passi. Da principio sarà tra una sedia e l'altra, poi da | [8] una parete della stanza all'altra; quando si accorge che le bimbe tentennano e stanno per cadere le sorregge sotto le ascelle o le prende in braccio e, se le vede muovere i primi passi, batte loro le mani per incoraggiarle.
Tutte queste premure Maria ha per lo spirito delle sue care principianti. Incomincia col suggerire qualche piccola mortificazione, una giaculatoria, un atto di pazienza, un po' di modestia negli occhi e quando vede che la figliuoletta fa un passino avanti la loda e si congratula e la riempie di dolcezza affinché rinnovi il tentativo. Eh, si sa, i bambini hanno bisogno di tante cose, ma la mamma le conosce! Così, da piccoli passi la Madonna ne fa fare dei grandi, fino a far percorrere delle intiere giornate di cammino con prontezza, facilità e diletto.
2) Maria ha cura delle anime convalescenti, che cioè hanno lasciato da poco il peccato, ovvero sono uscite da un lungo periodo di scoraggiamento, di tiepidezza o di cecità mentale. Queste anime hanno bisogno di una buona convalescenza, ossia di quel periodo di maggiori cure, di riposo, di supernutrizione che va dallo stato d'infermità vera e propria alla sanità completa. E la Madonna è in questi casi la mamma più sollecita giacché ella non scuote soltanto dal male, ma aiuta a rialzarsi, facilita il ritorno a Dio, rende sensibile la divozione, illumina la mente, fortifica il cuore, somministra ricostituenti, assiste sempre, ma specialmente durante le pratiche di pietà.
3) Maria santissima ha cura delle anime tentate. Chi è tentato? Lo sono tutti, più o meno. La | [9] tentazione però non è in sé peccato e come può essere occasione di colpa così per l'anima fedele è una prova d'amore al Signore e di fortezza nella virtù. Ebbene, l'anima tentata si raccomandi alla Madonna e il
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demonio fuggirà perché in Maria vede colei che gli schiacciò il capo4. Per chi ricorre a Maria: il mondo tace, il bollor delle passioni si calma, torna a splendere il sole nell'anima.
4) Maria ha cura delle anime di vita interiore. La vita interiore consiste non solo nell'evitare il peccato, ma altresì nel raccoglimento interno abituale. Le anime di vita interiore fanno sovente nel giorno l'esame di coscienza, quelle di vita esteriore curano particolarmente le pratiche esterne ma poco l'esame che le farebbe rientrare in se stesse. Molti credono che la vita interiore non possa essere fuori dei conventi: no, anche in mezzo al mondo vi sono anime d'intensa vita interiore. Certo, però, che i conventi sono gli ambienti più adatti per svilupparla. La vita interiore è la fonte del calore spirituale che poi si manifesta all'esterno in atti di carità ed opere sante. Queste anime fortunate non possono non essere divote di Maria: imitando lei esse sanno far tesoro delle grazie del Signore applicandosi a servirlo con tutte le potenze dell'anima: cuore, fantasia, memoria, intelligenza, volontà.

