Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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22. PROFESSIONE RELIGIOSA: IL NOME NUOVO

Predica alle neo-Professe Pie Discepole del Divin Maestro, nel giorno della prima emissione dei voti religiosi.
Roma, Via Portuense 739, 7 maggio 19611

Benedire il Signore che vi ha preparato questo giorno così felice.
Ricordare che la vostra vocazione vi è stata data dal momento in cui il Padre celeste ha creata la vostra anima, dal momento in cui l'acqua battesimale ha purificato le vostre anime nel santo battesimo.
Questo giorno vi è preparato da Dio e dagli uomini: i vostri genitori, buoni cristiani, il parroco e gli altri sacerdoti che con lui han collaborato; poi i maestri, poi i catechisti, poi tutti i confessori, i predicatori. E poi l'ingresso: quest'Istituto preparato a voi. Quindi il tempo di preparazione, quando avete atteso al noviziato e quindi, arrivato il giorno, che è una conclusione di grazie, di grazie continuate e speciali, speciali perché altra è la grazia che ha da vivere il fedele da buon cristiano e altra è la grazia che ha da vivere chi si consacra a Dio come oggi generosamente avete fatto. Quindi la conclusione di una serie di grazie ininterrotta e per la quale sono intervenuti cielo e terra, Dio e gli uomini. Oh, perciò il Magnificat che canterete deve uscire proprio dalla vostra anima: lodate Dio, lodate Maria.
Il Magnificat l'ha composto Maria, proprio dopo che aveva fatto la sua professione. La professione è avvenuta quando ha accettato la divina maternità e il Magnificat quando, pochi giorni dopo, nella casa di Elisabetta ella ha sentito il bisogno di effondere il suo spirito, la sua anima in riconoscenza, in gratitudine: Magnificat anima mea Dominum2: l'anima mia loda il Signore.
Nel seguito della vita avrete un'altra continuità di grazie, per vivere, cioè, la Professione che adesso avete emessa. «Tutta mi dono, offro e consacro»3: l'osservanza dei santi voti, l'impegno a osservare le Costituzioni che sono state chiarite in alcuni punti e che voi avete ricevute e che formano la strada della vostra santificazione e del vostro apostolato in Congregazione, nella Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro Gesù.
Facendo la Professione, il sacerdote, a nome di Dio, promette il centuplo di grazie. Tenerlo bene a mente. Ne avrete cento volte di più di grazie nella vostra vita che se foste state in famiglia e se vi foste formata una famiglia. E la promessa, l'impegno della vita eterna, da parte di Dio, se sarete fedeli. E questa è l'assicurazione che Gesù aveva dato a Pietro4 e che ha dato oggi, a mezzo del sacerdote, a ciascheduna di voi.
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Nella Professione si è soliti scegliere un Nome nuovo che rimanga impresso nell'anima come a ricordo del gran giorno in cui vi siete donate a Dio.
Che cosa indica questo nome? E' da scegliersi a caso? o perché questo nome è più gradito perché suona bene all'orecchio? o per qualche ricordo umano nella vita?
No, il nome ha tre cose:
primo, è un programma di vita. E' grande l'atto di scelta di un nome;
secondo, è l'impegno di imitare colei di cui si è preso il nome e,
[terzo,] assicurarsi un protettore, una protettrice in cielo.
E' una scelta da farsi dopo gli Esercizi: il mio programma di vita è questo; e imiterò la Santa, il Santo in quella specialità di vita per cui si è distinto il Santo, la Santa, e soprattutto mi assicuro una protettrice, un protettore in paradiso, un protettore che mi accompagnerà e il quale mi accoglierà al momento in cui la mia anima lascerà il corpo e si presenterà, lassù, al Signore.
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Facciamo l'esempio: qualcheduna, anzi diverse di voi, adesso o in altre occasioni, altri anni in cui si è fatta la festa della prima Professione, scelto il nome di Maria. Ecco.
[Primo:] è un programma! Considerare la vita di Maria. Maria nella sua santificazione individuale che progrediva di giorno in giorno con passi da gigante nella santità; e Maria considerata nel suo apostolato di dare Gesù Cristo al mondo e nel suo apostolato liturgico.
