Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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I
NECESSITÀ E IMPORTANZA DEGLI ESERCIZI
Introduzione*

| [25]Stamane, nella santa Messa, ho ringraziato il Signore che ci dà la grazia di poter fare questo breve corso di Esercizi spirituali. Buona parte di voi è un tempo notevole che non la vedo e sono riconoscente al Signore che ora, rivedendovi, vi trovo con maggiori meriti1. Ne avrete radunati tanti, vero? Certamente ne avrete raccolti molti mentre siete andate con entusiasmo e con buona volontà chi in un apostolato, chi in un altro.
Mi rallegro dunque che siate così ricche, mi rallegro come un padre che vede tornare più ricchi i figli.
Siete più ricche? Quanto alle cose materiali spero di no, desidero anzi che ne siate sempre più distaccate. Ma quanto alle grazie, ai meriti, ai lumi, spero molto che vi siate arricchite e ne sono certo. Beati noi, se nella vita passiamo raccogliendo.... Voi siete come la spigolatrice della Sacra Scrittura2. Avanti vanno i mietitori che sarebbero i sacerdoti. A loro il padrone ha ordinato di lasciare indietro parecchie spighe da raccogliere perché voi li seguiate e raccogliate.
| [26] Dice la Scrittura degli operai evangelici: «Euntes ibant et flebant, mittentes semina sua. Venientes autem venient cum exultatione, portantes manipulos suos»3. Nel lavorare e nell'industriarvi quante fatiche e quante lacrime avrete messe, vero? Ma ciò è bene perché il salmo dice che i seminatori «torneranno poi tutti lieti e contenti con le mani piene». Beate voi, che siete chiamate ad una vocazione tanto bella, il che vuol dire essere chiamate ad un premio molto maggiore. Beate voi! Io come un padre me ne rallegro, anche a nome di S. Paolo vostro
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padre. Ma intanto passando i giorni ed esercitando l'apostolato, avrete acquistato solo dei meriti? Credo che per fatiche materiali forse non potevate far di più (vi conosco!) ma quanto a mettere più amore, più fede... questo possiamo dire di averlo fatto, tutte? Offese a Gesù ad occhi aperti: no, forse; ma delle debolezze, sì.

I. NECESSITÀ DEGLI ESERCIZI

Ecco dunque la necessità degli Esercizi, i quali debbono: 1) Riparare il male. 2) Ripulire il bene onde vi resti nulla di meno perfetto. Ripulirlo ed offrirlo a Dio con spirito di umiltà e con cuore contrito e dire agli angeli che ce lo portino alle soglie dell'eternità. 3) Vedere che cosa vogliamo far di meglio, di più. Il Signore è un gran Maestro; nessuno è più Maestro di lui. Molte cose sentiamo lungo l'anno, ma il divin Maestro c'insegna anche con l'esperienza personale e quando ci lascia cadere in uno sbaglio, è per avvisarci, per farci | [27] imparare, e non mai per buttarci a terra, a rimanere umili.
Qui, davanti al tabernacolo, negli Esercizi, comprenderete sempre meglio il da farsi. Quindi tre fini hanno gli Esercizi: a) Chiedere perdono; a questo scopo potrete anche acquistare le sante indulgenze. b) Ripulire il bene fatto se mai vi fosse entrata qualche scoria. c) Provvedere per l'avvenire: come vorrete regolarvi, facendo dei buoni propositi. Consideriamo il complesso della nostra vita: pietà, studio, apostolato, povertà.
Oh, figliuole di San Paolo, passano i giorni e s'avvicina la morte. Quel giorno estremo deve trovarci non soltanto pronte negativamente, ma anche positivamente, ossia cariche di meriti.
Che cosa sono dunque gli Esercizi spirituali? Sono un corso di lavori, di esercizi vari: di fede, di virtù, di preghiera4. Ecco quindi:
1) Tempo in cui ci esercitiamo nella fede conoscendo meglio il Signore, il nostro destino, i mezzi per raggiungerlo.
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2) Un corso di virtù e cioè di speranza, di carità, di mortificazione, di fedeltà all'orario, di compatimento vicendevole; il tutto coronato da una confessione ben fatta.
3) Esercizi di preghiera. Chissà quante volte avrete sospirato dei giorni di maggior preghiera e tranquillità. Anzi talvolta si sbaglia su questo punto. Alcune Figlie di San Paolo talora forse rimpiangono di non essere entrate in clausura. Ma credete forse che facciano tanto le grate esterne? Ecco dove dobbiamo mettere le grate: | [28] imporci la mortificazione, custode del cuore, della innocenza, della perfezione.
Se sospirate la quiete, eccovi gli Esercizi; pregate bene!

