Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

IV
L'OBBEDIENZA

[49] La Confessione ha pure lo scopo di provvedere per l'avvenire. Il Signore ha istituito questo sacramento perché sia tolto il peccato dal mondo e si progredisca gradatamente nella virtù. Alcune anime approfittano così bene di tal mezzo, che in breve tempo raggiungono gradi eminenti di santità. S. Gabriele dell'Addolorata in sei anni raggiunse un'alta perfezione. Lo stesso altre anime fecero in un anno solo. Questo progresso però dipende sempre da due disposizioni: confidenza ed umiltà; tanto più queste saranno perfette, tanto più celere sarà l'ascesa.
Speriamo nei meriti di Gesù Cristo redentore. Il Padre celeste ha voluto instaurare tutto | [50] in lui1, quindi non vi è santità che non sia in Cristo. Ci dia il Signore la grazia di progredire, non con disordine ma con ordine, tutti i giorni un tantino2.
Oggi consideriamo il progresso che noi dobbiamo fare nella pratica dei santi voti, e prima del più perfetto che è l'obbedienza perché: buona è la povertà, migliore la castità, ottima l'obbedienza.
1) Che cos'è l'obbedienza; 2) Materia principale di questa virtù; 3) I premi riservati all'obbediente.

I. CHE COS'È L'OBBEDIENZA

L'obbedienza è l'uniformità della nostra volontà con quella di Dio. Questa uniformità è generica perché ogni creatura deve fare la volontà di Dio. La fanno gli astri, le stelle, il sole, la luna, da milioni di anni, da quando furono creati. Da quel giorno essi hanno sempre girato come volle Dio. Tutta la natura terracquea ha fatto sempre la volontà di Dio e così pure le stagioni, la pioggia, i tuoni, le nevi, ecc.
~
Ma tutti gli elementi naturali e le creature puramente materiali la fanno materialmente, ossia senza capire, e necessariamente, in modo che non potrebbe essere altrimenti. Solo l'uomo, dotato di libertà, può ribellarsi ai voleri di Dio. Anche gli angeli lo potevano, ma ora non più avendo avuto la loro prova ed essendo confermati in grazia. I demoni o angeli ribelli, trovandosi in stato di termine ossia nello stato | [51] definitivo, sono e saranno eternamente ribelli.
Nel coro meraviglioso di gloria che dalla terra e dal cielo stesso si eleva a Dio, l'uomo solo può mettere la sua stridente nota. È ben miserevole la nostra sorte! Eva fu la prima a cantar male e noi diciamo: Che giornataccia ha fatto Eva! Ma intanto: che giornatacce passiamo anche noi quando ci ostiniamo contro la volontà di Dio!
L'obbedienza invece è l'uniformità al divino volere, e Dio premia quelli che l'obbediscono.
La volontà di Dio è duplice: di segno e di beneplacito.
Di beneplacito sono i comandamenti, dai quali nessuno si può esimere per ottenere la salute, nemmeno i pagani.
Altri voleri di Dio poi sono di segno, ed a questi appartengono gli stessi comandamenti applicati ad ogni singola anima, secondo gli obblighi del proprio stato. Altri sono i doveri di una madre, ed altri quelli di una suora.
Anche fra suora e suora può esservi differenza. Diversi sono i doveri della suora che si trova in Casa Madre, da quelli di una suora in casa filiale.
Altri i doveri per una sana, altri quelli di un'ammalata. Diversi ancora sono i doveri di due suore nel medesimo ufficio. Una può aver ricevuto più grazia e un'altra meno, e così i doveri sono proporzionati alle disposizioni d'ogni giorno le quali possono variare. Quindi per noi l'uniformità alla volontà di Dio non dev'essere soltanto generica e materiale come per le | [52] creature irragionevoli, ma ragionevole, libera, particolare.