| [10] 3.° Condizioni richieste per divenire veri figli di Maria
Fortunata l'anima divota, anzi figlia di Maria! Ma per essere figli di Maria bisogna entrare nell'infanzia spirituale, prendere la piccola via di S. Teresina del Bambino Gesù, farsi bambini, cioè semplici, schietti, docili, innocenti. Bisogna mettersi al posto di Gesù nella casetta di Nazaret nell'obbedienza alla Madonna. Figuratevi che caro bambino sarà mai stato Gesù! La Madonna filava e lui che già incominciava a fare i servizietti ed a camminar da solo andava e veniva e balbettava le sue prime frasi infantili e guardava con intensità di affetto quell'amabilissima mamma. E noi siamo capaci a diventare bambini come Gesù, santi bambini come lui, non mai capricciosetti? Possiamo dire che Gesù restò trent'anni in questa infanzia perché trent'anni visse a Nazaret nell'obbedienza a Maria ed a Giuseppe.
Facciamoci, facciamoci bambini! Ci sarà qualcuno che vorrà credersi grande? E chi è forte nella vita spirituale? Quel gran
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santo che fu S. Filippo Neri esclamava: O Maria, tenetemi la vostra santa mano sul capo, altrimenti questa sera vado a dormire nel ghetto degli ebrei. Gesù ci ha tracciato la via ed è ben chiara. «Se non vi farete piccoli come questo fanciullo non entrerete nel regno dei cieli»5. Altro che crederci liberi! È questa sola la strada che mena in Paradiso, non pensiamo quindi di poter fare eccezione, di prenderne un'altra! Il Signore non vuole che ci facciamo | [11] bambini di età, di statura, di forza; ciò non sarebbe possibile, bensì bambini per semplicità, per umiltà, per innocenza di sentimenti, per sincerità.
Il bambino non conosce le finzioni; egli non sa che cosa siano le malizie. Beati i semplici! Ah, quelle che hanno sempre tanti arzigogoli, tante scuse, tante astuzie, che cosa faranno? Passeranno da un tentativo all'altro senza mai concludere, senza mai farsi forti. Provatevi, in questo ritiro, ad entrare nella casetta di Nazaret per tener compagnia a Maria, per vivere sempre con lei; ditele: Vergine santa, il vostro figliuolo Gesù vi ha lasciato per andare a morire sulla croce, permettete ch'io venga al suo posto, ch'io vi faccia le veci di Giovanni; tenetemi con voi.
In questo ritiro proponiamo di diventare semplici ed umili per poter diventare santi, altrimenti la nostra sarà sempre una virtù esteriore che vale a ben poco. Gli schietti, i semplici come bambini, riceveranno le predilezioni della Madonna. E quante anime del genere non si trovano anche fra coloro che potrebbero vantare tanti meriti, anche fra persone di eminenti virtù! Benedette quelle anime! Maria dice: «Si quis est parvulus, veniat ad me: chi è bambino venga da me6».
Nel vedere il Figlio di Dio che si fa bambino per star sottomesso a Maria, che dice la nostra gonfiatura, l'altissima e ridicola stima che abbiamo di noi medesimi? Vi benedica la santissima Vergine con larghissime benedizioni, vi renda bambini, vi porti un giorno in | [12] Paradiso, giacché il Paradiso è dei piccoli, degli umili, degli innocenti: «Talium est enim regnum caelorum»7.
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II. Per diventare figli di Maria

L'umiltà ci rende cari a Dio, capaci di molte virtù e ci arricchisce di tanti meriti, di grazia in questa vita e di gloria nell'altra: «Qui se humiliavit exaltabitur: chi si umilia sarà esaltato»8. Di qui la necessità che ci rendiamo umili nella casa di Maria. Noi infatti la eleggiamo per nostra madre, per ascoltarla ed ubbidirla con tutta docilità.
L'umiltà unita alla divozione alla Madonna ci ottiene la salvezza.
1) È importante salvarci l'anima?
2) La divozione alla Madonna ci salverà certamente?
3) È importante divenire veri figli di Maria?