II. È IMPORTANTE CHE FACCIATE GLI ESERCIZI

[È] importantissimo.
Per il passato, perché talora entrano nella coscienza degli abusi, vengono delle idee strane, si vede che si vuol avere sempre ragione, che si evitano i sacrifici. Per il passato quindi gli Esercizi sono utilissimi. Siete giovani (beate voi! potete farvi tanti meriti), ma le giovani allorché vanno fuori, più facilmente sbagliano e spesso credono di dover fare dei cambiamenti alle cose solite.
Una certa suora parlandomi di un istituto di altre suore mi diceva che esse hanno tutte lo stesso modo di camminare: è un grande elogio per delle suore il dire che esse sono in tutto conformi a Casa Madre e formano un corpo morale ben unito e fedeli nell'osservanza.
Dovete conoscere molti, ma non fare molte amicizie; siate nell'intimità solo con le vostre sorelle in modo uguale, con le Maestre, con la Casa Madre, ma specialmente un'amicizia molto intima abbiatela con Gesù; impariamo ad andare a Gesù nella Visita, nella Messa, nella Comunione!
Devo farvi una confidenza. Agli inizi della vostra Casa io mi trovavo in un grande fastidio. Dicevo: va bene radunare tante figliuole per l'Apostolato della Stampa, ma come | [29] dare loro un indirizzo pratico, un modo stabile di vita e di virtù religiose? Bisognerebbe essere un modello santo. Risolsi: le faremo amiche di Gesù; da me non potranno prendere nulla di buono, ma
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Gesù è l'esemplare per tutti. Quindi io non vi dico di fare così o così, ma come vuole, come ha fatto, come v'insegna il divin Maestro. Imparate bene da lui e non da chi non dovete.
[1)] Gli Esercizi dunque in primo luogo sono necessari per correggere le idee. Stimate tutti, ma amate la vostra via soprattutto, essa sicuramente vi conduce al cielo.
2) Correggere il cuore, le sue tendenze, così da essere tutte una sola mente ed un sol cuore.
3) Correggere la pietà. Atteniamoci alla Casa Madre. Stimate tutte le altre suore come più buone, ma anche la vostra Congregazione come la volontà di Dio per voi.
Gli Esercizi servono per il futuro. Prendete molto in essi e portate alle sorelle nelle case5, per praticare tutto durante l'anno spirituale. Anche per questo sono importanti gli Esercizi.
In essi dobbiamo guardare di formarci come si deve. Giova in questi giorni rileggere le Regole. Vi saranno dei punti che avranno bisogno di spiegazione; alcune cose accidentali le troverete alquanto mutate6.
Ciò è naturale perché la Congregazione è durante il suo sviluppo e prende l'andamento secondo le circostanze di vita.
Certe cose che andavano bene agl'inizi non sono più adatte adesso, perché allora vi erano | [30] altre necessità e si era più bambini; però, in fondo, la sostanza è sempre la stessa.
Ora dovete cercare proprio di sviluppare lo spirito nel modo di fare la Comunione, la meditazione, le confessioni, nel modo di esercitare sempre meglio l'apostolato.
Essendo molte di varie case, potete scambiarvi le idee e imparare le une dalle altre. La Congregazione è ad un punto in cui occorre maggiormente lavorare per le vocazioni.
Avete anche bisogno d'imparare tante cosette circa la salute. Tutte poi chiedete la grazia di saper guidare.
Si deve dire che in tutti gli uffici occorre un progetto e specialmente richiedesi riguardo agli studi. In tutto però si è pregato
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e lavorato molto. La nostra vocazione è una via in parte nuova, ma il Signore vuol darci le grazie: confidiamo molto.

