Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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17. IL ROSARIO E LE ANIME DEL PURGATORIO*

Che grazia, che beni abbiamo noi! Ogni mattina possiamo far discendere sul purgatorio una pioggia benefica, non una pioggia fatta di goccioline d'acqua, ma fatta di goccioline di sangue, sangue sparso da Gesù nel Getsemani, sulla via del Calvario, sulla croce, sangue di Dio che ogni giorno si raccoglie nel calice: «Calicem salutaris accipiam»1.
Lo prendo in mano quel calice contenente il sangue di Dio, e la pioggia va a cadere fra le fiamme del purgatorio. Ma stamattina, oltre quella pioggia di sangue benefica, essenzialmente redentrice, possiamo far discendere un'altra pioggia fatta di piccole cose, di rose, che portino laggiù sollievo, un refrigerio intenso mediante il rosario.
«Venite, o genti, e raccogliete rose...»2. Diciamo una bella Ave Maria per comprendere quanto benefico sia il rosario e come la santa Madonna stessa si incaricherà di scendere a portare [sollievo] fra quelle fiamme.
Quattro sono le ragioni per cui Maria è chiamata regina del purgatorio.
1. Ella è regina universale e, nell'universalità delle anime sono comprese anche le anime del purgatorio. Maria regina universale condivide il regno di Gesù Cristo e in questo mese, festeggiando Gesù Cristo Re, festeggeremo accanto la regina universale. Maria anche nel purgatorio esercita la sua universalità.
2. Maria è corredentrice di quelle anime: Gesù martire nell'anima e nel corpo, Maria martire nel cuore. Ella ha sofferto per le anime e, per portare un paragone adatto a noi, sarebbe come se noi ci dessimo ad una vita continua di penitenza per liberare qualche anima dal purgatorio.
3. È la regina del purgatorio, perché così la chiama la Chiesa.
4. È regina del purgatorio, perché ella stessa accetta i nostri
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suffragi per quelle anime e vi discende portando i nostri meriti uniti ai suoi. Ella tiene sempre le mani giunte per quelle anime, ha amore, ha per loro delle cure simili a quelle di una mamma per un figlio che spasima e agonizza. Così è la santa Madonna.
[Recitiamo] un'Ave Maria per capire il grande cuore della Madonna e come ella è realmente regina dei cuori.
Un chierico stava male all'ospedale; si telegrafò alla mamma, ma questa non poté venire subito e rimandò. Quando arrivò e il chierico la vide aprire la porta: «Che gioia! O mamma, ci sei, le disse, io ti aspettavo, perché hai tardato tanto? Ma ora starai con me». Anche la Madonna va a trovare i suoi figli sofferenti3 e quando apre quella porta, le anime le corrono incontro: O mamma, mamma, portaci con te da Gesù!
Dite: Io voglio riempire le mani della Madonna di rose perché le porti là, non voglio che quando va tra quelle anime purganti abbia le mani vuote. Diamole subito una bella rosa, [recitiamo] l'Ave Maria.
Così, si amano le anime del purgatorio! Si prendono le rose, ma tante, si danno alla Madonna perché irrorate di celeste rugiada le porti a quelle anime. Il rosario serve alle anime del purgatorio? Serve loro per tre ragioni.
1) Perché contiene il Requiem, che si può sempre recitare, tranne davanti al Santissimo esposto in forma solenne, per adorazione solenne.
2) Perché nel rosario si acquistano tante indulgenze, e specialmente in questo mese recitandolo davanti al Tabernacolo, particolarmente per chi lo dice intero. È ricchissimo sempre di indulgenze il rosario! Mandiamone tante di queste indulgenze plenarie e parziali! Venite, anime, raccogliete le rose e datele alla Madonna!
3) Il rosario serve per le anime del purgatorio, perché dà alla Madonna [la possibilità di intercedere] la redenzione per quelle anime. Noi preghiamo la Madonna, nel primo mistero gaudioso di portare a quelle anime i meriti della sua umiltà; della sua carità nel secondo mistero; i meriti della sua povertà e maternità nel terzo; i meriti di Gesù Sacerdote nel quarto, e i meriti di Gesù Maestro nel quinto.
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I meriti della condanna a morte di Gesù e dei suoi dolori, i meriti della coronazione di spine, del viaggio al Calvario e della spada che trafisse il cuore della Madonna, nei misteri dolorosi.
Portiamo [i frutti della] resurrezione a quelle anime, per mezzo di Maria, col primo mistero glorioso; nel secondo preghiamo che ascendano al cielo con Maria; nel terzo [che] discenda lo Spirito Santo sui sacerdoti, sugli uomini tutti, perché tutti si ricordino di celebrare o di pregare per liberare quelle anime che soffrono; nel quarto perché i moribondi abbiano una santa morte confortata dai sacramenti, dall'indulgenza plenaria e dalla benedizione papale, e la loro morte sia un transito come quello della Madonna, dal letto al cielo. Nel quinto abbiamo l'incoronazione della santa Madonna. Al trionfo della santissima Trinità vengano tutte le anime del purgatorio e inginocchiate accanto alla santa Madonna cantino il Magnificat. Allargate qui il vostro cuore, accoglietevi le anime della Cina, dell'America, ecc., che sono in purgatorio e mandatele tutte in paradiso, escano subito dal purgatorio, specialmente quelle più belle e care a Dio.
Diciamo dei rosari per le anime del purgatorio e diciamoli bene.
Consegnate intanto subito cinquanta rose alla santa Madonna durante la Messa che ascolterete adesso recitando il rosario; ella le spargerà nel purgatorio, irrorate dal sangue di Gesù che è rugiada, profumate dai suoi e vostri meriti.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta vergata, fogli 2 (21x31), tenuta ad Alba il 6.10.1931, dal Primo Maestro.

1 Cf Sal 116,13: «Alzerò il calice della salvezza».

2 Parole di una lode mariana popolare.

3 Originale: spasimanti.