1.° È importante salvare l'anima
Salvar l'anima è molto importante perché significa scampare l'inferno ed evitare il | [13] peccato (si danna solo chi pecca volontariamente, ad occhi aperti).
Grande è il prezzo dell'anima nostra, inoltre essa è in noi la parte migliore essendo ragionevole ed immortale. È meglio salvare l'anima o il corpo? Ce lo dicono i martiri che dettero la loro vita corporale per la vita dell'anima e da allora sono tanto felici.
Anche i santi possono risponderci, loro che spesero tutte le energie per il Signore sino a morir consumati dalle fatiche e dai sacrifici ed ora sono ben contenti d'averlo fatto! Sì; chi contenta il proprio corpo lo odia e spesso lo perde in eterno perdendo insieme anche l'anima. Quando saremo in punto di morte, noi vorremmo aver perso tutto pur di non aver rinunziato al merito di un'Ave Maria.
È ancora importante salvarsi l'anima perché essa è destinata a vivere in eterno. La vita presente passa presto, ma l'eternità non finisce mai. Domenica scorsa furono canonizzati i due grandi santi inglesi: il Cardinale Fisher e Tommaso More Cancelliere, martiri della loro fedeltà al Romano Pontefice e della fede cattolica9.
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Ebbene, mentre S. Tommaso More si trovava in prigione in attesa della pena capitale, gli si presentò sua moglie la quale lo sollecitò vivamente a cedere al Re per riottenere tutti i passati benefici. Ma egli le disse: Quanti anni, pensi, che potremo vivere ancora per godere di codesti beni?. Certamente, almeno venti o trenta!. Ebbene, soggiunse il santo, vorresti tu, o sciocca mercantessa, che per venti o trent'anni io perda un Paradiso eterno?.
| [14] Il Paradiso è dunque eterno ed anche l'inferno è eterno.
Beato chi si salva! Infelice chi si danna, chi per un attimo di piacere merita un eterno supplizio!
Vogliamo sapere se è veramente importante salvarci l'anima? Guardiamo i dolori sofferti da Gesù per redimerla. Se fosse stata cosa di poco conto, sarebbe forse morto l'Uomo - Dio, spargendo tutto il suo sangue? Se dunque Gesù Cristo ha voluto versare tutto il suo sangue, la nostr'anima ha il valore di quel sangue, ha un valore infinito.

2.° La divozione alla Madonna ci salverà veramente
La divozione a Maria fa sì che ci salviamo. Lo dissero molti santi, lo dice alquanto velatamente anche la Sacra Scrittura.
Maria in cielo è al disopra di tutti i beati e coloro che le furono più vicini sulla terra le stanno daccanto anche in cielo. Ella poggia i suoi piedi sul capo dei più grandi suoi divoti10: le anime dunque che vogliono salvarsi, o meglio farsi sante, siano divote della Madonna.
Vi sono tre sacramenti che imprimono il carattere, ma nonostante che uno li abbia ricevuti può perdersi; infatti può perdersi un semplice battezzato, un cristiano ed anche un sacerdote. Esiste però un sacramentale per cui, chi lo possiede certamente si salva e questo è la divozione alla Madonna; chi è divoto di Maria ha fin da questa vita il proprio nome scritto nell'albo dei salvi.
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| [15] Se voi incontrate una persona vestita da militare subito capite che è un soldato, è iscritto ad un quartiere, è al servizio della patria; chi porta l'abito della divozione a Maria ha la divisa dei salvi e spesso anche dei santi. La Madonna è così tenera, così piena di grazia che non lascia smarrire coloro che l'amano; ella li sorveglia, li consiglia, li ricopre col suo manto, li conforta in punto di morte. Oh, quanto sa amare Maria!

3.° È importante divenire veri figli di Maria
Vero figlio di Maria, e vero suo divoto sono la medesima cosa e certo nulla di più onorevole vi può essere su questa terra.
Infatti Maria è madre di Gesù e madre nostra affinché possiamo ricalcare le orme del Figlio suo primogenito.
Iddio vuole che noi ci facciamo figli di Maria; lo disse chiaro sulla croce, quando l'additò a Giovanni come madre: «Ecce mater tua»11. E Giovanni era un apostolo e noi vogliamo seguire gli apostoli, era figlio di Dio e noi siamo tutti figli di Dio.
Ascoltiamo i desideri di Gesù morente, raccogliamo il suo prezioso testamento, adempiamo il suo volere rendendoci veri figli di Maria!
Scegliamo un bel giorno, ad esempio la festa della Regina degli Apostoli ed eleggiamo solennemente Maria madre nostra per tutta la vita e per l'eternità. Noi c'impegniamo ad ascoltarla, obbedirla, rispettarla ed ella | [16] s'impegnerà a soccorrerci, ci libererà dal più tremendo dei pericoli, il peccato, schiaccerà la testa al demonio che continuamente ci gira intorno.
Stiamo stretti a Maria, entriamo nella sua casa ed ella certo ci benedirà, ci custodirà!
Riepilogando: grande è il valore dell'anima nostra e la divozione a Maria è la salvezza dell'anima. Prima condizione per essere divoti di sì cara madre è l'entrare nella sua casa per vivere con lei umili, schietti e semplici come dei bambini: «Si quis est parvulus, veniat ad me»12.
Chi deve sentirsi piccolo più di noi così deboli, così incostanti, così fragili? Andiamo dunque a Maria!
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III. I nostri doveri di figli