Perché Maria è quella santissima persona la quale ha dovuto imparare e vivere due liturgie e cioè: fino alla predicazione di Gesù e all'istituzione dei sacramenti, della Messa in modo particolare, la liturgia dell'Antico Testamento, come è scritta nei libri di Mosé. E poi ha dovuto imparare la liturgia nuova partendo di là, dalla Messa: «Questo è il mio Corpo. Questo è il calice del mio sangue. Fate questo in memoria di me»1. Allora si inaugurava la grande, nuova liturgia. E Maria l'ha seguita, ha ascoltato la Messa, facendo la comunione, adorando il Santissimo, e poi tutto il complesso in una maniera mirabile, particolarissima in Maria. La liturgia del Nuovo Testamento. Perciò, chi ha scelto questo nome, ecco, imitare Maria. Oh, un programma di vita.
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Secondo: Maria imitata in qualche cosa di particolare. Quindi, non solo è un programma, ma decide anche come seguire il programma.
Il vostro programma dev'essere quello della Annunciazione (nel cui giorno dovevate far la Professione): l'umiltà di Maria, la prudenza di Maria. L'umiltà: Ecce ancilla Domini1. La prudenza: distinguere se quell'annunzio veniva da Dio o fosse venuto da uno spirito malefico.
Sempre in umiltà. Questa è la grande strada che assicura l'esaltazione, cioè l'abbondanza delle divine grazie.
E la prudenza perché l'occhio della prudenza è quello che vi assicura la perseveranza. Prudenti! La donna imprudente è stata Eva. E come ha finito? La prudenza di Maria, invece, la donna prudente divenne la Madre del Salvatore e portò la salvezza, per mezzo del suo Figlio, al mondo: «Ella ti schiaccerà il capo»2. Che potenza ebbe allora Maria perché, merito della sua prudenza. Che differenza nell'ascoltare le prove fra Eva e Maria.
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Terzo, poi, la scelta del nome assicura un protettore, una protettrice in paradiso.
E cosa devo dirvi se non che questo è il nome dei nomi, dopo il nome di Gesù? E' il gran nome dopo il gran nome di Gesù. Il nome di Gesù a cui genuflettono gli angioli e i viventi e l'inferno stesso1. E Maria ha un nome che fa tremare e caccia sempre il demonio, un nome di potenza presso Dio per cui otterrete facilmente le grazie. E' un nome dolcissimo, caro al vostro cuore, carissimo, in vita, in morte: «Maria, chiamarti e poi morir»2 sarà la conclusione. E beate voi se l'ultima parola che uscirà dalle vostre labbra, che uscirà dalle nostre labbra sarà appunto: "Maria, speranza mia". Maria, nostra consolazione, nostra forza e nostra assicurazione. Assicurazione di che cosa? Di potere entrare nello spirito del Maestro Divino, nello spirito. Conoscere meglio Gesù. Chi ha conosciuto Gesù meglio di Maria? E voi che siete le Pie Discepole del Divin Maestro avrete questa grazia abbondante: conoscere Gesù Maestro, conoscere sempre meglio il grande mistero eucaristico e conoscere come da questo mistero eucaristico si ottiene la fortezza, la perseveranza. E sarà l'Eucarestia il sacramento che ci consolerà in punto di morte, quando per l'ultima volta, il Signore benedetto, speriamo, viene a trovarci nella camera del nostro dolore, nella camera dove faremo l'ultima professione: «Tutto mi dono, offro e consacro»3. Poi: paradiso, paradiso.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 43/a (= cassetta 95/a). - Per la datazione, cf PM: «Vivere la Professione che adesso avete emessa (...). Il vostro programma dev'essere quello dell'Annunciazione nel cui giorno dovevate fare la Professione». - dAS, 7/5/1961 (domenica), «festa esterna della Regina degli Apostoli. Verso le 7,30 va [il PM] alla Casa Generalizia delle PD in via Portuense per ricevere le prime Professioni di 44 suore. Tenuta anche la meditazione». - dAC, «7/5/1961, Regina degli Apostoli, alle 8, con la presenza del PM ha luogo la cerimonia della professione religiosa».

2 Lc 1,46.

3 Formula della professione religiosa delle PD, Cost. (1960), art. 99.

4 Cf Mt 19,29.

1 Cf Lc 22,19.

1 Lc 1,38.

2 Gn 3,15.

1 Cf Fil 2,10.

2 Da una lode a Maria SS: "Maria. che dolci affetti". Si può trovare in Le Preghiere della Pia Società San Paolo, edizione senza data, p. 326.

3 Formula della professione religiosa delle PD, Cost.(1960), art. 99.