Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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PARTE
SECONDA

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LA PIA SOCIETA' SAN PAOLO

La Pia Società San Paolo è un Istituto religioso approvato dalla Santa Sede. È sorto ad Alba (Piemonte) il 20 agosto 1914 per opera del Sac. G. Alberione, ed è diffuso in varie nazioni dell'Europa, nelle Americhe, in India, Giappone, Australia. In Cina la persecuzione comunista ha obbligato i Paolini a lasciare tutto, furono cacciati, ma appena possibile si ritornerà.

Lo scopo della Pia Società San Paolo è duplice.

Scopo generale dei membri è di dare gloria a Dio e santificarsi nell'osservanza dei tre voti di obbedienza, castità e povertà seguendo la vita comune e le proprie Regole.

Scopo speciale
che consiste nel lavorare con tutte le forze per divulgare la dottrina cattolica con l'apostolato
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dell'edizione: stampa, cinematografo radio; e con altri mezzi più fruttuosi e più celeri che il progresso umano fornisce e le condizioni dei tempi richiedono.
In tutto questo lavoro di apostolato la Pia Società San Paolo non ha scopo di lucro, perciò le offerte sono richieste per le necessità e lo sviluppo delle opere di bene; i membri lavorano guidati unicamente dal desiderio di dare gloria a Dio, santificarsi e procurare la salvezza delle anime.
La Pia Società San Paolo è costituita da due classi di membri, sacerdoti e laici, i quali, associati in un unico apostolato, tendono al medesimo fine secondo la propria vocazione, le attitudini e la propria condizione. I laici hanno il nome di discepoli.

COSA È L'APOSTOLATO

L'apostolato è la partecipazione dei laici al lavoro che compie la Chiesa — Papa, Vescovi e Sacerdoti — per la salvezza delle anime.
Venendo al nostro caso, l'apostolato è la collaborazione che i fedeli danno
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alla Pia Società San Paolo nell'esercizio del suo fine specifico.
La Chiesa è la continuatrice autentica e infallibile del magistero di Gesù Cristo, e la Pia Società San Paolo, come Congregazione religiosa approvata dalla Chiesa, ha ricevuto ed esercita la divina missione di comunicare agli uomini la verità e la vita per salvarli.
I cooperatori paolini sono quei cattolici che fanno opere di apostolato in perfetta dipendenza della Pia Società San Paolo e prestano ad essa ogni possibile aiuto; per tale modo essi sono pure in perfettissima unione con la Chiesa, maestra indefettibile.

I d e a l e


I1 Cooperatore paolino ha il medesimo ideale di Gesù: accendere il fuoco dell'amore di Dio in ogni anima e in tutto il mondo. La radio, il cinema e la stampa, mezzi usati dalla Pia Società San Paolo con la quale egli collabora con tutte le sue forze e possibilità sono proprio atti a far giungere il Vangelo fino all'angolo più remoto della terra, e perciò ad accendere nelle menti degli uomini la luce della fede e il fuoco dell'amore.
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Invito

Gesù ha invitato alcuni dei suoi discepoli a seguirlo per diventare apostoli: «Venite con me, e vi farò pescatori di uomini...». Gesù volle servirsi anche di altri collaboratori, dei quali accettò l'opera con molta riconoscenza.
Il Santo Padre Pio XII nel suo programmatico discorso in piazza San Pietro a oltre 150.000 uomini di Azione Cattolica, in occasione del trentennio della loro Associazione disse loro che oggi, non basta più l'opera del Papa, dei Vescovi e Sacerdoti per affrontare il male, ma che è necessaria anche la loro opera in stretta dipendenza e collaborazione con la sacra Gerarchia.
Così è in ogni campo di apostolato. Per accrescere e moltiplicare il bene, non basta più il sacerdote da solo, necessita l'opera intelligente, generosa e costante di altri, molti altri collaboratori: sono i laici dell'uno e dell'altro sesso che devono mettere a disposizione, nei limiti delle loro possibilità, per Dio, per la Chiesa e per le anime, tutte le loro forze intellettuali, fisiche e gli aiuti anche materiali.
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Necessità

Unire tutte le forze cattoliche per il trionfo della verità, della Chiesa e di Cristo, è una necessità. Si tratta di affrontare le forze dell'inferno guidate da Satana e dai suoi ministri visibili sulla terra, gli empi. Chi non combatte e vince, muore. Tutti uniti nella lotta per la vittoria. È la battaglia di Dio e dev'essere vinta.

Dovere


L'apostolo dev'essere l'uomo del proprio tempo, ma anche il cristiano. La Chiesa si è aggiornata e si aggiorna di continuo nella lotta serrata e tenace contro il peccato, rovina delle anime, e con la Chiesa devono allinearsi e procedere anche i Cattolici. Oggi i tre mezzi che dominano per la diffusione del pensiero sono i libri, i giornali e le riviste, sono le pellicole e la parola trasportata sulle onde dell'etere. La Pia Società San Paolo li ha fatti suoi e chiama tutti i coraggiosi a lavorare in questo campo sconfinato di apostolato moderno. Ci vogliono schiere di sacerdoti e di religiosi, ma non basta: è indispensabile la schiera dei
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Cooperatori, di coloro che si affiancano ai sacerdoti paolini per combattere la buona battaglia di Cristo. A tutti è rivolto l'appello, per tutti c'è possibilità di lavoro perché la messe da raccogliere, le anime da salvare dall'errore, dal vizio, dall'inferno sono senza numero.
È doveroso questo, perché si tratta di salvare fratelli in Cristo. La fede e la coscienza ce ne fanno obbligo: siamo tutti figli di Dio, creati per essere felici in cielo e per tutta l'eternità.
L'egoismo, soprattutto in questo campo, è peccato; chi si chiude in se stesso, sbarra la via di salvezza a fratelli che troverebbero invece in altri cuori, dilatati dall'amore, la via per essere salvi.

Collaboratori di Dio


Gesù Cristo ha compiuto la Redenzione per salvare tutti gli uomini dal peccato e dall'inferno. Questa missione di salvezza l'affidò agli Apostoli; essi ne sono quindi i continuatori. L'apostolato è quindi un servizio di Cristo, portare Cristo alle anime. Colui che si dedica all'apostolato diventa un messaggero di Cristo, un
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portatore di luce, di amore, di grazia e quindi di vita, la vera vita quella dell'anima che vive di Dio e con Dio. Con gli Apostoli ci sono sempre i Cooperatori, che sono i fedeli e necessari aiutanti affinché con aiuti e collaborazione di ogni genere, l'apostolato si sviluppi e la parola di Dio, che è salvezza, arrivi più presto e ovunque. S. Paolo a questo proposito scrive ai cristiani di Tessalonica: «Fratelli, pregate affinché la parola di Dio si propaghi e sia glorificata, amata e ascoltata da tutti come fra voi».

Il premio


Dedicare la vita all'apostolato è quanto di più nobile si possa fare su questa terra; si tratta infatti di attirare anime a Dio con la propria attività in collaborazione con Dio stesso.
E il premio?
L'intima grande gioia di un dovere compiuto, un merito tanto maggiore quanto è il lavoro che si compie e l'amore con cui si compie. Infine il premio eterno: la felicità della visione di Dio e dell'amore in una pienezza limitata solo da quanto non si è fatto di bene sulla terra.
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