III. COME FARE GLI ESERCIZI

Farli volentieri e voi certamente li fate così. Farli volentieri significa mettere nelle mani di Dio la nostra volontà ed il nostro cuore e dire: Signore, voi sapete a quale santità mi chiamate, fatemi santa. Il mio cuore lo metto nel tabernacolo in questi giorni e quando lo riprenderò non lo voglio più freddo, superbo, indifferente come per l'addietro, ma pieno di fervore. C'è sempre tanto pericolo di opporsi alla grazia credendo che negli Esercizi basti una confessione e qualche proposito generale. Si dice: Su quel punto non posso proprio correggermi, è inutile ogni tentativo. Bisogna | [31] dire invece: «Parla, o Signore, ché il tuo servo ti ascolta»7.
Qualche volta c'è da dare un ufficio, da mandare in un luogo, ecc. ed occorre interrogare quella persona per vedere se è disposta, se le piace la cosa e si finisce col dire: Dimmi tu: che desidereresti di fare?. Quando si legano le mani in questo modo ai superiori, ed in sostanza si vuol fare la propria volontà, si è molto indietro. La volontà propria è la grande nemica della volontà di Dio. Quante volte nella Comunione si mette Gesù vicino al cuore, glielo offriamo anche, ma non lo si lascia entrare. Gesù è geloso; egli vuol entrare e possederlo tutto, come re assoluto e solo. Lasciatelo entrare, egli vuol regnare, come solo e unico Dio. L'egoismo sarebbe l'io contro Dio! Si era fatta la proposta di collocare fra gli altri dei nel Panteon8 anche Gesù Cristo. Ma si ribatté: Non lo fate, perché quel Dio è geloso e non vuol stare con gli altri, vuol essere l'unico Dio. L'opposizione della nostra volontà a quella di Dio è il maggior impedimento alla nostra santificazione. Facciamo dunque gli Esercizi volentieri dando la nostra volontà al Signore.
La santità sta nel fare la volontà di Dio e siccome la volontà
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nostra è tanto facilmente diversa dalla volontà di Dio noi non facciamo mai certi passi e camminiamo sempre stentatamente. Facciamo dunque la volontà di Dio, facciamola! È facile voler venire agli Esercizi per sentire delle prediche, per dir tante preghiere, per cantare; ma ciò non basta: bisogna | [32] farli volentieri dando tutto a Dio: «Parlate, o Signore, ché il vostro servo vi ascolta».
Farli intieramente. Ciò significa allontanare ogni pensiero e preoccupazione dei giorni passati, fuggire le distrazioni, tacere e riposare in Dio. Specialmente il cuore se ne stia raccolto con Dio; s'allontani dalla fantasia ogni distrazione; si tolga dal cuore ogni affezione terrena; datevi a Dio con tutte le forze. Si è pensato di darvi un orario conveniente affinché gli Esercizi non siano fatti con stanchezza, ma nemmeno domini la pigrizia.
Dedicatevi interamente agli Esercizi e non preoccupatevi dell'avvenire se non per i propositi a migliorare.
Interamente vuol anche dire: subito. Non tardate a mettervi, sino al secondo o terzo giorno! Preparatevi subito alla confessione. Pensate subito a provvedere alla vostra anima, senza perdere tempo.
Soprattutto: piamente. La luce, la santità e la grazia vengono dal tabernacolo e dal Crocifisso. Molta preghiera, dunque. Gesù sulla croce offre i suoi patimenti per noi: che preghiera efficace!
Abbandoniamo il nostro cuore ad un santo amore, ad un dolce sfogo, lasciamo che riposi sulle piaghe di Gesù; là si sta bene. Invitiamo Gesù a venire nel nostro cuore. Egli ci dice: «Se uno mi ama, l'amerà il Padre mio, e verremo a lui e presso di lui staremo»9.
Vi benedica dunque il Signore. Preghiamo in questi giorni per tutti i bisogni generali e particolari della Congregazione. Oh, se ottenessimo che fosse per sempre allontanato il | [33] peccato e che Gesù venendo fra noi, vi si trovasse bene: tra persone amanti e non restasse mai scontento! Ne ha già tanti che gli stanno lontani e non lo amano. «Tu, almeno, amami!» diceva Gesù a S. Margherita Alacoque. Ecco un programma di vita religiosa; ecco un programma per fare gli Esercizi! Sentiamo la voce di Gesù.
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* Nell'originale stampato il titolo è: “Predica d'introduzione”.

1 Sono passati sei anni dall'apertura delle prime case (novembre 1928). In questi anni le Figlie di San Paolo si sono veramente arricchite di molte esperienze ecclesiali, apostoliche e spirituali.

2 Cf Rt 2,3.16.

3 Sal 126,6: «Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni».

4 In tutta questa meditazione introduttiva risuonano i concetti espressi in DF stampato nel 1932: «Gli Esercizi Spirituali ed il Noviziato sono Esercizi di virtù, di pie pratiche, di pensieri divini, per far morire l'uomo vecchio e far vivere in noi Gesù Cristo» (pp. 9-10 dell'originale; Alberione G., Donec Formetur Christus in vobis, a cura di A. Da Silva, Roma 2002).

5 Ad aprile 1935 le Figlie di San Paolo in Italia hanno trentaquattro comunità e cinque all'estero.

6 Sono le Costituzioni preparate nel 1932. In un primo momento furono stampate in formato grande con una colonna bianca per raccogliere le osservazioni. Esse sono molto più ampie di quelle presentate per l'approvazione diocesana.

7 1Sam 3,9.

8 Tempio dedicato anticamente a tutti gli dei. Fu fatto costruire in Roma nel 27 a.C. dall'imperatore Marco Vespasiano Agrippa. Nel 609 fu dedicato da Papa Bonifacio IV alla Madonna e a tutti i martiri.

9 Cf Gv 14,23.