Abbiamo considerato le grazie e i benefici che la Madonna concede ai suoi figliuoli, a quei figliuoli che vivono nella sua casa soggetti ed umili come Gesù.
E quali saranno i nostri doveri di figli verso la Madonna?
1) Amore riconoscente.
2) Rispetto.
3) Obbedienza.

| [17] 1.° Amore riconoscente
Alla Madonna dobbiamo amore riconoscente perché ella ha contribuito a salvarci soffrendo tanto in tutta la vita, ma specialmente ai piedi della croce nel vedere Gesù spirare e nel ricevere nel suo grembo il suo divin cadavere.
Il vecchio Simeone glielo aveva predetto: «Tuam ipsius animam pertransibit gladius»13, questo Figlio ti trapasserà l'anima come una spada. Sette, anzi, sono le spade con cui si suol rappresentare la santissima Vergine Addolorata e queste sono nient'altro che i sette vizi capitali degli uomini. La prima spada è la superbia: e chi non sentì mai troppo altamente di sé? La seconda è l'avarizia: e chi non attaccò mai il cuore a qualcosa di terreno? La terza è la lussuria: e chi può dire di non essersi mai lasciato vincere dalla sensibilità? La quarta è l'invidia: e chi di noi non ha mai avuto un sentimento invidioso per i beni del prossimo?
Viene poi la spada dell'ira, della gola e dell'accidia: e chi può garantire di non essersi mai lasciato trascinare dalla golosità, o dalla passione dell'ira, o dalla pigrizia, almeno nelle cose spirituali?
Ahimé, quanti dolori abbiamo noi arrecato alla Madre nostra! E avremmo ancora il coraggio di crederci anime grandi?
È facile che la fantasia ci presenti le cose in modo da farci credere perfetti. Perché cantiamo bene una lode ci crediamo già anime da estasi! E poi quanti difetti, quante mancanze nelle nostre opere! È facile far delle | [18] parole, più difficile curare i
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fatti! Tutte queste nostre miserie hanno richiesto la passione di Gesù e per conseguenza anche quella di Maria; ebbene, non ci sentiamo pentiti, confusi, addolorati per le pene che abbiamo arrecato alla più amante delle madri? Chi non amerà questa Madre che ha sofferto così atrocemente e con tanta fortezza per amore di noi suoi figli?
Ciò che dispiace alla Madonna non è tanto la fragilità quanto l'ostinazione nel male. E allora che cosa dobbiamo dire? Che la nostra fu troppo spesso malizia e quindi per riparare occorre amare, amare, perché l'amore copre la moltitudine dei peccati14.
Ditemi: se una figlia fosse nata deboluccia e per tanti anni la mamma fosse stata sollecita per la sua salute, una volta adulta quale affetto, quale riconoscenza non le dovrebbe?
E non fu forse così anche per noi? Sempre inclinati al male, Maria ci liberò dal peccato, ci rialzò dopo la colpa, ci fortificò nella preghiera, allontanò da noi un'infinità di pericoli, ci ottenne la vocazione.
Ebbene, amiamo noi la Madonna? La ricordiamo appena svegliati, la chiamiamo nel giorno, almeno nelle ore in cui la Chiesa ci invita alla recita dell'Angelus; abbiamo cura, ogni sera, di addormentarci sotto il suo manto?
Avete mai veduto le mamme come fanno al mattino? Si accostano pian piano al letto del loro bambino, guardano se è sveglio e se non lo è, stanno lì ad aspettare. Ed ecco, il bimbo si scuote, apre gli occhi, il suo sguardo innocente incontra quello non meno affettuoso della | [19] mamma. Fate anche voi così con la Madonna? Cercate subito il suo volto al mattino? E alla sera l'ultimo pensiero è per lei?
Per un'anima che ama Maria sono maggio i dodici mesi dell'anno, sono sabato tutti i giorni della settimana.
Quel santo giovanetto15 fu un giorno interrogato: Figliuolo, ami tu la Madonna?. Ed egli, acceso in volto, rispose con tanto sentimento: Oh, se l'amo, ella è mia madre!.
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2.° Rispetto
Per la Madonna si deve rispetto. Ella in cielo è riverita da tutti i santi: confessori, apostoli, martiri, profeti, vergini e patriarchi. Anche dai nove cori angelici perché Maria è la Madre di Dio e degli uomini, è Regina del cielo e della terra, è Immacolata, fu assunta in Paradiso anima e corpo. Oh, beata la nostra Madre celeste! Maria si onora tenendo esposta la sua immagine nelle camerate, negli studi, sui banchi di scuola, nei libri che si devono usare e nei luoghi in cui si passa la maggior parte del giorno. La sua immagine si venera, si spolvera, si adorna di fiori, si cura che occupi il posto più decoroso, proprio come una regina, come nella casetta di Nazaret era riverita regina da Gesù e da Giuseppe.
Onorare la Madonna significa saper fare qualcosa per lei: le si offrano delle mortificazioni, si cantino le sue lodi, s'abbelliscano i suoi altari, nelle sue feste echeggino le nostre case di canti, sabato sia il giorno preferito e maggio | [20] il mese prediletto. Parliamo di lei, scriviamone, diffondiamo i libri che parlano di lei e che furono confezionati con speciale amore. Vedete? La Chiesa le dà i nomi più dolci: Pio X aggiunse alle Litanie l'invocazione: Regina sine labe originali concepta; Leone XIII: Regina sacratissimi rosarii; Benedetto XV16: Regina pacis17. Le anime che veramente l'amano sanno trovare i nomi più dolci per esprimere il loro amore.
E voi, l'onorate la Madonna? Ne diffondete volentieri Le Glorie18, la Vita19, i libri che parlano di lei? Li preparate bene? Lo stampare, il brossurare, il rilegare un libro di Maria è un onorarla in modo muto ma reale ed efficace.
Per mezzo della stampa si amplifica la gloria di Maria: «Ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes»20.
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Quante volte un'immaginetta della santissima Vergine ispira fiducia al peccatore, ridà la speranza ad un'anima tribolata, la pace ad una tentata! Se avessi dei denari li spenderei tutti per far conoscere e pubblicare Le Glorie di Maria!