II. MATERIA PRINCIPALE DI QUESTA VIRTÙ

a) A voi serve la massima uniformità nelle cose di spirito, perché così vuole il Signore: la Visita sia della durata stabilita,
~
la meditazione di mezz'ora, alla domenica, prima il catechismo nostro poi quello parrocchiale, la divozione particolare al divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo; la Messa, la Visita, la meditazione secondo il metodo: Via, Verità e Vita.
Più vi uniformerete alle cose stabilite, meglio compirete la volontà di Dio.
Ciascuno poi, nella vita, ha una vocazione particolare. Dio, sapientissimo, ha creato un grande giardino con fiori svariati che lo rendono proprio tanto bello.
Questi fiori sono le anime che dovranno poi essere trapiantate nelle aiuole del cielo. E come la rosa non può dire: Io voglio essere bella come un giglio, e nemmeno il giglio: Io voglio diventare nascosto come la viola, così ogni anima si studi di diventare quale la vuole Iddio e non altrimenti. Riceverà una ricompensa adeguata.
b) Uniformità nelle cose di studio. Anche andando nelle case, portate quel che avete ricevuto, per servirvene nello studio; naturalmente, non potete essere tutte allo stesso punto e non è necessario, perché al mondo si fa più | [53] meriti chi fa meglio la volontà di Dio. Le cose in sé possono essere una più bella dell'altra, ma quanto al merito, esso dipende dall'amore con cui si fanno. Ricordiamo sempre che S. Giuseppe non ha mai stampato, né predicato, ed è il primo dei santi: perché è l'uniformità alla volontà di Dio che fa i santi! Non domandiamo quindi al Signore per quale ragione abbia creato alcune rose rosse ed altre bianche; tanto la rosa rossa che la bianca canteranno nel creato la gloria di Dio. Alcune hanno carattere nervoso, altre flemmatico e ciò va molto bene per l'acquisto dei meriti: chi ha troppa voglia di correre si tenga indietro, chi generalmente sta indietro si sforzi ad andare avanti ed ambedue faranno la volontà di Dio.
Per tornare agli studi: uniformità con la Casa Madre.
In questo ultimo anno vi è stata una certa tendenza a diversificare. Sorgono talvolta delle gare e qualche malinteso, ma ciò è prodotto dalla buona volontà e serve solo a farci esercitare la virtù della pazienza nel sopportarci a vicenda e quindi guadagnare molti meriti.
È sempre così! La malata si fa sopportare dall'infermiera, l'infermiera a sua volta dall'ammalata e via di seguito.
~
Voi in generale avete la volontà di fare il bene che riesce meglio; e questo è buono benché anche in ciò si richieda moderazione. Abbiamo presente però che è sempre più fruttuoso quel bene che è di volontà di Dio.
c) Uniformità nello spirito di povertà, ossia nell'abito, nel vitto, nelle cure della salute che | [54] vi vengono ordinate. Qui bisogna dire che alcune superiore fanno dei grandi sacrifici e talvolta si privano di una medicina per non spendere. Anche in ciò sappiatevi regolare.
La vostra casa sia dappertutto semplice, talmente che le suore, cambiando, non trovino difficoltà nell'ambientarsi. Uniformità in tutto, ma prendendo le cose nel giusto senso. A questo scopo si è stabilito di stampare l'Eco di Casa Madre3, affinché siate tutte unite col centro: di spirito, di idee, di sentimenti e di cuore.
Si è detto: È più che giusto che le suore della stampa usino la stampa anzi tutto per loro!. E sta bene.
Una suora si lamentava perché non le scrivevano mai.
Ma non ricevi l'Eco?. Sicuro, quelle però sono cose comuni. Meglio, meglio; le cose comuni sono più preziose delle individuali. Quando si hanno tanti bisogni particolari, è segno che non si corrisponde abbastanza all'indirizzo generale.
L'Eco di Casa Madre non pubblica delle lunghe prediche come quelle degli Esercizi; sono piccoli avvisi, suggerimenti, consigli, notizie tanto utili per chi ne sa approfittare.
Ricordate che sarete forti, finché sarete unite, anche se poche, mentre non concludereste niente, anche in diecimila disunite.

