Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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16. IL ROSARIO CANALE DI GRAZIE *

Stamattina mi sembra che guardandovi mi facciate voi la predica.
Volevo parlarvi del rosario e tutti tenete già la corona in mano, avete già fatto quello che io volevo invitarvi a fare. Così si dimostra di essere buoni figli di Maria, e se riusciamo a mettervi davvero tutti nelle mani della santa Madonna, possiamo stare tranquilli e certi che abbiamo messo al sicuro la vostra anima.
Siate figlie di Maria come Gesù che si è dato interamente a lei. Quelli che vogliono amare la Madonna come Gesù, la amano come Gesù amava la sua mamma, la pregano, hanno confidenza con la Madonna, come vera mamma. Essere figlie di Maria vuol dire amare molto il rosario, avere le mani quasi legate dalla corona e metterla al collo quando si va a dormire, perché allora si è sicuri di non avere pensieri molesti. È segno che si confida, si spera e si ricorre al rosario, perché esso è la fontana di ogni grazia, di ogni benedizione, in tutti i luoghi, in tutti i tempi, in tutte le necessità. Ecco ciò che voglio confermarvi oggi.
Quali grazie si possono chiedere con il rosario?
Alle grazie principali espresse ieri si possono aggiungere tutte le altre grazie che ci occorrono: per l'apostolato, per lo studio, per lo spirito, in tutte le tentazioni, quando il cammino della virtù è facile per non insuperbire, quando è difficile per non scoraggiarci, quando vogliamo progredire o scuotere la tiepidezza, quando abbiamo fatto bene per ringraziare, quando abbiamo fatto male per chiedere perdono, quando siamo tentati, quando abbiamo voglia di piangere, quando siamo più allegri, in casa, in propaganda, in vacanza, per la strada, in tutte le necessità, in tutti i luoghi e tempi, per ogni sorta di grazie. Maria è piena di grazia, e se non andiamo [ad attingere] dalla pienezza, possiamo andare
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dalla povertà? Ditelo all'arcangelo Gabriele che vi faccia intendere il senso di queste parole: «Ave, gratia plena!»1.
Maria era piena di grazia, ed oggi ne ha forse di meno? No, oggi ne è pienissima. Maria è la distributrice, il grande mare che contiene tutto, e Dio ha voluto metterla [come] canale fra lui e noi.
Per avere l'acqua in tutta la Pia Società San Paolo, si va a prenderla dal canale che la dirama in tutta la casa, non si va a cercarla dove si sa di non trovarne. Ora, la pienezza dell'acqua è nella santa Madonna, quindi per averla non dobbiamo andare a cercarla dove non possiamo trovarla, bisogna andare da Maria, e questa è la volontà di Dio.
Poche obiezioni da fare e, se questa è la volontà di Dio, bisogna eseguirla. Se la pienezza dell'acqua della grazia è in Maria, là bisogna andare a prenderla.
La Madonna è il divino acquedotto2 e chiunque non va da lei, non beve l'acqua della grazia, l'acqua viva che sale al cielo. «Qual vuol grazie e a lei non ricorre, sua disianza vuol volar senz'ali»3.
Per tutte le grazie ricorriamo a Maria con la preghiera semplice e facile del santo rosario che è una catena, una cinghia che fa girare il nostro cuore su quello di Dio.
Avete bisogno di scienza? Di imparare il latino, l'aritmetica, ecc.? Lo trovate difficile? Ma avete mai provato a recitare il rosario per imparare? Non mettete intenzioni vaghe, non dite per esempio: Per riuscire meglio nello studio. Siete proprio buona gente, se disdegnate di scendere al particolare! Siete in fastidio perché non riuscite a imparare il minimo comune multiplo? Non c'è bisogno di stare lì a fare il muso, dite un rosario! Nelle cose di spirito siamo meno sapienti che nelle cose materiali, si fanno preghiere solo in generale. Provate a fare la colazione in generale, prima di venire in chiesa, provate a mettervi una giacca in generale, non basta; mi pare che l'abbiate tutte in particolare. E allora?
Avete bisogno di crescere in santità? Andiamo dalla Madonna, preghiamo scendendo al particolare: per vincere la pigrizia, la gola, l'invidia, ecc.
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Avete bisogno di comprendere che l'apostolato è amor di Dio? Che la propaganda è amore agli uomini? Ricorrete alla Regina dell'apostolato, recitate un rosario.
Avete bisogno di amare la povertà, di distaccarvi dalle cose della terra, di capire la preziosità del tempo? Dite un rosario.
Avete dei parenti ammalati? [Recitate] il rosario perché si facciano i meriti prendendo tutto con rassegnazione. Siete tentati? Il rosario.
Sentite la nostalgia della mamma? Il rosario vi avvicinerà all'altra mamma. Avete gli occhi pieni di lacrime? Siete tristi perché non avete fatto bene il lavoro? Il rosario vi asciugherà le lacrime e aggiusterà tutto.
Così in punto di morte, stringerete il rosario tra le mani, morrete confortati da esso perché in punto di morte si farà ciò che siamo abituati a fare. Il rosario darà l'ultimo fervore, la forza contro le ultime tentazioni, la fuga del peccato, acquisterà l'indulgenza plenaria, chiamerà Maria al vostro letto di morte.
I giovani che sanno dire bene il rosario mi danno buone speranze per la loro morte, per il cielo.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta vergata, fogli 2 (21x31), tenuta ad Alba il 3.10.1931, dal Primo Maestro. Nel dattiloscritto non è indicato l'anno, ma al capoverso: Alle grazie principali…, si fa riferimento alla meditazione del giorno precedente, quindi l'anno è 1931.

1 Cf Lc 1,28: «Ti saluto, o piena di grazia».

2 Cf S. Bernardo, 1, Ser. Per la natività della B.V. Maria, 6 (Ser. de Aquaeductu) in SBO. V. 278.

3 Alighieri Dante, La Divina Commedia, Paradiso XXXIII, 14-15.