3.° Obbedienza
Alla Madonna si deve obbedienza. Ella però non comanda come un legislatore. Più che comandare, esorta, invita, come fece nelle nozze di Cana quando disse ai servitori: «Fate ciò che egli (Gesù) vi dirà»21.
La stessa frase Maria ripete alle anime: Questo è il desiderio mio, che facciate quanto Gesù vi dice. | [21] La Madonna non è severa, non minaccia castighi, ma ci convince circa i beni che provengono dall'obbedienza, non s'impone ma si fa amare, non domina, ma esorta. Ella ci promette il cielo, sa solo essere dolce, sa farci comprendere i desideri di Gesù.
Siete obbedienti a Maria? Cercate di compiacerla? La Madonna desidera la modestia degli occhi, e voi la curate? Desidera la mortificazione dell'udito, e voi sapete mortificare la curiosità? Quella della lingua, e voi la praticate? Sapete fare la sua volontà? Sapete o almeno vi studiate di imitare il suo atteggiamento?
Alcune anime sono tanto industriose per conservare il raccoglimento, per appartarsi ed attendere solo al Signore! Altre invece sembra che vogliano perdere tutte le grazie nella dissipazione perché s'interessano di tante e tante cose, leggono, parlano di ciò che non riguarda il servizio di Dio, si mettono in mezzo ai pericoli. E la dissipazione fa diminuire l'amore a Maria. Compiacete, obbedite la Madonna! Leggete l'Atto di consacrazione22 e consacratevi a lei promettendole di amarla come figlie, di rispettarla, di obbedirla, di compiacerla in tutto e di vivere sempre con lei.
Abbiamo l'ardire di dirle: Maria, vostro Figlio è morto, voi siete sola in casa, permettetemi di venire al suo posto. Io procurerò
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di farne le veci il meglio possibile: vi amerò, vi rispetterò, vi ubbidirò.
La Madonna certamente acconsentirà per quanto brutto sia il cambio perché ella, essendo madre della misericordia, accoglie in casa sua i | [22] più poveri, i più miseri, i più peccatori, i più meschini, purché siano pentiti e si facciano piccoli. Siate adunque bambine nello spirito, nel cuore, nei desideri: «Dispersit superbos mente cordis sui»23 ed abitate nella casa di Maria.
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* Questo ritiro fu ristampato nel 1939 in Haec meditare, Serie prima: Ritiri mensili, Vol. I, Pia Società Figlie di S. Paolo, Roma 1939, pp.102-120, con il titolo: “La devozione alla Madonna”. Le tre meditazioni furono stampate all'inizio del libro Esercizi e Ritiri - Volume I (1935), pp. 5 - 22, con il titolo: “Ritiro. Mese di maggio”. L'EC di giugno 1935, p. 1 fornisce alcune precisazioni circa l'argomento e la data: «Ritiro mensile. Ce lo tenne il Sig. Primo Maestro nei giorni 26/27 maggio. L'argomento fu sulla Madonna. Nelle tre istruzioni svolse i punti: I. Maria è nostra madre […]; II. Per diventare figli di Maria […]; III. I nostri doveri di figli […]».