III. PREMI RISERVATI ALL'OBBEDIENTE

L'obbedienza sarà grandemente premiata. Nei comandamenti del catechismo vecchio si | [55] leggeva: «Onora tuo padre e tua
~
madre acciocché tu possa vivere lungamente sulla terra»4. E questo non significava propriamente che sempre i figli obbedienti vivranno lungamente, ma bensì che la loro vita fu sempre ripiena di benedizioni anche temporali.
E se l'obbedienza è tanto premiata in terra, quanto lo sarà in cielo?
Il Maestro Gesù era sottomesso a Maria ed a Giuseppe, in tutto, meno che nelle cose di propria vocazione e perciò a dodici anni si allontanò da loro per andare a predicare nel tempio. Infatti dice il Vangelo: «Erat subditus illis»5 e poi: «Nesciebatis quia in his quae Patris mei sunt oportet me esse?: Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose che riguardano il Padre mio?»6. Un'altra volta egli disse: «Io faccio sempre ciò che piace al Padre celeste»7. E S. Paolo scrisse di Gesù che egli s'era fatto obbediente sino alla morte ed alla morte di croce «propter quod et Deus exaltavit illum et dedit illi nomen, quod est super omne nomen»8.
Ad imitazione di Gesù nessuno sarà tanto esaltato in cielo come colui che avrà fatto l'obbedienza, ossia che avrà compiuto bene la volontà di Dio.
Chi in terra la fece meglio di tutti fu Gesù; dopo di lui vengono: la Madonna la quale disse all'angelo: «Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum»9. E poi subito S. Giuseppe che metteva in pratica i comandi del cielo, anche di notte10, in qualunque stagione o condizione di salute fosse, facendo | [56] immediatamente, senza perdere nemmeno tempo a dir di sì.
Gesù fu il primo obbediente e per questo dinanzi a lui (dice S. Paolo) si piega ogni ginocchio in cielo, sulla terra e negli inferni11. Fu obbediente e perciò fu costituito Re.
~
Chi obbedisce diverrà dominatore perché sarà potente presso Dio. Dio fa la volontà di chi lo ascolta. Vogliamo sapere perché certe persone sono tanto efficaci sul cuore di Gesù? Perché esse ascoltano Dio e Dio ascolta loro ed hanno appena incominciato a pregare che già ottengono.
Dirà Gesù all'anima obbediente che gli comparirà dinanzi per essere giudicata: «Euge, serva bona et fidelis!»12. Vieni avanti, o tu che hai sempre fatta la volontà di Dio, perché la facesti nelle piccole cose, ora ti costituisco su molte. Entra nel gaudio del tuo Signore.
L'obbedienza dunque avrà grande premio nella vita eterna e non saranno i superiori ad andare più in alto in Paradiso, ma i sudditi, se i primi non avranno fatto meglio degli altri la volontà di Dio.
Comparvero dopo morte il portinaio del re Filippo II e comparve anche il re, ambedue erano salvi, ma la gloria del primo era di tanto più grande per quanto era stato inferiore al suo padrone in vita.
Abbiamo detto che l'obbedienza viene premiata anche in terra ed è vero. Infatti, chi si sforza ad eseguire quanto viene detto, finisce sempre col riuscire perché il Signore benedice. Si dice poi: Sembrava impossibile e invece.... E invece, il compiere la divina volontà è | [57] tutt'altro che impossibile. Non bisogna dire subito: È impossibile. Fate prima un'ora di adorazione, dite un rosario e ci vedrete più chiaro. Siate persuase che il Signore non dà mai degli ordini senza dare i mezzi relativi. E se adesso ti pare di non aver la grazia, prega, la sentirai e questa grazia ti accompagnerà per quanto durerà la tua obbedienza, anzi crescerà man mano che vai avanti. Se accetteremo la morte per obbedienza avremo anche la grazia di morir bene, stiamo sicuri! Quanti morirono col sorriso sulle labbra dopo aver pronunziato delle frasi veramente consolanti!
Per chi farà la propria volontà invece sarà dura la vita.
Giona non voleva andare a Ninive; aveva paura di suscitare le ire di quel popolo; perciò se ne andò altrove su di una nave
~
che viaggiava in direzione opposta a quella città. Ma che avvenne? Avvenne che in un subito naufragio la nave affondò ed egli fu inghiottito da una balena. Una volta nel ventre del grande cetaceo Giona si pentì del suo peccato e domandò perdono a Dio promettendogli di compiere immediatamente la sua volontà, se lo avesse liberato da sì mala sorte. Dio lo liberò, ed egli predicò secondo che gli era stato ordinato e i niniviti si convertirono13.
Ho proposto ad una persona: Ti lascio la libertà di andare in uno di questi due luoghi; scegli.
E quella persona mi ha risposto: Ah, non mi lasci libertà perché se lei mi manda ho diritto di dire al Signore: Datemi le grazie necessarie, altrimenti nelle difficoltà mi | [58] verrà da pentirmi come di cosa voluta da me.
Ed è così: quando noi siamo nella volontà di Dio allora abbiamo la promessa particolare dell'assistenza di Dio, mentre non può dire così chi fa di proprio genio.
Dite sempre di al Signore; non v'è niente di più sapiente, né di più bello in cielo ed in terra. Dando la nostra volontà al Signore, noi gli diamo quel che abbiamo di meglio.
Sia sempre con voi il Signore; date a lui la vostra volontà, arricchitevi di meriti!
La Madonna disse all'angelo: «Ecco l'ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola».
Più tardi, alle nozze di Cana, disse agli uomini indicando Gesù: «Fate tutto ciò che egli vi dirà!»14.
Prendiamo dalle sue labbra materne questo consiglio, l'unico dato agli uomini che sia stato registrato nel Vangelo; facciamo la volontà di Dio.
~

1 Cf Ef 1,10.

2 Questo era il proposito del venerabile Maggiorino Vigolungo, aspirante della SSP (1904-1918).

3 Bollettino interno, mensile, di informazione delle Figlie di San Paolo, iniziato a gennaio 1934.In seguito assumerà nomi diversi: Circolare Interna, Vita Nostra, Regina Apostolorum, Regina degli Apostoli.

4 Cf Es 20,12.

5 Cf Lc 2,51.

6 Lc 2,49.

7 Cf Gv 8,29.

8 Fil 2,8-9: «... Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome».

9 Lc 1,38: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».

10 Cf Mt 1,20; 2,13.

11 Cf Fil 2,10.

12 Cf Mt 25,21: «Bene, serva buona e fedele».

13 Cf Gn 3,10.

14 Gv 2,5.