1 La festa liturgica della Regina degli Apostoli si celebra il sabato dopo l'Ascensione; nel 1935 ricorreva il 1° giugno.

2 Originale: Agostino. Si tratta di san Luigi IX (1214-1270), figlio di Luigi VIII e di Bianca di Castiglia.

3 Bianca di Castiglia (1188-1252), figlia di Alfonso IX, re di Castiglia, e di Eleonora d'Inghilterra. Divenuta regina di Francia nel 1223, fu reggente accanto al figlio Luigi IX. Cf Barberis G., Vita di S. Francesco di Sales, SEI, Torino 1944, 8.a ed., p. 63.

4 Cf Gen 3,15.


5 Cf Mt 18,3.

6 Cf Pr 9,4.

7 Cf Mc 10,14: «A chi è come loro appartiene il regno dei cieli».

8 Cf Lc 14,11.

9 San Giovanni Fisher (1469-1535); San Tommaso More (1478-1535), inglesi, entrambi fatti decapitare da Enrico VIII. Canonizzati nel 1935 da Pio XI.

10 Cf Sal 87,1: «Le sue fondamenta sono sui monti santi». Nella predicazione, sovente Don Alberione assumeva questo versetto per dire che la santità di Maria iniziava là dove aveva fine quella dei santi (cf Alberione G., Maria nostra speranza, vol. I, SSP, Alba-Roma 1938, p. 32; cf anche vol. III, p. 160).

11 Gv 19,27: «Ecco la tua madre».

12 Cf Pr 9,4: «Chi è inesperto accorra qui».

13 Lc 2,35: «Anche a te una spada trafiggerà l'anima».

14 Cf 1Pt 4,8.

15 Si allude a san Giovanni Berchmans che si distinse oltre che per l'osservanza e la carità anche per un tenero amore verso la Madonna.

16 Benedetto XV (1854-1922), Giacomo Della Chiesa, genovese, papa dal 1914. Soffrì molto e si adoperò per riportare la pace nel mondo sconvolto dalla guerra.

17 «Regina concepita senza peccato»...«Regina del santo rosario»...«Regina della pace».

18 Cf Sant'Alfonso M. de' Liguori, Le glorie di Maria, PSSP, Alba 1932.

19 Vari libri avevano come titolo: La vita di Maria. È probabile il riferimento al volume scritto dal sacerdote paolino: Rocca L., La vita della santa Madonna, Alba 1932.

20 Lc 1,48: «D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata».

21 Gv 2,5.

22 È la preghiera composta da san Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716).

23 Lc 1,51: «... ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore».